Capitolo 7: Il Drago Fosco

Osaka
Villaggio della Terra, Locanda
09/05/1285
Ore 05:29

POV: HEIWA

La mattina seguente, mi svegliai all'alba mezza intontita, non sentivo particolarmente la pressione per l'incontro, quella ragazzina non mi preoccupava affatto, avevo affrontato in passato avversari molto più pericolosi e potenti di lei.
Indossai i panni da generale, lasciai i capelli sciolti e mi diressi all'arena: era mostruosamente grande, simile al famoso Colosseo romano, un'enorme struttura in pietra ricolma di piccole rientranze scavate nel marmo, che fungevano da finestre. L'edificio circolare veniva tenuto in piedi da una serie di colonne. Nelle colonne portanti, le più alte, sulla loro sommità erano state poste le statue degli dei maggiori venerati qui, ad Osaka
Al fuoco i combattimenti si tenevano all'aperto, in un campo, non mi sentivo tranquilla ad essere circondata da mura.
Attraversai il portone principale, strettamente sorvegliato da un manipolo di guardie ben armate, che sembravano voler osservare con attenzione le persone che accedevano alla struttura, nonostante l'apparente livello di sicurezza, però, notai che non perquisirono nessuno, un errore che poteva costare caro durante grandi eventi come questo.
Una volta giunta all'interno dell'arena venni immediatamente investita dal brusio delle centinaia di persone venute ad assistere all'incontro, l'orgoglio di quel popolo era fastidiosamente marcato, tanto da far radunare l'intero villaggio alle prime luci del mattino, ognuno pronto a donare tutto il loro supporto al proprio guerriero che avrebbe affrontato me, vista come un crudele straniero, pronta a strappar via Yukan.
Alla fine, mi concentrai sulla ragazza dall'altra parte dell'arena, che a differenza mia sembrava avvertire in maniera decisa la tensione, probabilmente a causa della presenza tra gli spalti dei membri più importanti del Villaggio della Terra. Infine notai un gruppo di persone che non portavano la classica divisa della terra, ma da lontano non riuscii a catturare altri dettagli, potevano essere contadini o gente proveniente dal contado e non dal centro nevralgico della città? Mi concentrai qualche secondo su quella piccola anomalia, che non mi convinceva affatto, sembravano essere allo stesso tempo estranei, ma perfettamente integrati al contesto.
Il mio pensiero dovette tornare all'incontro, ormai prossimo a cominciare, non potevo permettermi ulteriori distrazioni.
Sospirai.
<<Mi spiace Ziah>> Dissi  cercando di essere più pacifica possibile, in fondo potevo perfettamente comprendere il suo dolore, perdere un compagno tanto amato era una cosa che avevo provato io per prima. In risposta lei mi puntò contro il suo arco e ringhiando sbuffò
<<Zitta feccia!>> Sbraitò come se parlasse ad un animale. Seriamente?!
Non riuscii più a contenermi, la rabbia mi pervase facendo scatenare la mia magia, era il momento di iniziare a divertirsi.
Ziah scoccò una freccia che venne deviata dal mio kunai, lanciato appena in tempo. Lei brandì la sua semplice spada da soldato ed io in risposta sfoderai la mia amata katana da generale.
<<Mi spiace così tanto sprecare la mia spada con una come te.>> Dissi guardandola dritta negli occhi. Lei in risposta mi sputò ai piedi, un atteggiamento davvero poco femminile e in compenso molto irritante.
Ci lanciammo l'una contro l'altra ad armi sguainate, pronte a dar tutto: avvertivo che anche lei voleva Yukan a tutti i costi, era evidente, come se la sua magia mi parlasse, mi raccontasse tutti i suoi segreti più intimi. La sua determinazione sembrava derivare probabilmente da una cotta della quale lui sembrava non essersene mai accorto, comportamento tipico del moro, che in materiale amoroso non sembrava essere mai stato una cima.
<<Non lo strapperai via da me!>> Strillò, cercando di affondare la spada nella mia carne.
In risposta scoppiai a ridere.
<<Lo farò, fidati. Tu cerca di tenere a bada i tuoi sentimenti invece, concentrati, o non mi farai divertire abbastanza>>
Lei arrossì e come mi aspettavo perse il controllo, lanciandosi su tutte le furie contro di me con assalti imprecisi e senza una minima logica, attaccava in modo troppo sconnesso e avventato.  Grazie ai suoi attacchi mal calibrati le feci uno sgambetto, ma lei, invece di cadere a terra come avevo previsto si trasformò in un'aquila, volando via da me, per poi planare a terra, in attesa di una mia mossa.
Guardai Kagaya e Zoka, che si erano sistemati nella zona dell'arena dedicata agli ospiti e loro negarono con la testa, come a volermi comunicare di fare particolare attenzione.
Avevo capito a che gioco stava giocando, poteva mutare forma, una grande abilità certo, ma non poteva nulla contro le mie creature. Era ora di scatenare la mia potenza!
<<Avrei voluto concludere lo scontro senza utilizzare la magia, ma a quanto pare sono costretta a fare il contrario.>>
Alzai la mano al cielo, urlando quelle parole che mai, avrei dovuto pronunciare.
<<Kage Ga!Namuri Kara muzame!>> Richiamai le ombre di tutti i presenti, facendole comparire al mio cospetto.
<<Attaccate!>> Strillai. Fu questione di pochi attimi e vidi Ziah scomparire dalla mia vista, ricoperta dal mio esercito di ombre. Avevo vinto.

