Capitolo 36: Rituali

OSAKA
CASTELLO DI AKUMA
03/05/1285
02:55 A.M.

POV: AKI

Ancora ansimante, spalancai il cancello del castello, sbaragliando le mie stesse guardie, confuse dal mio atteggiamento bizzarro. Non mi ero ripreso dalla morte di Ken, mi sentivo logorato, tutto mi faceva male, sentivo i polmoni riempiti d'acqua, il sangue nelle vene si era gelato completamente.
Ce l'avevo fatta, ero riuscito a raggiungere il mio obiettivo, avevo riunito con successo tutti i pezzi di Okāmi, era praticamente fatta, avrei spalancato le porte del Tartaro e conquistato tutto il Giappone, eppure in cuor mio sentivo che qualcosa non andava: il senso di colpa, per l'omicidio del Maestro Dell'Aria, mi stava dilaniando, una sensazione, che non avevo mai provato finora, non intendeva abbandonarmi: ripensai a tutte le persone che avevo rapito, ucciso, torturato, tutti coloro che avevo schiavizzato o reclutato, usando la magia o la forza bruta, ma niente, fino a questo momento, nulla mi aveva minimamente sfiorato, tutto mi era scivolato giù con estrema facilità.
Quell'evento, aveva sbloccato in me qualcosa ed avevo il terrore di scoprire cosa potesse essere. Camminai senza fermarmi un attimo, deciso a raggiungere il trono, per schiarirmi le idee e solo una volta fatto tutto ciò, le voci dentro di me smisero di fare Chiasso, dandomi il tempo di riprendere fiato.
<<Signore? Com'è andata la missione?>>
Non risposi, non ne avevo voglia.
<<Signore? Guardi che è importante.>>
Sbuffai, provando ad ignorare il mio interlocutore.
<<SIGNORE!!!>>
Spalancai gli occhi colmo d'ira, pronto a prendermela con colui che aveva osato interrompere il mio riposo, ma dovetti cambiare idea velocemente: era Heiwa ad avermi disturbato.
<<Mi dica generale.>>
<<Le ho già posto il quesito. Com'è andata la sua missione?>>
<<È stata un successo, Ken è morto e l'ultimo frammento della spada leggendaria è stato recuperato senza alcun intoppo.>>
<<Ne è proprio sicuro signore? A me pare che un intoppo ci sia stato eccome.>>
<<Che intendi?>> I suoi occhi brillarono ed in particolare, quello rosso, emanava una luce estremamente malevola.
<<Il suo sguardo signore, sembra che lei abbia quasi acquisito un...lato umano. Io riesco a percepirlo, lo sa? Il senso di colpa per l'uccisione di Ken. Spero con tutto il cuore che sia solo una situazione isolata e temporanea e che lei sia lo stesso di sempre...in caso contrario, credo che sia un bene per l'esercito oscuro un cambio di...Comandante. Non crede?>>
La ragazza sorrise, sfoggiando il suo lato demoniaco, che avevo fatto fuoriuscire, per portarla dalla mia parte ed in quel momento me ne pentii decisamente.
Heiwa mi stava minacciando, se avessi mostrato un altro minimo accenno di debolezza, mi avrebbe spodestato e ucciso.
<<Taci. Come osi dubitare del tuo signore, di colui che ti ha donato una nuova vita e poteri illimitati? Arimashi, io ti ho fatto una promessa e stai certa che la manterrò, avrai tutto il sangue e la distruzione che desideri. Vedi di fare maggiore attenzione quando ti rivolgi a me, ultimamente sono di pessimo umore.>>
<<Mi scusi signore.>> Heiwa abbassò lo sguardo, per il momento non avrebbe causato problemi, ma decisi per il futuro di prestare maggiore attenzione.
<<Sei venuta qui solamente per disturbarmi o avevi qualche notizia importante da venire a riferirmi?>>
<<La situazione non è delle migliori signore: Il Villaggio del fuoco sta incredibilmente riuscendo a far fronte agli attacchi, sotto la guida del "Figlio dei Draghi" e sua sorella, Seika Otsuka si sta avvicinando sempre di più al Mago d'Inverno ed alla verità celata dietro la vostra esistenza.>>
Scattai in piedi, dovevo fare qualcosa, tutto si stava avvicinando alle battute finali e non avevo intenzione di partecipare all'Ultima Battaglia svantaggiato, rispetto ai miei avversari.
