Capitolo 33: Lacrime spontanee
OSAKA
VILLAGGIO DELL'ARIA
02/06/1285
ORE 05:23 A.M.
POV: AKI
Aprii gli occhi, leggermente intontito, la magia di Ryota, era tanto potente quanto estenuante, sia per l'utilizzatore che per il bersaglio, viaggiare nei sogni altrui era un dispendio enorme di energie e potere magico, ma in quel momento andava fatto.
Andando a parlare con mia sorella, avvisandola delle mie intenzioni, l'avrei magari portata a mollare la ricerca di quel maledetto mago, per venire qui ad aiutare Ken.
Capii che stava albeggiando, dalla luce leggera che filtrava dalla tenda, così decisi di alzarmi dal mio giaciglio e prepararmi, legando i capelli ed indossando il mio temutissimo Kimono rosso e nero, il nuovo simbolo della mia fazione, che a breve avrebbe dominato ovunque.
Scostai leggermente l'ingresso della tenda, uscendo così alla luce del sole.
<<Buongiorno signorino.>>
Sorrisi ai due soldati che stavano sorvegliando la mia tenda.
<<Buongiorno a voi ragazzi, avete notizie riguardo la mia dolce sorellina?>>
Uno dei due si inchinò così tanto, da sfiorare quasi il terreno con il suo naso.
<<No padrone, Seika e i suoi due accompagnatori non si sono fatti vedere. In compenso, abbiamo comunicato con la squadra di ricognizione ed hanno affermato di essere riusciti ad individuarli.>>
<<Bene, congratulati con loro da parte mia dopo.>>
<<Va bene signore.>>
<<Adesso ditemi, come procede la situazione all'interno del villaggio?>>
<<Proprio come aveva immaginato, le truppe rimaste sono davvero poche, la guerra tra villaggi li sta distraendo.>>
<<Ho solo acceso la scintilla per far scoppiare l'incendio, tutti i villaggi desideravano questo conflitto più di ogni altra cosa, la scorsa rivoluzione è terminata senza un reale vincitore e questo l'ha resa una guerra inconclusa. Ma con questa nuova guerra, un vincitore si ergerà...e sarò io.>>
<<Lunga vita al re!>> i soldati batterono a terra le Naginata.
<<Mi aspetto che tutto proceda liscio come l'olio. Seguite il piano alla perfezione e la vittoria sarà nostra. Commettete anche il più piccolo errore e...preferireste morire rispetto al destino che vi attenderà.>>
<<Sì signore!>>
<<Tutto è pronto?>>
<<Sì signore!>>
<<Allora avvisate gli altri che il tempo è maturo, diamo inizio all'invasione! Ora andate.>> gli uomini si inchinarono un'ultima volta, prima di correre verso il resto delle truppe oscure radunate.
Non aspettai molto, dopo pochi secondi suonò l'allarme e i soldati di Ken rimasti, si riversarono fuori per attaccare ed allontanare i miei uomini.
<<Ed ora...tocca a me.>>
Chiusi gli occhi ed attinsi all'oscurità che abitava dentro di me, offrendo tutto il mio odio, la disperazione, la rabbia e l'invidia. Sentii il mio corpo distruggersi in centinaia di piccoli frammenti, sparati alla velocità della luce, mi sentivo vuoto ed incorporeo.
Poi tutto finì e mi ritrovai nel cuore del villaggio, all'ombra del mastodontico tempio di Fūjin e Raijin.
Osservai le mie mani, che apparvero trasparenti per qualche secondo: i viaggi nell'ombra erano molto pericolosi, perché rischiavano di distruggere e far scomparire la mia intera esistenza, ma portavano con loro parecchi vantaggi, come quello di poter viaggiare anche in regioni lontane, con questa particolare abilità.
<<Qui l'aria è sempre fresca>> sorrisi, per l'affermazione tanto stupida che avevo appena esclamato, interrompendo il silenzio tombale in cui mi trovavo, era logico che l'aria fosse fresca, in fondo mi trovavo in cima alla montagna più alta della regione.
Salii lentamente gli scalini, che mi separavano dal tempio, attraversando un gigantesco portale Torii bianco come il latte, con fini nuvole azzurrine dipinte sopra.
