Capitolo 43: Il pargolo di Thanathos

OSAKA
FORESTA NEI PRESSI DEL VILLAGGIO DELLA TERRA
11/06/1285
ORE 05:11

POV: YUKAN

<<Sono in ritardo. Vorresti spiegarmi dove si trovano questi famigerati rinforzi?>> Jiyū sospirò stremato, avevamo utilizzato la magia di supporto di Kagaya per spostarci più velocemente, potenziando le nostre abilità fisiche, ma lo sforzo, aveva quasi del tutto sprecato le nostre energie fisiche e magiche.
<<Mio caro drago d'acqua, devi fidarti di me, i rinforzi arriveranno tra pochissimo, intanto approfittiamo del tempo che abbiamo a disposizione, per riposarci.>>
<<Cosa c'è capo? Sei già stanco?>>
<<Sì, mi sono proprio stancato di prenderti a calci>> sghignazzai fiero.
<<Posso assicurarti che la prossima volta andrà diversamente. Non riuscirai a battermi.>>
<<Quando vuoi sono pronto a combattere ancora>> un leggero battito di mani interruppe la nostra discussione.
<<Buoni bambini, risparmiate le energie per quando riprenderanno i combattimenti. Avverto una strana aura circondare questa foresta, i nemici sono molto potenti>>
Otoshi, che si era avvicinato di soppiatto, ci colpì sulla testa con una pacca affettuosa.
<<Dobbiamo avere fiducia in Seika e Ken, non deve essere stato semplice mobilitare delle truppe, senza farsi notare in questo periodo. Tutti i confini sono sorvegliati dagli uomini di Aki. Non vogliono farsi sfuggire nulla e sono ancora convinti che stiamo combattendo tra di noi, l'unica speranza per batterli, è continuare a fargli credere di avere la vittoria in pugno>>
<<Direi che siamo riusciti perfettamente nell'intento allora. No?>>
Dal fondo della radura emerse un piccolo gruppo di ragazzi. Il primo, quello che aveva parlato, aveva dei folti capelli bianchi, sparati ovunque, coordinati alla perfezione con la pelle, chiara come la superficie lunare e gli occhi azzurri, color oceano.
Indossava un completo nero e sopra di esso, un lungo mantello bianco e rosso, che lo ricopriva parzialmente.
Il ragazzo che lo accompagnava invece, aveva dei lunghi capelli viola, raccolti in un'unica grande treccia, che gli ricadeva sul petto.
Gli occhi erano quelli di un felino, gialli e attenti.
A differenza del compagno, indossava il simbolo del villaggio dell'aria, un lungo kimono bianco ed azzurro, tenuto in piedi da un'elegante fascia, dello stesso colore dei capelli.
Portava con sé vari accessori, si potevano contare almeno due brillanti collane in argento ed un bizzarro braccialetto.
<<Scusateci per aver tardato, ma come dicevate prima, muoversi senza farsi individuare dall'esercito Oscuro o dagli scagnozzi di Waruidesu, non è stato affatto semplice. In ogni caso direi che sia ora di passare alle presentazioni. Io sono Denkosekka Ryori, mentre lui è Senkosuru Doro>> indicò il ragazzo dai capelli viola.
<<E siamo i generali del villaggio dell'Aria, conosciuti come i "Gemelli della Tempesta">>
<<Ve l'avevo detto che non ci avrebbero lasciati da soli, Ken non infrange mai una promessa>> salutai con un cenno i due nuovi arrivati, che non appena sentirono il nome del loro maestro, si incupirono.
<<A proposito di Ken, avremmo qualcosa da riferirvi...>>
<<Che succede? Sta bene?>> l'espressione di Kagaya mutò rapidamente.
Doro scosse la testa, parlando con la voce rotta dal pianto.
<<Non...non ce l'ha fatta...Aki...si è introdotto nel nostro villaggio e lo ha ucciso, per impossessarsi del pezzo di Okami. Abbiamo deciso ugualmente di muoverci per supportarvi, lui avrebbe voluto che facessimo così>>
Il tempo intorno a me si fermò di colpo, sentivo il sangue pulsare nelle orecchie.
Stavo cominciando ad odiare quella maledetta spada, che aveva causato fin troppe morti. Ma non potevo abbattermi, non ora e non lì, davanti a tutti quei compagni.
