Capitolo 57: Rinascita, Ingiustizia, Redenzione
Osaka
Villaggio del Fuoco
11/06/1285
Ore 14: 51
POV: YUKAN
Dopo aver assistito a quello spettacolo a dir poco deplorevole, decisi insieme ad Hana e Ryonma, di far ritorno alle truppe, stanziate davanti al portone di ingresso, pronte a lottare ancora una volta per la libertà del Villaggio e questa volta, della regione intera. Tutti gli eserciti, di tutti i villaggi si erano radunati qui: Fuoco, Acqua, Aria e Terra, per la prima volta riuniti dopo anni.
A guidare l'assalto, tutti i membri dell'esercito aventi un rango più alto, avevano appositamente deciso di sistemarsi in prima linea, per evitare più morti possibili. Nessuno aveva intenzione di rintanarsi in fondo a tremare, specialmente non i Maghi più potenti della regione, che avevano scelto di dare il meglio per la propria casa.
Avevo indossato la mia migliore armatura per combattere, la stessa che avevo usato per la difesa contro il Villaggio dell'Acqua.
Al mio fianco, a guidare l'esercito formato da tutti i Villaggi, si trovavano tutti i pezzi grossi con cui avevo condiviso questa meravigliosa e triste avventura: Hana, Ryonma, Zoka, Kagaya, il Sensei, Saibankan, Ziah, Iwa, Sentoki, Doro e Denkosekka, i "Gemelli della Tempesta", Tsuki, Shinsetsu, Ishiwa, Jiyū, Tsuyo, Tsuyudesu. Erano tutti qui, pronti ad attaccare al mio segnale.
<< Signori. Prima di dare il via alle danze, ci tenevo a ringraziarvi tutti. Forse è vero, con molti di voi mi sono ritrovato ad incrociare le lame, ma ricordate che è anche con la forza della propria spada, che si può mandare un messaggio a qualcuno. Ciò che è accaduto in passato, rimarrà relegato al passato, perché ciò che conta oggi, in questo giorno è difendere la nostra casa, proprio come se facessimo parte della stessa famiglia. Perché è così, da oggi facciamo parte dello stesso clan, siamo tutti abitanti di Osaka. Lì fuori troverete mostri indescrivibili, pericoli inimmaginabili e non tutti riusciremo a tornare vivi da questa impresa. Non posso promettervi che tutti torneremo vivi, ma posso promettervi che tutti torneremo vincitori. Soldati, preparatevi, perché quest'oggi diventeremo immortali! Non c'è spazio per il timore, non c'è spazio per la paura, per il risentimento o per il dubbio, c'è spazio solo per la vittoria e la gloria eterna!>>
Sorrisi, guardando l'enorme massa di persone che si trovavano di fronte ai miei occhi.
<< Ed un'ultima cosa...lasciate Tartaro a me! Fermerò quel portale ambulante!>>
Lo scontro si aprì ed io subito mi lanciai nella mischia, in mezzo ai nemici, avanzavo a passo spedito, evitando di lasciarmi trascinare in scontri futili, avevo un solo obiettivo: fermare l'avanzata di quel gigantesco mostro.
Schivavo qualsiasi impedimento, finché una persona non comparve dal nulla, interrompendo la mia corsa sfrenata.
<< Tu >>
<< Ti ero mancata?>> sorrise, ponendo mano alla Katana, con il braccio ricoperto di tatuaggi.
<< Per niente>>
<< Dai Yukki, non mentire, la tua vita è così frenetica anche grazie a me>>
<< Non mi hai nemmeno detto il tuo nome!>>
<< Yabureme>> sorrise, riprendendo a parlare.
