Capitolo 5: Il Libro Di Tartaro

Osaka
Villaggio della Terra
Piazza Principale
06/04/1285
Ore 07:00

La piazza principale del villaggio era colma fino all'orlo, al centro vi era la sacra fontana del villaggio, dove era scolpita la divinità protettrice del villaggio, Inari, la dea della fertilità, simbolo della terra.
La statua rappresentava la dea, una semplice donna dai lunghi capelli e con uno svolazzante kimono, accompagna da due kitsune, essendo anche la protettrice degli spiriti delle volpi.
Una serie di edifici si affacciavano sulla piazza, ricolma di bancarelle, era infatti anche il luogo dove si svolgeva il mercato, rendendola la zona più frequentata e viva del villaggio, resa ancora più popolata dall'evento che sarebbe avvenuto in data odierna: l'esame per il passaggio di grado, a cui avrei partecipato io ed altri due candidati.
Uno non lo conoscevo, era un ragazzo molto alto, dai lunghi capelli ricci e verdi, il naso aquilino, gli occhi erano azzurri come il cielo ed emanavano un'aria serena e gentile. Portava un lungo kimono bianco e non sembrava armato, tra le mani stringeva però un ventaglio, che usava per farsi aria.
<< Che caldo...>> mormorò.
L'altro...
<< Ishi>>
<< Yukan>>
Lo conoscevo decisamente bene, era un membro della squadra di maghi rivali alla nostra.
Un ragazzo dai capelli castani, tipici nel villaggio della terra, così come gli occhi marroncini. Parte del viso era nascosto da una mascherina e portava un orecchino sul lobo sinistro.
Indossava una giacca di pelle nera e rossa, che arrivava a sfiorare terra e sulla schiena portava uno spadone a due mani.
<< Quindi ti sei presentato alla fine, eh?>> sorrisi.
<<  Che carino che sei a preoccuparti della riuscita del tuo esame, ma mi dispiace deluderti. Ora che ci sono io, potrai definitivamente dimenticarti del rango S>>
<< Invece di fare il soldato dovresti darti allo spettacolo, saresti un perfetto comico>>
<< Finitela voi due, sta per iniziare il rito>> Saibankan, mio fratello e generale della terra spuntò alle nostre spalle, tirando letteralmente le orecchie ad entrambi.
<< Comportatevi bene e non litigate. Ricordate che l'esame non prevede che vi affrontiate tra di voi>> sia io che Ishi eravamo stati addestrati da mio fratello, e tutti e due provavamo un profondo rispetto per lui, motivo che ci portò a tacere con una facilità disarmante.
Dopo pochi secondi, si avvicinò al centro della piazza il Sensei, maestro e capo villaggio, scortato dal consiglio degli anziani.
In quel momento indossava il suo kimono più rappresentativo, bianco, con le maniche ricamate in puro oro, decorato con splendidi disegni di montagne, foglie, foreste ed ovviamente rappresentazioni della dea e dei suoi simboli.
<< Buongiorno a tutti, miei cari amici e compagni. Oggi è un grande giorno di festa, perché come già saprete, uno dei nostri tre pretendenti qui davanti, diventerà un mago di classe S>> il mio sguardo tornò al ragazzo dai capelli verdi, non ricordavo di averlo mai visto da nessuna parte, ma lui tornò a sorridermi.
Mi convinsi di averlo visto durante gli addestramenti, il suo viso non era del tutto nuovo.
<< La missione di quest'anno è di vitale importanza: recarsi nella zona della foresta oscura e recuperare un tomo magico perduto, il "Libro di Tartaro". Contiene magie oscure, potenti, che l'esercito oscuro ha preso di mira. Non possiamo permetterci che ne entrino in possesso. Per questo ho deciso che voi sarete messi alla prova, salvando la regione. Tutto chiaro?>>
Annuimmo.