<< Questo è un grosso problema, vuol dire che Aki ha rubato anche l'ultimo pezzo. Ma non preoccupatevi, lo vendicheremo e porteremo avanti il suo desiderio di pace e prosperità. Non verrà dimenticato, è una promessa. Al momento non possiamo permetterci cali di concentrazione ragazzi. Credo che a questo punto, siate voi al comando a casa vostra. Sono sicuro che finché la situazione non si sarà stabilizzata, farete un lavoro eccellente. Poi deciderete se candidarvi come successori>> l'albino riuscì a sorridere e mi porse la sua mano, che strinsi subito.
<<Grazie per la fiducia, è un vero onore ricevere elogi del genere da un collega. Comunque, vi presento il resto della squadra.>> due ragazze si avvicinarono al ragazzo.
Una delle due era parecchio bassa, arrivava quasi alle mie spalle.
I capelli castani erano tagliati corti, eccezion fatta per due lunghi ciuffi, che arrivavano fino al petto poco sviluppato. Con gli occhi color nocciola guardava ovunque, come se stesse cercando di assimilare più informazioni possibili. Indossava un lungo kimono bianco ed azzurro, strappato all'altezza delle gambe, probabilmente per avere più libertà di movimento. Tra le mani stringeva nervosamente un ventaglio dorato e blu.
L'altra ragazza, molto più alta della prima e di molte altre donne, era la persona più stramba che avessi mai incontrato.
Era chiaro che fosse un membro del Villaggio delle Tempeste, grazie ai folti ricci color seta, raccolti in eleganti trecce, che ricadevano sulle spalle candide.
In cima al capo, portava una coroncina composta da fiori esotici, piume di pavone e perline dorate. Tutto il suo corpo poi, era avvolto in una fitta trama di fili dorati, che si andavano intrecciando, creando motivi davvero bizzarri.
Gli occhi viola erano fissi sui miei, come se volesse farmi capire sin da subito che con lei era meglio non scherzar troppo.
Se nel complesso lei mi appariva bizzarra, il vestito che indossava lo era ancora di più.
Portava un lungo abito occidentale da nobile, di quelli che venivano utilizzati nelle grandi occasioni, come cerimonie o balli. Il corpetto bianco, stringeva elegantemente la vita, mettendo in mostra le forme elaborate del suo seno, anche grazie al materiale, a me sinceramente sconosciuto, una particolare seta Europa con gran probabilità.
La gonna, dello stesso colore del pezzo di sopra, ricadeva in ampi strascichi, contornati da uno strato di candido pizzo.
Attaccate al vestito come se fossero accessori, notai pezzi di catene, elemento che cozzava con il complesso.
<<Lei è Shinsetsu Nada, soldato semplice specializzato nello spionaggio>> indicò la ragazza bassa con il ventaglio.
<< Piacere di conoscerti, sarà un piacere lavorare con tutti voi!>>
<<Piacere mio, sarà un onore lottare al tuo fianco>>
<<Mentre la ragazza vestita in modo strano è Tsuki Shinsei, capitano del terzo battaglione di assalto.>>
La ragazza lo fulminò con lo sguardo, prima di tornare a squadrarmi.
<<Prima di tutto, questo non è un abito bizzarro, è un capo di alta moda, molto utilizzato in Europa. E poi...sarebbe lui il capo delle operazioni e sostituto di Seika? Non mi sembra un granché. Basta guardare la sua armatura, abbinare l'arancione ed il rosso con il nero. Uno spreco!>>
Fu come ricevere uno schiaffo in pieno viso, quella ragazza si era già guadagnata in pochi secondi la mia antipatia.
<<Cosa c'entra la mia capacità di abbinare i vestiti con le mie doti da Samurai?...e poi questi sono i colori simbolo del nostro villaggio!>>
<<L'abbinamento dei colori c'entra sempre!>>
Prima che la situazione peggiorasse, arrivò di nuovo Otoshi ad abbassare i toni.
<<Forza, forza, discutere è inutile in questo momento, dovremmo solo sbrigarci>>
Annuii, perlustrando la zona con lo sguardo, per capire se fosse sicuro spostarsi in quel momento.
<<Siamo tutti, possiamo continuare. Da questo momento massima attenzione, non possiamo farci scoprire.>>
Ci muovemmo in silenzio, approfittando della vegetazione fitta e del sole non ancora sorto, per rimanere celati alla vista.
Conoscevo alla perfezione la foresta e la sua struttura, grazie alla nottata di viaggio ininterrotta ed al potenziamento di Kagaya eravamo giunti praticamente a destinazione, da lontano riuscii ad avvistare l'ingresso principale del villaggio.
