Capitolo 37: "Scelgo di Lottare"

OSAKA
SALA DELLE RIUNIONI
30/05/1285
ORE 15:38

POV: OTOSHI

Nell'aula regnava il silenzio, dopo che tutti i capitani delle brigate l'avevano abbandonata, la tensione era talmente percepibile, che poteva venir tagliata da una katana.
<<Che cosa ne pensi?>> una volta posta la domanda, Hana venne scossa da un leggero brivido.
<<Riguardo a?>>
<<Riguardo al piano di Yukan e la battaglia in generale.>>
<<Penso che per il Capo-Villaggio momentaneo, sarà uno degli scontri più duri di tutta la sua vita. È ancora alle prime armi e nonostante il suo enorme carisma, non tutti si fidano ancora di lui. Inoltre, il villaggio dell'Acqua è molto potente ed ultimamente ha ampliato molto i suoi confini. Di sicuro non scherzano, dopo l'attacco subito dall'esercito Oscuro, sono desiderosi di versare altro sangue, per vendicarsi>>
Ryonma pose il suo sguardo severo sulla castana, mentre agitava la coda blu elettrica.
<<Il cucciolo di drago, oggi sarà messo a dura prova, i campioni dell'acqua sono molto pericolosi.>>
<<Yukan non è da sottovalutare, ha sconfitto in passato decine di nemici più potenti. È riuscito anche a fronteggiare Seika!>>
Hana si voltò di scatto, colpendo il tavolo con una violenta manata.
<<Otoshi, non nominare quello scontro! Sai bene che Seika con tutta probabilità, si sarà trattenuta, per non creare scompiglio tra la popolazione.>>
<<Non hai tutti i torti, ma ricorda che Seika, non avrebbe mai lasciato il suo regno a qualcuno non degno di tale compito.>> la volpe arruffò leggermente la coda, stiracchiandosi.
<<Se è come dite voi, allora abbiamo qualche speranza di riuscire a sopravvivere oggi. Il piano ideato da Yukan non mi sembra il massimo. Siamo davvero sicuri di dover aprire il portone? Rischiamo troppo così, un minimo errore e ci troveremo invasi dai nemici. Aprire l'ingresso principale durante un assedio è un suicidio.>>
<< Proprio perché è una tecnica insolita e nessuno si aspetterebbe una reazione del genere, potrebbe rivelarsi una strategia vincente. Dobbiamo avere fiducia negli specialisti. Il piano è ben strutturato: attaccheremo l'esercito nemico quando meno se l'aspetta, per il momento, loro sono convinti che rimarremo rintanati, in attesa che se ne vadano e proprio per questo, staranno attuando dei preparativi, per abbattere le mura. Faremo la nostra mossa proprio quando saranno impegnati a prepararsi, non avranno il tempo necessario per reagire in maniera efficiente>>
<<Spero davvero di sopravvivere. Non intendo per nessun motivo morire qui, il mio popolo ha ancora bisogno di me.>>
<<Scappa. Vai via da qui e torna quando tutto questo sarà finito>>
Gettai il mio sguardo su Hana, non avevo intenzione di comportarmi ancora una volta da codardo. La ragazza che amavo era schiava a casa mia ed il mio migliore amico, stava per rischiare la vita in uno scontro mortale, che lo avrebbe portato a combattere contro le sue origini, contro le sue radici e...contro il suo destino. Io non sarei stato da meno, non sarei più scappato.
Tutti lo avrebbero capito, il mio nome sarebbe rimasto impresso nel cuore delle generazioni future. Non avrei permesso a nessuno, di toccare ciò a cui tenevo, non questa volta almeno.
<<E tu? Tu che intendi fare Otoshi?>> la voce della castana si incrinò leggermente, mentre io posavo il mio sguardo su di lei.
<<Io combatterò al fianco dell'Esercito di fuoco. Non lascerò Yukan da solo. Non questa volta. Sono stato sconfitto da vero miserabile e lui è stato portato via anche per colpa mia.>>
<<Otoshi...in quell'esercito ci sono maghi dai poteri inimmaginabili!>>
<<Ed io, farò in modo che le loro abilità divengano possibili da immaginare! Ora vado Hana, devo sbrigarmi a ricostruire il moschetto, prima che lo scontro cominci. Buona fortuna amica mia, grazie per tutto l'aiuto che mi hai dato e stai attenta durante la fuga, l'intero villaggio è circondato.>>
Feci per allontanarmi, ma mi sentii tirare per la Manica del Kimono.
