Capitolo 52: Il giorno in cui ti ho perso
Inizio Terza Parte: La Dinastia di Fuoco
Mondo del Mago d'Inverno
Castello Ghiacciato
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Ore??
«Quindi é così che si ottiene il potere di uno Stayer...»
«Proprio così, é un rituale magico molto pericoloso, che nel tempo ha mietuto e ucciso diverse vittime, tra cui centinaia di bambini. Tutti gli esperimenti condotti, hanno portato alla stessa soluzione:Non tutti sfortunatamente sono in grado di resistere al sangue di un drago o un Dio. Solo i più forti riescono, è come se nel sangue venisse iniettato un elemento estraneo, spesso pericoloso, come il fuoco. Mortale nella maggior parte delle volte. Ma è in casi come questi che si parla di...prescelti»
« Parli della Dinastia di Fuoco? Come faceva a sapere il nonno che fosse lui il prescelto?» alzai un sopracciglio.
«Proprio così. I genitori di Yukan hanno dovuto trattare il proprio figlio come una cavia, rischiando che morisse, tutto a causa della profezia. Loro non avrebbero mai voluto. Purtroppo erano persone consapevoli e sapevano che senza di lui, il mondo sarebbe piombato presto nelle tenebre eterne. Non c'è un motivo particolare per cui lo sapessero. Yukan era già il terzo dei loro figli, che veniva sottoposto agli esperimenti per la dinastia di fuoco. Erano sicuri che lui fosse l'ultimo tassello.»
Un pensiero tremendo attraversò la mia mente. La stanza sembro diventare più calda, anche con tutto il ghiaccio presente»
«I ... figli?»
Il Mago d'Inverno rise leggermente, offrendomi la sua mano.
«Forza Seika ci aspetta un viaggio a dir poco... indimenticabile»
Osaka
Villaggio del fuoco
11/10/1257
Ore??
«Dove ci Troviamo questa volta?» aprii gli occhi ancora intontita, per i ripetuti viaggi onirici avvenuti oggi, anche se poteva non sembrare erano parecchio estenuanti.
«Sempre a casa tua, nel Villaggio di Fuoco, circa dieci anni prima della nascita di Yukan. Osserva.» Guardai i dintorni alla ricerca di un possibile indizio sul perché fossimo venuti lì. E rividi i suoi riccioli scuri, i suoi occhi a mandorla, color smeraldo, così simili ai miei.
Era lui.
Era Aki. Non aveva lo sguardo truce ed arrabbiato, non aveva armi in mano e non rideva in modo strano.
I suoi occhi brillavano e aveva un sorriso gigantesco stampato in viso, che non vedevo da anni
<< Quello è...>>
«Si Seika, quel bambino è tuo fratello, il leggendario assassino Aki Otsuka»
Mi si gelò il sangue delle vene, come se fossi in uno stato di ipnosi feci un passo in avanti, allungando la mano verso mio fratello, ma il Mago mi bloccò, afferrandomi per un braccio.
«Fermati, è inutile, qui non puoi interagire con nessuno, ti ricordo che tutto questo universo, non è altro che un frammento di memoria, limitati ad osservare attentamente ciò che sta accadendo» mi morsi il labbro, tutto sommato aveva ragione, quelli non erano altri che fantasmi, che stavano recitando una scena. Il bambino vide qualcuno in fondo ad un corridoio del palazzo e gli corse incontro ridendo.
«Nonno, nonno!! Come va??» Otsuka sorrise, prendendo Aki in braccio. Dopo tutti questi anni mi ero quasi dimenticata di come mio fratello fosse affezionato a nostro nonno, molto più di quanto non lo fossi io. Non si allenava insieme a lui, ai tempi Aki non riusciva a maneggiare un'arma o a scagliare qualche incantesimo, il ricciolino odiava qualsiasi cosa legata alla violenza. In compenso lo seguiva ovunque e lo adorava. Otsuka effettivamente, dopo la scomparsa dei nostri genitori, aveva preso il loro posto.
« Molto bene piccolo Aki, la mamma si sta impegnando per far nascere il fratellino e il papà le tiene compagnia» Aki mise il broncio, agitando le gambe.
«E ci staranno ancora molto?» il nonno scoppio a ridere.
« Il giusto tempo affinché tutto vada bene. Ti andrebbe di allenarti un po' insieme, mentre aspettiamo?»
«No, non mi piace» il vecchio rimise Aki a terra, non smettendo di sorridere
«Va benissimo Aki, sai bene come la penso?»