<<Siamo arrivati...finalmente>> Kagaya era esausta, avendo utilizzato fino a questo momento la magia di potenziamento.
<<Ora puoi ripos...>> mi bloccai immediatamente; il rumore di un fruscio in mezzo alla vegetazione, mi aveva messo subito all'erta.
<<Fermi tutti.>> sussurrai a denti stretti, quando percepii un'aura che conoscevo fin troppo bene, potente quanto un tornado.
Poi tutto accadde in un attimo.
<<Bolla di morte!!!>>
<<Barriera annulla magie!>> i due incantesimi si scontrarono, salvandoci così la vita, mentre davanti noi compariva la persona che più temevo di fronteggiare.
Il mio fratello adottivo, Saibankan.
<<Il duo dei profeti aveva proprio ragione, avete seriamente provato a sfondare la linea di difesa principale all'alba. Un piano abbastanza prevedibile fratellino, sono deluso, pensavo mi avresti fatto divertire di più>> mi morsi il labbro, pensando ad una possibile soluzione che ci potesse far evitare di combattere, ma non mi venne niente in mente.
Eravamo spacciati, l'unica cosa che potevamo fare era scappare o affrontare Sai, permettendo agli altri di superarlo e provare a sconfiggere Waruidesu, annullando così il controllo mentale.
<<Che cosa facciamo Yukan?>> Otoshi, che ci aveva protetti dal primo attacco, si era subito portato vicino a me.
<< RITIRATA! CREATE UN DIVERSIVO!>>
<< Ruggito del Drago d'Acqua!>>
<< Ruggito del Drago del Vento!>>
I due incantesimi colpirono il terreno posto sotto i piedi di mio fratello, facendo alzare una gigantesca nuvola di polvere.
<< Ci muoveremo in più squadre, a turno attaccheremo Sai per rallentarlo, mentre le altre penseranno alla ritirata!>>
<< Non così in fretta...piccoletto>> in un attimo Saibankan comparve alle nostre spalle, colpendomi con un calcio nello stomaco, che mi fece andare a sbattere contro un albero.
<< Mi dispiace ragazzi, non posso permettervi di fuggire. Devo uccidervi tutti, ordini di Waruidesu>>
<<Allora non abbiamo altra scelta. Io lo distrarrò, per farvi andare avanti. Se riuscirò a batterlo, proverò anche a raggiungervi>>
Presi un lungo respiro, analizzando con attenzione il mio fratello adottivo, come al solito, non aveva con sé la sua Katana, elemento che, se sfruttato bene, poteva sicuramente portare molti vantaggi. Essere armati in questi casi poteva salvare la vita, specialmente se si incontravano avversari del calibro di Saibankan.
Mi rialzai, con un enorme sorriso stampato in faccia.
<< Era da tanto che volevo affrontarti seriamente, fratellone...>>
<<Scherzi? Ti farai ammazzare!>> Otoshi, questa volta era seriamente preoccupato, Sai finora aveva sempre tenuto sotto controllo la magia della vita e della Morte, grazie al suo carattere pacato e tranquillo, ma adesso, che non era più in sé, poteva seriamente uccidermi solo con la sua sola presenza.
<<Non c'è altra scelta se vogliamo salvare questo stramaledetto villaggio! Neanche a me l'idea piace, ma non posso tirarmi indietro>>
Il castano distolse lo sguardo.
<<Va bene. Ma rimarrò a combattere con te.>>
<<Non se ne parla nemmeno, dovrai guidare l'assalto tu in mia assenza>> lo afferrai per le spalle, guardandolo negli occhi.
<<Fai attenzione! Non possiamo farcela senza di te>>
<<Tsk, come siete noiosi. Ho capito, rimango io col moro, così vedrò di farlo sopravvivere il più a lungo possibile>> la ragazza col vestito occidentale fece un passo in avanti, cominciando a molleggiare sulle ginocchia.
<<E anche io lotterò con lui! Non ho intenzione di farlo morire, almeno finché non mi sarò preso la rivincita che mi spetta>> Jiyū mi diede una pacca sulla spalla.
<<Ragazzi...>> non riuscii ad aggiungere altro. Ero seriamente grato, stavano rischiando la vita per uno sconosciuto, che li stava conducendo praticamente verso la morte.
<<Starò bene. Adesso correte. Ci rivedremo presto Otoshi, stai tranquillo>> lui annuì, allontanandosi insieme al resto del gruppo, verso il villaggio e nonostante lo avessi tranquillizzato io stesso, ero il primo che avvertiva una bruttissima sensazione.
