Capitolo 1

Con le labbra tremanti mi avvicinai al mio destino e al mio futuro, pronunciando il nome di chi, nonostante le passate esperienze, mi ispirava più fiducia e sicurezza.

«Mio signore, scelto di essere accompagnata da Eichiro»
Gli altri due rimasero a testa bassa ma riuscivo a percepire lo sconvolgimento nelle loro espressioni. Io stessa sussultai dopo aver pronunciato quelle parole.
"Ho d-davvero detto il suo nome?"
Lo Shikken mi chiese nuovamente.
«Sei sicura della tua scelta?»
Guardai Eichiro, cercando conferma nel suo sguardo. I suoi occhi erano freddi come al solido, ma emanavano sicurezza.
«Si, ne sono sicura»
«Mmh, bene. Eichiro.»

«Comandi, mio signore»
Eichiro abbassò il capo al suo cospetto.
«Non tradire la mia fiducia, sarai responsabile della riuscita di questo piano. Ora, siete liberi, vi aggiornerò quando ce ne sarà necessità. Buon soggiorno, Hotaru»
Tokimune fece cenno al portiere che ci aveva aperto la porta e questa volta ci condusse fuori.
Chiusasi dietro di noi la stanza, rimanemmo in silenzio per un attimo. A rompere il ghiaccio fu Seitaro.

«Beh, che dire..»
Guardò lontano verso il resto della città, attraverso i giardini interni.
«Spero che Eichiro sappia farti da guida, mi raccomando, non fare il solito taciturno!»
Disse rivolto a lui, dandogli una spallata amichevole.

«Hotaru, ho delle questioni che mi attendono, se hai delle domande puoi chiedere a me se trovi Eichiro occupato. Andrò a dare un'occhiata all'esercito»
Masahiro si congedò e lo salutammo mentre si allontanava verso un'alta del castello.

«Anche io dovrei andare, come stratega dovrei finire di ultimare i procedimenti fornitomi dallo Shikken, vogliate scusarmi. Hotaru, ci si vede!» Anche Seitaro si allontanò con passo felpato e una volta girato l'angolo, ripiombò il silenzio.
Guardandolo cercai di capire i suoi pensieri, ma trovai difficile comprenderli.

«Umh.. Eichiro?»
Non si girò.
«Perché hai scelto proprio me?»
Era calmo, la posa era sciolta, ma lo sguardo era rigido, non capivo se fosse arrabbiato, felice o confuso per la mia decisione.
«Io..»

Selezionare una delle seguenti
1) Non ne ho idea, istinto?
(Vai al capitolo 1-A)
2) Perché mi piaci.
(Vai al capitolo 1-B)
3) Credo che tu sia molto dedito
al tuo lavoro.
(Vai al capitolo 1-C)

«Vieni, ti faccio fare un giro del palazzo, seguimi senza fermarti a giocare»
Eichiro continuava a trattarmi come una bambina e questo mi infastidiva non poco. Se non altro, le descrizioni curate che accompagnavano ogni luogo erano ben accette.
Eichiro parve avere un gusto particolare per l'arte, passando per i giardini si soffermò molto sulle sculture che lo decoravano, nonché sui meravigliosi effetti di luce di cui si poteva godere all'alba e al tramonto.
Era sempre assorto in ogni singolo aspetto delle descrizioni, e vederlo così tranquillo inizialmente mi destabilizzò.
Visitammo varie ale del castello, l'orto botanico, la grandissima sala da pranzo, la sala comune dove si intrattenevano gli ospiti e finalmente le stanze.
Ci fermammo dinnanzi ad una porta rossa, finemente decorata in oro in ogni sua parte, il minimo per la residenza dello Shikken.

«E questa, sarà la tua stanza per i prossimi giorni, fino a quando Tokimune vorrà avere a che fare con te»
Mi guardò dall'alto, mani sui fianchi ed espressione severa.
“Certo che le buone maniere..”
Potevo comunque capire il perché di questo suo atteggiamento. Così di punto in bianco la sua routine è stata stravolta e potrei essere solo un peso per lui, davvero soltanto una persona da seguire per evitare che faccia errori.

«Eichiro..»
Mi girai a guardarlo.
«Non preoccuparti, non ti darò problemi, ti cercherò il meno possibile. Non voglio esserti di peso»
Spinsi delicatamente la porta per controllare ed ambientarmi nella nuova stanza.
«Buona giornata»
«Aspetta.»

