Capitolo 29: Corruzione

VILLAGGIO DELLA TERRA
SALA DELLE RIUNIONI
21/05/1285
ORE 15:22

POV: WARUIDESU

Tamburellavo nervosamente, sul trono che avevo appena conquistato. La fuga del moccioso non mi andava per nulla a genio, se fosse riuscito a scappare, avrebbe sicuramente combinato casini ed io, non avevo la minima intenzione di fallire, solo a causa di un ragazzino fin troppo fortunato.
Improvvisamente, nella sala, piombò Ziah, ferita e sfinita.
<<Signore!>>
<<Spero vivamente, per il tuo bene, che con te, oltre a quelle brutte ferite, porti anche delle buone novelle...>>
<<È riuscito a fuggire! Mi scusi signore! Ho fatto il possibile, ma...è riuscito a superare la soglia della realtà! Per me era impossibile batterlo, non sono abbastanza forte!>>
<<Ziah, Ziah, ma di cosa vai blaterando?! Sono molto deluso, dalla mia schiavetta preferita mi aspettavo molto di più.>>
Lentamente mi alzai dal trono, avvicinandomi alla ragazzina prostrata in ginocchio.
<<Maestro, posso giurarlo! Ho fatto il possibile!>>
<<A quanto pare non è bastato!>>
Quando fui vicino a Ziah, la colpii con un violentissimo schiaffo, che la fece crollare a terra, tenendosi la guancia arrossata.
<<Mi perdoni! So di essere inutile, ma mi farò perdonare, in un modo o in un altro, glielo posso promettere!>>
<<Avrai modo di redimerti sia sul campo di battaglia che nei miei confronti, non preoccuparti...sfortunatamente, adesso ho un impegno e non posso dedicarmi appieno a te...>>
<<Non è un problema mio signore, io rimarrò ad aspettarla. Sempre.>>
<<Brava bambina...>>
Carezzai la castana, scompigliandole leggermente i capelli, tutto ciò che avevo sempre desiderato, gloria, soldi e donne finalmente, dopo anni di preparazione e attesa era nelle mie mani e per nulla al mondo me lo sarei fatto sottrarre.
Questa guerra era la perfetta occasione per spazzare via Zurimada e il suo amichetto, gli unici che avrebbero potuto mettermi i bastoni tra le ruote.
All'Uscita della Sala del Consiglio, mi attendeva Saibankan, in ginocchio, proprio come gli avevo ordinato.
La cosa che adoravo di questo incantesimo è che le persone, non diventavano manichini, che ascoltavano passivamente ciò che ordinavo.
In loro si instaurava il perverso desiderio di seguirmi, loro amavano essere schiavi di me.
Annullandone la volontà li avevo liberati dal peccato originale.
Adesso erano veramente liberi e questo li rendeva felici di seguirmi, di ubbidire. Erano tornati alle origini dell'umanità, erano diventati esseri perfetti.
<<Mio signore, è tutto pronto per la riunione con la Legazione dell'Acqua.>>
Vedere quel piccolo generale ribelle, amante della pace, che fino a quel momento aveva limitato i miei tentativi di espansione, prostrato così a me, riusciva a donarmi un senso di soddisfazione mai provato prima.
<<Ottimo Sai, portami pure da loro.>>
Il generale mi scortò fino agli alloggi reali, luogo dove sino a poco tempo fa risiedeva il vecchio Capo-Villaggio.
<<Facciamo in fretta.>>
Venni accolto con questa frase, un vero e proprio affronto, per un capo maestoso come me. Un ragazzo ed una ragazza erano appoggiati alle pareti dell'abitazione, con uno sguardo annoiato e contrariato stampato in viso.
Il ragazzo era molto strambo, con il suo corpo robusto e la faccia buffa, paffuta e infantile, incorniciata da dei riccioli castani, somigliava ad un panda in preda ad una crisi isterica o ad un bambino che si dava al sumo prematuramente.
Gli occhi poi, marroncini, ma spenti, non ricordavano per nulla quelli di un guerriero, dava la sensazione che davanti a un grave pericolo, fosse pronto ad abbandonare tranquillamente i propri compagni, pur di salvarsi.
A peggiore la situazione, notai che non portava con sé armi.
La ragazza invece, sembrava essere completamente l'opposto del suo compagno, essendo alta, snella, con un fiero portamento da soldatessa.
Teneva i capelli marroncini attaccati e notai un filo di trucco decorare i suoi occhi color nocciola.
Insolito per un Samurai, ma ancora più insolito era il suo equipaggiamento, invece di possedere come tutti una Katana, al suo fianco erano allacciate alla cintura, una frusta dorata ed una Wakizashi.
<<Impiegheremo il tempo necessario per escogitare una strategia, adatta a regalarci la vittoria.>> risposi adirato, se il villaggio dell'acqua era composto interamente da gente del genere, avrei fatto volentieri a meno del loro aiuto.
<<Spero riusciate a perdonarlo signore, non ha altri pensieri all'infuori delle donne, insomma, è un vero idiota.>>
<<Dici così, ma intanto, siamo finiti insieme in missione.>>
<<Questo è capitato solamente perché il mio ragazzo e tutti gli altri soldati si stanno preparando per attaccare Seika e l'unico codardo libero eri tu.>>
<<Devo utilizzare i miei poteri?>>Ribatté il ragazzo goffo.
<<Non oserai. Setsuyoku al suo ritorno ti ucciderebbe.>>
<< Ma al momento Setsuyoku non è qui>>
<<Non sono qui per assistere ai vostri battibecchi, ma per esporvi il mio piano.>>
I due abbassarono il capo.
<<Prima di tutto, ci tenevamo a scusarci, per lo spettacolo a dir poco ridicolo che abbiamo offerto, e a presentarci. Io sono Mizū Tetzuo, futura sposa del generale dell'Acqua, mentre lui è Tsuyoikara Sen, un avventuriero indipendente, non facente parte dell'esercito reale.>>
<<Waruidesu Arata, nuovo capo-villaggio della Terra. Bene, fatto ciò, possiamo passare alle spiegazioni.>>
<<Faccia pure.>> Mizū socchiuse gli occhi, per concentrarsi, come se fosse pronta a ribattere ad ogni mia affermazione.
<<Come avete accennato poco fa, state preparando l'assalto contro Seika. In quanto pensate di terminare i preparativi?>>
<<Un paio di giorni al massimo, vogliamo prendere quegli insulsi fiammiferi alla sprovvista.>>l'avventueriero si abbandonò ad una risata.
<<Tutto secondo i piani, molto bene, ma andiamo alla fase successiva. Un traditore è fuggito dal nostro villaggio, per avvisare Seika del colpo di stato avvenuto qui. Quindi invieranno sicuramente una squadra nel mio villaggio.>>
<<E come intende agire?>>
<<Con l'esercito del Fuoco diviso, senza alleati e indebolito, sarà un gioco da ragazzi sconfiggerli. Lascerò al generale Setsuyoku il compito di radere al suolo il villaggio infuocato, mentre il mio popolo, con il vostro aiuto, penserà a dare una degna accoglienza agli ospiti che la Regina Scarlatta ci invierà.>>
<<Siete proprio certo che dividere i nostri eserciti sia una saggia decisione?>>
<<Combatterli su più fronti non farà altro che indebolirli. Abbiate fiducia in me, li elimineremo facilmente. Non hanno assolutamente via di fuga e possibilità di sopravvivenza!>>

