Capitolo 35: L'altro mondo
LAGO DEGLI UCCELLI DI STINFALO
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ORE 06:12
POV: SEIKA
<<Anche questa prova è andata...>> mi stiracchiai, per risvegliare i muscoli addormentati.
<<Sono tutto indolenzito.>> borbottò il rosso, buttandosi di nuovo sul sacco a pelo.
<<Sei stato grandissimo ieri>> Zoka sorrise al compagno.
<<Verissimo, ma non possiamo fermarci. Forza Kosai, esci da quella tenda.>>
<<Signorina, la prego, sono stremato, riposiamoci ancora un po'>>
<<Kosai, per favore, sforzati ancora, come la signorina ci ha spiegato, una squadra speciale inviata da Aki ci è alla calcagna, fermarsi a lungo in uno stesso luogo equivale a morire.>> il biondino ammonì Kosai.
<<Uff...va bene. Intanto smontiamo tutto e poi continuiamo sempre verso nord, sento che è questa la direzione corretta.>> il ragazzo si mise all'opera, spegnendo il fuoco, smontando le tende e provando ad occultare ogni piccolo indizio, che avrebbe potuto svelare la nostra posizione agli inseguitori.
<<Come facciamo con il lago? Quella non è semplice acqua, attraversarla mi sembra una pessima idea.>> Zoka guardò dritto davanti a sé, oltre il lago di Stinfalo.
<<L'unica opzione è quella di aggirarlo, perderemo molto più tempo, ma saremo al sicuro>> sistemai i ganci dell'armatura, che minacciavano di slacciarsi.
<<Sbagliato Sensei, esiste una terza opzione. Vi siete già dimenticati di cosa sono capace? Posso tranquillamente teletrasportarci tutti e tre dall'altra parte, insieme a tutto l'equipaggiamento.>> Kosai si batté fiero il petto.
<<Ne sei sicuro? Ieri ti sei sforzato parecchio per sconfiggere quegli strani corvi di bronzo.>> mi avvicinai a lui, guardandolo preoccupata.
<<Sicurissimo, con questa bella nottata di riposo, ho recuperato tutta l'energia magica. Sarò stanco nella mente, ma avete ragione, dobbiamo assolutamente sbrigarci. Un piccolo sforzo, non farà male a nessuno>>Kosai alzò un pollice, nel vano tentativo di rassicurarmi.
<<Abbiamo piena fiducia in te>> mi limitai a rispondere, mentre lui chiuse gli occhi per concentrarsi. In pochi secondi, ci ritrovammo dall'altro lato del lago. Una volta teletrasportati tutti a destinazione, Kosai strinse i denti, mostrando un'espressione parecchio sofferente, che mascherò subito, per non farci preoccupare.
<<Ecco qui, grazie per aver volato con Kosai trasporti magici sicuri, speriamo di rivedervi presto.>>
<<Sei un idiota>> Zoka scoppiò a ridere, seguito da me.
<<Bene, bene, riprendiamo a marciare! Forza soldati, per Osaka!>> si levò un grido, mentre continuavamo la nostra avanzata verso nord.
Quando il lago scomparve finalmente dal nostro campo visivo, tirammo un sospiro di sollievo, quei mostri di metallo erano stati particolarmente complicati da sconfiggere ed allontanarsi dalla loro tana, mi sembrava una cosa più che positiva, nella speranza che non ne uscissero altri e decidessero di inseguirci, cosa che io avrei escluso, difatti le prove del mago una volta superate, con il passare del tempo, sembravano disfarsi, in attesa della sfida successiva.
Il paesaggio mutò ancora, in lontananza comparve il profilo di una gigantesca catena montuosa.
<<Sbaglio o ad Osaka montagne del genere non esistono?>> Kosai diede voce ai nostri dubbi.
<<Non siamo più nell'Osaka che conosciamo. Prima era solo un'ipotesi, ma ora, ne sono quasi certa. Da quando abbiamo cominciato le prove, non abbiamo incontrato nemmeno una persona. Sbaglio? Pensateci bene.>> mi fermai un momento, per prendere fiato.
<<Stai dicendo che siamo finiti in un'altra regione? Come è possibile?>>il biondo si tastò i capelli confuso.
<<No, sto dicendo che siamo finiti in un altro mondo.>>
<<Un altro mondo?!>>
<<Esatto. Questa regione, geograficamente è molto simile a quella che conosciamo noi e un chiaro esempio di tutto questo sono i campi di grano, che abbiamo raggiunto, prima di finire in questa bizzarra situazione.>>
<<Come spieghi queste differenze sostanziali come il lago o le montagne allora?>>
<<È come se il Mago d'Inverno, avesse creato un'intera dimensione e l'avesse modellata a proprio piacimento, prendendo elementi e luoghi da tutto il mondo. Il lago che abbiamo visitato è sicuramente il lago di Stinfalo, uno specchio d'acqua presente nelle leggende, idealmente situato in Grecia e che secondo i racconti, sarebbe abitato proprio da quei mostruosi corvi di bronzo, che abbiamo sconfitto ieri. Queste montagne invece, sembrano appartenere ad una catena montuosa realmente presente nel continente Asiatico, nell'entroterra.>>
<<Non ci sto capendo più niente...>> Kosai si massaggiò le tempie.