<< Sapevo che prima o poi sarebbe successo, ma speravo che avessi scelto di ascoltarmi, quel giorno, al villaggio della terra. Ora dovrò ricorrere alle maniere forti per fermarti>>
<< Allora eri solo uno sgherro di Aki>>
<< Non fraintendermi Yukan, non punto così in basso. Io lavoro per la capitale, il mio futuro sarà radioso, mentre per Aki non credo che le cose andranno tanto meglio>>
Scattò contro di me, con la spada sollevata sopra la testa, pronta a calarla brutalmente su di me.
Schivai il colpo, rifilandole un calcio sul fianco.
<< Adesso che non compari più all'improvviso non sei poi così forte, eh?>>
Tornò all'attacco, con il tempo i suoi assalti diventavano più veloci e precisi, mentre io progressivamente, a causa della stanchezza, diventavo più lento e ripetitivo.
<< Non sprecare l'ossigeno, mio dolce moro, usalo per combattere>>
Le lame si incrociarono con così tanta foga, che l'onda d'urto creata, fece tremare le braccia.
Era incredibilmente abile con la Katana, la sua guardia era impenetrabile, non lasciava punti scoperti, non sembrava avere alcun punto debole, attaccava sempre nei miei punti ciechi, era una macchina perfetta per combattere.
Ed io non potevo permettermi altre perdite di tempo.
Riposai la katana nel fodero, lasciando che i pugni si illuminassero, circondati dal caldo abbraccio delle fiamme.
<< Finalmente Yukan! Mostrami il tuo vero potere, Wyvern!>> scoprì il suo braccio, mostrando un tatuaggio che raffigurava delle spirale di fiamme, che si intersecavano.
Il tatuaggio si illuminò e anche la misteriosa ragazza venne avvolte da una colonna di fiamme.
<< Riesci a dar vita all'inchiostro sulla tua pelle. Interessante, ma spegnerò quel tuo fuoco fasullo>>
<< Dimostramelo>>
Scattammo ancora una volta l'uno contro l'altro, quando una voce mi fece paralizzare sul posto.
<< Basta Yabureme, adesso ci penso io>>
Anche la rossa si bloccò, iniziando a tremare.
<< Bōkyaku...che ci fai qui?>>
Era lui.
Riconobbi i lunghi capelli color foglia, arricciati e raccolti in eleganti treccine da perline dorate.
Indossava un lungo kimono verde e bianco e tra le mani stringeva quel libro maledetto.
Il Grimorio di Tartaro.
<< Tu....>>
<< Yukan! Da quanto tempo! E comunque, amica mia, l'impero mi ha mandato qui perché non si fidano più di te, a quanto pare ritengono che ti sia fatta trasportare personalmente troppo dalla questione riguardante questo moccioso.>> mi indicò con un gesto plateale.
<< Per cui...sono stato inviato per fare ciò che avresti dovuto fare tu molto tempo fa, al vostro primo o secondo incontro...uccidere il ragazzo>>
Non riuscivo a fermare il flusso di pensieri.
Per quale motivo l'imperatore desiderava la mia morte? E per quale motivo supportare Aki, che desiderava L'annientamento del sistema, compreso l'imperatore?
La questione si stava facendo fin troppo complicata, ma adesso il problema era raddoppiato, davanti a me avevo ben due nemici, non più uno solo.
Ma avrei vinto, per vendicare Ishi, ucciso da quel bastardo con i capelli verdi.
Quel che successe poi però, mi lasciò a bocca aperta.
La ragazza, Yabureme, scoprì parte del suo petto, rivelando il tatuaggio principale, un grosso dragone cinese, che comparve frapponendosi tra noi e Bōkyaku.
Subito iniziò a soffiare fiamme e fulmini contro il ragazzo dai capelli verdi.
<< Yabureme! Come osi?!!>>
La rossa si voltò nella mia direzione, afferrandomi per le spalle.