<<Non c'è bisogno che tu ricostruisca il moschetto brutto idiota, puoi crearlo con la tua magia.>>
Quella frase riuscì quasi a risollevarmi il morale, tanto da farmi scappare un sorriso.
<<Hai proprio ragione, sono un vero idiota.>>
<<Per una volta, mi trovo costretta a darti ragione>> mi sorrise e sentii uno strano dolore allo stomaco.
<<Quindi...combatterai anche tu?>>
Hana si avvicinò e mi strinse a sé, carezzandomi i capelli con delicatezza.
<<Lotterò. Ne va del mio orgoglio da guerriera.>>
Ricambiai il suo abbraccio.
<<Grazie Hana..so quanto questa scelta sia difficile per te. Lo apprezzo.>>
<<Non pensiamoci. Adesso dobbiamo preoccuparci di raggiungere l'esercito, prima che comincino gli scontri.>>
Annuii e corsi fuori dalla stanza senza aggiungere altro, entrambi eravamo perfettamente consapevoli del fatto che quella sarebbe potuta essere tranquillamente la nostra ultima battaglia insieme, conoscevamo in parte la forza dei nostri avversari e decidemmo di rimanere in silenzio per tutto il tragitto, fino all'entrata principale del villaggio, luogo dove si era radunato l'intero esercito del fuoco, pronto ad agire, una volta ricevuto il segnale da Yukan. Il sole era ancora alto nel cielo e l'aria secca da morire, condizioni non proprio ottimali per combattere, specialmente per l'esercito dell'acqua, che in assenza di umidità o fonti di liquidi sarebbe stato indebolito, non avendo un ambiente favorevole per la formulazione di incantesimi basati sull'acqua.
Il segnale arrivò e giungemmo, giusto in tempo, per mischiarci al folto gruppo di samurai, che si riversava fuori dalle mura, unendoci così anche noi allo scontro.
<<Carica! Soldati, offrite la vostra vita al Fuoco!>>
La voce di Yukan, levatasi da qualche parte nel mucchio, mi spinse a farmi brutalmente strada tra i nemici.
Fu tremendo il momenti in cui affondai la mia spada nello stomaco di un ragazzo dello schieramento avversario, facendomi strada tra le sue carni con la lama. Quella era la prima persona che uccidevo ad una distanza così ravvicinata, era la prima volta che vedevo veramente l'anima di qualcuno spegnersi. Decisi di non preoccuparmi, ma quel pensiero mi fece pensare ad un altro problema.
<<Non ce la posso fare, non senza il mio moschetto! Come posso fare?!>>
<<Brutto idiota, puoi recuperarlo! Usa la magia!>>
Per quale diamine di motivo me ne ero dimenticato per ben due volte?! Non riuscivo a darmi una risposta sensata, ma non era quello il momento adatto per biasimarsi.
<<Moschetto!>> tutto ciò era incredibile, quella era un'esatta copia del primo moschetto che avevo costruito. Ringraziai nella mia mente Hana per l'aiuto e tornai ad inseguire la voce del mio migliore amico. Lo sentivo chiaramente che urlava, era fermamente convinto di dover difendere questo posto, casa sua, nonostante fosse stato abbandonato e ripudiato, era riuscito ad affezionarsi alle persone che una volta lo desideravano morto.
Riuscii a scorgerlo, circondato da nemici, somigliava ad un leone, intento a distruggere un gruppo di iene che lo avevano accerchiato.
In pochi minuti Yukan abbatté tutti i soldati, fatta eccezione per uno, che lo attaccò alle spalle, il moro non se ne accorse in tempo, non sarebbe mai riuscito ad evitare il colpo.
<<NO!>> il mio grido scosse l'intera vallata, mentre sparavo il colpo mortale, che salvò Yukan.
<<Otoshi!>>
<<Sono riuscito ad evocare un nuovo fucile in tempo, con la mia magia.>>
<<Quindi hai deciso di partecipare alla battaglia eh>>
Mi sfuggì un sorriso velato, che mi riportò ai dolci tempi in cui eravamo solamente due bambini spensierati.