CASTELLO DI AKUMA
SALA DA PRANZO
??
ORE 20:35

POV: AKI

<<L'Europa...un luogo così magico e misterioso...ed i loro abitanti...a dir poco...deliziosi, come questa misteriosa bevanda.>>
Agitai il liquido rossastro all'interno del calice. Ai miei soldati, avevo richiesto qualcosa per festeggiare la Vittoria che avremmo ottenuto a breve ed Heiwa si era presentata con un mercante, che diceva di provenire addirittura dall'Europa, avendo portato con sé dei prodotti tipici, come questa bevanda alcolica chiamata Vino, a dir poco squisita.
Ero seduto in un lunghissimo tavolo rettangolare, nella sala adibita ai pasti, un'enorme stanza, ricolma di tavolate imbandite di tutti i cibi più ricercati e squisiti sulla faccia della terra, piene di miei servitori che ridevano e brindavano, allegri per i recenti successi ottenuti in guerra.
Tutto filava liscio come l'olio.
Sui muri, erano appesi lunghi stendardi viola, raffiguranti una fiamma che traboccava veleno, il futuro stemma della mia casata, simbolo di come il mio potere, che affonda le sue radici nel dolce fuoco, che riscalda e rischiara, sia stato corrotto dal veleno dell'odio, della paura e dell'invidia. Dal soffitto, pendevano candelabri cristallini estremamente lussuosi, che gettavano ombre inquietanti sulla sala.
All'altro capo del tavolo occupato da me, Heiwa stava divorando con foga una bistecca e trangugiando un calice della bevanda degli dei, in maniera tanto elegante, da apparire addirittura femminile, nonostante fosse stata impossessata da un irrefrenabile stato di ingordigia.
Anche lei, con il tempo si stava pienamente tramutando in una mia fedele serva demoniaca, non solo nella mente ma anche nel corpo.
I capelli, che oramai erano spesso coperti da un cappuccio, erano allungati e tenuti in una sola lunga treccia. Ma la cosa più stramba era stata la loro variazione cromatica, avendo assunto dei colori simili a quelli dei miei servi resuscitati. La lunga chioma era divenuta viola, con le punte azzurrine. I denti, affilati come quelli di una belva feroce e gli occhi...oh che meraviglia gli occhi! Erano diventati a dir poco incantevoli...
In entrambi, la sclera aveva perso il colorito bianco, sommerse da un mare di inchiostro, che aveva fatto cambiare colore.
Nell'occhio sinistro, iride e pupilla si erano fuse in una cosa sola, dominate da un azzurro profondo.
L'occhio destro invece, aveva subito mutamenti maggiori, difatti la pupilla si era trasformata in quella di un rettile, verticale ed inquietante, circondata da un'iride rossastra.
Era evidente come il tutto si stesse espandendo, come un male incurabile, il braccio destro era divenuto di un viola scuro, attraversato da venature rosse come il sangue.
Indossava un completo nero e viola da ninja, ripieno di cinture e cinghie e dotato di mantello con cappuccio, per distinguerla dai semplici soldati.
Aveva smesso di lottare con la katana, nonostante la portasse sempre con sé.
Ormai, aveva deciso di utilizzare la spada che avevo fatto forgiare per lei, dal migliore fabbro magico oscuro, una particolare lama maledetta, una lunga spada ricurva, realizzata interamente in ossidiana, manico compreso.
Lei era la mia bimba, la mia creatura.
Era il mio giocattolo preferito.
Sorrisi, osservando il mio operato, gonfiato dall'orgoglio.
<<Quindi, mia dolce Heiwa, che novità porti dalla tua ronda giornaliera?>>