<< Ascoltami bene. Come ti ho già detto, è da un po' che ti osservo. E mi sono convinta che forse ancora non è tutto perduto. Tu puoi essere il fuoco che brucerà tutta questa oscurità malata. Il mio piano ha funzionato, con il nostro scontro ho attirato qui quel verme ed adesso lo terrò impegnato, così potrai andare a sistemare questa faccenda.>>
<< Ma...perché?>>
<< Perché mi hai ricordato che anche quando si cade nel fondo di un pozzo, la luce continua a filtrare. Voglio credere nella tua visione del mondo. Ora sbrigati, corri. Magari un giorno ci rivedremo>>
E mi baciò ancora.
Questa volta non sulla fronte o sulla guancia, ma sulle labbra.
Fu un bacio fugace, inaspettato, sapeva di fragole e ciliegi appena sbocciati.
Il mio cuore prese a battere all'impazzata, come mai aveva fatto, mentre lei mi spingeva via.
<< ORA VAI YUKAN. NON RIUSCIRÒ A TRATTENERLO A LUNGO>>
Non sapevo che dire.
<< Addio>> mormorai.
<< Non ti libererai così facilmente di me>> sorrise, voltandosi verso il nemico.
<< Voglio sapere tutto su di te>> urlai, prima di correre, lasciandomi quel combattimento alle spalle.
OSAKA
VALLE INFUOCATA
11/07/1285
ORE 15:00
POV: TSUYUDESU
Lanciarsi a capofitto nella mischia, non era stato il piano che personalmente avrei elaborato, specialmente considerato l'evidente svantaggio numerico, che divideva i due eserciti. Avevo visto scomparire Yukan tra la folla, diretto probabilmente verso quel gigantesco mostro, che lentamente si stava avvicinando alle mura del Villaggio; se quella creatura avesse veramente avuto successo nel suo intento, non ci sarebbero state più speranze, avrebbe sicuramente polverizzato il villaggio con un solo pugno.
<< Per favore Yukan...non farci pentire di averti dato fiducia>>
Grida e rumori di armi che cozzavano l'una contro l'altra mi circondavano, facendomi ricordare che non avevo il tempo di distrarmi: dovevo pensare unicamente a svolgere il mio compito e impedire a qualsiasi nemico di avanzare.
Davanti ai miei occhi si estendeva una massa indescrivibile di nemici, armati fino ai denti e pronti a massacrarci duramente: sorrisi, ritrovandomi circondato in pochi secondi da soldati nemici, armati di tutto punto, vestiti tutti di nero, gli occhi erano coperti da una semplice benda bianca, che non lasciava intravedere nulla, nemmeno lo sguardo delle persone che le indossavano.
Aki non trattava i suoi soldati come esseri umani, ma come oggetti senza identità, da buttare nel momento in cui si sarebbero rivelati inutili.
Attaccarono tutti in un attimo.
Danzai con la spada come mai avevo fatto, afferrando per il polso uno degli aggressori, rubandogli la spada, combattendo così con due lame, ogni colpo veniva seguito da un corpo che si abbatteva senza vita sul pavimento, con un rumore orripilante.
Combattevo senza rallentare un secondo, ogni volta che un ninja cadeva, ne arrivava immediatamente un altro, era una spirale senza fine, che non riuscivo a interrompere, il loro esercito sembrava essere infinito.
Ad ogni vita spezzata, sentivo il mio cuore ribellarsi, odiavo uccidere, ma sapevo di non avere alcuna scelta, se non quella di continuare a lottare fino alla fine, che fosse quella dei miei avversari..o la mia.
<< Basta così ragazzi...lasciate che mi occupi io di questo gentiluomo, mi sembra particolarmente ostico, non vorrei che lasciasse Aki senza soldati>>
Il flusso infinito di avversari si fermò di colpo, mentre tra i nemici si faceva strada una persona, battendo a ritmo le mani.
<< I miei complimenti, avete allestito una difesa davvero solidissima>> sentii le gambe perdere L'aderenza che avevano sul terreno.