<<Per Yukan Zurimada non ho alcuna soluzione in mente, non possiamo sbilanciarci proprio ora, dobbiamo sperare che perda altro tempo, andando a riconquistare il suo amato Villaggio della Terra. Parlando di Seika invece, dobbiamo assolutamente impedire che raggiunga la residenza del Mago Bianco. Inviate i nostri migliori guerrieri come rinforzi alla Squadra di Ricerca. La nostra priorità adesso è fermare Seika Otsuka! Ma adesso, chiama qui Zaka ed Akta, con l'ultimo frammento di Okāmi, insieme, scenderemo nei sotterranei per il rituale di evocazione.>>
<<Va bene signore.>> in un momento scomparve, lasciandomi da solo nella stanza a riflettere, se mia sorella avesse scoperto la verità sulla Dinastia di Fuoco, sarebbe sicuramente riuscita a sconfiggermi, oppure non sarebbe nemmeno riuscita a superare la cosa. In fondo volevo molto bene a Seika, non avrei mai permesso una cosa del genere, a costo della mia vita.
<<Padron Aki, eccoci qua.>> Heiwa, Zaka e Akta si inchinarono davanti a me.
<<In piedi. È giunto il momento, seguitemi verso la vittoria!>> azionai il meccanismo segreto nascosto dietro il trono ed immediatamente, una botola si spalancò, con un fortissimo rumore metallico, che ci accompagnò, mentre venivamo inghiottiti dall'oscurità. Cominciammo a scendere, lungo un'intricatissima scala a chiocciola, che lentamente stava andando a pezzi, cosa per niente rassicurante mentre la si percorreva. Qua e là, sparse durante il percorso, si potevano ammirare brillanti torce e di rado, trovammo anche qualche quadro, risalente al periodo delle prime guerre contro i mongoli. Per l'umidità, si sentiva in continuazione l'odioso rumore delle goccioline, che si infrangevano contro gli scalini, erodendo così la pietra.
<<Ma quanto sono profonde queste segrete?>> Akta sbuffò.
<<Molto più di quanti immagini, mio caro Akta, i segreti vanno tenuti nascosti con estrema cura.>>
L'uomo annuì e noi riprendemmo la nostra discesa infernale verso il fondo, contemplando il silenzio.
Una volta giunti a destinazione, sbucammo in una minuscola cella, decorata solamente con una brandina distrutta dal tempo, qui non veniva rinchiuso qualcuno da troppo tempo e presto avrei cambiato le cose. Lasciata alle nostre spalle la cella, ci ritrovammo in un gigantesco spazio circolare dal soffitto altissimo. Da varie insenature erano visibili decine e decine di celle, attualmente vuote.
Al centro della stanza troneggiava un meraviglioso altare rosso, ricolmo di decorazioni raffiguranti la Profezia della Dinastia di Fuoco e le gesta del primo Utilizzatore della sacra lama.
Sopra di esso, levitavano gli altri tre pezzi che avevo recuperato in precedenza.
<<Siete pronti per assistere alla nascita di una nuova era, dove non ci sarà più nessuna morte vana? Una nuova era in cui non esisterà più la distruzione né il dolore. La Terra ha vissuto per troppo tempo nella pace, cosa che ha fatto rammollire troppi animi. È ora che Osaka conosca il vero terrore. Gli uomini sono diventati egoisti, viscidi, manipolatori, adulteri, ingannatori perché finora hanno vissuto in pace e nel lusso. Solo facendogli conoscere il dolore e il terrore torneranno gli antichi valori di una volta. Se riusciremo nella nostra impresa, finalmente assisteremo ad un nuovo mondo, dove regnerà la vera giustizia. Siete pronti?!>>
<<Siamo pronti maestro>> risposero in coro i miei servitori.
<<Diamo inizio alle danze allora>> aggiunsi l'ultimo pezzo all'altare e subito volò via dalle mie mani, calamitato dall'influenza magica degli altri componenti.
Subito una potentissima luce ci costrinse a chiudere gli occhi e la temperatura della stanza aumentò esponenzialmente, sapevo che era quello il momento giusto per recitare la formula per domare Okāmi, non potevo certo farmi fermare da un fastidio leggero agli occhi ed un po' di venticello caldo.
