Capitolo 28: Il Villaggio dell'Aria

VILLAGGIO DELL'ARIA
20/05/1285
ORE ??

POV: ??

Era una giornata stupenda e sulla nostra montagna si poteva respirare un'aria fuori dal comune! Pura, non ancora inquinata dalla nostra stirpe, divenuta col tempo, una specie così tanto distruttiva nei confronti della nostra stessa casa.
<<Gli umani sanno soltanto distruggere...>>
Presi un'enorme boccata d'aria fresca.
Sin da bambino, ero sempre stato convinto che quello che il nostro villaggio studiava con così tanta attenzione, fosse il migliore di tutti gli elementi.
Senza ossigeno non si poteva sopravvivere, era la fonte primaria della vita. Inoltre, solo l'aria poteva darti una sensazione di libertà, impossibile da riprodurre in qualsiasi altro modo.
Quando utilizzavo la magia, era come se mi fondessi con il cielo stesso, come se diventassi una delle tante brezze che lo solcavano, uno dei tanti venti che abbracciavano il nostro mondo.
<<Maestro Ken, scusi se la interrompo...>>
<<Senkosuru...qual buon vento porta qui uno dei due "Gemelli della Tempesta"? Non vi fate quasi mai vedere in giro, se non in rare occasioni. E quando vi mostrate non portate mai belle notizie...>>
<<Rimani il nostro capo Ken. Noi siamo come le tempeste, osserviamo tutto e ascoltiamo tutto. Ma prima di poter agire, dobbiamo confrontarci con te. Sono venuto qui ad informarti su qualche voce che ultimamente circola per la regione.>>
Senkosuru sorrise, era sempre stato buffo quando lo faceva.
Gli occhi gialli invece, lanciavano una scintilla strana, beffarda, come se la sua più grande arma fosse l'ironia e questo era particolarmente strano, per una persona che interagiva solo di rado con qualcuno, oltre al suo compagno generale ed i nemici che dovevano abbattere.
<<Illuminami pure caro.>>
<<Non credo che gli altri cittadini gradirebbero, se provassi ad arrostirti con un fulmine.>>
<<Devo ammetterlo, hai un umorismo davvero pessimo. Parla e basta.>>
<<Si dice che a breve scoppierà una violenta guerra che scuoterà la regione...Il Villaggio della Terra e quello dell'Acqua si sono alleati contro Seika. E in tutto questo, si vocifera che l'Organizzazione Oscura sia riuscita a rubare tutti i pezzi della Katana leggendaria, tranne il nostro.>>
<<Impossibile...la regione è in pericolo e questi folli pensano a farsi la guerra tra di loro?>>
<<Non so con certezza cosa stia succedendo Maestro Ken, ma, sono sicuro che non dovremmo starcene con le mani in mano, mentre Osaka rischia di essere spazzata via!>>
Chiusi nuovamente gli occhi, tornando alla mia meditazione.
<<Se ciò che dici è vero, dovremmo stare alla larga dai conflitti. Non credo che il popolo sia pronto per un'ulteriore guerra, mio caro Senkosuru.>>
Il ragazzo spalancò le braccia, camminando all'indietro, evidentemente contrariato dal mio discorso.
<<Vuoi lasciare Seika da sola, in questo casino? Durante la guerra di unificazione ti ha salvato e aiutato a costruire questo villaggio! Ci ha addestrato, cresciuto e sostenuto economicamente. Senza di lei ed il suo popolo, ora saremmo tutti sotto terra. Ricorda che ha incrociato la spada con suo fratello,  per permetterti di continuare a vivere. Metti da parte la paura Ken, è ora di ripagare il nostro debito.>>