Il generale, si lasciò scappare una delle sue solite risate cristalline, pure come quelle di una bambina e gelide come quelle di un demonio.
<<Proprio come previsto, i villaggi cominceranno a scontrarsi tra di loro entro qualche giorno, nessuno escluso. Si è attivato il meccanismo di alleanze che avevi predetto.>>
<<Molto bene, quando l'esercito dell'Aria si sarà allontanato dalla sua terra, li attaccheremo.>>
<<Mi scusi signore, volevo partecipare anche io alla riunione se possibile, per avvisarla di alcune novità.>>
Un'altra voce che ormai conoscevo molto bene, scosse la sala.
Gashu, uno degli ufficiali del mio esercito demoniaco, teneva tra le braccia il cadavere di un viandante, che si aggirava sicuramente in modo casuale, nei perimetri del castello.
Disgustosa come cosa, ma tuttavia risultava un ottimo sistema di difesa contro gli ospiti indesiderati.
<<Prego Gashu, prendi pure posto.>>
Il mostro annuì, sbattendo con violenza il corpo del poveretto sul tavolo, mentre alcuni dei miei ninja, che avevano assistito alla scena, smettevano di guardare, disgustati.
<<Prego Heiwa, continua tu, sembravi desiderosa di parlare.>>
La ragazza annuì, sorridendo.
<<Spero tu mantenga la promessa che mi hai fatto>> sussurrò semplicemente.
<<Ovviamente, potrai massacrare tutti gli innocenti che incontreremo.>>
<<Benissimo.>>
<<Ricorda che io mantengo sempre le promesse, ma, che la nostra priorità è recuperare l'ultimo frammento di Okāmi, senza il quale il piano non può andare avanti.>>
<<Ovviamente Aki.>>
Sorrisi ad Heiwa, per poi dirigere il mio sguardo verso il demone. In quello stesso istante stava strappando un braccio dell'uomo catturato, mentre cominciava a masticare l'arto, con un suono orrendo.
<<Ricorda di ripulire tutto il sangue che schizza.>>
Lo ammonii e lui si scusò in maniera infantile, abbassando lo sguardo.
Erano come bambini quelle creature, mangiavano, dormivano, piangevano se rimproverati e facevano quello che dicevo io...con la differenza, che io ordinavo di compiere stragi e loro, invece di cibarsi di latte, si cibavano di esseri umani.
<<Promesso signore.>>
<<Bene, ora parla pure.>>
<<La squadra d'esplorazione è pronta a partire, attendono solo che lei si unisca a loro, mio signore.>>
<<Li raggiungerò non appena avrò riunito tutti i pezzi, è necessario, per la continuazione del nostro piano, che io sia in possesso della Spada Leggendaria.>>
<<Aki, ricorda che anche Seika è partita alla ricerca del Mago D'Inverno e che potrebbe venire a conoscenza del segreto sul Tartaro. Il tempo stringe.>>
Sorrisi.
<<Sarà divertente darle un po' di vantaggio e vedere dove riuscirà ad arrivare. Noi abbiamo molte più informazioni di loro, lo troveremo in men che non si dica.>>
<<Come intende agire?>>Heiwa riempì nuovamente il bicchiere di vino.
<<Dopo che Okāmi sarà riunita e tornata alla sua antica gloria, andremo a Spalancare le Porte delle Morte, per riportare alla luce gli antichi spiriti dormienti. Fatto ciò e sottomesso gli antichi dei, con l'aiuto di Okāmi, troveremo il mago d'Inverno e lo convinceremo con le buone o con le cattive ad unirsi a noi. A quel punto...il destino di Osaka sarà già stato scritto. Ed io prevedo un destino tremendo per la regione...>>

(Heiwa e il suo stato attuale. Ora che il male ha preso il controllo di lei, anche il suo aspetto ha iniziato a cambiare. Sarà possibile farla tornare come un tempo?...)

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