Capitolo 22: La guerra degli ementi
Inizio Seconda Parte:
"LA GUERRA DEGLI ELEMENTI"
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Osaka
Villaggio dell'Acqua
18/05/1285
Ore 05:49 A.M.
Pov ??
<<Riunite i feriti e recuperate i corpi dei caduti! Dobbiamo sbrigarci! Forza, un ultimo sforzo!>>
<<Signore, è troppo tardi! Sono tutti morti...ed ora tocca a lei.>>
Il soldato con cui stavo conversando, si avvicinò in maniera minacciosa a me, agitando la Katana.
<<No! Fermati!>>
Tutto divenne buio, mentre mi abbattevo al suolo con un rumore sordo. Aprii leggermente gli occhi guardandomi intorno, mi trovavo nella mia stanza.
<<Era solo un sogno...>>
Da quando l'Organizzazione aveva attaccato il villaggio, non facevo altro che avere incubi tutta la notte, il modo in cui Aki e i suoi soldati erano riusciti a schiacciarci era stato talmente umiliante da farmi seriamente dubitare del mio ruolo, come guida del distretto. I sensi di colpa mi divoravano da allora e raramente mi facevo vedere dai miei sottoposti, la vergogna di non essere riuscito a proteggere il pezzo della Spada mi tormentava.
Continuai a vagare con lo sguardo per la stanza, inquieto, finchè non mi accorsi di una figura minuta ed immobile sulla soglia della porta.
<<Tsuyo...buongiorno. Cosa ci fai qui a quest'ora?>>
La ragazza cominciò a parlare in maniera talmente veloce che, mi impedì di capire qualsiasi cosa del discorso, costringendomi a fermarla.
<<Te ne prego Tsuyo, è mattina...parla più lentamente e scandisci per bene le parole>>
Lei annuì arrossendo per l'imbarazzo.
<<Mi scusi signore!>>
<<Non ti preoccupare...Ora dimmi che succede?>>
<<Sono arrivati due ambasciatori provenienti dal villaggio della terra e desiderano incontrarla per parlare con lei di una questione estremamente urgente>>
La notizia mi fece rabbrividire e non poco. Cosa poteva essere accaduto di così grave da venire a chiedere aiuto a noi? La prima cosa che mi venne in mente non riuscì a placare le mie ansie, probabilmente anche loro erano state vittime della furia omicida del Proibito.
Sospirai.
<<Ti hanno accennato qualcosa?>>
<<Ho provato a ottenere qualche informazione ma si sono opposti in tutti i modi, hanno intenzione di parlare solo con lei, maestro.>>
Ci pensai qualche secondo. Il Sensei non prendeva decisioni affrettate, specialmente se coinvolgevano altri maestri degli elementi a meno che non fossero necessarie, quindi mi fidai del giudizio del mio vecchio maestro di arti marziali.
<<Va bene, falli accomodare nella sala delle Riunioni>>
<<Ovvio, vado immediatamente!>>
Dopo un veloce inchino la bionda uscì dalla stanza.
Sorrisi, tranquillizzato dal pensiero di avere così tante persone al mio fianco.
Tsuyo in particolare, dalla sua nascita, era stata una mia fedele ed attenta discepola, tanto da riuscire a padroneggiare una delle magie più antiche e potenti legate all'acqua.
Apparentemente non appariva come qualcuno di pericoloso, difatti nel complesso in altezza non superava il metro e sessantacinque e non era robusta come guerriero.
Portava dei lunghissimi capelli color oro, che chiedevo continuamente di far tagliare, potevano essere per lei un impedimento in battaglia, ma tutte le richieste venivano prontamente respinte, con tanto di smorfia infastidita.
Gli occhi invece, sempre brillanti, erano, a differenza dei capelli scuri, tendenti al castano.
Non attesi a lungo, dopo qualche minuto lei tornò, inchinandosi nuovamente.
<<Fatto signore!>>
<<Tsuyo, non c'è bisogno che ti inchini ogni volta che entri qui dentro, tranquilla!>>
<<Ha ragione signore! Comunque...>>
La interruppi alzando una mano
<<E ti prego, basta con questo "Signore". Chiamami Ishiwa.>>
La ragazza alzò gli occhi al cielo, facendo un'altra delle sue buffe espressioni
<<Va bene, va bene Ishiwa. In ogni caso, come stavo tentando di dire, gli ospiti si sono accomodati e ti stanno aspettando.>>
<<Ottimo, ora puoi andare, hai il resto della giornata libera!>>
<<Evvai!>> Tsuyo mi sorrise, correndo allegra fuori dalla stanza.
Rimasto solo, mi cambiai velocemente, indossando il mio Kimono migliore, quello da Rappresentante del Villaggio dell'Acqua, un meraviglioso abito lunghissimo, che alternava cromaticamente il bianco e il blu, dando la sensazione che le onde disegnate nel vestito si muovessero realmente, l'unica tonalità di colore diversa risiedeva nelle tuniche, che erano ricamate con dell'oro, per far risaltare il colore rispetto agli altri.