<<Se ciò che stai dicendo è vero, questo spiegherebbe perché nessuno è mai riuscito a trovarlo! Non è ad Osaka, ad Edo o in qualche altra parte del Giappone. Il suo regno è un intero universo, che sposta a suo piacimento, permettendo l'accesso solo a determinate persone.>> Zoka si guardò intorno nervoso, come se fosse pronto a scovare il creatore di questo mondo.
<<Quanto deve essere potente un semplice essere umano, per poter creare un universo parallelo per puro divertimento e modellarlo come vuole?>> il rosso stava impazzendo, per seguire il discorso senza impanicarsi.
<<È mostruosamente forte, a mani basse, potremmo affermare che sia il mago più potente al mondo, si dice che viva da millenni. Se solo volesse, potrebbe espellerci dal suo mondo o peggio...potrebbe cancellare direttamente la nostra esistenza.>>
<<Allora potrebbe aver già allontanato i nostri inseguitori, gli scagnozzi di Aki!>> Kosai esplose di gioia.
<<Non è per nulla sicuro che questo accada Kosai, il Mago Bianco non è né buono né cattivo, non sta dalla parte di nessuno, inoltre il suo stato d'animo è particolarmente volubile. Molto probabilmente sta permettendo sia a noi che agli sgherri di mio fratello, di partecipare alle prove per scovarlo. Si diverte a giocare con noi e noi, non dobbiamo farlo annoiare per nessun motivo.>>
<<Questo tipo mi da già su i nervi.>>
<<Vedi di non dirlo ad alta voce, ricorda che quello ti può sentire>> Zoka rimproverò Kosai, che subito si tappò la bocca preoccupato.
<<Qui comincia a fare molto freddo.>> un brivido percorse il mio corpo, una volta che fummo arrivati ai piedi delle montagne.
La neve aveva ricoperto tutto con il suo candido manto, le cime dei giganti di roccia erano impossibili da scorgere, poiché tutte penetravano le nuvole, superando. Stambecchi, caprioli, volpi bianche ed altri animali che non avrebbero dovuto esserci, correvano in giro pieni di vita. Notai immediatamente decine di cavità nella roccia, enormi caverne naturali, che scendevano e si ramificavano, fino al cuore della terra.
<<Rifugiamoci in una caverna stanotte, vorrei evitare di incappare in qualche tempesta, mentre scaliamo la montagna.>>
<<Sei sicura che sia questa la direzione corretta? Spero che questo mago pazzo non ci stia ingannando>> Zoka, una volta raggiunta una piccola apertura nella roccia, si adoperò per accendere un piccolo fuocherello.
<<Il Mago d'Inverno è oltre questa catena montuosa. Ne sono più che certa.>>
<<Signorina, noi vi seguiremo ovunque decida di andare.>>
<<Sono a conoscenza di quanto voi siate fedeli e di questo ve ne sono più che grata. Vi confido che non sempre sono sicura delle scelte che prendo. Ho paura di aver caricato Yukan di un peso troppo gravoso da portare per un ragazzo, ho già fallito provocando questa guerra. Se solo non avessi attaccato il villaggio della Terra nell'arena, adesso non saremmo in quest'orrenda situazione.>>
<<Seika, siamo esseri umani, non divinità, noi siamo creature nate per fallire, fragili, spesso insicure. Capita a tutti di sbagliare nella vita, specialmente se si è guidati dalla rabbia e dall'odio, quando si stanno compiendo scelte importanti. Ciò che conta veramente è che tu ora sei qui, in un mondo sconosciuto, andando alla ricerca di un mago leggendario, che potrebbe ucciderti solamente com il pensiero. Ti stai mettendo in gioco e stai mettendo in gioco la tua vita, per rimediare al tuo torto. È vero, il tuo sbaglio non sarà mai cancellato, ma potrai fare in modo di venire ricordata anche per aver fatto qualcosa di buono.>> Kosai sorrise, mentre avvicinava le mani al fuoco per scaldarsi.
<<È vero, il tuo è stato un gesto veramente nobile. E poi, te l'abbiamo già detto migliaia di volte, non preoccuparti per Yukan, è un osso duro, sono sicuro che gliele stia dando di santa ragione a tutti gli invasori. È molto in gamba, dovremmo avere più fiducia in lui.>> Zoka si sedette vicino a me, carezzandomi le spalle.
