Capitolo 31: Presa a Tenaglia

OSAKA
DINTORNI VILLAGGIO DEL FUOCO
30/05/1285
ORE 16:00

POV: TSUYUDESU

<<Signore! Tutte le truppe sono pronte per partire alla carica! Mancano solo il suo discorso ed il segnale!>>
Annuii convinto, gettando un'occhiata distratta al gigantesco esercito, che si era radunato al fine di preparare l'attacco, che avrebbe cambiato le sorti dell'intera nazione.
La cavalleria, composta da qualche centinaio di uomini, aveva accerchiato il perimetro del villaggio, impedendo ogni via di fuga.
La Fanteria, era schierata in file ordinate, davanti il portone principale, pronti a caricare per distruggerlo completamente.
I soldati, colpivano il terreno con la Naginata, intonando canti di guerra, incapaci oramai di contenersi ancora a lungo.
Arrestai la mia passeggiata in mezzo alla folla, fermandomi in un punto, in cui tutti potessero vedermi, attirando così l'attenzione collettiva.
<<Uomini! Dopo un periodo di lunga attesa, siamo giunti finalmente a destinazione! L'assalto che cambierà radicalmente le nostre vite, inizierà a breve! Siete pronti?!>>
Un urlo scosse la valle, facendo ritirare nelle tane, quelle strane volpi magiche, che ci erano venute incontro, quando ancora marciavamo verso il nostro obiettivo.
<<La nazione del fuoco è un avversario temibile ed i suoi maghi sono conosciuti per essere i più potenti della regione, ma noi oggi, siamo qui per dimostrare al mondo intero, che tutte le voci che circolano sono solo fandonie! Soldati, preparatevi ad offrire i vostri cuori, perché questa sarà una giornata indimenticabile! Ricordate che l'acqua spegne anche le fiamme più ardenti e questa battaglia ne sarà la dimostrazione! Non posso promettervi che tutti quanti tornerete vivi a casa, ma posso assicurarvi che in un modo o in un altro, diventerete immortali! Questa guerra verrà ricordata in tutti i libri di storia e le imprese dei valorosi eroi della Nazione dell'Acqua, caduti contro Seika ed il suo esercito della morte, verranno narrate in eterno. Finalmente. Potremmo. Raggiungere. La. GLORIA!>>
Tutto l'esercito gridò ancora, gasato all'idea dello spargimento di sangue, che si sarebbe verificato a breve.
<<Forza miei uomini! Caricate! Per la gloria del villaggio dell'Acqua!>>
L'ariete, preparato con cura, prima dello scontro, dalla fanteria, si infranse contro il portone principale, lasciandolo inizialmente senza nemmeno un graffio.
<<Di nuovo!>> gridai.
I soldati ripeterono una, due, tre, decine di volte l'azione, senza scalfire minimamente la struttura.
<<Non Mollate! Continuate a colpire! Facciamo uscire questi maledetti ed inutili topolini dalla loro sporca e lurida tana!>>
La macchina da guerra colpì ancora il suo bersaglio, senza causare ancora danni.
<<Maledizione!>>
In quel momento però, qualcosa cambiò, non permettendoci di attaccare ancora. Tutto accadde in una frazione di secondo, quando un ragazzo piombò dalle mura, in mezzo alla fanteria che trasportava l'ariete, trucidando e passando a fil di spada con estrema facilità, tutti gli uomini a portata di lama, che in quel momento tenevano la macchina distruttrice.
Scioccato lo squadrai, quando rimise la katana nella fodera che portava sulla schiena, avevo visto pochissime persone muoversi con così tanta fierezza e agilità, sembrava in tutto e per tutto un lupo, anche dall'aspetto.
Era ovviamente un pezzo grosso.