Dopo essermi sistemato mi avviai impensierito verso la stanza dove si erano recati gli ambasciatori, ammirando tutte le stanze del palazzo, che eravamo fortunatamente riusciti a preservare dall'attacco.
La porta della stanza era aperta, lasciando intravedere due figure sedute.
La stanza, adibita per le richieste d'aiuto era stata sistemata in modo tale da poter donare ristoro a tutti coloro che avevano viaggiato duramente fino alla zona portuale di Osaka, luogo dove era situato il nostro villaggio, ad Ovest della regione, distretto che si affacciava sul mare.
A Nord si trovava la catena montuosa dove si era stabilito il villaggio dell'aria, a sud si trovavano le foreste rigogliose del villaggio della terra, mentre il villaggio di Fuoco, governava tutti i territori del centro-ovest.
Al centro della stanza, era stato costruito un tavolo in marmo bianco, decorato con raffigurazione di fiumi e del mare, sopra di esso varie pietanze e vivande erano state sistemate per l'occasione.
Parallelamente al tavolo, su due canaletti, scavati per le stanze del palazzo reale, scorrevano due fonti d'acqua, provenienti dal fiume sacro del villaggio d'Acqua, in grado di curare la maggior parte delle ferite.
Ai lati della stanza, erano stati adagiati due eleganti divanetti di tessuto azzurro.
<<Buonasera, è un piacere fare la vostra conoscenza.>>
I due, che fino ad ora erano rimasti seduti nei divanetti della sala, in attesa del mio arrivo, scattarono in piedi, accogliendomi con un inchino, che prontamente ricambiai.
<<Il piacere è tutto nostro signore, io sono il Comandante dell'esercito della Terra Iwa Horāsu, mentre lei è il sergente del suddetto esercito, Sentõki Eikõ>>
Sorrisi calorosamente ai due, invitandoli ad accomodarsi nuovamente.
<<Posso offrirvi qualcosa?>> Esordii io continuando a sorridere, finchè la mia offerta venne prontamente declinata da Sentõki:
<<No grazie, io ed il mio compagno vorremmo arrivare dritti al nocciolo della questione>>
Mi morsi il labbro preoccupato, quell'atteggiamento sembrava non portare a nulla di buono, così decisi di perdere ancora tempo per studiare le loro reazioni:
<<Bene, allora cosa vi porta nella mia umile dimora? Sicuri di non volervi riposare un po'? Il viaggio deve essere stato davvero lungo>>
<<Ishiwa, smettila di giocare, la guerra è iniziata e tu devi prendere una decisione.>>
Iwa dopo il discorso sembrò ringhiare contro di me, nel tentativo di intimorirmi.
Sentõki sorrise, parlando con voce mielosa:
<<Non tentare di ingannarci, non abbiamo intenzione di perdere tempo.>>
Come diamine aveva capito il mio piano senza che io fiatassi?!
La ragazza sorrise ancora
<<World Archive Magic Ishiwa. So tutto di tutti, so tutte le cose passate, presenti e future di questo e tanti altri universi, come so chi cela dietro alla distruzione del tuo povero villaggio.>>
Strinsi i pugni arrabbiato
<< L'organizzazione oscura ci ha assaltati. Sappiamo tutti che al comando dei Ronin c'è>>
<<Seika Otsuka>>
Sbarrai gli occhi. La promessa che la ragazza aveva fatto anni fa, a quanto pareva, non era andata a vuoto, anzi.
Se tutto stava come dicevano i due ambasciatori,lei, stava compiendo realmente la sua vendetta.
<< Mi rifiuto di credere a una cosa del genere...Sono passati più di dieci e ancora lei brama vendetta? Mi chiedo come possa essere possibile.>>
Sussurrai stringendo ancora di più i pugni, tanto da far sbiancare le nocche.
<<Certe ferite non vengono mai curate.>>
Sentõki sbuffò
<<Se non ci sbrighiamo a fare qualcosa tutta Osaka cadrà. Lei ha intenzione di usare QUELLA spada.>>
<<Cosa?! Okāmi?! Ma è follia pura! Seika non farebbe mai una cosa del genere!>>
Iwa colpì il muro dietro di sè con un pugno
<< La realtà è ben diversa da quella che credi, mio caro Ishiwa. Guardati intorno e vedi cosa ha fatto la tua amichetta. Proprio per scongiurare un rischio simile è necessario scendere in guerra e fermarla, prima che sia troppo tardi!>>
Sentõki congiunse le mani, simulando una preghiera.
