Capitolo 23: Il Rituale della Forgiatura

Osaka
VILLAGGIO DEL FUOCO, ARMERIA
14/05/1285
ORE 14:31

POV: YUKAN

<<Spero che per lei non sia troppo un problema forgiare la spada prima di dopodomani, quando arriveranno gli ambasciatori del villaggio dell'aria>>
Il fabbro, un uomo bassissimo, ma impostato, con un paio di simpatici baffi ricurvi, una folta barba arancione ed un paio di occhi verdognoli, sorrise.
Da quando l'avevo visto, non aveva mai smesso di sorridere e questo contrastava di gran lunga l'aspetto apparentemente minaccioso, causato dalle braccia possenti ed una bruttissima cicatrice situata vicino al labbro.
<<Non ti preoccupare ragazzo, avrai la Katana entro poche ore, ma ricorda che per terminare il processo, visto che da adesso sei un uomo di Alto Rango, sia tu che la signorina Seika, dovrete imprimere la vostra magia con un marchio nell'arma>>
Incuriosito, alzai un sopracciglio, senza distogliere lo sguardo dall'uomo.
<<Marchi? Quali Marchi?>>
<<Ragazzo, si vede che sei nuovo nell'ambito. In quanto generale ti serve un'arma magica, non una spada qualsiasi. Il tuo marchio serve per imprimere la tua personale magia, mentre quello di Seika servirà per approvare il processo>>
<<In pratica sarà un arma collegata strettamente a me?>>
<<Esattamente>>
<<Quindi è per questo che quando ho provato a brandire la Katana dell'ex generale Arimashi, sembrava disubbidirmi e quasi rifiutarmi?>>
Il fabbro sorrise soddisfatto, mostrando una fila di denti rovinati.
<<Giustissimo, le armi magiche sono dotate di un'anima propria, quindi permettono soltanto al loro padrone di sprigionare il loro pieno potere.>>
Mi avvicinai affascinato al pezzo di ferro che veniva lavorato, quasi in trance
<<Wow...incredibile>>
<<Signor generale. La disturbo?!>>
Saltai in aria, tornando dal mondo dei sogni, soltanto una persona poteva farmi venire un infarto simile.
<<Zoka, maledizione! Mi hai fatto prendere un colpo! E poi ti prego, lascia stare tutte queste formalità, ho un nome e tu lo conosci alla perfezione! Non sei affatto divertente!>>
Il biondino scoppiò a ridere lanciandomi un occhiata maliziosa
<<Sono così dispiaciuto Yukan!>>
Gonfiai le guance indispettito
<<Dispiaciuto un corno!>>
<<In ogni caso ti stai divertendo eh? Nuova armatura, nuove armi, una carica da sogno.>>
<<Ci terrei a ricordarti che sono stato praticamente costretto! E poi...Di certo non ho chiesto tutte queste responsabilità!>>
<<Proprio per questo il tuo caro Zoka è qui! Ti aiuterò a svagarti un po'! Hide, spero non ti serva ora il ragazzino.>>
Il fabbro, che a quanto pare si chiamava Hide, sempre concentrato sul suo lavoro rispose:
<<Nessun problema, ma non fate tardi che ho quasi finito. Sapete benissimo entrambi che la signorina Seika odia aspettare>>
Zoka tremò qualche secondo , spaventato al pensiero di Seika infuriata, che però venne scacciato velocemente dalla mente del Dragon Stayer.