Osservai con una dolorosa fitta allo stomaco, la persona che si stava facendo avanti: i capelli bianchi erano stati raccolti tutti all'indietro, fatta eccezione per alcuni ciuffi ribelli, che erano ricaduti sugli occhi azzurri, simbolo quasi inconfondibile del Villaggio dell'Acqua. Il candido collo era stato coperto da una lunghissima sciarpa nera, sgualcita e strappata, segni dell'usura e dell'ampio utilizzo in battaglia. Indossava un corpetto ed un paio di pantaloni di maglia, ricoperti da uno splendido tessuto violaceo, mentre le braccia erano ricoperte da dei bracciali neri e dorati.
Tra le mani stringeva due enormi shuriken, grandi come scudi, neri e azzurri, armi che emanavano delle pericolose scintille azzurre.
<< Tu...>>
<< Come vanno le cose giù al molo? È ancora tutto distrutto?>>
<< Aito Tsughimichi...>>
<< Centro! Non credevo ti ricordassi ancora del tuo predecessore...dopotutto il potere da un po' alla testa, non credi? Come ad Ishiwa...>>
<< Non osare nominarlo! Che ci fai qui, tra gli uomini di Aki? Hanno distrutto il nostro villaggio!>>
<< Ti correggo. Hanno distrutto il tuo di Villaggio, io non lo considero più la mia casa, da quando mi hanno cacciato e trasformato in un Ronin, dopo tutto quello che avevo fatto per il capo. Ho devastato accampamenti nemici, ucciso innocenti, tutto per essere ripagato con l'esilio, per un solo omicidio>>
<< Hai ucciso un nobile del tuo villaggio!>>
<< Un nobile, che aveva stuprato la mia amata, la donna che avrei dovuto sposare a breve. Aki ha ragione, la nobiltà e i capi sono corrotti. Ishiwa cos'ha fatto, dopo che quel mostro ha compiuto quello scempio? Te lo dico io. NULLA. Solo perché nobile, ha deciso di dargli un'altra opportunità. Mentre io, che ho ristabilito l'ordine della giustizia, sono stato cacciato>>
<< Noi esseri umani siamo troppo piccoli e ignoranti, per poter decidere noi chi vive e chi muore>>
<< Vuoi dirmi che la decisione che ha preso il tuo capo è giusta?>>
Non risposi.
<< PARLA, MALEDETTO! ISHIWA HA RAGIONE ANCHE QUI? LEI SI MERITAVA TUTTO CIÒ CHE LE È ACCADUTO?>>
<< No.>>
<< Molto bene. Era ciò che volevo sentirmi dire, speravo ti rendessi conto di cosa sta facendo la classe che è al momento al potere. Adesso spostati, sei una spina nel fianco. Se hai capito, dimostramelo, lascia che cominci una nuova era di giustizia>>
<< No...>>
<< Cos'hai detto Tsuyudesu?>>
<< Ho detto che da qui non mi muovo. I vecchi capi hanno sbagliato. Tu non andavi esiliato e quel nobile doveva essere punito. Seika non avrebbe dovuto essere così egoista. Il Maestro della Terra non avrebbe dovuto essere così accomodante e Ken così codardo. Tutti loro sono umani e hanno sbagliato, ma tutti hanno rimediato o stanno ancora rimediando ai loro errori. Non ti permetterò di fare un solo passo ancora. Credo nella causa di Yukan>>
<< Ah, bene...noto che adesso, entrambi serviamo uno Zurimada. Vediamo chi dei due, serve il padrone con gli ideali più forti>>
In un attimo finimmo a combattere, spada contro shuriken, nonostante le enormi dimensioni di quelle armi, riusciva a rotearle, con una tranquillità disarmante.
Saltò in aria, scagliandomene uno contro, rotolai via per evitarlo e l'arma ritornò proprio come un boomerang, tra le mani del suo proprietario.
Passai al contrattacco con la spada, ma non riuscii a colpirlo.