<<Ovvio che sì Yukan. Ricordi? Io e te sempre insieme. Non importa quale sia il tuo villaggio natale e non importa se sia in contrasto o non con il mio. Tutto questo non cambia il fatto, che tu sei e sarai il mio migliore amico e che io resterò al tuo fianco.>>
<<Sempre insieme.>> battemmo i pugni e stringemmo la mano prima di abbracciarci: della battaglia in corso non ci importava, in quel momento eravamo lì a goderci la nostra amicizia, appesa costantemente a un sottilissimo filo.
<<E poi non è mica solo!>> Hana comparve dietro di me, interrompendo tutto.
<<E tu cosa ci fai qui?>> Yukan guardava Hana scioccato, non riusciva proprio a capire per quale motivo la castana fosse arrivata.
<<Devo chiedere aiuto a Seika per un mio problema e non intendo farlo, finché non avremo risolto tutto questo casino. E poi...non posso lasciare Otoshi da solo, conoscendolo rischierebbe di farsi ammazzare.>>
<<Non è vero!>> gonfiai le mie guance offeso. Per chi mi aveva preso?! Rimanevo pur sempre un samurai, proprio come lei e Yukan.
<<Chi è che ti ha ricordato che non c'era bisogno di costruire un fucile nuovo, perché potevi crearlo con la magia?>>
Colpito e affondato, non avevo la minima idea di come le avrei potuto rispondere.
<<Si, ma...>>
<<E chi è che ha individuato immediatamente il tuo amichetto, permettendoti di salvargli la vita?>>
<<Tu, ma...>>
<<Niente ma, limitati a ringraziarmi. >>
Ed ecco che tornai a sentirmi ancora una volta perfettamente inutile, come se non avessi premuto io quello stramaledettissimo grilletto. Che poi, ripensandoci, Yukan lo avevo trovato io e non lei...decisi di non continuare.
<<Ragazzi, mi dispiace interrompere questo magico momento tra voi due, ma la battaglia è ancora in corso.>>
<<Bene Zurimada, vedo che il figlio del Drago Progenitore non è soltanto fumo e niente arrosto. Devo dire la verità, inizialmente, credevo che non avresti avuto alcuna chance, ma adesso, sono sicuro che riuscirai a farmi divertire, almeno un po'>>.
Scattai subito sull'attenti, era arrivato un nemico: dal folto gruppo di soldati, si avvicinò un ragazzo, probabilmente della nostra stessa età, nonostante fosse così basso da farmi apparire quasi alto. I capelli, erano tagliati così corti, che a malapena riuscii a distinguerne il colore, che tendeva al biondino. Gli occhi verdi, splendevano di una luce particolare: questo ragazzo a prima vista, sembrava uno dei guerrieri più svegli che avessi mai incontrato, eppure quello sguardo, nascondeva una leggera nota perfida e calcolatrice.
Puntai immediatamente la mia arma, verso di lui.
<<Fai un solo passo e ti faccio saltare la testa>>
<<Quanta aggressività, eppure sei un membro del villaggio della terra, dovresti essere dalla mia parte. Punti il fucile contro i tuoi stessi alleati?>>
<<Io sto dalla parte che ritengo essere nel giusto ed in questo caso, il mio popolo è tremendamente nel torto, seppur contro la sua volontà.>>
<<Contro la sua volontà? Siete stati voi a richiedere il nostro aiuto.>>
<<L'apparenza spesso inganna.>>Hana si mise immediatamente in difesa di Otoshi.
<<Io sono il cavaliere della verità e la perseguo, con tutto l'amore e la dedizione possibili.>>
<<Immagina se fossi stato il cavaliere delle bugie allora. Ti consiglio di fare più attenzione, con la tua ricerca della verità la prossima volta, perché ora hai già fallito amico mio>> rispose Yukan, mettendosi in guardia.
<<Ma senti un po' chi ha deciso di intromettersi, Yukan Zurimada, figlio del più grande traditore del Giappone moderno, colui che è fuggito dal suo destino e dopo, ha seguito le orme del padre, tradendo la sua nuova casa. Ti trovi bene a combattere contro il Sensei e gli altri membri della terra eh? Ti sei già dimenticato di "tuo fratello"?>>
<<Vedi un po' di tacere, ho smesso di fuggire da tempo.>>
<<Oh, ma davvero? Allora bando alle ciance e dimostralo.>>
L'aria si fece di botto cupa, riuscii a percepire che anche lui, proprio come Yukan, era un maestro dei draghi ed in quel momento, la sua aura, ululava un solo tremendo desiderio: divorare completamente Yukan.