<<Oh Sacra Lama
Che i cinque elementi proteggi
Richiedo io, Aki Otsuka,
Legittimo successore al Trono di Fiamme,
Di poter prestare servizio a te,
Oh Santa Okāmi che di luce perpetua risplendi
E con la tua brillante fiamma
Tutto riscaldi
Fa che io sia il più grande ostacolo
Per i miei nemici
E la miglior guida per gli amici
Dona al tuo umile servo
Il potere sufficiente
A cambiare gli esiti di tutta Osaka>>
La luce divenne ancora più forte, cominciando a cambiare velocemente e continuamente colore, mentre la temperatura divenne così insopportabile, che sentii come se il mio corpo venisse cosparso da lava bollente, ma ancora una volta, decisi che non avrei mollato tutto, proprio adesso che il mio obiettivo era ad un passo dall'essere raggiunto, allungai una mano verso l'altare, per afferrare la spada e riuscii a sfiorarla.
<<Aki Otsuka, ricevi ora il permesso di brandire la sacra Okāmi. Utilizzala solo ed esclusivamente per il Bene Ultimo della regione di Osaka.>> la voce nella mia testa svanì e tutto nella stanza tornò normale, con una piccola differenza: avevo il kimono completamente carbonizzato e stavo impugnando Okāmi, la leggendaria Katana che avevo cercato per tutti questi anni e non era più in pezzi, il rituale aveva funzionato alla perfezione.
<<Presto tutto il Giappone cadrà nelle mie mani!!! Nessuno potrà più fermarci adesso!>>
<<Lunga vita al nostro signore Oscuro!>>
Mi rigirai l'arma divina tra le mani: non era assolutamente come me l'ero immaginata, mentre raccoglievo i suoi pezzi sparsi per Osaka. Il Koshira era interamente placcato in oro e la decorazione intarsiata sopra, sembrava ricreare le ali di un possente dragone. Il Mekugi invece, era composto da decorazioni color rubino e dorate, dove era incisa una stranissima creatura, un demone forse, che indossava una corona. Anche lo Tsuba era fatto interamente d'oro. La lama invece, presentava una meravigliosa pluralità di materiali che si fondevano alla perfezione: ai lati sembrava essere stata creata con un materiale brillante, argenteo, pareva essere platino o addirittura adamantio, il metallo degli dei, un elemento leggendario, ricercato da tutti i fabbri e finora mai stato trovato.
Al centro della lama, torreggiavano ancora l'oro ed il rubino, i tre materiali preziosi, grazie alla magia, si erano fusi alla perfezione, dando vita ad un ibrido dalle mostruose capacità.
I miei sottoposti divoravano l'arma con gli occhi, avidi di potere, potevo avvertire il loro cocente desiderio di uccidermi, per avere Okāmi.
<<Falli fuori prima che possano interferire con i tuoi piani.>>
Nella mia testa rimbombavano queste forti parole oscure, di morte, non avevo la minima idea di chi potesse essere il mio interlocutore.
<<Non esitare o saranno loro a uccidere te. Forza.>>
Feci scattare la lama e pochi secondi dopo, caddero dinnanzi a me i cadaveri sia di Zaka che di Akta.
Immediatamente la lama reagì al sangue versato, ustionandomi le mani, era come se capisse per quali scopi io avessi deciso di risvegliarla.
Decisi di non farci caso, un piccolo sacrificio era necessario al fine di raggiungere grandi risultati.
Ripulii la lama dal loro sangue con i loro vestiti, senza degnare nemmeno di uno sguardo Heiwa.
<<Ringrazia di essere nata così potente. Se fossi stata leggermente più debole, ora staresti facendo compagnia a quei due. Vedi di renderti utile e non farmi cambiare idea.>>
La castana in visibilio, corse ad abbracciarmi.
<<Mai il mio cuore è stato così ricolmo di pura gioia. Il forte vive, il debole muore, è questo il destino di ogni uomo, che deve solo decidere da che parte stare. Finalmente sei tornato l'Aki che tanto mi mancava.>>
La scostai brutalmente.
<<Basta chiacchiere adesso. È ora di richiamare la pura oscurità in questo mondo.>>
Ci spostammo dall'altra parte dell'enorme sala, dove un profondissimo pozzo scendeva, fino alle profondità più buie della terra. Era talmente profondo, che appariva impossibile stabilire quanto in basso scendesse la struttura e come potesse essere risalito l'autore della buca.
Una lastra in acciaio, con uno strano sigillo impediva di piombare nel vuoto.