Gli stivali in cuoio pregiato, neri e rossi erano rimasti intatti incredibilmente, dopo l'atterraggio perfetto, lindi, puliti, non presentavano nemmeno un graffio.
Indossava dei pantaloni neri molto larghi, da Samurai, che servivano a dare maggiore libertà di movimento, incrementando velocità ed agilità. All'altezza dello stomaco portava uno strano pezzo di armatura nero e rosso, che gli avvolgeva la vita, molto probabilmente una cintura d'acciaio. Il materiale, provai ad indovinare, era oro rosso, fuso ad ossidiana e su un fianco era chiaramente rappresentato un dragone giapponese, dalle sfumature brillanti e variegate, che andavano dall'arancione al dorato al rosso. Il mostro era intento ad avvolgersi su sé stesso nell'immagine, per cui non era visibile interamente.
Il pettorale nero, era ricoperto da lunghe fasce verdi, decorate con dei particolari motivi geometrici bianchi ed erano adibite a portare allacciati coltelli da lancio, ne adocchiai subito qualcuno, arma parecchio insolita per un nipponico, che solitamente preferiva affidarsi ai Kunai. L'avambraccio sinistro, era ricoperto da un cannone inferiore*, sempre in oro rosso. Lo spallaccio sinistro, era dello stesso materiale del resto dell'armatura, mentre quello destro, collegato al suo collega sinistro, da due cinghie di cuoio, rosse come il fuoco, era completamente nero e arrivava a coprire, come un unico pezzo di armatura, tutto il braccio. Su di esso, era ricamata la parte superiore del dragone, quasi come se i due disegni fossero complementari l'uno con l'altro.
Il drago ruggiva fuoco con sguardo fiero e anche la sua stessa esistenza sembrava ruggire fiamme.
La spada, che avevo visto per una frazione di secondo, mentre uccideva i miei compagni aveva il manico completamente nero, con due nomi scritti in caratteri Kanji, che non riuscivo ad identificare da lontano, scritti in lettere dorate, mentre la lama sembrava essere fatta di fuoco vivo, colorata di tutti i colori accesi che ricordassi, dal giallo, al rosso, all'arancione e mi era parso anche di notare qualche sfumatura rosa e azzurrina.
Entrambe le orecchie erano forate, portava un paio di orecchini a cerchio gemelli, di puro argento.
La carnagione era leggermente più scura della media, avendo un colorito olivastro, mentre i capelli neri ricadevano in un elegante ciuffo riccio davanti al viso. Era la prima volta in vita mia che vedevo un samurai badare così poco o così tanto, dipende dal punto di vista, ai suoi capelli, eppure nel loro estremo disordine, sembravano essere adatti e fatti su misura per lui. Gli occhi, anch'essi neri come la notte, ci stavano analizzando uno ad uno, come se ci stesse invitando ad attaccarlo. Improvvisamente collegai tutto, i capelli neri, le decorazioni con i draghi, gli occhi...
Lui era Il Re delle Salamandre, Yukan Zurimada, il figlio del traditore. Ma non era stato bandito da Seika stessa, anni addietro?!
Il moro sorrise.
<<Oh, non preoccupatevi...non abbiamo mai avuto la minima intenzione di rimanere dentro a nasconderci.>>
Il portone si spalancò di botto, facendo riversare all'esterno tutto l'esercito del fuoco, che passò immediatamente all'attacco.
Erano riusciti ad aggirarci alla perfezione, noi dell'acqua eravamo caduti in piena nella loro trappola...
<< WYYYYYYYYYVEEEEEEEEEERN!>> gridai, sfoderando la katana, in preda alla furia.

