• Capitolo X •
"Siamo pronti ad ascoltarti, Skyler." l'anziano si mise nuovamente seduto, portando i gomiti sul tavolo.
La ragazza si bagnò le labbra, "Avete parlato di Rivoluzione. Ma sappiamo che nessuna vera Rivoluzione potrà partire da qui sotto... la miccia deve essere accesa in città. È lì che bisogna far esplodere la bomba, se vogliamo che sentano il rumore."
"E cosa proponi, quindi?"
"Forse abbiamo una possibilità di arrivare alla Red Tower, baipassando i controlli..." guardò Alan e deglutì, "Conosco un balancer che potrebbe tornarci utile... mi fa da tutor."
Il ragazzo corrugò la fronte.
Gli uomini al tavolo fecero qualche commento sottovoce.
"E come potrebbe, un balancer, spianarci la strada fino alla Red Tower?..." chiese l'anziano.
Skyler fece un passo avanti, "Lui è diverso da tutti gli altri. C'è qualcosa che riesco a percepire nei suoi occhi... e credo che io possa riuscire a trovare la chiave per farlo crollare."
L'uomo pensò a qualcosa, "Ma questo ci porterà solo a un vicolo cieco."
"No, signore. Da quello che sono riuscita a capire, B-273 è prossimo alla promozione: allo scadere di questi tre mesi avrà pieno e libero accesso alla Red Tower e diventerà uno dei bracci destri di Mr. Peace..."
La gente iniziò a mormorare.
L'anziano accennò un sorriso alla ragazza, "Ti affido un semplice compito, Skyler."
"Sono pronta." rispose lei, guardandolo dritto negli occhi.
"Cerca di ricavare da quell'uomo quante più informazioni utili riguardo la Red Tower, i sistemi di controllo, le attività che vengono svolte al suo interno. So che non è facile, ma se davvero tu hai visto in quel balancer uno spiraglio dal quale entrare, allora fatti strada attraverso quello. Gioca astutamente le tue carte."
"Perdonate l'interruzione, ma io credo che sia un'idea assurda!" intervenne Alan, "Conosco anche io il balancer di cui sta parlando e non penso proprio che sia un individuo capace di aprirsi e rivelare informazioni così riservate ad una semplice whiner. Quell'uomo è spietato e senza cuore... Skyler rischierà solo di farsi ammazzare."
La ragazza si rivolse a lui, "Abbi fiducia in me, ti prego. Sai che non farei mai nulla di troppo azzardato se non vedessi almeno una possibilità di farcela."
"E cosa farai, allora?! Diventerai l'amichetta di quel tipo?!... Andiamo! Sai meglio di me che è una cosa ridicola!" le disse, incredulo, lui.
"Alan, io ho visto qualcosa in quel balancer! Ha perso le staffe in mia presenza più e più volte! So come prendermi gioco di lui... è l'unica soluzione."
Si avvicinò al ragazzo e gli prese le mani, "Alan... è l'unica soluzione che al momento abbiamo. Lo capisci?"
Alzò la testa e sospirò, "...Sì. D'accordo. Ma sta attenta, non dare nulla per scontato."
"Scusatemi..." fece l'anziano, "Non vorrei fare il guastafeste, ma la giunta adesso deve sciogliersi e abbiamo bisogno di capire se lei è decisa o meno."
La ragazza scrutò gli occhi di Alan ancora un istante, poi si voltò verso l'uomo.
"Sì, ci sto. Cercherò di stabilire un contatto con B-273 per estorcergli quante più informazioni possibili. Ce la farò, non dubitate."
Il vecchio annuì, "Sia lodato il tuo coraggio e l'amore per la libertà, ragazza."
Le persone si alzarono quasi all'unisono e lasciarono la sala, guardando soddisfatti per l'ultima volta il viso serio di Skyler.
I due ragazzi rimasero soli, in silenzio.
Dopo un paio di minuti fu Alan a riempire quel vuoto, "...Hai fame?"
Skyler lo osservò e sorrise, "Sto letteralmente morendo."
"Allora prepara lo stomaco, perché ti porterò a mangiare del vero cibo stavolta!"
***
Giunsero in prossimità di un lungo viale stracolmo di bancarelle. Un succulento odore di carne arrosto raggiunse il naso di Skyler.
"Forse sono morta e questo è il paradiso..." disse, osservando con gli occhi spalancati lo spettacolo di luci colorate e di persone chiassose e vivaci. Alan le prese la mano, "Vieni qui..." e la condusse davanti ad un camioncino arrugginito di hot-dog.
La ragazza rimase senza fiato, "MI PRENDI IN GIRO?!... OH MIO DIO!" esordì, entusiasta.
Il ragazzo si rivolse al venditore, "Me ne faccia uno con tanta senape e poco tabasco e un altro senza senape... alla mia ragazza fa schifo la senape." disse, lanciando uno sguardo divertito a lei.
Skyler gli diede un pugno sul braccio, sorridendo "La tua ragazza?"
"Oh, perché? Ho davvero detto così?"
"Sei il solito cretino..."
Si allontanarono dalla folla, con in mano i fumanti panini, e decisero di mettersi a sedere sui gradini di quella che sembrava a tutti gli effetti una piccola chiesa cristiana.
Skyler addentò voracemente l'hot-dog, perdendosi in un'espressione di pura estasi, "Oh... mio... dio..."
"Ti piace?" chiese Alan.