Nelle colonne invece, erano rappresentate le maggiori divinità venerate in questo villaggio, ovvero Fūjin e Raijin, gli dei della tempesta, del vento e tuono.
Mi godetti al meglio ogni piccolo gradino che mi avvicinava a Ken, l'uomo che nella scorsa rivoluzione, avevo quasi ucciso...ed avrei anche portato a compimento l'opera, se solo mia sorella non mi avesse intralciato, intervenendo in suo soccorso, per salvargli la vita. Ma ora ora... tutto era diverso, Ken era solo e Seika non si sarebbe messa in mezzo.
Spinsi delicatamente i battenti del portone d'ingresso del tempio, che cigolarono con un rumore fastidiosissimo, simile allo stridore del ferro che strisciava su altro ferro.
Lo vidi inginocchiato, in preghiera, silenzioso e concentrato, cosa che mi permise di avvicinarmi, tanto da posargli una mano sulla spalla.
L'uomo non reagì, dandomi il tempo di studiarlo, visto che con il tempo era cambiato: i capelli lo avevano abbandonato con il passare del tempo, ma gli occhi scuri brillavano ancora, grazie ad un'energia e una vitalità insolita per gli uomini della sua età. L'unico segno di peluria presente sul volto dell'uomo, erano dei baffi molto corti, neri, ma con qualche macchiolina grigia. Tra le mani stringeva il suo bastone da guerra ricurvo, arma temuta da tutti, ma non da me.
<<Così sei arrivato alla fine eh?>> il vecchio rispose in maniera composta, senza muovere nemmeno un muscolo, continuando a pregare quegli insulsi dei in cui credeva.
< Sono desolato Ken, ma ci sono due cose che non tardano mai ad arrivare: i demoni e la morte>>
Ken si sollevò lentamente, voltandosi a guardarmi, i suoi energici occhi fissi nei miei.
<<La luce scaccia tutti i diavoli esistenti, "Proibito".>>
<<Chiamami pure Aki, siamo abbastanza in confidenza per farlo.
E Ken...non siamo in una favola, se non divori, verrai divorato. Io sono qui per inghiottire tutta la luce esistente, con la mia oscurità.>>
<<Non riuscirai ad ottenere l'ultimo frammento di Okāmi, maledetto. Te lo impedirò, a costo della mia stessa vita.>>
<<Oh, ma io non sono qui solo per la spada...noi due...abbiamo un conto in sospeso.>>
<<Fatti avanti allora, demonio maledetto.>>
Lo scontro si aprì e Ken, alzò il bastone sopra la sua testa, nel disperato tentativo di fracassarmi il cranio.
Tutto inutile, mi scostai leggermente, mandando il colpo a vuoto.
<<Vedo che la vecchiaia non ti ha rallentato, vecchiaccio.>>
L'uomo non osò ribattere, per non sprecare fiato, attaccando orizzontalmente con la sua arma, mirando alla vita.
Spiccai un salto, atterrando prima sopra il bastone e poi alle spalle del Capo-Villaggio, attaccandolo con la mano aperta, mirando al collo.
In risposta lui si voltò velocemente, colpendomi le dita con il bastone e facendomi arretrare dolorante, faceva un male cane. L'attimo di esitazione non fece altro che peggiorare la situazione, poiché Ken infierì, colpendomi a piena potenza lo stomaco con un'affondo, che mi scagliò via. Tossii e sputai del sangue, il dolore era indescrivibile e al momento non riuscivo nemmeno ad alzarmi.
<<Hai ragione Aki, noi due abbiamo un conto in sospeso e oggi ho intenzione di porre fine a questa storia, in un modo o in un altro. Cancellerò il mio debito con Seika, uccidendoti toglierò questo peso a lei>>
Il vecchio avanzava lentamente e la testa girava, con molta probabilità era riuscito a spappolarmi qualche organo, la vista andava via via affievolendosi.
Alla fine, arrivò a pochi passi da me, puntandomi il bastone contro il viso.
Non mi sarei mai arreso, avrei portato a termine questa missione e la mia vendetta, governando tutta la regione.
E di certo, non mi sarei mai fatto ostacolare da un vecchio decrepito, come quell'insulso "principe".
<<Vedi? Il male vince solo apparentemente, ma il bene è sempre pronto a contrattaccare.>>
Risi, sputando altro sangue.