<< Adesso procederò ad esporvi le regole: la prima è che avrete due giorni di tempo a disposizione, prima dell'intervento dell'esercito. A quel punto interverremo noi a completare la missione e voi avrete fallito l'esame. La seconda, è che è vietato ricevere aiuto di qualsiasi tipo da altri membri di qualsiasi villaggio o provenienza. L'ultima è che è vietato combattere tra di voi. State lottando per il bene della regione, non dimenticatevelo. Per quanto siate rivali in questa missione, sarete compagni nell'esercito. Detto ciò, non posso che augurarvi buona fortuna...>>
Vidi Otoshi e Ziah in un angolino, entrambi urlavano il mio nome e sorridevano.
Sospirai sollevato, fortunatamente i nostri problemi sembravano essersi risolti.
<< E annunciarvi che comincia finalmente la prova! Via!>> scattai verso il portone d'accesso, che per l'occasione era spalancato, le strade brulicavano di spettatori, curiosi di scoprire l'esito della gara.
Abbandonai il villaggio, lasciandomelo alle spalle ed inoltrandomi nella foresta, a passo svelto, correndo in mezzo agli alberi, schivando animali, tronchi abbattuti, funghi giganti e qualsiasi ostacolo si parasse sulla mia strada.
L'obiettivo era più che chiaro, ritrovare il libro pericoloso prima degli altri e non farmi individuare, tra le regole era vietato scontrarsi, ma esistevano altri modi per sottrarre un oggetto a qualcuno, come magie ipnotiche o un semplice furto e non avrei perso il mio posto da mago di classe S per una stupida distrazione.
Chiusi gli occhi e mi lasciai guidare dalla visione magica.
Un mago, dopo tanto allenamento, poteva iniziare a percepire l'etere che scorreva negli esseri viventi, che fossero piante o animali, ma soprattutto che proveniva da maghi o oggetti magici particolarmente potenti.
Era da un po' di tempo effettivamente, che avvertivo un potere spaventosamente forte ed oscuro provenire dalla foresta, ma avevo collegato la sua esistenza ai trafficanti, immaginando che appartenesse al loro capo, credendolo un potente mago nero.
Invece la fonte era il libro.
Come ci era finito però? Solo di recente avevo iniziato a sentire questa sensazione negativa, ciò implicava che non fosse una reliquia appartenente al nostro villaggio, ma giunto lì per caso o per un preciso scopo.
Presto gli alberi rigogliosi lasciarono il passo ad una vegetazione spoglia, morta, la foresta oscura era normalmente proibita a chiunque non fosse stato autorizzato dal maestro o fosse in possesso appunto del rango S, per cui pensai che fosse ragionevole lasciarci tentare di sopravvivere al suo interno, per essere considerati degni di quel rango.
Alzai lo sguardo verso il cielo, per quanto la vista fosse limitata da una serie di rami secchi, osservai, grazie alla posizione del sole, ormai prossimo al tramonto, che stava per scendere la sera.
Decisi di fermarmi a riposare, era da ore che continuavo a correre senza sosta.
Presi dei legnetti, li circondai con una serie di sassi raccattati in giro e con i miei poteri, accesi il fuoco.
Mi nutrii delle poche provviste che mi ero portato dietro, che consistevano in una mela ed una pagnotta e poi mi appoggiai ad un albero.
Crollai immediatamente, sprofondando nel mondo dei sogni.
Fu come cadere in una sorta di ipnosi, persi conoscenza, non riuscii a calcolare per quanto tempo rimasi appoggiato all'albero a riposare.
<< SVEGLIA YUKAN! SEI IN PERICOLO!>> scattai immediatamente in piedi, sfoderando la katana.
<< Chi c'è?>> nessuno rispose, il fuoco si era spento ed ero ormai circondato dal buio, la notte era calata, la luna era giunta al suo culmine, probabilmente erano circa le tre del mattino.
