Capitolo 47: Yn-Yang
OSAKA
VILLAGGIO DELLA TERRA
11/06/1285
ORE 05:50
POV: OTOSHI
Infiltrarsi all'interno del Villaggio, in mezzo a tutta quella confusione e con il mio completo da soldato della terra fu una vera passeggiata, nessuno provò ad ostacolare me o i miei compagni, tutti erano troppo occupati a provare a difendersi dagli attacchi delle ragazze, che si erano offerte come vere e proprie esche, specialmente a causa di Ziah.
Combattere ancora con lei mi avrebbe distrutto.
<<Molto bene ragazzi, una volta raggiunta la caserma svoltate a sinistra, passeremo per le strade meno frequentate. Dobbiamo considerare qualsiasi eventualità, non dimentichiamo che anche i civili potrebbero essere controllati da Waruidesu. Continueremo sempre sulla stessa via, non si può sbagliare, fino alla piazza centrale. Giunti lì valuteremo le prossime mosse da fare.>> i Gemelli annuirono e cominciammo a seguire il piano, incamminandoci verso la piazza centrale. Durante il tragitto, nessuno osò spiccicare mezza parola, viaggiavamo velocemente tra le case ed ogni qualvolta che intravedevamo qualcuno aggirarsi per quelle strade deserte, ci nascondevamo dove possibile, in attesa del suo passaggio.
Fu strano infiltrarsi di soppiatto così nel mio distretto, era come entrare senza volersi far notare a casa propria.
Mi sentivo quasi sporco.
A maggior ragione non l'avrei mai data vinta a Waruidesu, per scacciare definitivamente quella sensazione di disagio e poter tornare a passeggiare liberamente tra le strade del mio villaggio, serenità che io, Yukan, Saibankan e Ziah avevamo ottenuto a fatica, lottando per allontanare ogni pericolo.
<<Otoshi? Otoshi, ci sei?>> fu come risvegliarsi in modo brusco da un incubo, le parole di Denkosekka mi fecero tornare alla realtà.
<<Sì scusate, stavo riflettendo...dicevate?>>
<<È questa la piazza giusto?>> mi guardai intorno, riconoscendo la fontana centenaria posta al centro perfetto del Villaggio, simbolo di prosperità. Intorno erano state allestite tutte le bancarelle del mercato, una volta piene di vita, gestite dai cittadini che mettevano in mostra tutti i prodotti locali, come le piante o la selvaggina della foresta.
Il dettaglio che mi aveva messo in allarme era la completa assenza di civili, la piazza era del tutto deserta.
Oggi era anche la giornata adibita al rifornimento dei magazzini, rendendo il posto ancora più affollato.
<<Non c'è nessuno...>> l'albino era preoccupato quanto me.
<<Vuol dire che l'allarme è stato lanciato e sono cominciate le operazioni di evacuazione.>> Doro si lisciava i lunghi capelli violacei, pensieroso.
<<Non è esatto. L'evacuazione è già stata terminata, i civili sono ormai giunti al punto di ritrovo. Tu dovresti conoscerlo molto bene...vero Otoshi?>> la voce mi fece gelare il sangue nelle vene.
Dal tetto di una casa vicina si lanciò un uomo, che atterrò perfettamente in piedi, proprio come un felino.
Gli occhi color nocciola e la testa calva non mentivano, anche se i vestiti da Capo Villaggio erano stati ridotti quasi ad un misero straccio.
<<Sensei...?>> avevo di fronte ai miei occhi uno dei Dieci Maghi più potenti di Osaka, questa volta non come alleato, ma come nemico.
Le mie possibilità di sopravvivenza a quella battaglia, dopo questo incontro, erano scese vertiginosamente.
<<Sì, sono io. Waruidesu mi ha chiesto di accoglierti in modo consono, che si addica ad un guerriero del tuo stampo. Diciamoci la verità, nessuno si sarebbe aspettato che tu arrivassi tanto lontano...Da Yukan mi sarei aspettato un'impresa simile, ma tu...tu sei una vera e propria sorpresa per tutti noi.>>
Valutai in fretta la situazione, se avessi ceduto alla provocazione, sarei stato sicuramente spacciato, anche avendo al proprio fianco due maghi potenti, come Doro e Denkosekka.
L'opzione migliore, avendo di fronte un avversario così temibile, era darsela a gambe, sempre se la situazione lo permetteva.
<<Via!>> gridai ai miei compagni, mentre schizzavo nella direzione da dove eravamo appena arrivati.
<<Earth Breaker! Muro di Roccia!>> il terreno davanti a noi tremò, mentre una gigantesca zolla di terra bloccava il passaggio.
Eravamo intrappolati.
<<Non ve ne andrete da qui senza combattere>> il maestro si sistemò nella sua classica posizione da combattimento: gambe leggermente divaricate, con quella sinistra avanzata di poco, pugno sinistro messo davanti al viso e pugno destro poggiato sul petto.