<<Ricevuto!>> Urlò trascinandomi via
<<Mollami! E comunque non sono un bambino!>> strillai nervoso
<<Va bene, va bene, se proprio insisti! In ogni caso! Sei pronto per visitare il luogo magico dove ti sto per portare?!>>
Gli occhi mi brillarono, cominciai a saltellare allegro intorno a Shimata
<<Magico perché è protetto da qualche incantesimo potentissimo o roba del genere?>>
Zoka ridacchiò, mettendo una mano davanti alla bocca per non fare troppo rumore
<<Anche, ma con magico intendevo dire che lo adoro.>>
<< Ah>> mi grattai la testa confuso dall'ultima affermazione
<< Quindi dove stiamo andando?>>
<< Al campo d'allenamento>>
<<Ma è dietro l'angolo praticamente!>>
<<Non ho mai detto che fosse un posto lontano! E comunque è meglio così, potremo vedere Seika arrivare, così da non tardare per la cerimonia, evitando di essere uccisi. Eccoci qui!>>
Il campo d'addestramento era un gigantesco spazio all'aperto diviso in varie zone, una adibita per gli scontri, una per rifornirsi di armi in legno, adatte per l'allenamento, una per la corsa e gli esercizi d'atletica in generale ed infine la mia zona preferita, quella adibita per gli scontri tra maghi.
I duelli ufficiali, i più temuti dai guerrieri e i più amati dal pubblico si svolgevano in questo luogo.
Questa zona era formata da un enorme cerchio, costituito da giganteschi massi rettangolari, trasportati in questo luogo misteriosamente, il potere che emanavano era così antico da essere più arcaico della magia dela vita e della morte di Saibankan.
Al centro del cerchio di pietra due massi si reggevano in piedi l'uno con l'aiuto dell'altro e un terzo era poggiato sopra gli altri due a formare un bizzarro triangolo.
Ogni pietra aveva inciso un cerchio magico, da cui scaturivano scintille di etere viola.
Una volta che due persone entravano lì dentro, si attivava immediatamente una barriera che impediva alla coppia di fuggire, difatti l'unico modo conosciuto per disattivare la barriera, impossibile da distruggere con incantesimi o armi, era sconfiggere il proprio avversario in duello.
<<Bello eh?>> Shimata mi diede una pacca sulla spalla, facendomi sobbalzare
<<Meraviglioso...la magia è una realtà davvero stupenda...>>
Una terza voce, a me estranea si intromise nel nostro discorso
<<Ai miei tempi si combatteva da veri eroi. Spada contro spada, faccia a faccia senza usare questi stupidi trucchetti.>>
Shimata digrignò i denti
<<I trucchetti di cui parli, sono arti nobili e che esistono da millenni, ergo, si usavano anche ai tuoi "tempi">>
Dinnanzi a noi apparve un signore alto, atletico, dai capelli corti e ordinati, degli occhi chiari e brillanti che indossava un logoro kimono da allenamento.
<<Arti che vi stanno svigorendo gli animi e tramutando in femminucce>>
Zoka alzò un pugno infuriato e solo per poco riuscii nell'impresa di bloccarlo
<<Zoka, calmati, è inutile fare così!>>
L'uomo posò i suoi occhi su di me scrutandomi attento
<<Oh, oh, oh! Guarda chi si rivede! Il nuovo generale, Yukan Zurimada, il peggior spadaccino che il Giappone abbia mai visto in tutti i suoi anni di storia!>>
<<Cosa staresti insinuando?>> Risposi infilzandomi i palmi con le unghie, non riuscendo a frenare il nervosismo.
<<Che senza i tuoi stupidi "fuochi d'artificio", non riusciresti ad abbattere nemmeno un misero contadino.>>
Shimata, notando il mio malumore, si mise in mezzo tra me e l'uomo
<<Domarimasu, un vero guerriero non offenderebbe mai il proprio generale.>>
<<Lui non è il mio generale, ma solo uno sporco traditore come suo padre, uno scarto che ha fatto il lavaggio del cervello alla Signorina. Non ci sono altre spiegazioni, passare dal volerlo morto a eleggerlo come nuovo generale, ha usato la magia per controllare Seika, proprio come ha fatto l'esercito oscuro con il vecchio generale!>>
<<Lavaggio del cervello?! Spero tu stia scherzando! Hai idea delle accuse che stai muovendo? Anche io ho rischiato la vita in quella battaglia, ho visto la morte in faccia con i miei occhi!>>Urlai in preda alla furia cieca.
