«Umh.. Eichiro?»
Non si girò.
«Perché hai scelto proprio me?»
Era calmo, la posa era sciolta, ma lo sguardo era rigido, non capivo se fosse arrabbiato, felice o confuso per la mia decisione.
«Io..»
Presi un po' di tempo, ma lo guardai dritto negli occhi e sorridendo gli risposi.

«Non ne ho idea, istinto?»
Camminai davanti a lui con le mani dietro la schiena e mi piazzai proprio di fronte.
Eichiro alzò gli occhi verso di me.
«Certo che sei proprio..»
Si morse il labbro e guardò altrove.
«In fin dei conti, si tratta di me, no?»
«La decisione che hai preso è importante, dipende il tuo futuro da questo, ne sei consapevole?»
Il tono che stava usando era diretto e le parole, taglienti.

«Si, ho pesato le diverse opzioni e-e..»
«Non hai valutato proprio niente. Avresti saputo che non ho tempo da dedicare ad altre questioni e se avessi potuto andare contro la decisione di Tokimune mi sarei tirato indietro.»
Si distanziò da me, e guardò in alto, roteando gli occhi.

«E ora mi ritrovo a dover fare da badante ad una bambina..»
«H-hey!»
Strinsi forte i pugni
«Io sono una sacerdotessa del Kami Fujin, e le mie previsioni, non sbagliano mai. Quello che chiamo istinto guida le mie azioni, che sono pensate e calibrate.
Non prenderti gioco di me»
Mi scrutò pazientemente.

«Se sei così sicura di te. Non ho fiducia in una miko così giovane ed inesperta, ma spero proprio che tu abbia ragione»
La sua espressione si ammorbidì sensibilmente, abbastanza da permettermi di vederlo più tranquillo di prima.
«L'istinto è un dono meraviglioso, concesso a tutti dagli dei, ma chi ne fa virtù è davvero superiore a tutti gli altri»

«È stato il mio istinto a farmi intraprendere il viaggio con mio padre.. e se sono qui..»
Mi tamponai delicatamente gli occhi con il tessuto della mia manica, per evitare di pensare negativamente.

«Allora, penso che se tu stia parlando con me adesso, è un segno»
Mi guardò negli occhi ed io Annuii.

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