<<Dove pensate di andare?>> mi accorsi subito della priorità di Sai, ovvero impedire a chiunque di raggiungere il suo capo, proprio per questo si preparò a correre dietro ai miei amici, azione che mi diede la possibilità di sferrare il primo colpo.
Con uno scatto infatti, mi trovai alle sue spalle, colpendolo sulla nuca con il collo del piede, il colpo fu così forte che il ragazzo rotolò via.
Normalmente, un attacco del genere, avrebbe mandato al tappeto chiunque, ma non Saibankan, che si rialzò qualche secondo dopo, massaggiandosi il collo, come se la botta subita lo avesse semplicemente infastidito.
<<Bel colpo...Yukan>> ad una velocità impressionante Sai mi raggiunse, sferrando con tutta la forza un destro indirizzato al viso, che bloccai solo per miracolo, alzando istintivamente le braccia per farmi da scudo.
Avevo la spada con me, mi avrebbe sicuramente dato un vantaggio enorme, ma qualcosa dentro di me spingeva, per non farmela usare.
Dovevo sfidarlo e sconfiggerlo, utilizzando la sua specialità, che mi aveva trasmesso grazie ad un'intensa serie di allenamenti, un'arte marziale nata da poco tempo nell'isola di Okinawa, che il Sensei e Sai, avevano avuto modo di studiare grazie ad i loro viaggi. Quello stile, era chiamato "A mano Vuota". Kara-te.
Dovevo superare il mio Maestro a tutti i costi.
Saibankan tornò ad attaccare, con un sinistro indirizzato al viso, che evitai grazie alla rotazione dell'anca, mia specialità nei combattimenti ravvicinati. Abbandonare movimenti inutili delle gambe e non correre incontro all'attacco avversario, mi permetteva di schivare, rimanendo praticamente fermo sul posto, dandomi il tempo di contrattaccare più velocemente, cosa che feci, colpendolo col taglio della mano sul polso.
Le ferite subite non sembravano riuscire però a rallentarlo, anzi, più passava il tempo e più i suoi attacchi si facevano intensi, finché non riuscì ad aprire un buco nella mia guardia, colpendomi con le nocche sul fianco.
Il colpo fu talmente micidiale che volai, lontano dal posto, andando a sbattere contro l'albero più vicino.
Mi tastai il punto colpito, fortunatamente sembrava non essere riuscito a rompere alcun osso, cosa che mi fece tirare un sospiro di sollievo.
Non avevo però il tempo di rilassarmi, il mio fratellastro, in un attimo mi fu addosso ancora.
Questa volta riuscii a schivare con successo, tanto che il castano, invece di colpire me, prese in pieno l'albero.
Riuscii anche ad approfittare delle rotazione data dalla schivata, per sollevare la gamba e lasciarla ricadere a peso morto, colpendolo con il tallone.
Il ragazzo gridò, la frustrazione impressa nella sua voce e ritornò ad attaccare a testa bassa, come un toro.
Ci scambiammo colpi ripetuti, tra calci e pugni, lui era sicuramente più abile di me, ma io riuscivo a compensare la sua bravura, con la determinazione ed una buona dose di strategia. Lottammo fino allo stremo, finché a causa di una sua piccola distrazione non individuai un punto scoperto: attaccai con una gomitata, che venne però bloccata velocemente.
<<Molto bene Yukki...sei diventato molto bravo, ma ritengo che sia meglio finirla qui con quegli stupidi giochetti>>
<<Barriera Oceanica!!!>>
<<Bolla di Morte!!!>> ancora una volta la mia vita venne salvata da un mio compagno, che anticipò una mossa a bruciapelo di Saibankan.
Tsuki dal canto suo, ad una velocità disumana lo aveva raggiunto e fatto cadere a terra con una spazzata.
Non avevo mai visto qualcuno andare così veloce, nemmeno con il potenziamento di Kagaya attivo.
<<Perdonaci Yukan!>> gridò il Dragon Stayer dell'acqua.
<<Ma ci stavamo annoiando a guardarti senza fare assolutamente nulla.>> la riccia sorrise, entusiasta.
<<Allora vediamo di raggiungere gli altri!>> avere dei compagni, riusciva a migliorare qualsiasi momento.