<<Un Dragon Stayer...dell'acqua suppongo.>>
<<Alla fine ci sei arrivato, i miei più sentiti complimenti! Per un attimo, ho temuto che non ci saresti mai arrivato..."amico">> il biondino batté velocemente le mani, soddisfatto.
<<Ragazzi, andate avanti, cercate il generale e sconfiggetelo, qui ci penso io!>> il moro urlò, gettando fuori tutta la sua frustrazione. Ma non lo avrei mai lasciato a combattere da solo, non questa volta. Che migliore amico sarei stato, se fossi scappato proprio nel momento del bisogno?
<<Non stavolta! Non intendo lasciarti qui da solo! Il tuo elemento, è in netto svantaggio rispetto al suo>> risposi esasperato, maledicendo la sua impulsività ed egocentrismo.
<<Ha ragione, Yukan non fare pazzie per favore! Così rischieresti solo di farti ammazzare!>> Hana intervenne per placare Yukan, senza avere successo nell'impresa.
<<Avete mai affrontato un Dragon Stayer?>> puntò i suoi profondi occhi neri su entrambi, causando un'ondata di brividi.
<<No!>> la risposta era per entrambi abbastanza scontata, non capitava tutti i giorni di combattere contro un membro della razza di Yukan.
<<Quindi non avete la minima idea, di quanto possa essere pericoloso uno di noi. Tutto questo potere è difficile da controllare, si rischia di venir sopraffatti. Questo ragazzo non mi convince, la sua aura sembra...corrotta. Quindi andate>>
<<Proprio per questo hai bisogno del nostro aiuto. Per favore, Yukan!>> strattonai per un braccio il moro, non volevo e non potevo perderlo per un conflitto che non avevamo mai desiderato.
<<Il generale dell'Acqua è a pochi passi da noi, non possiamo sprecare questa occasione, se voi riusciste a sconfiggerlo, riusciremo a farli ragionare. Per favore, abbiate fiducia in me, così come io ne ho in voi. Forza, andate! Qui ci penso io!>>
Nel suo sguardo riuscii a leggere tante, troppe cose. Vidi la sua voglia di combattere, per una causa in cui ormai, credeva fermamente. Vidi la sua determinazione, non aveva alcuna voglia di mollare. Vidi il suo desiderio di riabilitare il suo nome e di dimostrare a tutti ,chi era veramente Yukan Zurimada. E infine...vidi il suo coraggio e venni inondato, da questa meravigliosa sensazione. Sentii che al suo fianco, sarei riuscito a fare di tutto. Corsi ad abbracciarlo, per quella che credevo fosse l'ultima volta e presi per mano Hana, allontanandomi da Yukan.
<<Se ti azzardi a non tornare, giuro sulla mia vita che ti uccido!>>
<<Vedrò di mantenere la promessa!>>furono queste le ultime parole che sentii pronunciare da Yukan , prima che la battaglia inghiottisse la sua voce.
Io ed Hana corremmo come il vento con in mente un solo obiettivo: abbattere il generale dell'acqua e riportare così la pace nel villaggio. Fu molto semplice sbaragliare le guardie reali, semplici soldati incapaci di utilizzare la magia.
Normalmente sarei stato molto più buono, ma la situazione imponeva un cambio drastico d'atteggiamento, che mi portò a raggiungere in un periodo brevissimo il generale e la sua assistente.
<<Un ragazzino proveniente dal distretto della terra e...Hana Aka, Capo-Villagio del Regno di Ghiaccio, situato nella prefettura di Edo. Cosa ci fate qui?>>
Il generale sembrava un militare in tutto e per tutto, considerata la sua altezza ed il fisico allenato fin nei minimi dettagli, quasi come quello di Saibankan. I capelli castani erano tagliati molto corti, gli occhi color quercia brillavano, mentre metteva mano alla fodera della spada.
<<Generale, credo proprio che siano qui in soccorso di Seika ed il suo esercito>>
<<Questo l'ho capito anche io Tsuyo. Ma per quale motivo?>>la ragazzina vicino a lui, sembrava fin troppo buona per essere presente a questo massacro, la sua sola presenza, era un punto totalmente estraneo al contesto. I lunghi capelli biondi scendevano fino a superare le spalle, accarezzando con gentilezza il kimono bianco e celeste, che indossava in quel momento.
Gli occhi, scuri come pozzi scattavano in giro all'impazzata, come se fosse alla costante ricerca di dettagli, da immagazzinare dentro di sé.