<<Quindi scenderai in battaglia al nostro fianco? Ricorda l'alleanza che lega i nostri popoli>>
Abbassai lo sguardo, nel tentativo di non incrociarlo con quello dei miei due interlocutori.
<<In realtà non ne sono sicuro. Siamo stati attaccati di recente e non so se il mio esercito potrebbe essere pronto ad un altra battaglia, figuriamoci una guerra. Inoltre, conosco Seika fin da quando era una bambina, non farebbe mai del male ad altre persone di sua spontanea volontà>>
<< Ne sei proprio certo? Scommetto che hai sentito dire dell'attacco che abbiamo subito noi di recente. A orchestrarlo non è stato Aki, ma Seika, ha ucciso molti dei nostri soldati e rapito Yukan Zurimada, tutto ciò per portare avanti la sua opera di vendetta>>
Il cuore perse qualche battito, se Seika aveva portato via Yukan aveva un piano in mente.
<< Ho...bisogno di pensare>>
I due ragazzi, all'udire le mie parole si alzarono, avvicinandosi all'uscita della camera
<<Le diamo tempo fino a domattina per decidere. Poi sarete considerati nostri nemici.>>
Dopo che i membri del villaggio della Terra lasciarono la stanza mi distesi su un divanetto, chiudendo gli occhi, dovevo prendere una decisione ed in fretta o il villaggio ne avrebbe risentito, non avevo la minima intenzione di mettere in pericolo la mia gente.
Il tempo passava e gli occhi si appesantivano, la scorsa notte non avevo per nulla dormito a causa di quel maledetto incubo e poco dopo chiusi gli occhi, piombando in un sonno profondo...
Osaka
Villaggio dell'acqua, appartamenti reali
18/05/1285
ORE 18:23
POV: ISHIWA
<<Ishiwa!>>
Sobbalzai per l'urlo, cadendo dal divanetto e schiantandomi contro il tatami.
<<Tsuyo! Perchè urli così?!>>
<<Il generale! Si sta ribellando! È nei giardini, accompagnato da tutto l'esercito e vogliono parlare con lei. Minacciano di attaccare la residenza!>>
Mi rialzai immediatamente, correndo fuori dalla mia camera in fretta e furia, senza rispondere a Tsuyo e con addosso ancora il kimono reale.
Raggiunsi in pochissimo tempo il balcone che si affacciava sul giardino reale, tanto bello da essere secondo solamente a quello del Villaggio della Terra.
Il prato intero, finemente tagliato, era cosparso di fiori di decine e decine specie diverse, irrigati da una fonte magica, un fiume che tagliava in due l'area, fiume autonomo che si rigenerava continuamente, creato da un mio incantesimo, che gli permetteva di avere acqua sempre fresca e nutriente per sempre.
Il gruppo di soldati capitanati da Setsuyoku, era immobile sulla sponda ovest, in attesa di ulteriori ordini da parte del generale.
Setsuyoku è da sempre stato il mio più fedele e brillante seguace, tanto da divenire generale in pochissimo tempo.
Da piccolo veniva costantemente preso di mira per la sua stazza, un bambino basso e magrolino, divenuto con il tempo un vero guerriero.
Oramai era il ragazzo più alto del villaggio con il suo metro e novanta circa di altezza, scrutava costantemente fiero tutti con i suoi occhi color nocciola.
I capelli, che tagliava continuamente, per non avere ostacoli durante le lotte, erano di un castano talmente delicato da tendere al dorato sotto al sole.
<<Maestro Ishiwa. Penso lei abbia compreso il motivo per cui noi ora ci troviamo qui riuniti.>>
Esordì lui con il suo solito sguardo fiero.
<<Veramente non lo so Setsuyoku. Illuminami tu.>>
<<Ho ascoltato l'intera conversazione tra di lei, maestro e i due rappresentanti del villaggio della Terra. Ha davvero intenzione di rimanere qui con le mani in mano senza fare nulla, quando i colpevoli se la passano alla grande, minacciando tutta la regione? Non è così che agirebbe il Sensei Otsuka>>
Guardai dritto negli occhi il mio discepolo
<<Ti ho sempre detto che è sbagliato origliare le conversazioni altrui, o sbaglio?>>
Lui abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo poco dopo, impassibile
<<Giusto o non giusto, in gioco c'è il destino di casa nostra e io non intendo rimanere fermo ad osservare la nostra disfatta.>>
<<Ed io non intendo mandare i miei uomini a morire senza una motivazione precisa! L'attacco dell'altra sera ha indebolito ed intaccato il nostro esercito!>>
Setsuyoku sguainò la sua spada dal fodero, piantandola a terra prima di riprendere il suo discorso:
<<Ma non ha intaccato il nostro spirito combattivo! Noi lottiamo per la verità Ishiwa, ce lo hai insegnato tu! Una verità pura e limpida, proprio come l'Acqua! Seika vuole conquistare tutta la regione e chissà cos'altro! Non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo rimanere qui a far nulla!>>
<<Sei determinato, i miei complimenti. Peccato che la determinazione da sola non porti a niente. Non abbiamo prove che Seika sia veramente in combutta con suo fratello. Nessuno sapeva che fosse sopravvissuto. Fermati amico mio, ogni decisione porta a delle conseguenze. Ragiona.>>
<< Ho già meditato e sono giunto alla mia verità. Sono disposto a fare di tutto, pur di vendicare i nostri fratelli morti e fermare Seika ed il suo esercito.>>
<< Se sei così certo di essere nel giusto allora attraversa il fiume con la tua Katana. Sempre se ne hai il coraggio, naturalmente.>> aggiunsi sorridendo con tono provocatorio, in attesa di una sua risposta.