<<Vedo che tutti questi anni di allenamento non sono stati superflui...sei diventato molto più forte di quanto io ricordassi. Ma...fidati di me, ancora non basta.>>
<<Come? A me sembra che lo sconfitto qui sia tu.>>
<<Hai detto bene Ken...sembra.>>
Approfittai della sua distrazione, per afferrare con uno scatto fulmineo la sua arma, scagliandola lontano e mentre Ken istintivamente si gettò a recuperarla, dandomi così il tempo di recuperare fiato e libertà di movimento, caricai il pugno destro, colpendolo alle spalle con un pugno, facendolo rotolare a terra.
Corsi verso di lui, che però si rialzò in tempo, dando il via ad un turbine di colpi: volarono calci e pugni, in un duello che con gli anni e l'esperienza, si era rinnovato, elevandolo ad un livello successivo.
Entrambi combattevamo per un ideale, lui per salvare la sua patria, io per creare il nuovo mondo che avevo in mente ed entrambi, eravamo pronti a dar via tutto, per il raggiungimento del nostro scopo.
<<Sei ancora in tempo Ken. Arrenditi e sottomettiti a me e prometto di risparmiarti la vita, a costo che tu sia disposto a lasciare Osaka per sempre. Sai che odio versare sangue inutile, a differenza dei miei sottoposti. Io lotto per un mondo più giusto, proprio come tutti voi!>>
I suoi occhi brillarono di nuovo e la sua aura pura, bianca come il latte si manifestò, dando vita ad uno spettacolo incredibile: la veste si tramutò in una candida toga greca e le pupille si colorarono, donando meravigliose sfumature dorate.
Il suo corpo, venne cosparso di tatuaggi brillanti, raffiguranti tempeste, fulmini, nuvole, dei, guerrieri e mostri.
<<Non ho più la minima intenzione di calpestare il mio orgoglio, supplicandoti di risparmiarmi, né di fuggire dal mio destino. Lo hai detto tu stesso, anche noi lottiamo per un mondo giusto e non voglio arrendermi. Se in questo luogo mi attende la morte, che venga pure. Ho deciso di affrontarla da vero guerriero...da vero SAMURAI!>>
<<La God Form eh? Vedo che Fūjin e Raijin hanno finalmente deciso di ascoltare le tue stupide ed inutili preghiere. Hai pronunciato un bel discorso, condito da parole molto forti. Ma riuscirai a mantenere la parola data anche dopo aver visto la mia vera forma? Scopriamolo...>>
Scagliai un pugno sul terreno gridando.
<<Oh Tartaro immortale, dai al tuo umile figlio la forza di servirti!>>
Anche la mia aura, rossa come il sangue e nera come la notte, divenne visibile, mentre mi stringeva nel suo dolce e mortale abbraccio.
I capelli mutarono, divenendo corti e bianchi, decorati con sfumature rossastre e violacee, gli occhi, si iniettarono di fuoco e sangue e le braccia, nere come la notte, cospargendosi di squame, mentre lunghi artigli sostituivano le umane carni.
<<Meno parole e più fatti, in nome degli dei.>> Ken mi sfidò, segnando in questo modo la sua condanna a morte.
<<Li avrai.>>
Andammo talmente veloci da essere impercettibili agli occhi degli altri, riprendendo il nostro folle scontro, ripieno di colpi ricevuti, parati e dati.
Lo colpii con un potente calcio sul petto, che però non lo fece nemmeno vacillare, si scostò e mi afferrò la gamba, scagliandomi via dal tempio, mentre si lanciava contro di me, colpendomi al mento con una gomitata, che mi fece sputare qualche dente.
Approfittai della vicinanza per attaccarmi a lui, portandolo giù con me, finendo per rotolare insieme, i corpi incollati, finché la nostra caduta non si arrestò alla base delle scalinate.
Ancora storditi dalla caduta, balzammo in piedi, scagliandoci contro le nostre magie più potenti.
<<Ruggito del demone di fuoco!>>
<<Ruggito del dio del fulmine!>>
Fuoco contro fulmini, male contro il bene, le nostre magie finirono per annullarsi a vicenda.