Rabbrividii al suo tocco leggiadro.
<<Io di lui ho imparato a fidarmi, ma non è questo il punto, tutto sembra ruotare attorno al ragazzo. Suo padre ha ucciso il maestro Otsuka, proprio lui è stato designato per ricevere il sangue dei Draghi di fuoco, la lotta è stata scatenata per lui, Aki sembra essere particolarmente interessato, tutto sembra essere legato in qualche modo a lui...Yukan Zurimada.>>
Non avessimo mai pronunciato il suo nome completo, una volta nominato, la grotta venne scossa da un brutale terremoto.
Il sole era ormai prossimo a scomparire dietro l'orizzonte e l'unica fonte di luce, era diventata il braciere su cui stavamo cucinando un paio di conigli, cacciati poco prima.
<<Non ora mago! Non vedi che siamo in pausa per la cena?!>> Kosai scattò in piedi, battendo ripetutamente i piedi a terra, come un bambino capriccioso.
<<Sei serio amico? Non funzionerà mai.>> Zoka mise la mano sul fodero della spada.
<<Mangeremo la cena fredda, smettetela di litigare.>> borbottai.
Incredibilmente la scossa si arrestò, lasciandoci confusi e pronti a combattere.
<<Io non ci credo che abbia veramente funzionato.>> il biondo si mise le mani tra i capelli.
<<Non...che cosa è appena successo? Stavo scherzando, non credevo di poter fermare un suo attacco così facilmente>>
<<Come vi ho anticipato prima, può sentirci e si sta divertendo con noi. Ha semplicemente deciso di accontentare la richiesta di Kosai, per un suo personale capriccio.>> mi sedetti, avvicinandomi al fuoco, per scaldarmi.
<<Direi di approfittarne allora.>> Kosai si buttò su una coscia di coniglio, divorandola velocemente.
Ci gettammo tutti sul cibo, facendolo scomparire quasi interamente, lasciando solo le ossa.
Quando l'ultimo boccone venne mandato giù da tutti, la terra tornò a tremare.
<<Mi sembra uno scherzo di cattivo gusto...>> Zoka era incredulo.
Sguainammo tutti le nostre armi in trepida attesa e ciò che vedemmo ci lasciò di stucco.
La terra non stava tremendo per cause naturali: dal buio apparvero delle figure e compresi che le scosse, erano causate dal loro peso, che si trascinavano a fatica.
<<Pensavo di averle viste tutte tutte, ma ecco che prontamente questo mago da strapazzo riesce a sorprendermi...>> Kosai piantò lo spadone a terra, limitandosi a squadrare in preda allo shock i nuovi arrivati.
Le creature sembravano esseri umani con una leggera differenza...non avevano la testa: il naso, la bocca e gli occhi erano cresciuti sul loro ventre, mentre le orecchie, apparentemente, erano situate sotto le ascelle.
A rendere ancora più inquietante e bizzarro il quadretto venutosi a creare, indossavano un orrendo gonnellino fatto di pelle, inoltre era impossibile distinguere i sessi di queste creature. Per finire, la pelle aveva un colorito strano, tendente al grigio spento.
<<Buonasera. Abbiamo educatamente atteso che voi finiste di mangiare.>>
<<Il padrone è uno sconsiderato quando si parla di buone maniere, ma non preoccupatevi, ci pensiamo noi!>>
<<Non è educato offendere il padrone! Comunque adesso, fate le brave persone e lasciatevi ammazzare! Rispettate il nostro volere!>>
Le bocche di questi misteriosi mostri rimbombarono, creando un suono fastidiosissimo.
<<Fantastico, degli assassini mostruosi fissati con il galateo. Mago, davvero vuoi darci una morte orribile, sei molto gentile...>> Zoka sbuffò, mentre la sua Katana risplendeva grazie alla luce del fuoco, che rimbalzava sulla lama.
<<Noi non siamo dei mostri! Noi siamo i Blemmi>> urlò uno di loro agitando una clava.
<<I blemmi, certo...sono una popolazione acefala, che viveva nella zona della Turchia, secondo le leggende.>> spiegai ai miei compagni, non staccando gli occhi dai nemici.
<<Ottimo, grazie per le informazioni. Sai dirci almeno come si ammazzano?>>Kosai riprese in mano la sua arma.
<<C'è un dettaglio importante che mi sfugge, ma non riesco proprio a ricordare.>>
<<Non ci resta che provare.>>
Zoka scattò in avanti, con un kunai in mano, scagliandosi contro un blemma: il colpo andò a segno, ma il Kunai si ruppe una volta entrato in contatto con la pelle del mostro.
<<Non è stato educato.>> il mostro afferrò Zoka, scagliandolo contro di noi.