<<Chi tira di spada deve sempre mantenere la calma. O sbaglio, Shimata?>>
<<Non sbagli. Ma ti assicuro che la sua arte di spada è invidiabile, prima ancora di cominciare il suo addestramento ha sconfitto Heiwa Arimashi e inoltre è riuscito a tenermi testa durante uno scontro brutale>>
Domarimasu ghignò pieno di sè
<<Allora perchè non me lo dimostra?>>
<<Te lo potrei dimostrare anche ora!>> Ribattei, mentre le gambe tremavano, a causa di tutta l'adrenalina che per ora scorreva nel mio corpo
<<Duelliamo allora, feccia. Sempre se non hai paura.>>
<<Duelliamo.>>
<<Voglio un duello ufficiale però>> sussurrò lui avvicinandosi a me
<<Yukan no. Lascialo stare e andiamocene. Se ti sconfiggesse in un duello ufficiale, potrebbe rubarti la carica>> Shimata mi tirò per una manica del kimono, al fine di convincermi ad andare via
<<Non perderò. Tranquillo Shimata.>>
<<Che coraggioso, allora non sei del tutto un insetto insignificante...giura di non utilizzare incantesimi e di duellare come mio pari però.>> Sorrise con fare innocente
<<Lo giuro. Sulla vita di Sai e tutte le persone che amo>>
<<Bene. Allora io, Domarimasu Shui sfido te, Yukan Zurimada a duello.>>
<<Duello accettato.>> Risposi mettendo mano al fodero della spada che non esisteva, ancora la mia Katana non era stata forgiata, costringendomi a camminare, almeno per il momento con un *bokken in bamboo.
Il vecchio, approfittò dell'attimo di confusione per sguainare la sua spada, attaccandomi con un affondo che mirava allo stomaco, colpo che schivai distrattamente e in malo modo, rotolando lateralmente e finendo col fare conoscenza con il terreno.
In pochi attimi Domarimasu mi fu addosso, calando la Katana sulla mia testa.
Per fermarlo, sferrai un calcio sul suo stomaco, dandomi così il tempo di rialzarmi e stringere tra le mani il bokken.
<<Sei spacciato!>> Urlò, attaccandomi con un fendente diagonale.
L'unico modo per evitare il colpo, fu quello di saltare all'indietro, sbracciando per non perdere l'equilibrio, mentre il vecchio ripartiva all'attacco, mirando ai piedi.
Saltai, riuscendo contemporaneamente a calciare e colpire con la punta delle dita il mento dell'uomo, che, disorientato barcollò all'indietro.
Approfittando del momento di debolezza dell'avversario, alzai il bokken sopra la mia testa, calandolo senza pietà contro Domarimasu.
L'impatto arrivò dopo pochi secondi e la spalla del soldato fece un rumore disgustoso e innaturale, mentre la spada di legno fracassava le ossa.
Crollò a terra dopo poco, urlando di dolore con la mia spada puntata sul mento.
<<Ti arrendi?>> Mormorai stringendo i denti, provando a frenare i sensi di colpa, molto probabilmente gli avevo rotto la clavicola.
<<Hai vinto.>> Rispose lui con un ghigno orripilante in viso, mentre si teneva dolorante la spalla
<<Ora non ti azzardare più a prendermi in giro>>
L'uomo scosse la testa
<<Ha il mio rispetto ora generale.>>
Mi avvicinai a lui, allungando la mano destra aiutandolo a rialzarsi
<<E tu hai il mio>>
L'uomo mi guardò confuso, come se non capisse se stessi scherzando o avessi intenzione di ingannarlo.