<<Pugno invisibile del dio del vento!>>
Fu rapido come un tornado, non mi diede nemmeno il tempo di reagire, venni colpito al fianco ed un osso si incrinò con un rumore preoccupante. Nonostante il dolore, tornai alla carica, colpendolo con un calcio infuocato.
<<Frusta del demone di fuoco!>>
Il colpo venne incassato dal vecchio che arretrò
<<Martello del dio del fulmine!>>
Mi assalì con i pugni uniti, in un pericoloso attacco a martello, le mani avvolte da delle scariche elettriche.
Ruotai e lui colpì il suolo, urlando per il dolore.
Tutto improvvisamente si illuminò, facendomi capire, che il momento giusto era finalmente arrivato.
<<Pugno sibilante del demone di fuoco!>>
Ken provò a schivare e parzialmente ci riuscì, il pugno circondato da fiamme bollenti, colpì la spalla dell'uomo, praticamente distruggendola, mandandolo a gambe all'aria per l'urto.
Si schiantò a terra con un rumore sordo e non si mosse più, nonostante fosse ancora trasformato, l'età avanzata, il dolore e l'accumulo dei colpi subiti, avevano avuto la meglio sull'esperienza.
Mi tastai le ferite, guardando il mio avversario oramai sconfitto e zoppicando leggermente, mi avvicinai al suo viso.
<<Lo vedi Ken? Il male trionfa sempre.>>
Il vecchio rise, unendo vari colpi di tosse alla risata.
<<Il tuo destino non è ancora stato scritto oh Proibito, così come il tuo futuro è incerto. Il resto della Dinastia ti attende, non cantare vittoria>>
<<Il mio futuro è incerto, ma il tuo è già stato scritto. Morirai qui, fallendo nella tua missione.>>
<<Ho vissuto una vita piena e nonostante i miei mille errori mi sono sempre rialzato, trovando un motivo per andare avanti. Se ora sono qui è solamente grazie agli altri, a Seika, al Sensei e a tutti quelli che mi sono stati vicini. Così come gli altri hanno dedicato la loro vita a me, io ho preso la decisione di dedicare la mia vita agli altri. E per salvare il mio prossimo e preservare i miei ideali, sono più che felice di dare la mia vita qui, nel luogo che mi ha visto crescere e diventare un guerriero, per ciò in cui credo.>>
<<Muori pure per i tuoi ideali, intanto tu scomparirai, mentre io ruberò e brandirò la spada leggendaria. Io vivrò!>>
Ken tossì leggermente nuovamente, senza scomporsi ancora in alcun modo, quell'uomo, nonostante fosse ad un passo dalla morte, continuava a scrutarmi con sguardo fiero.
<<Ti sbagli di grosso Aki. Potrò anche morire qui, da solo, lontano dalla battaglia, ma io non scomparirò, vivrò nei cuori della mia gente e di chi mi ama. Finché anche solo una persona mi ricorderà, io vivrò. Il mio gesto resterà impresso nella storia e nella mente di tutti. Io sono...indelebile.>>
<<Testiamo questa tua immortalità allora...>>
Risi come un pazzo, colmo d'ira per tutto quel discorso stupido sull'amicizia ed i ricordi.
<<Falce del Mietitore Infernale!>>
Gli artigli si allungarono ancora, composti da un acciaio nero come la pece, l'acciaio infernale, forgiato nel cuore dello Yomi.
Colpii con precisione il Capo-Villaggio nel cuore.
L'uomo sorrise un'ultima volta, sussurrando dolci parole, per me assolutamente inaspettate.
Non avrei mai potuto pensare che qualcuno potesse realmente amare il proprio nemico.
<<Ti ho già perdonato figliolo. Io credo ancora che nel tuo cuore ci sia una piccola fiamma di luce, che attende solo di poter brillare appieno. Vivi Aki e scopri la verità su questo mondo...>>
Ken mi carezzò una guancia e...spirò, portando con sé un'intera generazione di conoscenze sull'aria ed i suoi incantesimi.
Sentii gli occhi pizzicarmi e accadde qualcosa che non mi capitava da anni.
Vidi una lacrima scorrere solitaria sulla mia guancia.
Cacciai un'urlo.
Stavo...piangendo.
( Ken nella sua god Form)
( Scheda tecnica di Aki)
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