Finale alternativo
O meglio, finale che volevo, ma non ho ricevuto.
-C-cosa...?- si chiese Aqua mentalmente guardando il soffitto colorato dell'ospedale privato.
Era vivo? Come?
-Nii-chan...?- la voce di Ruby era lontana, si sentiva ancora frastornato.
La bionda pianse stringendo la mano del gemello con un enorme sorriso sollevato.
-Ruby-chan.- la voce familiare di Akane risuonò nella stanza e Aqua si sorprese di vederla più vecchia.
-Kurokawa...?- chiese debolmente provando a mettersi seduto, la blu spalancò gli occhi e aiutò il biondo nell'intento.
Gli mise un bicchiere sulle labbra facendolo bere lentamente, a piccoli sorsi.
-Aqua-kun, ti sei finalmente svegliato.- sussurò facendosi sfuggire un singhiozzo, il biondo corrugò le sopracciglia confuso.
-Ti spiegherò tutto a tempo debito, prima devo avvisare i medici...- rispose lei alla sua domanda silenziosa baciandogli la fronte in modo materno.
Uscì di corsa a chiamare qualcuno mentre Ruby teneva un sorriso piccolo.
-Ti posso dire che Nii-chan, la prossima volta che ci fai prendere un infarto come quello di 5 anni fa, ti mando all'inferno come tu hai fatto con Kamiki.- Aqua deglutì a quella minaccia, strinse le lenzuola debolmente con le sue mani fragili.
-Ti sei svegliato, bastardo?!- Kana entrò tutta trafelata dalla porta seguita da Akane, i suoi occhi si fissarono in quelli azzurri e vide una luce di speranza.
-Ti odio, idiota, ti odio per avermi terrorizzata con la tua finta morte, ti odio per avermi fatto perdere le speranze di rivederti e riparlarti, ti odio perché sei stato in coma per cinque fottuti anni!- affermò Kana con un timbro disperato, gli occhi che non trattenevano le lacrime.
-A-arima...- sussurò Aqua con voce roca sorpresa di quel discorso.
La rossa chiuse gli occhi e li riaprì con una certa serietà, uscì dalla stanza non rivolgendo più parola al biondo.
-La verità è che Kana ci è rimasta così tanto male per il tuo coma, che cade per un anno in depressione.- gli spiegò Akane qualche giorno dopo il risveglio.
Era andati tutti a trovarlo e scoprì tutto quello che si era perso.
Suo fratello si era messo con Melt per qualche motivo a lui ignoto, Akane e Ruby si erano sposate un anno prima e sua sorella aspettava il loro bambino (Avevano chiesto a Melt se voleva essere il donatore), Frill e Mem-cho avevano avuto una loro storia d'amore che era finita.
Miyako e il presidente si erano rimessi insieme, diventati genitori di tre bambini.
-Si era confessata a te ancora prima dell'ultimo concerto, voleva che le rispondessi, ma è successo quello che è successo.- continuò Ruby giocando con le dita delle sue mani.
-E io non lo fatto perché ho ucciso Hikari.- sussurò Aqua sentendosi in colpa, si toccò la cicatrice sullo stomaco oscurandosi gli occhi.
-Non è colpa tua, cioè, lo è, ma ti capiamo perfettamente per averlo fatto.- borbottò Akane sistemando i fiori del vaso.
Rimasero in silenzio mentre il sole entrava dalla finestra, le tende azzurrine e le pareti disegnate con un tiepido tramonto.
-Altre cose che devo sapere su Arima?- chiese Aqua con ancora un po' di fatica, la blu prese un bicchiere e lo portò alle sue labbra poiché era debole.
-Oh sì, ha smesso di essere sia attrice sia Idol, ha iniziato quattro anni fa l'università di fisioterapia e ora sta facendo il tirocinio finale... È così tanto innamorata di te che ha voluto fare fisioterapia per aiutarti quando ti saresti svegliato, se fossi in te me la sposerei.- disse Ruby con un sopracciglio alzato in modo allusivo -E poi mi piacerebbe avere Loli-senpai come cognata e madre dei miei nipoti, cioè, oltre Liam di Taiki che ha avuto proprio con lei.- Aqua quasi di strozzò a quella scoperta.
-Cosa?! Himekawa e Arima hanno un figlio insieme?-
-Sì, hanno avuto una breve storia durante la depressione di Kana, quando è rimasta incinta ha deciso di riprendere in mano la sua vita...- affermò Akane con sguardo serio -Le ha fatto solo bene, Aqua, tu non hai visto come stava.-
Aqua ci credette, dopotutto non sapeva che altro fare.
-Mi dispiace.- cosa significava? Pensava che bastasse un "Mi dispiace"? Era cretino?
-Non basta! Ti odio!- gli rispose lei provando a chiudere la porta.
Il piede di Aqua bloccò quel movimento ed entrò abbracciandola, la strinse con urgenza e disperazione, come se fosse sincero per una volta.
-Perché? Perché mi hai fatto prendere quell'infarto?- chiese debolmente mentre le lacrime erano sul punto di fuggire, il corpo iniziò a tremare.
-Mi dispiace, sono stato un coglione, Arima...- sussurò Aqua al suo orecchio facendola rabbrividire.
-Non credo potrò perdonarti subito...-
-Non mi importa, ti darò tutto il tempo che ti serve, ma ti prego di farmi rispondere alla tua dichiarazione di sei anni fa.-
Lei annuì semplicemente, stringendolo a sua volta e nascondendo il viso nell'incavo del collo, annusando il suo profumo che gli era mancato.
-Ti amo, ti amo da quando ti ho vista sul quel set della serie tratta dal manga della Sensei, ti amo per la genialità e la sincerità che ci mettevi, ti amo perché hai sempre dato il massimo di te e brilli come il sole, ti amo perché sei la stella più luminosa della mia vita.-
Kana scoppiò a piangere e prese il suo volto tra le mani, lo baciò disperatamente mostrandogli tutti i sentimenti di quegli anni vissuti insieme e persi per colpa del coma.
-Ti amo anche io, idiota.-
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