OSAKA
SALA DEL TRONO
VILLAGGIO DEL FUOCO
30/05/1285
ORE 15:32

POV: YUKAN

<<Signorino, i nemici sono stipati fuori dalle mura, la cavalleria ci sta accerchiando! Se non facciamo subito qualcosa, per noi sarà la fine! Ci impediranno di uscire, facendoci esaurire le provviste! Questo è un vero e proprio assedio!>>
Un soldato sbraita ed urlava agitato, era vero, se non fossimo intervenuti velocemente avremmo sicuramente perso, ma se avessimo disperso le forze, per attaccare la cavalleria, avremmo fatto solo il loro gioco, separandoci e di conseguenza, indebolendoci.
<<Sono dotati di macchine d'assedio?>>Kagaya tamburellava nervosamente le dita sulla sua spada, vagando con lo sguardo.
<<Non abbiamo individuato baliste o catapulte, ma con loro hanno un ariete>>
<<Un ariete?! Siamo spacciati!>>
Il panico si scatenò tra i rappresentanti delle varie truppe, che correvano per la stanza urlando.
<<Fermi!>> richiamai l'attenzione gridando.
<<Le nostre truppe dove sono state dislocate?>>
<<Nei dintorni del portone d'accesso, pronte ad intervenire in caso di caduta delle mura.>> mi rispose il primo soldato con cui avevo parlato.
<<Allora ho un piano.>> Sorrisi a tutti, provando ad infondergli la mia sicurezza ed il coraggio con lo sguardo.
<<Che sarebbe?>>Kagaya mi studiò attentamente con lo sguardo.
<<Faremo temporaneamente il loro gioco. Mentre organizziamo l'esercito, posizionandolo proprio davanti il cancello, completando l'approvvigionamento e i rifornimenti, li faremo sfogare con l'ariete, facendogli credere che non abbiamo la minima intenzione di contrattaccare. Mentre ultimiamo i preparativi invece, una squadra di maghi, guidata da Kagaya incanterà l'accesso, in maniera tale da fargli reggere l'assalto della macchina da guerra. Nel mentre, le truppe dell'aria aggireranno la fanteria avversaria, essendosi già posizionati prima dell'arrivo dei nemici. Una volta pronti, apriremo il portale e li attaccheremo, senza che se lo aspettino, dai due fronti opposti impedendogli la fuga. Loro non sanno che con noi abbiamo degli alleati. Sarà una perfetta presa a tenaglia, non avranno alcuno scampo>>
Un ghigno mi illuminò il viso, non avrei mai permesso a nessuno di toccare la mia casa. Forse un tempo non avrei pensato di muovere nemmeno un dito per questo posto, ma dopo tutto il tempo passato con i suoi abitanti, avevo superato il timore e il disprezzo iniziale, finendo per affezionarmi.
<<Un attacco a tenaglia inaspettato quindi? Mi sembra un buon piano.>>concluse la mia compagna di battaglie, soddisfatta.
<<In tal modo i cittadini potranno richiudersi alle spalle il portone, rimanendo al sicuro dentro le mura. Così eviteremo il loro coinvolgimento diretto.>>
Un applauso si levò dal gruppo di militari, vidi addirittura qualcuno asciugarsi gli occhi.
<<Proteggeremo la nostra gente. Per il Villaggio del Fuoco!>>
Sguainai la spada.
<<Per il Villaggio del Fuoco!>> tutti gli altri mi seguirono, incrociando le loro armi alla mia.
<<Attenetevi al piano e tutto andrà bene.>> sentenziò Kagaya, nel tentativo di tranquillizzarli.
<<Ora potete andare, iniziate immediatamente la preparazione.>> Congedai i miei uomini, mentre uno ad uno abbandonavano la sala.
Quando tutti all'infuori di Kagaya se ne furono andati, un silenzio imbarazzante calò nella stanza.
Né io, né l'addestratrice reale avevamo la minima intenzione di parlare, limitandoci a guardarci negli occhi.
Dopo qualche minuto, la mora interruppe il silenzio.
<<Grazie. Mi dispiace di essermi opposta alla tua promozione.>>
<<Non preoccuparti Kagaya, senza rancore. So che agivi solo ed esclusivamente per il bene del villaggio.>>
<<Avevo solo paura.>>
<<Kagaya, la paura è il più umano di tutti i sentimenti, tutti abbiamo paura nella nostra vita. Il segreto è dominarla e non finire per essere dominati noi da lei. Io credo che tu possa sconfiggerla facilmente, perché sei una persona fantastica. Ora vai pure a preparare la squadra di maghi, mentre io contatto i Gemelli della Tempesta. Non voglio che i soldati dell'aria intervengano, a meno che non sia strettamente necessario. Ci servono pronti per la missione di recupero, al villaggio della terra>>
<<Volevo proteggerti, ma non me l'hai mai permesso>>
<<Proteggermi? Ma di cosa stai parlando?>>
<<Non capiresti>>
La ragazza si inchinò velocemente.
<Mi congedo, se possibile.>>
<<Ne parleremo meglio un altro giorno, ma prima, un'ultima cosa. Quando tutto questo sarà finito, vedi di dire tutto quanto a Zoka. Nascondere ciò che si prova è tremendo e finisce per causarci ancora più dolore. È chiaro che lui ti piaccia, quindi...vai Kagaya, si vive una volta sola!>>
<<Idiota, idiota! Yukan sei un'idiota! Non capisci proprio nulla!>>
Divenne rossa in viso e fuggì via senza aggiungere altro, lasciandomi solo, ad ultimare i preparativi.