<< E come me lo sarei guadagnato? Ho provato a rubarti il comando e ho perso in combattimento>>
<< Lo hai fatto per un tuo ideale. Sbagliato, ma pur sempre un ideale e ammiro tutte le persone determinate, che fanno di tutto per i loro sogni. Sono sicuro che se riuscissi a seguire degli ideali buoni allora saresti ancora più forte di quanto non sei già ora!>>
<<Ora però è meglio che tu vada a farti controllare le ferite dal Capitano Kagaya>>
Shimata sorrise fiero in mia direzione, dopo aver parlato a Domarimasu
<<Si...Grazie Comandante. Generale...la ringrazio per il consiglio e per aver perdonato la mia insolenza>>
<<Tu Yukan vai dal fabbro. Ormai l'arma sarà pronta.>>
Si rivolse a me con tono severo
<<Non fare aspettare la signorina.>>
<<Non lo farò>>
Risposi, ponendo nuovamente il bokken nella cintura mentre assaporavo l'aria fresca del villaggio. A differenza di quanto si potesse pensare dalla dicitura "Villaggio del Fuoco" l'aria non era pesante o calda e tutto il villaggio era rigoglioso e pieno di alberi di ciliegio.
Assaporai fino in fondo la passeggiata fino al capanno del fabbro.
Appoggiata a una parete dell'edificio, notai una figura, che stava con le braccia incrociate, in evidente attesa di qualcosa...o qualcuno.
Mi avvicinai quasi in punta di piedi, pregando intensamente che quella persona non fosse Seika, avevo paura di essere in ritardo e in quel caso la signorina mi avrebbe ucciso.
<<Sei in ritardo.>>
Mi bloccai paralizzato davanti l'entrata.
<<Scusi signorina, ero stato sfidato a duello.>>
<<Da chi?>>
Seika si staccò dalla parete. avvicinandosi a me
<<Domarimasu signorina.>>
<<E com'è finita?>>
<<Ho vinto.>>
<<Bene generale, per questa volta ci passerò sopra, immagino fosse una questione d'onore, ma la prossima volta sei pregato di avvisarmi in caso di duello ufficiale e di non combattere a meno che tu non sia autorizzato dalla sottoscritta>>
<<Lo farò. Scusa Seika.>>
<<Tranquillo. Ora entriamo, la tua Katana ci attende.>>
Annuii sorridendo nervoso, il rituale di creazione della propria Katana era segno che oramai ero diventato un pezzo grosso.
Il fabbro, appena entrati, ci accolse con un sorriso a trentadue denti.
<<Bentornati. La spada è pronta, ho già creato il cerchio magico, ora il resto tocca a voi.>> Indicò un gruppo di simboli rossi, alcuni rappresentavano strane lettere, altri delle spade, altri ancora delle fiamme.
Al centro di tutto ciò era posta una Katana.
<<Andate al centro del cerchio>>aggiunse soddisfatto l'ometto, osservando il suo operato
<<Scusate ma...qualcuno potrebbe spiegarmi cosa dovrei fare?>>
<<Capirai tutto sul momento.>> Borbottò annoiata Seika, spingendomi dentro al cerchio
<<Su signorina sia paziente, è la prima volta che svolge questo rituale.>>
<<Hai ragione Hide>>
Seika sorrise, evento rarissimo.
Dopo qualche secondo si ricompose, ponendo una mano sulla spada. Il cerchio si illuminò di bagliori gialli, arancioni e rossastri, mentre i simboli sembrarono prendere vita, sollevandosi in aria.
Qualcosa mi spinse ad entrare in contatto con la spada, imposi le mani su di essa, seguito da Seika
<<Io, Seika Otsuka, capo del villaggio del fuoco, ultimo baluardo di difesa di esso, autorizzo la creazione della Katana del mio generale. Identificati.>>
<<Yukan Zurimada, conosciuto come Wyvern, il cucciolo di drago, il re delle salamandre>> Risposi in automatico, meccanicamente, quasi come se avessi studiato il testo di quel rituale da anni, come se avessi sempre vissuto qui al villaggio di Fuoco.