Era un praticante di arti marziali ancora più esperto di Saibankan, che si era limitato a seguire i consigli e le lezioni del suo maestro, vero portatore di questo stile di combattimento, originario di Okinawa.
<<Prima o poi me ne andrà bene una?...>> sospirai avvilito, ripensando agli ultimi giorni trascorsi.
<<Se ci credi con tutto te stesso, qualsiasi giornata potrà illuminarsi! Anche questa...ma se dovesse andare male, Doro, Otoshi, sappiate che è stato un grande onore lottare con voi>>
<<Non dirlo nemmeno per scherzo Denkosekka! Noi usciremo vivi da qui e per ringraziarvi, riuscirò ad offrirvi anche un pasto caldo!>> non aggiunsi altro, sapevo che non sarebbe servito.
Attaccai così il Sensei, che rimase immobile sul posto , finché non fui abbastanza vicino a lui.
Si scostò leggermente, dandomi una spintarella, che mista alla velocità con cui mi ero slanciato, mi fece perdere l'equilibrio.
I Gemelli corsero subito a darmi manforte. L'albino lo attaccò con un calcio, ma il maestro riuscì ad afferrare la sua gamba, scagliandolo via, mentre girandosi colpiva Doro, che aveva provato ad attaccarlo alle spalle, con un calcio sullo sterno.
Il maestro aveva sfornato un colpo perfetto, non si voltò nemmeno per controllare se avesse preso bene la mira.
Approfittai del tempo guadagnato dai miei compagni ,per evocare il moschetto e sparare contro il Sensei un proiettile, che evitò con un balzo felino, aumentando la sua velocità di infinite volte.
<<Ma come diamine...>>
Corse verso di me, facendomi ricordare il lato negativo di possedere un'arma di fuoco: dopo aver fatto esplodere il primo colpo, ricaricare impiegava un lasso di tempo infinito, tempo che non avevo attualmente.
Perciò decisi di utilizzare il fucile come una mazza, scagliandolo contro di lui, mossa abbastanza prevedibile, tanto che lo afferrò al volo, utilizzandolo per colpirmi sul mento.
Il dolore che provai fu indescrivibile, come se la mascella rischiasse di schizzare via.
Mi rialzai, massaggiandomi la zona colpita, faceva tanto male che mi mancò il respiro per qualche secondo.
Il maestro si preparò ad attaccarmi, mentre imponevo a me stesso di reagire in qualche modo.
<<Dobbiamo già salvarti la pellaccia?>> I due generali mi fecero da scudo, bloccando il suo attacco con i loro corpi.
Denkosekka crollò a terra a causa di una spazzata subita, costretto a rotolare via, per evitare un ulteriore colpo sferrato al viso.
Ci fiondammo a difendere il nostro compagno rimasto a terra, ma il vecchio Capo della Terra riusciva a bloccare, parare o respingere ogni colpo che provavamo a sferrare, nonostante avessi due generali del calibro di Denkosekka e Doro, anche solo sfiorarlo rimaneva un'impresa, quell'uomo era su tutt'altro livello rispetto a noi.
<<Katana!>> evocai una semplice spada in acciaio, tentando di colpirlo con un affondo mal calibrato, che venne subito intercettato da un colpo preciso sul polso.
La botta ricevuta mi fece mollare la spada, lasciandomi disarmato.
<<Earth Breaker! Pioggia di Meteore!>> dalle case si staccarono interi pezzi di edificio, che crollarono su di noi.
<<Ruggito del drago del vento!>> con un vortice creato da Doro, i frammenti di pietra vennero completamente distrutti.
<<Non vi decidete a piegarvi? Questo significa che dovrò passare alle maniere forti...>> l'aura da elementalista della terra apparve intorno al maestro, dentro di me sapevo cosa stava per succedere, proprio per questo le gambe tremavano ed il mio cervello mi implorava di fuggire.
Nella mia vita non avevo mai avvertito una potenza così soverchiante.
<<God...FORCE!!!>> la terra prese a tremare, nessuno della nostra generazione aveva mai visto il Capo in questa forma.
<<Ruggito del Dio della Terra!>> un'ondata di pietrisco volò contro di noi.
<<Ruggito del Drago di Fulmine!>>
<<Ali del drago del Vento!>> i due Dragoni fusero i loro incantesimi per respingere l'attacco.
<<Manticora!>> non potevo stare semplicemente a guardare gli altri combattere e sperare di vincere, dovevo fare anche io qualcosa per contribuire.
In mezzo alla piazza comparve una gigantesca bestia, che avevo studiato a lungo per poterla immaginare bene nella mia testa e così evocarla. Il viso era vagamente umano, il corpo quello di un leone adulto, la coda quello di uno scorpione che fendeva l'aria.
Il mostro si scagliò sul bersaglio, illudendoci anche, quando riuscì a schiacciare il maestro sotto di sé, puntando la coda velenosa contro l'uomo.
<<Earth Breaker! Radici di Pietra!>> dalla terra emersero due spuntoni rocciosi, che fecero completamente a brandelli la manticora.