« Mmmmh... no, nonno no me lo hai detto»
« Che sono perfettamente d'accordo con la tua scelta. Un vero guerriero non ha bisogno di spade. Tu un giorno sarai un grande uomo Aki, il tuo amore alla fine trionferà su ogni cosa. Non lasciare mai che la tua meravigliosa scintilla si spenga.»
Il bambino inclinò la testa
«Non credo di aver capito» Otsuka scompigliò i ricci ad Aki, scombinandomi ancora di più.
« Un giorno, quando sarai grande, capirai»
«Uffa, ma io sono già grande»
« È vero, sei diventato proprio un ometto »
Un servo si avvicinò ai due inchinandosi
« Mi scusi padrone, le volevo solo dire che la signorina é riuscita a partorire»
<<Molto bene, grazie Harui>>
«Molte grazie padrone»
«Adesso Aki, andiamo a conoscere la tua sorellina» il cuore mi salto in gola, dopo anni avrei potuto finalmente conoscere i miei genitori, o perlomeno avrei scoperto la loro identità.
Il nonno bussò alla porta
« É permesso?»
«Prego» la voce femminile che rispose era calda e gentile e dolce, come il miele.
Otsuka subito dopo spalancò la porta e mi congelai sul posto: la donna che aveva tra le mani me, Seika Otsuka, appena nata, era...la madre di Yukan.
<< Ma che sta...succedendo?>>
<< Quello che vedi. È stata appena rivelata l'identità dei tuoi genitori. Tsuyudesu Zurimada e Marie Leverque, gli stessi genitori di Yukan. Tu in realtà sei una Zurimada, proprio come Aki>>
Sentii la terra mancarmi sotto i piedi e crollai in ginocchio, tenendomi la testa, paralizzata dallo shock subito.
Ero la figlia di un traditore. Di colui che aveva ucciso l'uomo che più amavo al mondo.
Non riuscivo a capacitarmene in alcun modo.
<< Non può essere...Non capisco. Perché celare la loro identità e abbandonarmi così?>>
<< Per proteggervi dai piani alti. Sapevano di ciò che avrebbero organizzato, quindi ti hanno lasciata andare e hanno parlato con Aki, convincendolo che fosse la cosa giusta. Poi vi hanno affidato alle mie cure ed io vi ho assegnato il cognome che avete ora, Otsuka. Volevano separare momentaneamente la Dinastia di Fuoco, per proteggere voi e l'esistenza stessa della profezia, per evitare che venisse annientata, prima che potesse salvare il mondo>>
<< Ed Aki...come l'ha presa?>>
<< Forse è stato l'unico vero errore compiuto da vostro padre. È lì che è iniziato il suo declino e la sua lenta discesa verso l'abisso>>
<< Vieni>> sussurrò, mentre mi portava ancora una volta altrove, nei meandri della sua sconfinata mente.
Osaka
Villaggio di fuoco, appartamenti Reali
??/??/1273
Ore 23:46
<< LI ODIO! LI ODIO>>
Ci trovavamo nel palazzo di Otsuka, nella cameretta privata di Aki. Il pavimento era stato rivestito di tappeti orientali, provenienti dall'Arabia Saudita, dai colori sgargianti come il rosso e blu, intrecciati con filo dorato. il ragazzo aveva sempre avuto una passione sconsiderata per le culture straniere, tanto da fare una collezione sfrenata di tutto ciò che provenisse da altri paesi, come il suo animale domestico preferito, una colomba bianca, abbandonata in una gabbia dorata, proveniente da un'isola del sud Italia, animale che si diceva riuscisse a percorrere enormi distanze, attraversando anche oceani.
Il suo futon, era stato arrotolato in modo scomposto e gettato in un lato della stanza, senza fare attenzione all'ordine.
Tutta la camera in generale era dominata dalla confusione, il padrone sembrava avere perso interesse nel tenerla in ordine.
<< Aki, prova a capirli per favore. Lo fanno solo per il vostro bene>>
<< Il nostro bene?! Cancellare la memoria a mia sorella e abbandonarci sarebbe il nostro bene?>>
<< Sai bene che rischiereste la vita se vi scoprissero i membri dei piani alti. Non hanno scrupoli e vogliono impedire che la famiglia di fuoco si riunisca>>
<< Che vengano pure. Sono sicuro che tu e papà riuscireste a sconfiggerli tranquillamente! Ma avete solo paura!>>
<< Non abbiamo paura, mio dolce figliolo. Semplicemente non possiamo permettere che voi moriate.>>
<< Tutto questo per uno stupido conflitto, io odio la guerra! E invece non ho fatto altro che prepararmi a diventare un'arma>> il ragazzo sollevò i suoi occhi color smeraldo verso il suo maestro.