<< Rifiuti le arti oscure e ogni loro tentazione?>>
<< Rifiuto>>
<< Rifiuti il gioco, il denaro e ogni altra distrazione che possa corrompere la tua anima?>>
<< Rifiuto>>
<<Giuri solennemente di proteggere il villaggio del fuoco a costo della tua stessa vita?>>
<<Lo giuro.>>
<<Giuri solennemente di servire con Costanza e Determinazione la tua patria?>>
<<Lo giuro>>
<<Giuri solennemente di usare la tua spada solo per difendere il bene del villaggio e della sua gente?>>
<<Lo giuro>>
Un'aura rosso sangue avvolse Seika e i suoi occhi divennero bianchi e vuoti, senza vita.
<<Spiriti che risiedete nel fuoco sacro io vi invoco...Mandate un guerriero tra di noi, per affiancare il generale Zurimada nella sua battaglia>>
Improvvisamente tutto divenne nero e mi ritrovai in una stanza diversa, senza Seika ed Hide, un luogo vuoto, oscuro con una figura in piedi al centro della stanza. Non sembrava assolutamente avere la forma di un essere umano, era un essere fatto di pura luce e fuoco, con un'armatura bronzea e finemente decorata.
<<Dove siamo?>> Mormorai confuso, rivolgendomi alla figura
<<Nella tua mente>> rispose lo strano essere con voce metallica e amplificata. Non sembrava avere alcun sesso, ma la figura con i suoi capelli corti infuocati e l'aspetto muscoloso e maestoso mi ricordava un guerriero.
<<Perché sono qui?...il rituale...>>
<< Non preoccuparti, niente è andato storto, tutto questo fa parte del rituale. Seika mi ha invocato dal mondo degli spiriti per donare potere alla tua arma.>>
<<Ecco perchè sembra che le spade abbiano una propria personalità.>>
<<Non sembra. È così. Ogni spirito ha un proprio carattere e delle abilità uniche. Io sono Ryu.>>
<<Piacere...Yukan....quindi, cosa bisognerebbe fare per completare il processo?>>
<<Devi accettarmi e accettare il collegamento delle nostre anime che si verrà a creare>>
<<Sono pronto>>
Lo spirito sorrise.
<< Anche io devo accettarti. Mi piaci ragazzo, ho assistito a qualche tua impresa dal mondo dei morti e mi ricordi me quando ancora ero in vita ed ero conosciuto per essere un avversario imbattibile. Per questo, vorrei farti qualche domanda>>
<< Ho bisogno della tua forza, quindi fai pure>>
<< Partendo da questa tua ultima affermazione, a cosa ti serve la mia forza?>>
<< Voglio diventare più forte e porre fine a questa guerra, che si è abbattuta sulla mia regione>>
<< Perché combatti?>>
<< Per diventare il Mago più forte della nazione. Per donare un futuro migliore a tutti gli stregoni>>
<< Saresti disposto a sacrificare la tua vita per la causa in cui credi?>>
<< Si.>>
<< E quella delle persone che ami?>>
<< Mai. Il sogno è mio, quindi le responsabilità sono mie. Finché sarò in vita io, farò in modo che nessuno debba morire per ciò in cui credo>>
Ryu mi interruppe sollevando una mano
<<Per legge del mio mondo devo avvisarti. Se io dovessi spezzarmi, se la spada venisse distrutta, tu moriresti con me.>>
Rimasi qualche secondo fermo e in silenzio per prendere con calma una decisione. Stavo mettendo in palio la mia vita, non era per niente una cosa così semplice
<<Devo diventare più forte o il villaggio potrebbe essere distrutto. Seika non può gestire tutte queste responsabilità da sola, devo aiutarla. Non ti spezzerai, tranquillo Ryu.>>
Lo spirito abbozzò un sorriso
<<Allora torna nel mondo reale...ti dirò io cosa fare. Compagno.>>
<<Ci vediamo dall'altra parte Ryu>>
Riaperti gli occhi, mi ritrovai nuovamente nel cerchio con Seika ancora avvolta da quella misteriosa aura.