Era troppo veloce, riusciva a capire con largo anticipo quali fossero le mie intenzioni, preparandosi mentalmente e fisicamente.
Il combattimento divenne in pochi secondi a senso unico, Aito era riuscito a mettermi con le spalle a muro, avevo solo il tempo per evitare i suoi Shuriken, che venivano lanciati a una velocità disarmante. Ero stato costretto a mettermi sulla difensiva e non potevo pensare ad un modo, per uscire fuori da quell'orrenda situazione.
<< Aito, svegliati! Aki non ti darà mai ciò che desideri!>>
<< Lo ha già fatto! Mi ha messo a capo dei Ronin, gente che, come me, è stata ingiustamente cacciata dalla propria casa! E mi ha offerto la possibilità di vendicarmi.>>
Approfittai della sua distrazione e dal tempo perso, impiegato per rispondermi, per attaccare direttamente Aito, sollevando la spada sopra la mia testa, calandola su di lui con tutta la forza che avevo in corpo.
Il ninja, ebbe solo il tempo di sollevare uno dei due shuriken che portava con sé, arma che per il fortissimo impatto si spezzò in due, lanciando scintille roventi ovunque.
Quel momento era perfetto, ripresi a muovere la Katana, preparando un altro attacco, un affondo, che venne deviato dall'ultima arma che gli era rimasta.
Rimasi vicino a lui, per non dargli il vantaggio di potermi scagliare contro lo shuriken, costringendolo a combattere corpo a corpo.
<< Non sei poi così male...>>
<< Ti farò mangiare la polvere>>
<< Lo vedremo...Lightning Roar!>>
Dallo shuriken rimasto partì un raggio elettrico, che mi colpì nel petto, facendomi volare di qualche metro contro un soldato alleato, facendo cadere entrambi in mezzo alla polvere ed al sangue.
<< T...tu...>> sentivo ogni molecola del mio corpo andare a fuoco, quella scossa aveva causato parecchi danni.
Tirai un sospiro di sollievo, L'armatura magica aveva attutito i danni, senza di essa, sarei quasi sicuramente morto.
<< Da quando so usare incantesimi del genere? Ho molte sorprese>>
Tossii, i polmoni bruciavano e l'ossigeno che mi arrivava, sembrava non bastar mai.
<< Anche io...Nebbia Illusoria!>>
Ci ritrovammo immediatamente nel mio campo di dominio, il mio regno, dove tutto poteva essere vero e dove tutto era probabilmente falso.
<< Dove...dove siamo?>>
<< Aito...non sai quanto io odi farlo ma...non mi hai dato scelta>>
Andai a ripescare tra i miei ricordi, per far apparire davanti ai suoi occhi Yuri, la ragazza di cui tanto era stato innamorato.
<< Yuri! Mi manchi così tanto...>>
<< Qui puoi vederla e parlarci.>>
<< Mi sento così solo...>>
<< Tutti Aito ci sentiamo soli e abbiamo perso delle persone care, questo non ci autorizza a far soffrire gli altri, a causa del nostro dolore>>
Riuscivo a vedere che nel mondo reale si agitava e dimenava, con le lacrime agli occhi.
Vederlo in queste condizioni, mi fece salire le lacrime agli occhi.
Era solo una persona ferita e quel maledetto di Aki, aveva approfittato del suo dolore, per poterlo controllare.
<< Ti libererò dalla tua sofferenza>> sussurrai, calando la mia Katana, facendo sgorgare il suo sangue sulla terra, marchiandola per sempre della sua morte.
<< Spero che tu possa incontrare nuovamente la tua Yuri>>
Aver ucciso un mio fratello mi aveva distrutto emotivamente.
Avrei potuto compiere un'altra scelta? Forse.
Ma lo avrei condannato a un'esistenza infelice.
Avevo preferito che non soffrisse più, cullato dal ricordo della donna che amava.
Mi voltai verso il resto dei nemici che si stava avvicinando, con le lacrime che sgorgavano copiose.