Senkosuru aveva fatto centro.
Ripensai a tutto ciò che quella giovane donna aveva subito, al suo enorme limite, l'essere una donna.
Il sistema gerarchico era fin troppo crudele, non dando spazio a chi, sfortunatamente, non era nato uomo.
Nessuno aveva creduto in lei, in molti, ancora, pensavano che non potesse essere in grado di guidare una nazione.
Suo nonno era morto e suo fratello l'aveva tradita, eppure lei si era rialzata, donandosi addirittura agli altri, donando al popolo dell'Aria, una seconda opportunità di vivere.
Non potevo abbandonarla ora, in un momento tanto delicato.
<<E sia. Aiuteremo il Villaggio del Fuoco e porteremo la pace su Osaka. Mostriamo a tutti l'Orgoglio del villaggio dell'Aria!>>
<<Sapevo che avrebbe preso la giusta decisione maestro. Siamo tutti pronti per questa guerra, ho sentito i nostri compagni, uno ad uno, prima di venire a parlare con lei. L'intera regione di Osaka tremerà al nostro cospetto, quando abbatteremo i venti della Tempesta contro i nemici!>>
<<Sbagli di grosso Senkosuru. Voi partirete in soccorso dei nostri alleati, ma sarete voi Gemelli della Tempesta a guidare la campagna. Io rimarrò qui.>>
Il giovane guerriero strinse i pugni arrabbiato, guardandomi quasi con disprezzo.
<<Per quale motivo? Ha paura per caso?>>
Mi alzai lentamente, aiutandomi col mio bastone da battaglia, la mia arma storica, senza distogliere lo sguardo da Senkosuru.
In quel semplicissimo sguardo infusi tutta la mia autorità.
Perché la paura non c'entrava assolutamente nulla.
Me lo imponeva il mio ruolo.
<<Non intendo, per nessun motivo al mondo, abbandonare il nostro ultimo baluardo di salvezza. Lo hai detto prima tu stesso, il nostro è l'ultimo pezzo non ancora rubato da Aki il Sanguinario e non ho la minima intenzione di lasciare qui incustodito, l'ultimo pezzo di Okāmi. Non ho paura di scendere in battaglia, ho paura che la sacra spada possa venir brandita da un verme schifoso, come il fratello di Seika.>>
Immediatamente il generale abbassò il capo mortificato.
<<Maestro, sono desolato per averle mancato così di rispetto. È che non riesco proprio a starmene tranquillo qui, mentre la regione urla disperata, mentre sangue innocente viene sparso, mentre la terra brucia e le città vengono distrutte.>>
Diedi un'amichevole pacca sulla spalla, seguita da un abbraccio al mio alleato.
<<Non ti preoccupare. Comprendo in pieno la tua preoccupazione per i nostri fratelli e la sete di battaglie. Ma impara ad essere meno impulsivo, in guerra potrebbe essere il tuo difetto fatale.>>
<<Signore! È giunta da noi una legazione del Villaggio del fuoco ed ha richiesto di parlare con voi! È una richiesta urgentissima!>>
Una delle guardie della Montagna Sacra, spuntò improvvisamente, urlando preoccupata.
<<Allora, ciò che mi hai detto è vero Senkosuru...presto! Fateli entrare ed accomodare nel sacro tempio degli dei Fūjin e Raijin!>>