<< Lasciami da solo>>
<< Ma Aki...>>
<< HO DETTO DI LASCIARMI DA SOLO!>>
L'uomo uscì a testa bassa dalla camera, lasciando il ragazzino nella più completa solitudine.
<< Che vuoi mostrarmi mago?>>
<< Fai silenzio e osserva>>
Il clima nella stanza sembrò precipitare di botto, nonostante fosse solo una proiezione della mia mente, avvertii una scarica di brividi, la temperatura era calata improvvisamente e avvertii subito una presenza malevola aleggiare intorno ad Aki, il quale sembrò accorgersi immediatamente del misterioso cambiamento.
<< C..chi c'è?!>>
Una risata scosse il tavolino e la gabbia, facendo agitare la colomba presente al suo intorno.
Era tanto profonda da sembrar provenire da un'altra dimensione, solo sentirla provocava una fortissima angoscia.
<< Sono un amico, mio dolce Aki>>
<< F..fatti immediatamente vedere>>
<< Come desideri...>> dalle tenebre emerse una figura umanoide, senza alcuna forma, composta da particelle nere, era un'ombra in grado di spostarsi a proprio piacimento.
<< Chi sei tu? E cosa vuoi?>>
<< Sono stato mandato da alcuni amici per...darti una mano>>
<< Darmi una mano?>>
<< Con il tuo desiderio ragazzino. So che desideri diventare più forte, per poter porre fine a tutte le guerre. Non è forse così? Non odiavi con tutto te stesso ogni conflitto?>>
<< C...come fai a sapere tutte queste cose?>>
<< Ricorda, mio caro Aki. Le tenebre abitano nel cuore di ogni singolo umano. Io sono con te fin da quando hai messo piede sulla terra.>>
<< E come vorresti aiutarmi?>>
<< Dandoti la forza di vendicarti e porre fine a tutte le guerre>>
<< Non voglio vendicarmi, non voglio fare del male a nessuno.>>
<< Nonostante tu sia consapevole del fatto che i tuoi genitori ti hanno messo al mondo, solo per usarti come un'arma? Solo per mandarti al macello?>>
La figura nel buio scoppiò a ridere ancora una volta.
<< VATTENE! NON OSARE INFANGARE IL NOME DELLA MIA FAMIGLIA>>
<< Come desideri, ma sappi che tornerò. Dopotutto, non hai ancora assistito al più sanguinoso conflitto che tu abbia mai visto...ci rivedremo Aki, quando il tuo cuore sarà più debole...>>
Il ragazzino, esausto, perse i sensi, abbattendosi al suolo con un rumore orrendo.
<< Quello era...>>
<< Tartaro. Quando ancora era debole e non era riuscito a penetrare nel cuore di tuo fratello. È stato mandato da qualcuno ad Edo per corrompere Aki. Adesso però, mi sembra giusto mostrarti il momento in cui tuo fratello è stato completamente catturato dal male>>
OSAKA
VILLAGGIO DELL'ARIA
CANCELLO D'INGRESSO PRINCIPALE SULLA MONTAGNA
??/??/1274
ORE 07:50
<< RITIRATA! I MONGOLI CI STANNO INVADENDO! RIENTRATE NELLE MURA PRESTO!>> Ken agitava le braccia per farsi sentire da tutti i suoi sottoposti, che si apprestarono per fare ritorno dentro le mura.
Sapevo molto bene il luogo e il tempo in cui ci trovavamo: l'ingresso del Villaggio dell'aria, in cima al monte Inunaki, durante il periodo della grande rivoluzione, più precisamente nel periodo in cui il villaggio dell'aria, decise di cambiare schieramento in seguito al ritorno di Ken al potere ed allearsi nuovamente con il villaggio di Fuoco, alleanza impedita da una misteriosa invasione di mongoli, causata a quanto avevo scoperto recentemente, proprio da Waruidesu.
Quel giorno è stata l'ultima volta in cui avevo visto Aki, prima della recente guerra.
Ken, dopo quell'improvviso assalto aveva deciso di far rifugiare l'intera popolazione, per salvarla dallo sterminio.
<< Forza! Sbrigatevi, prima che arrivino! Penserò io al villaggio e alla sua protezione!>> l'uomo intimò a tutti di non tardare, ogni minuto in quel momento era più che prezioso.
<< Ma chi penserà a te?>>
Non appena le mura si richiusero alle spalle del capo dell'aria, una figura sbucò dalle tenebre, sorridendo.
I riccioli erano stati tagliati, fino a far scomparire del tutto i suoi capelli, del tutto rasati.