Una fitta di dolore improvviso mi assalì, mentre cominciai a percepire una doppia sorgente di energia magica dalla potenza terrificante. Mi sentivo schiacciato dal peso di tutto quel potere.
Allo stesso tempo però fui sollevato, quella era la pista perfetta per ritrovare il libro.
Non mi curai nemmeno di coprire le mie tracce, corsi veloce come il vento, arrivando dopo pochi attimi, in una piccola vallata circolare, spoglia da alberi.
Al centro, da lontano, vidi una tomba ed a passi lenti, ma decisi, mi avvicinai.
L'energia magica proveniva proprio da lì.
Quando poi fui a pochi passi dalla tomba, riuscii a leggere il nome.
<< "Il Proibito">> recitava semplicemente.
Ed ai piedi della tomba trovai la fonte.
Un grimorio meraviglioso, dalla rilegatura di pelle marrone e blu color notte, con dei dettagli dorati sulla copertina.
Non appena mi avvicinai, reagì alla mia presenza, spalancandosi e cominciando a sfogliarsi da solo.
<< Grazie per avermi scaldato il posto Yukan, ma questo lo prendo io>>
Mi voltai di scatto, con la Katana sollevata di fronte a me.
<< Ishi. Ti sbagli di grosso se pensi di soffiarmelo via>>
<< Tu dici? È da un po' che non lottiamo eh?>> anche lui sfoderò lo spadone, sfilandolo dalla schiena.
<< Non vorrai contravvenire alle regole, tu che sei così preciso. Ci è stato vietato di lottare>> lo stuzzicai, sperando che fosse il primo a infrangere la regola.
<< Quella regola serve ad evitare che il grimorio venga strappato con la forza. Credo che non ci sia nulla di male a verificare chi sia il più adatto a superare la prova tra noi due e stabilire per una buona volta chi è il più forte...Wyvern>>
<< Fatti sotto allora>>
In un attimo mi fu addosso, lo spadone sollevato sulla testa, che calò brutalmente a terra. Schiavi appena in tempo, rotolando via, mente sentii lo schianto. In un attimo riprese il contrattacco, roteando orizzontalmente l'arma, dopo averla estratta dalla terra.
Deviai con la katana l'attacco, mentre intorno a noi scintille roventi illuminavano l'aria.
Le due armi si scontrarono, con un rumore stridente,  mentre ognuno tentava di imporsi con la forza.
Restammo qualche secondo in stallo, finché un rumore terribile spezzò la notte, mentre vidi di fronte ai miei occhi la mia spada frantumarsi.
Riuscii per un colpo di fortuna ad evitare il colpo, dopo che ero rimasto disarmato.
<< Direi che lo scontro sia terminato, cucciolo di drago>>
<< Ed è così>> una terza voce si intromise, io ed Ishi immediatamente ci voltammo verso la tomba, dove il ragazzo misterioso dai capelli verdi, ci osservava con un sorriso rilassato stampato in viso.
Tra le mani stringeva il libro.
<< Tu..maledetto!>> urlai.
<< Hai approfittato del nostro combattimento per soffiarcelo di nascosto>>
<< Già. Per essere membri del villaggio della terra non siete molto svegli, pensate solo a suonarvele di santa ragione. Ed effettivamente Yukan, tu non sei nato in questo distretto>>
Quella strana sensazione non smetteva di tormentarmi.
Poi finalmente collegai ogni pezzo al suo posto.
<< A te non importa vincere la gara, vero?>>
Ishi mi guardò confuso.
<< Ma che stai dicendo? Certo che gli importa vincere la gara, vuole diventare un mago di classe S, proprio come noi>>
<< Ed è qui che ti sbagli Ishi. Pensaci bene. Lo hai mai visto veramente al villaggio?>>
<< Ora che mi ci fai pensare...no>>
<< Non conosciamo nemmeno il suo nome, Ishi! Per partecipare a questa missione occorre distinguersi all'interno dell'esercito. Mentre lui è comparso misteriosamente ieri, ma è come se tutti, compresi noi ed il maestro lo avessimo considerato un nostro compagno da sempre>>.