Osaka
Villaggio della terra, Arena imperiale.
09/05/1285
Ore 08:30

POV:YUKAN

Calò il silenzio sull'arena. Quando le ombre si ritirarono vidi Ziah a terra, in preda alle convulsioni. Fu in quel momento che persi il controllo mentre un urlo squarciava il cielo:
<<Doragonken!>>
La forza dei draghi, i temibili dragoni, i progenitori, era con me, questa consapevolezza, mista al desiserio di vendetta, mi diede il coraggio di gettarmi nel cuore dell'arena, per distruggere colei che avevo sempre considerato come mia sorella.
Vidi Heiwa, non riuscivo a calcolare quanto odio provassi nei suoi confronti in quel momento. Uscii fuori di senno, scesero delle lacrime sul mio viso, ma nonostante tutto attaccai.
<<Pugno ardente del drago di fuoco!>> Il mio pugno si infiammò e mi scaraventai con tutte le mie forze su mia sorella, lei riuscì a schivare a malapena il mio attacco, la sua espressione mi pregava di smetterla ma ormai ero fuori controllo. La tempestai di attacchi, mentre lei si limitava a schivare messa in difficoltà da tanta furia, la Dragon Force era una fase che ancora non riuscivo a controllare, pericolosa per me e per chi mi stava intorno.
Ad un tratto sentii qualcuno gridare: una cinquantina di uomini si catapultarono all'interno dell'arena, mentre alcuni, togliendosi i cappucci si gettavano come me dagli spalti. Compresi immediatamente che erano intrusi, in particolare della nazione del fuoco, in poco compresi che ci stavano assaltando, il duello sembrava una scusa per sferrare un attacco a sorpresa.
<< Heiwa? Che cosa sta succedendo, maledetta! Ci avete ingannati!>> era evidentemente nel panico, non riusciva a formulare frasi di senso compiuto.
<< Io non...non...come è possibile....>>
Otoshi e mio fratello Sai mi seguirono, per buttarsi nella mischia. Lui si avvicinò a me, per stringermi fra le sue braccia e placare la mia rabbia. Interruppi il mio assalto, lasciando ad Heiwa il tempo di prendere fiato. Non lo abbracciavo da tempo, quel calore così familiare mi mancava e una parte di me sentiva che non sarei riuscito ad abbracciarlo per molto tempo.
<<Non permetterò che tu ci venga portato via.>>
L'esercito della terra, a quel punto giunse per provare a difendersi da quell'attacco a sorpresa e Ziah fu fortunatamente portata in salvo dalla squadra di soccorso, ma fu in quel momento che cominciò il vero scontro.
Io, Otoshi e Sai ci ritrovammo davanti Heiwa ed altri due maghi.
Uno era il belloccio della situazione, alto, dai tratti tipicamente occidentali, insoliti per un giapponese ,i capelli biondi erano raccolti in alcuni punti da alcune piccole treccine, create con piume intrecciate, le quali servivano a tenere in ordine la massa, altrimenti informe che aveva in testa. Gli occhi, azzurri, freddi come il ghiaccio, emanavano un'aria decisa, sicura di sé e a tratti ostile. L'altra era una ragazza un po' bassa, con la carnagione olivastra ed i capelli castano scuro. Lei, al contrario del suo compagno, era una chiara abitante giapponese ed in particolare del villaggio del fuoco, i cui residenti erano conosciuti per avere una carnagione più scura rispetto agli altri abitanti della regione.
Sentii la magia avvolgere l'aria, i nostri capelli brillavano grazie alle aure, eravamo tutti pronti a combattere, sarebbe bastata una piccola scintilla e si sarebbe scatenato un incendio, scintilla che arrivò poco dopo: i nostri avversari  infatti sfoderarono le armi e a quel punto noi ci gettammo contro di loro.
Non li vedevo da anni ma riconoscerli non fu difficile, insieme ad Heiwa, erano i miei compagni più cari del villaggio del fuoco, diventati da adesso miei avversari.
Otoshi si scagliò contro Kagaya, Sai contro Heiwa, ed io contro il belloccio della situazione...contro Zoka.
Grazie all'aura che emanava ricordai subito che era un Dragon Stayer, avevo a che fare con un mio simile, il sangue che scorreva nelle sue vene era come se mi parlasse, come se rispondesse al richiamo del mio.