<<Raggio di Morte!>>
<<Ruggito del Drago di Fuoco!>>
<<Ruggito Abissale del drago d'acqua!>> una vampata infuocata ed un getto d'acqua limpido, si scontrarono con il raggio di Sai, riuscendo ad annichilirlo.
<<Stupidi marmocchi...vedete di togliervi di torno! Shii Nooo! Hoshira!>> i suoi occhi ricevettero una bizzarra sfumatura arancione, mentre la sua mano veniva avvolta da una strana sostanza, che si trasformò in una lama.
Avevo già visto molte volte quell'arma magica, lama che aveva sconfitto centinaia di avversari e quasi mandato al tappeto Heiwa.
Bastava venir colpiti una volta sola da quella spada e la propria anima, poteva venir strappata e separata dal corpo. Venni avvolto da una strana sensazione, come se la paura che in quel momento provavo, stesse aumentando.
Sai attaccò ed io schivai, con velocità scandalosamente elevata
<<Emotional Magic>> sembrava aver pronunciato prima Tsuki.
<<Pugno Ardente del drago di fuoco!>>
<<Pugno strisciante del drago d'acqua!>>
I due attacchi colpirono precisamente Sai, che crollò sulle ginocchia.
<<Emotional Magic? Maggiore velocità, maggiore forza...mi spieghi di cosa sei capace?!>>
Tsuki sorrise.
<<Magia delle emozioni. Riesco ad amplificare o diminuire l'intensità delle emozioni provate da me e chi mi circonda. Inoltre, per ogni emozione posso donare un potenziamento fisico diverso. Nel caso della paura, aumenta la velocità del soggetto.>> la guardai affascinato, pensando a quanto potesse essere variegato il mondo della magia.
Non potei ringraziare Tsuki, a causa di Sai, che era ritornato alla carica.
<<Ali del Drago di fuoco!>> due strisce di fiamme rosse si abbatterono sul bersaglio, che si limitò a tagliarle e dissolverle nel nulla.
<<Lance del Tritone!>> dei giavellotti fatti d'acqua raggiunsero il castano, che annullò ancora una volta l'attacco.
<<Falce del cupo mietitore!>> nell'altra mano il ragazzo fece comparire una strana falce, fatta dello stesso materiale con cui era composta la spada.
In un secondo ci attaccò con entrambe le armi.
<<Emotional Magic!>> la mia forza aumentò sensibilmente grazie a Tsuki.
<<Artigli del drago di Fuoco!>>
<<Artigli del drago d'Acqua!>> io ed i miei compagni intercettammo a malapena l'assalto del generale, sapendo che se avessimo continuato in questo modo, saremmo presto stati sconfitti.
<<Senti Yukan. Ho un piano>> la ragazza aveva approfittato di una leggera pausa per avvicinarsi.
<<In questo momento i piani sono molto graditi, ti ascolto.>> sussurrai con il fiatone.
<<Bene, vedete di ascoltarmi per bene entrambi, perché non avrò il tempo di ripetere. È molto semplice, voi dovrete colpirlo con tutta la forza che avete, mentre io aumenterò la sua sensibilità al dolore. Questo dovrebbe bastare.>>
<<Al momento non abbiamo un'opzione migliore, quindi facciamolo>>
<<Dragon...Force!!>> Jiyū non perse tempo, tornai ad ammirare la sua incredibile trasformazione.
Decisi di non utilizzare la Forza dei Draghi, pensai che mi sarebbe servito conservarla per uno scontro molto più importante.
Sorrisi, con me avevo ancora un asso nella manica, difatti sfiorai il marchio che tempo fa mi aveva lasciato Zoka sul braccio.
<<Per favore Zoka...donami ancora una volta il tuo potere...Modalità del Drago della fiamma oscura>> venni avvolto da una spessa nebbia nera, la benedizione del Drago Oscuro.
<<Onda di Morte!>> tutto intorno a Sai perse la propria vita, gli uccelli si schiantarono a terra, le piante seccarono. Quell'attacco devastante, se non fossimo riuscito a fermarlo, ci avrebbe uccisi.
<<Tecnica segreta del Dragon Stayer! Tridente di Poseidone!>> un fiume d'acqua si unì, per dare forma ad un tridente, che volò contro Sai.
<<Ruggito del Drago di fuoco Oscuro!>> la vampata oscura si schiantò contro l'onda di morte, creando una gigantesca onda d'urto, che fece piombare il campo di battaglia nel silenzio.

(Shinsetsu)

(Tsuki ed il suo bizzarro abito)

(Doro)

(Denkosekka)

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