Il ragazzo rispose con un semplice e lento applauso.
<< Molto bene, molto bene. Vedo che le voci su di te non sono infondate mio caro Wyvern..il re delle Salamandre eh? Sei molto temuto dalle mie parti. Ed hai indovinato. Ho usato la magia per modificare i vostri ricordi, convincendo il maestro a farmi partecipare alla gara. La mia missione era una sola, impossessarmi del grimorio. Della vostra stupida gara non me ne importa assolutamente nulla. Considerata però la fortunata circostanza, ne approfitterò per portare a termine un altro lavorino, togliendo di torno un elemento che potrebbe risultare fastidioso al mio padrone>>
Il libro si sollevò in aria, mentre cominciò ad assorbire particelle oscure dal terreno.
Ishi sollevò la spada.
<< Yukan! Muoviti! Dobbiamo andare!>> rimasi paralizzato dalla paura e da quella strana sensazione.
<< Aeternus Requiem!>> un raggio oscuro si scaturì dal libro e venne scagliato nella mia direzione.
Compresi che la mia fine era giunta, quando Ishi si gettò di fronte a me, con la spada sollevata, nel tentativo disperato di deviare il raggio.
<< Che cazzo fai ancora qui?! Scappa, brutto idiota>> la sua opposizione durò qualche altro secondo, poi il raggio lo investì e lui...crollò a terra.
Senza vita.
Non respirava più.
Urlai, mentre lacrime copiose scendevano dal mio viso. Abbracciai il suo corpo, scuotendolo.
<< Ishi. Ishi ti prego, apri gli occhi. Mi hai battuto Ishi! Ti scongiuro, torniamo a casa>>
<< Che scena patetica>> il ragazzo rise, avvicinandosi.
<< Ora, il prossimo, sei tu>>
<< DORAGONKEN>> sentii il fuoco scorrere nelle mie vene, i draghi, i progenitori, i miei compagni, chiesi loro di donarmi la forza.
Mi scagliai sul mio avversario, con i pugni avvolti dalle fiamme, colpendo alla cieca, nel tentativo di colpirlo.
Lui schivava con un'abilità disarmante, sembrava essere su un livello totalmente distante dal nostro.
Mi colpì con un calcio ed io sollevai le braccia per difendermi dall'attacco, scagliandogli contro poi, un raggio di fuoco.
<< Non preoccuparti Yukan, presto ti ricongiungerai al tuo amichetto, morto per colpa tua. >> Il grimorio si sollevò ancora una volta
<< Requiem..>>
<< Onda di morte!>> alle mie spalle apparve Saibankan, che lanciò uno dei suoi incantesimi più potenti, evitato per un soffio dal nostro avversario.
<< Sai!>> urlai, in preda al sollievo.
<< Che diavolo ci fa qui il generale?>>
<< Credevi forse che non ci fosse alcun sistema di sicurezza? Non appena ci siamo accorti che uno dei concorrenti era morto, mi son fatto teletrasportare immediatamente da Yukan. Ed a breve arriveranno tutti i rinforzi, sei spacciato.>>
<< Maledetti...ma va bene così. Ho portato a termine la missione principale, la salamandra per il momento potrà continuare a strisciare in santa pace>> ci fu un lampo oscuro ed il ragazzo scomparve, lasciandoci da soli di fronte ad una verità dolorosa: la morte può colpire tutti, a qualsiasi età ed in qualsiasi momento.
Strinsi ancora il corpo del mio rivale, crollando nuovamente a piangere, consolato da mio fratello.
Ma nessuna dolce parola avrebbe potuto colmare il vuoto che mi sentivo dentro.
Ishi era morto per colpa mia.

( Yukan ed il grimorio oscuro)

( Ishi)

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top