Mi bloccò poco prima che potessi richiudere.
«Per qualsiasi cosa puoi chiedere, non sarai d'impiccio»
“È imbarazzato..?”
Aveva un'aria confusa mentre si grattava la testa ma subito si riebbe e ritornò alla sua solita compostezza.
«Però non prima delle 10 e non oltre la notte, arrivederci»
Mi salutò velocemente con un cenno della testa e se ne andò.
Lo seguii con lo sguardo, tirando fuori la testa finché anche l'ultima parte del suo mantello scomparve.
“Si stava scusando?”
Cercai di rallegrarmi così e dando corda ai miei pensieri mi sentii più leggera.
“C'è sempre tempo per migliorare..”

Entrai dunque nella mia stanza, semplice ma di buon gusto, apprezzai molto i fiori freschi e profumati. Avvicinandomi alla finestra notai con piacere che la vista dava a vedere da lontano il mercato, che prima o poi avrei voluto visitare.
A Fukuoka conoscevo già tutto e la novità del posto mi lasciava senza parole per la bellezza.
Mi sentivo stanca per via del viaggio, non ero abituata ad andare a cavallo e non ci eravamo quasi fermati, se non per dormire o per rifocillarci. Il futon mi parve tremendamente comodo e una volta sdraiatamici sopra, trovai ristoro.
“Questo letto.. Mi chiedo se potessero mai accorgersi del furto se provassi a rubarlo?»
Ridacchiai un po' tra me e me.
«Se ci fosse mio padre.. Potrei conoscere molte cose sul mio mestiere, potrebbe istruirmi e.. Potrei lamentarmi con lui dell'accoglienza ricevuta»
Sorrisi fra le lacrime, e così mi addormentai, svegliandomi quasi per l'ora della cena.
Purtroppo per me il risveglio fu parecchio brusco: qualcuno bussava con enfasi inaudita alla porta.
Assonata, con ancora le palpebre socchiuse mi alzai titubante e da dietro chiesi chi fosse.

«Chi altro potrei essere?»
La voce era scocciata.

«Ho scelta..?»

«No, direi proprio di no.. Hai idea di che ore siano?»
Guardai fuori dalla finestra, era quasi completamente buio.

«Oh cielo, mi dispiace, arrivo subito!»
Corsi verso uno specchio, a guardarmi per controllare che non avessi capelli fuori posto.

«Ti do' 5 minuti massimo. Hai visto il kimono nell'armadio? Lo Shikken ha richiesto espressamente che tu lo indossi»

“Umh, no.. Non ho neanche guardato”
Con mia grande sorpresa notai il kimono di cui mi parlava Eichiro, piegato in modo preciso.
Era di un celeste chiaro, con una stampa con fiori di loto sul bianco, una cintura nera che mi cingeva il punto vita.
«Wow.. È bellissimo..»

«Hai detto qualcosa?»
Eichiro aprì leggermente la porta facendoci passare il naso.

«Eeeck! Mi sto cambiando!»
Mi coprii istintivamente, lanciandogli uno sguardo bieco.

«Cosa ti fa pensare che ti stessi guardando?»
Eichiro rimase nella medesima posizione.
«Su, gli altri commensali aspettano»
«Eccomi, arrivo»
Mi tirai su I capelli fermandoli con una semplice spilla nera, che si confondeva con il mio colore naturale.

«Bene»
Mi guardò dall'alto in basso.
«Il fiocco dell'Obi è storto.»
Mi sistemai velocemente il fiocco, senza nascondere il mio sgarbo verso quella precisazione.
«Meglio, andiamo, ci aspettano»

P.s
Buongiorno, buon pomeriggio e buonasera! Ho deciso alla fine di optare per la route di Eichiro, come punto di partenza del mio esperimento.
Non nego di essere ambiziosa e di voler raggiungere più persone possibili e soprattutto, quelle che segretamente leggono questo genere di libri/romanzi.

Fatevi avanti!
Fatevi coraggio!

Non vedo l'ora di sentire i vostri commenti e di ricevere critiche costruttive/complimenti
(se volete farmi morire di gioia)

P.p.s
Come negli Otome classici, per ogni scelta di dialogo si possono ottenere più o meno punti
(che vengono indicati alla fine del capitolo conseguito)

Sarà vostra premura segnarli passo passo poiché il finale di route dipenderà proprio da questo!
Grazie mille e..
Buona lettura
🌸

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