Tutti i soldati stavano zitti, guardando prima me, poi Setsuyoku.
<< Lo farò. Se il fiume mi darà ascolto però, tu accetterai di scendere in guerra>>rispose lui suscitando lo stupore di tutti, mentre estraeva la Katana dalla terra avvicinandosi al fiume.
Una tradizione antichissima del nostro villaggio proibiva l'attraversamento del fiume dalla sponda ovest a quella est, che portava all'ingresso del palazzo, quando si era armati e le pene variavano in base al fiume, che essendo stato creato dalla formula di un antico incantesimo, possedeva una volontà propria, amava mettere alla prova le persone ed assegnava le punizioni in base al suo umore, di cui ne esisteva una temuta da ogni mago:
La privazione dell'Etere, fonte necessaria per utilizzare la magia e formulare gli incantesimi, circolava nel corpo di Streghe e Stregoni come il sangue.
Ciò impediva alla persona in questione di utilizzare la magia ed una privazione totale poteva anche portare alla morte dell'individuo.
Ed ecco lì, il ragazzo che avevo cresciuto come un figlio, affrontare tutto questo per un suo ideale pazzo, folle, un ideale che avrebbe messo tutto il Villaggio dell'Acqua in pericolo, un ideale in cui io personalmente non credevo.
Entrò nell'acqua con la Katana puntata al cielo, avanzando lentamente ma inesorabilmente verso la sponda opposta del corso d'acqua.
Dopo un tempo che a me parve interminabile, giunse a destinazione alzando l'arma in segno di vittoria, causando un coro di giubilo eseguito da tutti i soldati.
Rimasi qualche secondo in silenzio, confuso dalla situazione. Il fiume gli aveva permesso di attraversarlo incolume, senza punizione, come se approvasse i suoi desideri.
Incrociai nuovamente lo sguardo con Setsuyoku, dopo aver preso un lunghissimo respiro.
Ero fortemente contrario a seguire la strada che gli dei ci avevano indicato. O forse era stato il fato. Qualunque cosa fosse, sentivo che non era il sentiero giusto da seguire, troppe cose non mi tornavano, come lo strano atteggiamento che avevano avuto i soldati della Terra. La loro gente era pacifica di natura, di loro spontanea volontà non avrebbero mai voluto una guerra che si sarebbe prospettata essere così sanguinosa. Ma non potevo tirarmi indietro, dopotutto il generale era riuscito a fare una cosa che non era mai accaduta nella storia del Villaggio. Se mi fossi ribellato al volere del fiume avrei creato una spaccatura nell'esercito, gettando così il distretto nel caos più totale.
<<Il fiume sacro ha deciso. Partiremo per la guerra al fianco del villaggio della Terra contro Seika. Generale, vada ad avvertire gli ambasciatori e preparare le truppe!>>
<<Subito Signore!>>
Mi ritirai nuovamente nelle mie stanze, abbandonando l'esercito, che festeggiava la mia decisione, trovando Tsuyo seduta sul mio letto, con aria preoccupata
<<Signore, ne è proprio sicuro?>>
Sospirai, sedendomi vicino a lei
<<Non lo so...il fiume ha fatto passare Setsuyoku illeso, quindi dobbiamo rispettare il suo volere. C'è sempre qualcosa che non mi convince ma, oramai, non possiamo tornare indietro.>>
Tsuyo sorrise rassicurante
<<Allora stia tranquillo. Noi tutti combatteremo al suo fianco. Ricordi chi siamo, Maestro. Noi siamo il Villaggio dell'Acqua e alla fine troveremo la verità.>>
Chiusi gli occhi, ripetendo la formula tradizionale del villaggio
<<"Incrocia la spada, abbandona la nebbia, segui il ruscello ed è lì troverai ciò che cerchi." Ce la faremo. Insieme.>>
Tsuyo annuì
<<Insieme.>>
( Il fiume sacro del giardino reale. Il corso d'acqua è stato però creato dalla magia e possiede una volontà propria, tanto che si è stabilita la legge di non poterlo attraversare armati)
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