OSAKA
VILLAGGIO DEL FUOCO.
INTERNO DELLE MURA, PORTONE D'ACCESSO
30/05/1285
ORE 15:56

POV: YUKAN

<<La squadra magica è pronta?>>
Kagaya annuì vigorosamente.
<<Bene, allora diamo il via alle operazioni!>>
<<Enhance!>> i maghi puntarono ed il portone, venne avvolto da un'aura azzurrina, quasi invisibile.
Udii un botto, che fece tremare tutto.
<<Hanno cominciato ad attaccare! Non mollate! Resistete finché l'esercito non sarà pronto!>>
Contai innumerevoli colpi e vidi molti maghi perdere i sensi per tutta l'energia magica impiegata, per tenere sollevata la barriera. Kagaya in particolare, guidava con estrema abilità la missione, impiegando ogni singola goccia del potere magico disponibile senza battere ciglio, con gli occhi neri come un'ombra, che brillavano fieri.
Dopo un altro scossone, l'esercito fu pronto ed io scattai sulle mura, da adesso toccava a me svolgere la mia parte ed avrei dovuto portare a termine il mio compito, senza alcun intoppo, o la missione sarebbe fallita sicuramente. Con l'aiuto della magia, non fu complicato arrivare in cima alle mura in poco tempo.
Giunto in cima, mi fermai qualche secondo ad analizzare la situazione:
Circa sei soldati stavano trascinando indietro l'ariete per attaccare ancora, così decisi di agire immediatamente, senza perdere altri secondi preziosi.
Saltai giù, attutendo la caduta, con delle fiamme sprigionate all'ultimo secondo dalle caviglie, proprio alle spalle dei soldati.
Tutto accadde in un attimo: abbattei velocemente, dopo aver sguainato la katana, due uomini, non essendo stato ancora individuato.
Gli altri, sentendo le grida strozzate dei compagni, si voltarono e mi attaccarono, ma si rivelò un combattimento unilaterale, mi bastarono pochi colpi, sferrati con la spada, per ucciderli, la loro abilità non era nemmeno lontanamente paragonabile a quella di Seika o Heiwa.
Il generale avversario spalancò gli occhi, scioccato dallo spettacolo che gli avevo appena offerto ed io ghignai, posando la katana al suo posto.
Sparai nel cielo una fiammata, il segnale serviva a comunicare che, la missione era perfettamente riuscita e si poteva passare alla fase successiva.
Fu così che si aprirono le danze.
<<Oh non preoccupatevi...non abbiamo mai avuto la minima intenzione di rimanere dentro a nasconderci...>>
Il portone alle mie spalle si spalancò improvvisamente, inondando di truppe del fuoco la zona, truppe che attaccarono di getto gli avversari, senza dargli il tempo di realizzare cosa stesse accadendo.
<<Carica! Soldati offrite le vostre anime al Fuoco!>>
E così, gridando come un pazzo, mi gettai anch'io nella mischia...

(CANNONE INFERIORE= parte dell'armatura che rivestiva l'avambraccio.)

(Yukan Zurimada, con la sua nuova spada ed armatura del fuoco. Si dice che grazie a questa armatura riesca ad attutire i danni ricevuti dagli altri maghi del fuoco.)

( Scheda tecnica di Yukan)

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