<<Penso di averlo appena ricordato...si dice che la loro pelle, sia tanto coriacea da riuscire a spezzare tutte le lame.>>
Zoka tossì, rialzandosi a malapena.
<<DIRLO PRIMA NO?! AHI, AHI, AHI...che male...>>
L'unico lato positivo della situazione?
I Blemmi erano tanto resistenti quanto lenti e pesanti, cosa che ci aiutò a rimandare di qualche minuto la nostra morte.
<<Diteci cosa sapete del cucciolo dei Draghi.>> apparentemente il capo dei Blemmi ci interrogò.
Non era difficile distinguerlo dagli altri con i suoi strani tatuaggi di forma geometrica, disegnati sulle braccia, la sua stazza che superava quasi del doppio i suoi simili e la clava tempestata di pietre preziose.
<<Cosa vuoi da Yukan?!>> Zoka provò ad agitare la spada, non riuscendo nemmeno a sollevarla per le ferite accumulate.
<<Il padrone ha intenzione di parlare con il Prescelto.>>
<<Prescelto?>>
<<La Dinastia di Fuoco>> ribatté il capo dei mostri.
<<Non vi diremo niente!>> il rosso urlò, chiudendo gli occhi, per utilizzare nuovamente il suo incantesimo di teletrasporto sui Blemmi.
Perse l'equilibrio e cadde a terra in preda alle convulsioni.
<<S...scusi signorina>>
<<Idiota! Hai utilizzato troppo etere, così ti farai ammazzare!>> urlò Zoka.
<<Senti chi parla, colui che si butta a capofitto contro dei mostri che nemmeno conosce...>>
<<Posso anche morire, l'importante è che la missione vada a buon fine e che la signorina torni viva a casa...>>
<<Sai bene che per me è lo stesso...>>
Kosai sorrise insieme a Zoka e tutti e due si rialzarono, aiutandosi con le spade.
<< Riposate. Ci penserò io a questa prova.>>
<<Non vi preoccupate, vi tireremo fuori le informazioni con una tortura molto delicata.>> i mostri cominciarono ad avanzare.
<<Ruggito del Dio di fuoco!>> le fiamme investono i nemici, che continuarono ad avanzare, incuranti del colpo accusato.
Non mi sarei mai sognata di attaccare i Blemmi direttamente con un attacco magico fisico o con la Katana, non avevo intenzione di sprecare energie inutili. Che cosa potevo fare? I miei compagni non potevano combattere e i miei attacchi non sembravano sortire il minimo effetto.
Improvvisamente un'idea molto pericolosa mi baluginò in mente.
<<Ascolta la preghiera della tua sacerdotessa! Io ti invoco o Kagutsuchi, dio del fuoco, figlio di Izanami e Izanagi!>>
La spada prese a brillare e venne avvolta dal fuoco, mentre davanti a me appariva Kagutsuchi, il mio spirito guerriero.
<<Signorina, mi fa piacere rivederla.>>
<<Scusami per il disturbo.>>
<<Non si preoccupi Signorina, ha la mia piena stima per aver superato tutti questi ostacoli senza avermi mai chiamato in causa.>>
<<Rimango pur sempre la God Stayer del mio villaggio.>>
<<Ha proprio ragione, ora lasci che io mi occupi di queste infime creature.>>
<<Lascio tutto nelle tue mani.>>
<<Grazie per la fiducia.>>
Kagutsuchi si mise in guardia, mettendo una mano sulla schiena, pronto ad afferrare la Naginata.
I Blemmi, che inizialmente, una volta evocato lo spirito, erano indietreggiati in preda al terrore, adesso erano tornati alla carica, sprezzanti del pericolo, grazie all'incoraggiamento del loro capo.
<<Non possiamo tirarci indietro! Blemmi,avanzate nel nome del Mago d'Inverno!>>
<<Signorina, la prego di proteggere lei ed i suoi amici con un incantesimo di protezione, non so quanto possa risultare pericoloso il mio prossimo attacco.>>
<<Barriera d'Efesto!>> una cupola di fuoco avvolse noi e tutto ciò che ci eravamo portati dietro.
<<Fendente del Divino Helios!>>
Kagutsuchi menò un colpo in aria, da cui scaturì una vampata di calore potentissima, tanto che per tenere insieme la barriera ed impedire che si frantumasse, fui costretta ad attingere ad ogni goccia di potere magico rimasto.
Finalmente la temperatura di abbassò.
L'assalto era terminato, lo scudo magico svanì e tutti i Blemmi, erano spariti con lui.
A fatica, allungai una mano verso il mio spirito, che mi sorrise.
Poi tutto intorno a me si fece confuso e...svenni
( Rappresentazione dei Blemmi)
( Scheda tecnica di Zoka)
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