<< Fatevi sotto bastardi! Non lascerò che nessuno di voi esca vivo da questa battaglia>>
Osaka
Valle Infuocata
11/06/1285
Ore 15:00
POV: SAIBANKAN
Dopo la battaglia al villaggio della terra e l'umiliazione subita, avevo deciso di riabilitare il mio onore, mettendomi a capo dell'avanguardia, l'armata magica posizionata fuori dalle mura, per proteggere la cittadella.
Era stato tutto troppo improvviso, specialmente perché non avevamo avuto tempo di prepararci, a causa dell'attacco improvviso.
Le truppe nemiche ci caricarono senza darci il tempo di respirare, tutto intorno a me si stava consumando una battaglia sanguinosa, vedevo lame incrociarsi, incantesimi venir scagliati e mostri aggredire i miei uomini.
<<Serrate i ranghi! Non permettete a nessuno di aggirarci! Dobbiamo impedire a tutti di penetrare le nostre difese, o sarà la fine!>> odiavo ammetterlo ma mi trovavo in difficoltà, l'esercito nemico contava almeno il triplo degli elementi a sua disposizione.
In poco tempo venimmo quasi del tutto circondati.
Due Ninja, dagli abiti scuri come la notte mi corsero incontro, agitando le loro spade con violenza incontrollata. Anche questa volta avevo deciso di non portare con me la mia Katana, avendo intenzione di fare affidamento unicamente sulla mia arma migliore: il mio corpo.
Afferrai per il polso uno dei due aggressori, usandolo come scudo umano: il poveretto venne infilzato dal suo compagno, che rimase sconcertato, alla vista dell'amico appena deceduto.
In suo aiuto arrivarono un gruppo di demoni, che mi bloccarono ogni via di uscita, intorno a me vedevo solo orride corna ed ali nere.
<<Requiem del sonno eterno!>> una dolce melodia prese ad aleggiare sul gruppo di bizzarre creature, che si accasciarono dopo pochi secondi al suolo.
<<Dovrò ringraziare Iwa quando lo rivedrò, per avermi insegnato questo incantesimo.>>
<<Fine della corsa.>> un braccio enorme e violaceo mi afferrò da dietro, bloccando completamente ogni mio movimento.
La creatura che mi aveva catturato, uno di quegli orrendi guerrieri mongoli umanoidi, strinse la presa, facendomi mancare pian piano il respiro, dopo pochi secondi il mio sguardo venne oscurato da grumi di palline biancastre.
<<Molla immediatamente la mia preda e vattene prima che io ti distrugga, sottospecie di essere inferiore. Lui è solo mio. Non sai da quanto tempo attendo questo momento>> la pressione si allentò e venni posato a terra, dove cominciai a tossire ripetutamente.
Dopo qualche attimo di sofferenza, riuscii anche a mettere a fuoco, accorgendomi di una ragazza, che si era accovacciata al mio fianco.
<<Menomale che stai bene! Non sai che avrei fatto, se tu fossi morto a causa di qualsiasi altra creatura! Li avrei uccisi tutti, avevo già annunciato che eri il mio preferito!>> a mio malgrado riconobbi la voce, nonostante l'aspetto fosse completamente diverso.
<<H...Heiwa?>>
<<Proprio così mio caro Saibankan, sei riuscito a riconoscermi! Sono felicissima!>>i capelli, gli occhi, anche il colore delle pelle in alcuni punti, tutto era cambiata radicalmente.
Quella non era piu la ragazza contro cui avevo combattuto tempo addietro, era a dir poco irriconoscibile.
<<C...cosa ci fai qui? Mi avevano detto che eri scomparsa, dopo il primo scontro con Aki>> Heiwa avvicinò la sua bocca al mio orecchio, per sussurrare.