<<Questo pozzo non sembra essere stato realizzato da mani umane, sento provenire una strana energia dalla fossa.>>
<<Mia cara Heiwa, al mondo esistono decine e decine di accessi che permettono di arrivare al mondo degli Inferi, il Tartaro. Uno di questi è la "Casa di Ade", un tempio dedicato al Dio dei Morti greco, che sfocia in una cripta talmente profonda da collegarsi con l'inferno.
Anche il pozzo presente in questo palazzo, il "Pozzo delle Anime" è un collegamento con il Tartaro, sigillato secoli fa, quando ancora la struttura non esisteva, da questa lastra di Bronzo Celeste, con un potentissimo incantesimo, realizzato grazie allo straordinario potere di Okāmi>>
Il generale si mise in ginocchio, studiando la "serratura" che tappava l'ingresso della fossa.
<<Ed intendi scoperchiare questo Vaso di Pandora? Per quale motivo?>>
<<Sì, intendo liberare gli abitanti del Tartaro dalla loro prigionia per sottometterli, utilizzando la spada della mia famiglia. Con quelle creature sotto il mio controllo, riuscirò finalmente a vendicare la morte di mio nonno e a plasmare il mio mondo ideale, un mondo privo di ribellioni e violenze inutili.>>
<<Ed io darò la mia vita pur di realizzare il tuo sogno.>>
Annuii, sollevando Okāmi e conficcandola nella serratura del sigillo, facendola ruotare, spingendo con tutta la forza che avevo in corpo, mentre recitavo un'ulteriore formula magica, tanto potente quanto sfiancante, dal punto di vista dell'utilizzo di energia vitale e magica.
<<Oh, creature che le tenebre abitate,
Che dalla terra sono state scacciate
E nel Tartaro relegate.
Io adesso con la lama sacra vi consegno la libertà,
Sono colui che il santo sigillo distruggerà
E le tenebre nel mondo spargerà
Tartaro sommo sovrano del dolore
Dammi il potere di controllare i tuoi abitanti per servirti con onore.>>
La lastra saltò in aria, come se un'esplosione l'avesse investita, mentre la stanza veniva illuminata da un bagliore rossastro.
<<Ma che sta...>> la luce divenne ancora più forte e curioso, mi affacciai, per vedere cosa producesse quella strana energia, seguito da Heiwa.
Una strana nebbiolina ci avvolse e prima che potessimo reagire in qualsiasi modo...tutto esplose.
"Mio caro Aki, finalmente sei riuscito nella tua impresa. Sono anni che ti assisto nel tuo sviluppo ed ora...possiamo incontrarci di presenza".
Mi rialzai a fatica, tossendo, a causa del fumo che era stato sprigionato dall'esplosione.
Heiwa era svenuta, il petto si alzava e si abbassava lentamente, constatai sollevato, che era sopravvissuta.
Davanti ai miei occhi invece si stagliava una creatura orripilante: una figura umanoide, fatta di pura oscurità, un ammasso di nebbia nera, dalla forma umana, quello strano fumo aveva ricreato nel dettaglio tutti i dettagli di un normale essere umano, riuscivo a scorgere anche una sorta di vasi sanguigni spuntare dalle sue braccia.
L'unico dettaglio differente consisteva negli occhi, Rossi e brillanti, come due gemme.
<< E tu...chi sei?>>
<<Colui che cercavi da tempo>>
<< Sommo Tartaro>>
Mi prostrai ai suoi piedi, la fonte di ogni Male nel mondo era davanti a me, dopo anni di ricerche.
<< Alzati dolce Aki, la tua dedizione mi ha colpito. Io sono sempre stato con te, ti ho visto maturare e diventare un forte guerriero>>
<< Sempre...con me?>>
<< Ripensa un po' alla voce che ti ha accompagnato nell'arco della tua vita, che ti ha suggerito la strada giusta da prendere per il tuo futuro>>
<< Eri...tu>>
<< È esatto giovane mago>>
<< Ma come è possibile?>>
<< A questo non mi è concesso risponderti. Posso dirti che dei maghi mi hanno dato una mano ad insinuarmi nel tuo cuore>>
<< Voglio delle risposte>>
<< Le avrai. Ma non è ancora giunto il giorno. Al momento...abbiamo entrambi un obiettivo da portare a termine. Vero?>>
<< Uccidere....>>
<< Yukan Zurimada>>

(Okāmi, nella sua forma ricomposta, con tutti i frammenti uniti. Si dice che quest'arma consegni poteri illimitati)

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