VILLAGGIO DELL'ARIA
TEMPIO DI FŪJIN E RAIJIN
20/04/1285
ORE 13:26

POV: KEN

<<Seika! Figliola! Mi fa molto piacere vedere che sei viva ed in salute!>>
Corsi ad abbracciare quella che, per me ed il Sensei della Terra, era come una figlia, quando ancora non esisteva la divisione tra i Villaggi.
<<Maestro Ken! Lo stesso vale per me! Grazie per la velocità con cui ha deciso di riceverci!>>
<<Non è niente in confronto a tutto ciò che hai fatto tu per noi, davvero. Ora prego, accomodatevi.>>
Il tempio del villaggio, veniva utilizzato anche come sala per le riunioni importanti, difatti, attivando un meccanismo nascosto, si poteva accedere ad una piccola sala, antistante all'altare per i sacrifici, decorata finemente, con affreschi rappresentanti gli dei a cui era dedicato il tempio, che lottavano tra di loro.
Il mobilio non era particolarmente esagerato, era presente un semplice tavolino in legno di abete e un tappeto azzurro come il cielo.
Ma a mio parere andava più che bene, quella stanza doveva essere funzionale e non semplicemente bella.
<<Accettiamo l'offerta.>>
Il gruppo ristretto che accompagnava Seika, si accomodò, insieme alla sua comandante, sul tappeto.
<<Scusa se mi intrometto nelle tue questioni private, ma cosa ti porta nel nostro territorio?>>
Decisi di indagare, per vedere cosa mi avrebbe risposto Seika.
Dovevo constatare se con me avesse deciso di essere sincera o se avesse preferito mentirmi, per mancanza di fiducia o altro ed in base alla risposta avrei deciso come comportarmi.
<<Oramai la voce si sarà sparsa e conoscendo i tuoi agenti segreti, sono sicura tu conosca già i motivi della mia visita. A breve, una federazione di villaggi ci attaccherà ed io sono costretta ad allontanarmi momentaneamente dal mio regno, affidandolo ad un mio sottoposto.>>
<<Sono felice che tu non mi abbia mentito, Guerriera Scarlatta. Ma non capisco una cosa. Perché allontanarsi dal villaggio in un momento del genere? E poi...con il massimo rispetto per coloro che ti accompagnano, ma...perché portare con te due soli uomini?>>
<<Sono partita in segreto, alla ricerca del Mago d'Inverno, proprio per questo ho deciso di portare con me solo pochi uomini, in modo da non rendere troppo evidenti gli spostamenti. A maggior ragione, ti chiedo di tener segreta la mia assenza dal trono, prima che inizino gli scontri, in modo da non dare al nemico altri motivi validi per anticipare l'attacco.>>
<<Il mago d'Inverno? Ti prego di far particolarmente attenzione quando e se lo incontrerai. È tanto potente quanto volubile d'umore, non è detto che sia disposto ad aiutarti.>>
<< È la nostra unica possibilità per fermare mio fratello, prima che distrugga completamente la regione. Sei disposto ad aiutarci quindi? Sappi però che, come ho detto prima, non sarò io a guidare il mio popolo durante gli scontri.>>
Mi morsi leggermente il labbro, preoccupato dalla notizia. Seika era una validissima guerriera ed il pensiero di non averla al mio fianco in guerra, mi angosciava.
<<Chi allora?>>
<<Wyvern, un guerriero potente e fidato.>>
<<Quel Wyvern? Il Re delle Salamandre? Il Figlio del Traditore?! Sei sicura di volerti affidare a lui?! E poi...non era tua intenzione ucciderlo?>>
Seika abbozzò un sorriso, sfiorando la sua katana.
<<Inizialmente ero decisa a vendicare mio nonno, strappandogli la sua anima, quando la sua operazione di rapimento era stata portata a termine ero soddisfatta, ero già pronta a calare su di lui la mia furia ma...ha dimostrato di essere un validissimo Samurai, fedele a me, il suo signore.
Ha rischiato più e più volte la sua vita per me e per il villaggio, dimostrando di essere un soldato determinato e dall'animo impossibile da piegare.>>
<<Ricorda che in principio anche Tsuyudesu era uno tra i più fidati, se non addirittura il più fidato tra gli uomini di Otsuka.>>
<<Questa volta è diverso. Io mi fido ciecamente di lui.>>
Per un attimo lo sguardo della ragazza cambiò, dandomi la sensazione di parlare non più con lei, ma con il Maestro Otsuka stesso.