<<Pugno del Drago del fulmine!>>
<<Pugno del dio della terra!>> i due pugni si scontrarono, creando una quantità incredibile di energia.
Denkosekka provò ad opporsi in tutti i modi, ma la forza del marstro era schiacciante, tanto che il ragazzo venne facilmente respinto lontano.
<<Martello del drago elettrico!>> l'albino non si arrese, tornando alla carica con un pugno a martello, avvolto da una carica elettrica.
<<Squame del drago del vento!>> una decina di proiettili fatti d'aria colpirono il God Stayer.
I due ragazzi attaccavano il maestro, alternandosi in maniera tanto coordinata e perfetta, che sembravano danzare in aria, ma nonostante tutti i loro sforzi, il Sensei non sembrava retrocedere nemmeno di un millimetro.
<<Di questo passo collassaremo! Ci stiamo limitando ad evitare di farci ammazzare! Non possiamo continuare in questo modo! Doro...dobbiamo farlo!>> il ragazzo dai capelli color seta si toccò il fianco ferito, che perdeva sangue.
<<È troppo pericoloso. Non sappiamo nemmeno se funziona ancora!>> Doro non sembrava convinto del piano proposto dal compagno.
<<O questo o la certezza di cadere senza aver vendicato Ken!>> ci fu un intenso scambio di sguardi tra i due.
Poi Doro non resse il confronto, abbassando lo sguardo.
<<E sia. Ma non lo faccio per vendicarmi. È l'unico modo per dare, almeno al ragazzo, la possibilità di continuare la missione>> il ragazzo dai capelli viola si voltò verso di me, senza però distogliere completamente l'attenzione dal nemico.
<<Otoshi, ascoltami. Non è certo che io e Denkosekka riusciremo ad uscire vivi da questa piazza, anzi, le possibilità sono molto basse. Segui attentamente ciò che ti sto per dire. Mentre noi formuleremo il prossimo incantesimo corri via. Non preoccuparti per lui, lo fermeremo noi. Tu pensa solo a salvarti e raggiungere gli altri. Devi solamente farmi una promessa...>>
Non riuscii a dire di no a quello sguardo implorante.
<<Chiedi ciò che vuoi>>
<<Se non dovessimo farcela...non lasciare che la nostra morte e quella di Ken siano state vane. Vinci Otoshi. Vinci oggi e vinci anche contro Aki. Sappiamo che puoi farcela. Noi crediamo in te>> quel piano non mi andava bene per niente.
<<Io non intendo lasciarvi qui, voglio combattere con voi!>> Denkosekka poggio una mano sulla mia spalla.
Il senso di inutilità mi abbracciò anche questa volta, sentivo un viscido demone risalirmi sulla spalla ed accusarmi della morte dei due generali, dandomi del codardo.
Mi morsi il labbro e cominciai a gridare per zittire i miei demoni interiori.
<<I veri eroi sanno anche quando è il momento di fare un passo indietro. E questo è uno di quei momenti. Corri Otoshi, corri via e racconta di questa battaglia. Noi torneremo.>> i due si voltarono a fronteggiare il Dio della Terra, che si stava preparando ad attaccare.
<<God Stayer! Earth Breaker! Respiro di Gea!>> la terra prese a tremare, come mai avevo visto nell'arco della mia vita. Individuai un punto libero, dove sarei potuto fuggire, mentre interi edifici crollavano intorno a noi. Era come se la terra si fosse radunata, pronta ad attaccarci, spiazzandoci via come uno tsunami.
<<Dragon!>>
<<Force>> i due gemelli urlarono.
Denkosekka venne avvolto da una scarica di lampi blu e un gruppo di nuvole nere, i capelli si colorarono di un giallo acceso e la pelle si ricopriva di squame del colore dei lampi, mentre sulla schiena di Doro si formava un elegante paio di candide ali ed una coda piumata, colorata di tutte le sfumature dell'arcobaleno.
<<Tela...>> Denkosekka con le mani avvicinò il pollice e l'indice formando un cerchio, con il palmo aperto, unendo le due mani, formando un simbolo che si illuminò.
<<Dello...>> mentre Doro continuava l'incantesimo corsi via da loro, allontanandomi dalla piazza.
<<Yn-Yang!>> fu come se il cielo e la terra si scontrassero, tanto che per un momento, mentre fuggivo, credetti che il mondo sarebbe finito proprio quel giorno.
Rumori di tempeste, temporali e frane si mischiarono, finché non tornò a regnare un inquietante silenzio.
<<Ancora una volta sono stato salvato. Ma questa volta sarà diverso. Preparati...Waruidesu...>>
Mi fermai solo un secondo, per ammirare lo spettacolo che quello scontro aveva causato: l'intera piazza centrale era stata distrutta e al suo posto era sbucato un gigantesco cratere.
Dopo un'ultima occhiata ripresi a correre, gliel'avrei fatta pagare anche per i danni ,causati da questa guerra, al villaggio.
( Il Sensei, vecchio capovillaggio del distretto della Terra)
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