"È la cosa più sublime che io abbia mai mangiato in tutta la mia maledettissima vita!"
Il ragazzo scoppiò a ridere, "Sei proprio buffa, lo sai?"
Skyler lo osservò, "Beh, con quel tabasco sul labbro credo che tu lo sia più di me!"
Alan si toccò la faccia, "Dove?"
"In quello inferiore... più a destra..." gli fece, iniziando a ridere.
Lui non capiva, "Sei terribile Skyler Anderson."
La ragazza non riusciva proprio a fermarsi, "Aspetta, ti pulisco io..."
Pose un dito sulla sua bocca, togliendogli delicatamente la salsa dall'angolino.
Alan rimase qualche secondo in silenzio ed abbassò lo sguardo, sorridendo.
"Questo è uno di quei momenti imbarazzanti, giusto?" chiese, rossa in viso, lei.
Il ragazzo stese una gamba su un gradino più in giù, "Beh, sì... credo proprio di sì."
Skyler, allora, appallottolò la carta del panino e guardò l'orologio, "Merda, non pensavo fosse così tardi. Devo tornare a casa..."
"Anche io, purtroppo... ma è stata una bella giornata, non trovi?"
I due si misero in piedi, pulendosi i pantaloni.
"È stato tutto bellissimo. Ci voleva un po' di vita..." rispose lei.
"Skyler, tu mi piaci... E anche molto." disse Alan, senza aver quasi ascoltato le parole di lei.
La ragazza fu colta di sorpresa per quell'affermazione così inaspettata, "Io... cioè... non credevo che..."
"E non voglio che ti succeda qualcosa di brutto. Capisci?"
Si limitò ad annuire poi, si avvicinò a lui, dandogli un dolce bacio sulla guancia, "Buonanotte, Alan."
Lui sorrise, "Notte, Skyler."
***
Fu una fortuna prendere l'ultimo treno disponibile, prima della chiusura della metro. La ragazza salì come una furia le scale, entrando col fiatone dentro l'appartamento.
Sentì un rumore provenire dalla cucina. Il suo cuore ebbe un sussulto. Prese la bajour sul comodino, brandendola come fosse una spada affilata, e si diresse a passi lenti verso la stanza.
Irruppe con foga in cucina, pronta a colpire chiunque si trovasse di fronte.
Peccato che, davanti ai suoi occhi, un impassibile Blake si stesse preparando una tazza di caffè.
La guardò con un sopracciglio alzato, "Un lampadario. Seriamente?"
"Che cazzo ci fai in casa mia?!" Skyler abbassò l'oggetto.
"Non lo vedi? Forse non ci crederai, ma questo caffè proviene proprio dal Brasile...", estrasse la tazza piena dalla macchinetta, "...Beh, da ciò che rimane del Brasile."
"Non saresti dovuto entrare così."
Sorseggiò la fumante bevanda, "E tu avresti dovuto inserire il codice di blocco che ti avevo fornito. Ma la porta era aperta, quindi..."
La ragazza poggiò la bajour sul bancone, "Immagino che io non possa andare a dormire, allora."
"Oh, ma certo che puoi. Prima però devi dirmi dove sei stata."
Si sgranchì le spalle, "In giro."
"In giro, dove?"
"In giro in questa magnifica e vitale città." rispose, a tono.
Il ragazzo si poggiò col bacino al lavello, "Hai preso la dose?"
Skyler distolse lo sguardo, "No... non ancora."
"E cosa aspetti."
Con fare scocciato, tirò fuori la pistola, caricandola e puntandola al collo.
"Perlomeno adesso ascolti." commentò lui, gettando la tazza dentro al lavandino.
Le passò accanto, superandola "Grazie per il caffè." le disse, immettendosi nel corridoio.
Skyler ripensò ai discorsi di quel pomeriggio e all'importante compito che aveva, "Ehy... aspetta."
Lo raggiunse, "Non possiamo comportarci da persone normali? Sono stufa di frecciatine e malumori. Capisco che fa parte del tuo lavoro essere autoritario... e, d'accordo, accetto la mia posizione da semplice whiner. Ma non possiamo andare avanti così per tre mesi."
Blake la osservò, con aria stranita "Tu sei ubriaca. E questo è assolutamente inammissibile dato che non puoi aver già conseguito l'autorizzazione all'uso di alcolici."
"IO SONO SOBRIA!" si portò fino in camera, "Voglio solo ripartire da un rapporto civile. È così assurdo pretenderlo?"
Il ragazzo la seguì, "Non sembrava che fino a ieri la vedessi così."
"Sto solo cercando di farti capire che è la cosa che conviene di più ad entrambi. O, forse, preferisci che io continui a metterti i bastoni fra le ruote?"
Blake sembrò rifletterci, "Quindi tu mi stai proponendo una tregua?"
Skyler si mise seduta a letto, "Del resto, non è la pace fra gli uomini che il tuo governo vuole preservare?"
Il ragazzo accennò un sorriso, "Sempre sul pezzo, W-1022."
"Sempre e comunque." rispose lei, guardandolo negli occhi, con decisione, "Chissà, magari potrei anche diventare la tua 'allieva' preferita, un giorno."
Soffocò una mezza risata, aprendo la porta d'ingresso "Noto, con piacere, che il tuo senso dell'umorismo sta migliorando. Buonanotte, W-1022."
La ragazza sorrise, "Notte, Blake..."
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