<<Vedi...un famoso detto occidentale dice di non fissare mai il mare di notte, perché ti trascinerà con sé. Io oramai appartengo all'oscurità>> mi afferrò per i capelli, sbattendomi la testa contro il terreno.
<<Non sai quanto io abbia atteso questo giorno, non sono riuscita a dormire per l'eccitazione, finalmente potrò vendicarmi e combattere ancora contro di te! So benissimo che l'altra volta non hai fatto sul serio. Fatti sotto, mia adorabile preda!>> la ragazza si fece da parte, per farmi rialzare.
Avrei dovuto combattere ancora contro l'ex generale del fuoco, ma questa volta non mi sarei trattenuto.
In un attimo la castana mi raggiunse, attaccandomi con la spada con ritmo serrato, non dandomi il tempo di pensare.
Era nettamente migliorata rispetto alla scorsa volta, ma nonostante il miglioramento, continuava a commettere gli stessi errori, gli attacchi erano violenti ed imprecisi.
Con un movimento leggiadro mi spostai fuori dalla sua traiettoria di attacco, facendole perdere l'equilibrio.
<<Troppa forza, poca precisione>> citai una delle prime frasi che ci eravamo scambiati, al nostro primo incontro.
La ragazza si bloccò di colpo, piegandosi su sé stessa, cominciando ad urlare, come se qualcosa volesse uscire dal suo corpo. Tutto durò pochi secondi, in un attimo si rialzò e tornò ad attaccarmi, agitando la sua arma a casaccio.
Gli attacchi diventavano man mano più imprecisi, a causa della perdita progressiva del controllo.
Imparai in fretta ad adattarmi ai suoi schemi offensivi ed al ritmo con cui attaccava, riuscendo a bloccare o schivare ogni suo attacco.
Dopo un abbondante quarto d'ora di scambi individuai, finalmente vidi uno squarcio nella sua guardia: Heiwa si scoprì ed io la colpii con un preciso calcio sul polso, che le fece volare via dalle mani, la spada.
<<Perché non ti lasci ammazzare e basta? Sei proprio seccante>>
<<Alla fine, un incontro, è anche una battaglia di emozioni. Se ci fosse solo una piccola possibilità, che con una mia vittoria riuscirei a salvarti, non mi rimane altra opzione che quella di batterti. Sono disposto a tutto pur di salvarti>>
<<Questo è tutto da vedere...Bunretsu!>> conoscevo molto bene quella tecnica, permetteva ad Heiwa di materializzare due copie fatte d'ombra, dei cloni che mi caricarono subito.
<<Catena Oscura!>> dal terreno fuoriuscirono due spirali buie, che bloccarono le marionette magiche.
<<Bureseduku!>> le due ombre si trasformarono in un raggio letale, che si scaraventò su di me.
<<Onda di morte!>> attorno a me si creò un gigantesco campo di forza oscura, che bloccò l'attacco.
Sin da quando ero venuto al mondo, avevo sempre odiato le mie capacità. Quando ero solo un bambino, non riuscendo a controllarle, avevo ucciso solo con la mia presenza decine di piante, animali, e...anche un bambino. Solo con il tempo, ero finalmente riuscito a controllare i miei poteri, promettendo a me stesso che li avrei usati solo per proteggere gli altri.
<<Bolla di Morte!>> accumulai energia oscura dai dintorni, causando un'esplosione.
<<Barriera di Nyx!>> vidi il mio attacco venir totalmente disintegrato, da un muro di fumo, creato dalla mia ormai storica rivale.
<<Non è ancora abbastanza! Lama d'ombra!>>
<<Shii nooo! Hashira!>> gli occhi mutarono di colore, mentre l'energia della morte plasmò una spada corvina.
Incrociammo più e piu volte le armi magiche, alla disperata ricerca di un varco, ma le armi finirono per cozzare l'una contro l'altra.
<<Siamo alla fine! Kage no Kanki!>> l'ombra di ogni persona, mostro e demone si staccò dal suo proprietario, radunandosi intorno a me.