Quegli occhi, brillavano della luce sacra della Dinastia di Fuoco.
<<Spero con tutto il cuore che tu abbia ragione...in ogni caso, mi spiegheresti come hai intenzione di spostare tutte le mie truppe, con il necessario per vivere e combattere? Da quanto ho capito, l'attacco arriverà a breve, tra due o tre giorni massimo, noi non riusciremo mai ad arrivare in tempo.>>
La castana indicò uno dei suoi compagni, un vero e proprio figlio del fuoco, con i suoi capelli scarlatti e gli occhi color sangue, mi ricordava una fenice.
Portava una pesante corazza rossa da samurai, al collo aveva legato un fazzoletto viola e sulla schiena portava un gigantesco spadone a due mani, appeso a una cinghia di cuoio.
<<La chiave per il trasporto di vivande, armi e soldati è lui. Kosai Tsukiyama.>>
Il rosso si alzò, facendo un lieve inchino.
<<Piacere di conoscerla signore.>>
<<Kosai è un esperto di magia di tipologia spaziale. Oltre all'innata capacità di teletrasportarsi, riesce ad aprire portali, in grado di trasportare interi eserciti, consumando pochissima energia magica.>>
<<Il mio unico difetto è che posso modificare lo spazio solo in luoghi che ho già visitato. Proprio per ciò, non posso portare la signorina direttamente nella reggia del leggendario mago, ma trasportarvi nella nostra patria, per me sarà una passeggiata.>>
Mi sentii paralizzato a sentir parlare quei due.
Quel ragazzo, Kosai, era una super potenza bellica ambulante, facilmente utilizzabile per portare a compimento, con estrema facilità, un assedio.
La sua sola presenza era estremamente pericolosa e ringraziai mentalmente gli dei per essere un suo alleato e non un nemico.
<<Quindi Ken? Cosa ne pensi?>>
Seika, notata la mia Momentanea distrazione, mi riportò alla realtà.
<<Penso che tutto ciò sia incredibile. Il vostro villaggio può seriamente vantare dei guerrieri spaventosamente forti.>>
<<Non siamo stati abbastanza, non quando Aki ci ha attaccati.>>
Seika tagliò corto, toccandosi nervosamente i capelli.
<<Lo fermeremo insieme.>>
A quel punto indicai Senkosuru, che era rimasto in silenzio, in un angolo della sala.
<<Ragazzo, vai a dare l'annuncio. Fate evacuare i cittadini e portateli al sicuro. Riunisci il nostro esercito al gran completo e portalo nella piazza centrale del mercato. Riferisci di portare tutto il necessario per una dura guerra, perché è ora che il nostro Villaggio cancelli il debito che abbiamo nei confronti del Popolo Fiammeggiante.>>
Senkosuru annuì e dopo un inchino impacciato, corse via prima dalla stanza e poi dal tempio, accennando un saluto.
<<Con permesso.>>
Seika sorrise, tornando in piedi, insieme al suo compagno Zoka, un temibilissimo Dragon Stayer, che avevo già visto combattere tempo addietro.
<<Ti ringrazio nuovamente, Ken. La tua è una scelta molto coraggiosa.>>
<<Non ringraziarmi adesso. Ne riparleremo quando tutto Sarà finito.>>
<<Ora siamo pronti a partire nuovamente. Kosai, preparati a teletrasportarci nella piazza centrale e dopo aver trasportato l'esercito Dell'aria, a portarci al confine, sullo Yodo.>>
<<Non intendi fermarti nemmeno mezza giornata, per riposare?>>
<<Non ne abbiamo il tempo. Ora vai a sostenere il tuo popolo e ad incoraggiarlo. Addio maestro Ken, spero di rivederti.>>
<<Fate attenzione, per l'amor degli dei. Crediamo tutti in voi.>>
Dopo un saluto, il terzetto sparì nel nulla, lasciandomi da solo nella sala.
<<È ora che il nostro popolo torni libero come il Vento...>>

Fūjin e Raijin=
Raijin (雷神 raijin) nella mitologia giapponese è il nome che indica il dio del del tuono e dei fulmini Il nome deriva dalla parola giapponese rai (雷 tuono) e shin (神 dio). Viene rappresentato spesso con sembianze di demone e con dei tamburi con i quali crea i tuoni.

Fūjin (風神) è una divinità giapponese, conosciuta come il dio del vento. Divinità tra le più antiche dello Shintoismo, protegge i cieli da suo fratello Raijin, dio dei fulmini e dei tuoni.

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