<<Un altro Dragon Stayer. Quale drago ti ha Donato il suo potere?>> Chiesi prudente. Questa tipologia di maghi era sempre temibile, specialmente se aveva imparato a gestire tutto quel potere.
<<Sono profondamente offeso Yukan, pensavo riuscissi a ricordarti di me. Ma ti rinfrescherò la memoria. Sono il Dragon Stayer dell'oscurità>>
<<Non potrei mai dimenticarmi di te, mio caro Zoka. Col tempo però ho dimenticato i vostri incantesimi.>>
<<Davvero? Lo ripeterò allora, visto che la tua memoria è abbastanza scarsa. Io sono il Figlio del Drago Oscuro>> rise, non dandomi il tempo di ribattere, continuando a parlare.
<<Oscuro come l'ultima cosa che vedrai dopo questo combattimento>>
<<Sicuro?>> Chiesi con fare spavaldo.
<<Ruggito del drago di fuoco!>> Un ruggito di fiamme avvolse l'avversario, investendolo completamente, nessuno sarebbe riuscito a scampare ad una vampata simile.
Udii una risata ed una figura farsi strada tra le fiamme che erano divampate.
<<Questo lo chiami fuoco?>>
Lo vidi assorbire le mie fiamme, lentamente si rimpicciolirono, finché lui non riuscì ad ingoiarle.
<<Ruggito del drago oscuro!>> Era riuscito ad acquisire potenza tramite le mie fiamme, non potevo sottovalutarlo. Il fuoco che era sprigionato era dello stesso colore dell'inchiostro e sembrava essere stranamente gelido al contatto. Con un balzo riuscii a schivarlo, tornando al contrattacco.
<<Ala del drago di fuoco!>> il mio gomito prese fuoco e riuscii ad impattare sullo stomaco del ragazzo, mentre lui era intento a caricare un altro attacco, che poco dopo mi investì in una nuvola di materia oscura , capace di scaraventarmi via. Mi gettai infuriato, contro quel biondino insulso.
<<Kuro Dragon zuki!>> le mani del mio avversario vennero avvolte dalla stessa materia oscura che mi aveva colpito qualche attimo prima, era come se riuscisse a convertire l'energia che lo circondava in materia oscura.
<<Pugno ardente del drago di fuoco!>>
I nostri pugni si scontrarono, generando una potentissima onda d'urto. Zoka saltò all'indietro, facendo un salto mortale ed atterrando elegantemente in piedi, osservandomi con gli occhi che brillavano, gasato dallo scontro.
<<Complimenti Yukan, il sangue di drago si è fuso perfettamente con la tua magia>>
Sorrisi, nonostante tutto adoravo le sfide e lui sembrava un avversario parecchio forte.
<<Grazie, anche tu sei fortissimo>>
Lui annuì, estraendo la sua katana
<<Però è ora di porre fine allo scontro. Seika ti vuole da noi>>
Rabbrividii solamente a sentire quel nome, sfoderando a mia volta la spada.
<<Io non andrò da nessuna parte. La mia casa è questa adesso.>>
<<Tu verrai con noi e basta, è inutile continuare a resistere. Se Seika desidera qualcosa, in un modo o in un altro riuscirà ad ottenerla, fosse anche in capo al mondo.>> il ragazzo scattò in avanti e le lame si incrociarono, lanciando scintille ovunque. Lui provò ad imporsi, usando la forza per disarmarmi, ma gli tirai un calcio nello stomaco, facendogli perdere l'equilibrio, mentre ruotando provavo a colpirlo con un fendente. Abilmente, usando la sua arma, Zoka deviò il colpo, mandandolo a vuoto. L'errore mi costò parecchio, infatti il mio avversario sfruttò il momento propizio per assestarmi un colpo con l'elsa sulla tempia.
Crollai a terra, con la vista annebbiata per la botta ricevuta. Provai anche a rialzarmi, ma un calcio scagliato in pieno viso fece oscurare tutto, mentre chiudevo gli occhi.

( Torre di Alekhian, una montagna leggendaria che la leggenda colloca nella zona più sconosciuta del villaggio della terra dove si dice che il Dragone della Terra addestri i suoi prescelti e al cui interno si trovi una delle armature più forti di tutto il giappone. Finora nessuno è mai riuscito a incontrare questo drago, se non Otsuka ed il Sensei, capo villaggio della Terra)

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