<<Attaccate!>> tutte le creature si fiondarono contro di me, volendo spazzarmi via, con un solo tremendo e coeso attacco.
Ora sapevo come agire.
<<So che esiste ancora del bene in te ed è per questo che ti purificherò dell'oscurità che alberga nel tuo cuore.>>
Chiusi gli occhi concentrandomi
<<Mia maledizione, ascolta le mie parole. Prendi la mia rabbia. Prendi il mio dolore e la mia sofferenza. Prendi tutto ciò che vive nel mio cuore. Trasforma tutto questo potere in oscurità!>> l'energia della morte avvolse completamente le mie braccia, creando stupende spirali violacee.
<<Conflagrazione Oscura>> sferrai un pugno e tutta l'energia oscura venne rilasciata, generando una potentissima esplosione, che investì tutte le ombre di Heiwa, insieme a lei.
Mi piegai in due con il fiatone, questo incantesimo mi sfiniva ogni santa volta che lo provavo.
Nonostante la stanchezza corsi da Heiwa, sedendomi vicino a lei.
<<Heiwa!>> la ragazza era distesa a terra, in preda ad un attacco di tosse. Le presi la testa fra le mie braccia, poggiandola dolcemente sulle mie gambe.
<<S...Sai...lo dicevo io che eri forte...tanto da spezzare la mia maledizione...con quell'attacco...hai completamente prosciugato...a...anche la mia oscurità...>>
Sorrisi, il mio incantesimo proibito era riuscito davvero a spezzare il sortilegio di Aki.
<<Questo perché tu sei forte!>> Heiwa cominciò a perdere colore, divenendo sempre più pallida.
<<Davvero?>> sentii il suo respiro farsi sempre più irregolare.
<<La più forte di questa dinastia!>> la ragazza mi strinse la mano.
<<Pensi che mi perdoneranno mai Seika e Yukan?...Li ho traditi...>>
<<Certo che ti perdoneranno ! Loro tengono a te più di ogni altra cosa.>>
<<E tu...tu mi perdonerai?>>
<<Perché non dovrei?>>
<<Non credo di meritarmelo...>>
<<Tutti meritano una seconda opportunità.>>
<<Magari...ne avessi il tempo>> il cuore rallentò il suo battito.
<<Ti prego Sai. Parla con Kagaya, Seika, Yukan e Zoka. Digli cosa è successo qui. Ringraziali per tutto...non voglio essere ricordata solo per il male commesso...>>
<<Il fiore più bello è quello che sboccia nelle avversità. Riferirò tutto. Sei riuscita a essere te stessa, hai lottato per tornare ad essere te stessa. Nessuno lo dimenticherà mai>>
<<Grazie...sono felice di essere riuscito a provarlo almeno una volta prima di andarmene...>>
<<Cosa?>>
Heiwa si sporse di poco, baciandomi leggermente.
Fu gentile come una carezza e leggero come una piuma, tutto passò in un attimo.
Il mio stomaco divenne un groviglio.
<<L'amore...>> Heiwa mi dedicò un ultimo meraviglioso sorriso, catturai ogni dettaglio del suo viso per ricordarmelo per sempre, dagli occhi verdi come l'acqua di un lago, dal fondale di smeraldo, alla pelle candida.
Pochi secondi dopo...smise di respirare
( Bōkyaku, spia inviata dall'impero, proprio come Yabureme, che però si è ribellata, per unirsi alla causa di Yukan. Riuscirà a fermarlo e a salvarsi?)
( Aito, vecchio generale del villaggio dell'acqua, è stato cacciato dopo aver ucciso un nobile, per vendicarsi della violenza subita dalla moglie. Adesso è a capo dei ronin, nell'esercito di Aki)
( Heiwa, poco prima della sua corruzione corporea)
( Tsuyudesu, generale del villaggio dell'acqua)
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