<<Non ne ho idea Setsuyoku. Immagino che abbiano contratto un debito con Seika, si sentiranno in obbligo nei suoi confronti.>>
<<O potrebbero essere sotto l'effetto di un incantesimo.>>
Il generale avversario, ci puntò le armi contro. Io di base ero già scioccato per ciò che aveva detto prima, chiamando Hana "Capo-Villaggio". Quindi lei era veramente un capo?! Mi voltai qualche secondo a guardarla, comprendendo che in realtà non la conoscevo affatto.
<<Non è nessuno di quei casi che avete elencato. Siamo qui per salvaguardare il destino dell'intera regione. La prego signor generale, ritiri le sue truppe. Questo scontro si potrebbe evitare, lo sto dicendo per il bene di tutta Osaka! Siete stati ingannati, non c'è Seika dietro al massacro che si sta compiendo qui nella nostra regione!>> gridai con tutte le mie forze.
Finora, avevo sempre avuto paura di urlare, di scompormi, per il terrore del giudizio altrui, ero sempre rimasto chiuso come un riccio. Ma questo non sarebbe mai più accaduto, da questo momento avrei gridato tutto il mio dissenso per ciò che non mi andava bene.
<<Ma davvero? E per quale motivo dovrei ascoltarti?>>
<<Perché sarei disposto a tutto pur di farvi ragionare>>
<<Anche a sacrificare la tua vita?>>
<<Sarebbe il minimo>>
Il ragazzo per un attimo, azzardò anche un sorriso.
<<Non leggo tentativi di inganni nel tuo sguardo e nelle tue parole. Ma prima di parlare con me, desidero che tu mi dimostri, con i fatti, quanto tu creda in ciò che dici. Affrontateci.>>
<<Affrontarvi?>> evocai la mia spada, alzando la guardia.
<<Qualcosa ti turba?>> Setsuyouku inarcò un sopracciglio.
<<Assolutamente no, io sono qui per difendere me stesso, i miei principi, il mio popolo ed...il mio migliore amico.>>
<<Il tuo migliore amico? Giovane amico, sappi che l'amicizia può spesso trarti in inganno e farti compiere scelte errate.>> il ragazzo sorrise, mentre l'espressione sul suo viso si addolcì, come quella di un genitore preoccupato.
<<Il concetto di giustizia è relativo. Io farò di tutto per Yukan.>>
<<Yukan? Parli del ragazzo con i capelli neri, eletto da poco generale al posto di Heiwa Arimashi? È il figlio dei draghi. La sua, è una stirpe di traditori. Non dovresti fidarti di lui, potrebbe voltarti le spalle da un momento all'altro. Stai rischiando troppo, per la persona sbagliata.>>
<<NON. OFFENDERE. YUKAN.>> attaccai il generale e così lo scontro ebbe inizio, mentre incrociammo brutalmente le lame.
Lo sforzo fu tale che digrignai i denti e piantai i piedi nel terreno.
Ancora non riuscivo a crederci, stavo combattendo contro un generale e per il Momento, lo stavo anche mettendo in difficoltà. Il castano infatti, fu costretto ad indietreggiare, schiacciato dal peso.
Lui però riuscì a reagire, colpendomi con un calcio allo stomaco, che mi fece volare dall'altra parte dall'arena improvvisata e subito, una scarica di colore attraversò il mio corpo, sentivo come se il petto mi stesse andando a fuoco. In un attimo, Setsuyoku mi si parò davanti, impedendomi così di tornare in piedi e calò la spada, nel tentativo di trafiggermi, mentre ero ancora disteso a terra. Rotolai di lato e la Katana affondò nel terreno, il colpo fu talmente poderoso, che il generale non riuscì ad estrarre la spada, rimasta incastrata nel terreno.
Perse qualche secondo per me prezioso, continuando a provare e riprovare, a riappropriarsi della sua tanto fidata compagna, dandomi così il tempo di balzare in piedi e colpirlo con un calcio sulla tibia, facendogli scappare un gridolino di dolore.
<<Maledetto!>> attaccò, provando a placcarmi furioso.
<<È ora che tu conosca la vera furia del villaggio dell'Acqua! Nebbia Illusoria!>> gridò, prima che entrambi venissimo avvolti da una nebbia misteriosa.

( Otoshi da bambino, con i suoi genitori)

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top