Gli occhi verdi emanavano un'aura crudele, Aki sembrava arrabbiato e divertito allo stesso tempo.
Indossava la divisa da soldato del distretto di fuoco e tra le mani stringeva una semplice Katana.
<< Aki! Grazie al cielo siete arrivati! Che fine hanno fatto le altre truppe?>>
<< Oh, ma io non sono qui per ciò a cui tu pensi.>> con un guizzo rimosse la Katana dal fodero e si scagliò contro Ken.
<< Ma che cazzo fai Aki?! Siamo alleati!>>
<< Solo ora lo siamo! E prima che mi dici? Ho visto io stesso delle tue truppe il giorno della carneficina nella nostra piazza! Avete ucciso decine di civili innocenti!>>
<< Io non c'entro! Ero all'oscuro di tutto!>>
<< Come al solito, non fai altro che fuggire..ma da oggi non scapperai più>>
<< Sarò io stesso a porre fine a questa guerra e inizierò uccidendo tutti coloro che l'hanno causata. Tartaro. Prestami il tuo potere>>
"Sapevo che prima o poi mi avresti accettato. Ecco a te padroncino, da ora entrerò anche io dentro al tuo corpo, fondendomi con il tuo sangue di demone per aumentare la tua forza".
Un grido squarciò il cielo, mentre gli occhi di mio fratello presero a brillare. In poco tempo, il suo intero corpo prese a bruciare, a causa di un bizzarro fuoco nero, sprigionato dal suo naso.
"Aki, dovrai resistere. Non tutti i corpi sono adatti al mio spirito".
Il fuoco, dopo qualche altro secondo di agonia si spense e il ragazzo crollò in ginocchio.
<< Aki..che succede?>>
Ken preoccupato si abbassò per soccorrere il ragazzo, dal corpo ricoperto di ustioni.
<< Aki?! Mi senti?!>>
<< Per te...è la fine!>>
Aki spalancò gli occhi, trafiggendo con la Katana il fianco di Ken, che cadde all'indietro, gridando per il dolore causato dalla ferita inferta.
<< Adesso. Sono. Finalmente. Libero!>> il guerriero del fuoco scoppiò a ridere, rialzandosi e schiacciando con la pianta del piede la testa di Ken, contro il terreno.
<< Tu...tu non sei Aki...chi sei?>>
<< Io? Hai ragione, non sono Aki. Sono colui che libererà questo mondo corrotto da ogni forma di conflitto>> affondò ancora di più la spada nella carne del capo villaggio
<< Avete osato attaccare la mia casa e ne pagherete le conseguenze>>
Sapevo già cosa sarebbe successo dopo: Aki venne colpito da un pugno sulla mascella e rotolò via in modo scomposto, andandosi a schiantare contro la parete della montagna.
<< Aki? Ma che ti passa per il cervello?! Adesso Ken sta con noi!>>
Il ragazzo tornò in piedi barcollando.
<< Tu non dovresti essere qui. Che ci sei venuta a fare?>>
<< Ho visto che sei scomparso e sono venuta a cercarti idiota, sono tua sorella. Mi preoccupo ancora per te, anche se sei più grande>>
<< Spostati.>>
<< Non posso farlo Aki. Non ora. Sai che il nonno non sarebbe felice>>
<< Il nonno e papà sono stati quasi uccisi dai suoi soldati!>>
<< Papà? Ma di cosa stai parlando? Smettila di farneticare!>>
<< Allora Seika, non mi lasci altra scelta...>>
La mia versione di dieci anni fa ed Aki scattarono l'uno contro l'altro, attaccandosi vicendevolmente con le spade.
<< Non so cosa ti sia preso, ma ti farò tornare alla normalità!>>
<< Ho solo aperto gli occhi! Questa guerra, è stata causata solo da gente egoista! Gli altri villaggi sono malvagi! Vanno sterminati!>>
<< Hanno solo paura, Aki, così come tutti noi! Bisogna cercare una soluzione pacifica!>>
<< Li ucciderò tutti...e porrò fine a questa serie di ingiustizie>>
Il combattimento riprese a passo spedito, nessuno arretrava di un solo centimetro, eravamo ai tempi allo stesso livello, sembrava vedere combattere una persona contro la copia di se stessa.
La lotta andò avanti, finché un urlo non scosse la montagna.
<< Sono arrivati i mongoli. Credo sia ora di ritirarsi sorellina>>
Aki sorrise e poi...si gettò giù dalla montagna.
<< È stato lì che...>>
<< Si Seika. Quel giorno Aki ha venduto la sua anima a Tartaro>>
( Aki Otsuka)
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