<<Io, Seika Otsuka, sacerdotessa reale del Dio del fuoco dal cuore sidereo, impongo il mio sigillo per permettere allo Spirito di Fuoco, Ryu, di abitare ed occupare la Katana di Yukan Zurimada.>>
Un tuono scosse l'intera capanna e l'aura attorno al capo-villaggio scomparve.
<<Ora tocca a te>> Seika chiuse gli occhi, massaggiandosi le tempie, sfinita dallo sforzo.
Un po' preoccupato osservai la spada e per un secondo pensai di lasciare tutto e tutti e vivere in pace e serenità. Una voce però mi diede coraggio. Ryu, il mio nuovo compagno
<<Stai tranquillo Yukan...andrà tutto bene.>>
Mi concentrai, mentre sentivo la temperatura del mio corpo aumentare in maniera esponenziale
<<Io, Yukan Zurimada, dopo aver stretto il patto sacro con lo spirito di fuoco Ryu, imprimo il mio sigillo, per permettere alla mia spada di acquisire parte dei miei poteri e sbloccare quelli del suo abitante Ryu.>>
Un lampo di luce mi fece distogliere lo sguardo.
La spada inizialmente si sollevò in aria, per poi essere avvolta da una fiammata.
Dal fuoco venne forgiato un fodero tutto rosso, su cui era impresso il simbolo del Nostro Villaggio.
Dopo ciò la spada mi volò incontro, permettendomi di brandirla tra le mani.
Emozionato, liberai la spada dalla prigionia del fodero.
Una splendente Katana dal manico totalmente nero, su cui da un lato era impressa l'immagine di un Dragone rosso che sputava fuoco, mentre dall'altro si poteva notare la figura stilizzata di un uomo che governava una sfera infuocata, molto probabilmente un Dio di Fuoco.
Queste immagini simboleggiavano sicuramente i sigilli impressi da me e Seika. La lama affilatissima era coloratissima, una lama rossa come il sangue dalle sfumature gialle e arancioni, dove in Kanji era impresso il mio nome e quello di Ryu.
<<Wow...>> mormorai ancora incredulo, rigirandomi la Katana tra le mani.
Improvvisamente però, Zoka piombò nella sala
<<Yukan! Abbiamo un'emergenza!>>
Subito alzai lo sguardo, osservandolo preoccupato.
<<È arrivato un membro del villaggio della Terra, accompagnato da una misteriosa ragazza. Dice che è un'emergenza e che ti vuole vedere subito.>>
La mia mente volò subito verso l'immagine di Otoshi e Ziah.
Un ragazzo ed una ragazza, dovevano essere per forza loro. Tutte le voci intorno a me si fecero confuse, mentre non ascoltando nessuno, corsi fuori alla ricerca delle porte d'accesso.
Corsi più che potevo, con il fiatone e il cuore in gola.
Finalmente in lontananza avvistai la chioma castana di Otoshi, circondato da guardie.
Accelerai nuovamente, spingendo via il gruppo di soldati e balzando sopra il mio migliore amico d'infanzia, gettandolo a terra mentre lo stringevo in un abbraccio soffocante.
<<Yukan! Vedo che te la passi bene!>>
<<Otoshi! Ma che ci fai qui?!>>
Feci per salutare Ziah quando mi accorsi di un bel problema.
Lei non era Ziah.
La guardai per un secondo negli occhi e mi persi. Era come essere in balico su un precipizio, mi sembrava di specchiarmi nei suoi occhi, un paio di pozzi d'inchiostro come i miei
<<E tu....chi sei?>>
<<Hana...Aka Hana.>>

* Bokken= spada in legno simile alla Katana utilizzata nel Kendo

(Centro della zona adibita alle battaglie magiche. Non si conosce la provenienza di questi misteriosi massi, leggenda vuole che siano stati portati e posizionati qui da esseri provenienti da un altra dimensione...)

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