Capitolo 21: La Nascita di un Eroe
Da qualche parte ad Osaka
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Ore 00:28
POV: AKI OTSUKA
Il castello di "Akuma". Un'antica roccaforte abbandonata dai precedenti possessori feudali, poiché caduta in rovina.
Ai tempi, quando la trovai, decisi sin da subito quale sarebbe stato il destino del palazzo, ovvero quello di diventare la mia base operativa.
Ad attrarmi, probabilmente, furono le statue raffiguranti demoni all'unico ingresso esistente, visto che tutto il resto era circondato da possenti mura.
L'ingresso, un mastodontico portone in pietra spalancato, era "protetto" da una coppia di leoni rampanti, caratterizzati da delle corna ricurve da montone, scolpiti su un alabastro in pietra. Lo scopo delle figure era, di certo, quello di far intimorire gli invasori.
Dal primo momento in cui posai lo sguardo sulla struttura, venni avvolto da una stranissima sensazione, paura, mista a rancore e disperazione, quel luogo ne era pregno, aveva assorbito come una spugna tutte le emozioni negative di chi aveva vissuto lì.
Solo in seguito, dopo un'attenta esplorazione del posto venni a conoscenza della sua macabra storia, segnata da tradimenti, morte e sangue.
In questo luogo difatti, come appresi da dei documenti rinvenuti nella biblioteca palaziale, era avvenuto un sanguinoso scontro tra le truppe dell'imperatore Nipponico e quelle Mongole, scontro terminato con un'umiliante sconfitta degli ultimi, che non conoscendo il mondo della magia, vennero schiacciati dagli stregoni esperti dell'esercito imperiale.
Leggenda vuole che i sopravvissuti dei mongoli vennero torturati ed uccisi, mentre i loro corpi usati per degli esperimenti riguardanti la magia nera nella sua branca più arcana e pericolosa...la Necromanzia.
Gli effetti non furono quelli sperati, dai tentativi fatti dai Nipponici nacquero dei demoni assetati di sangue, che sterminarono i soldati dell'Imperatore e chiunque osasse entrare nel Castello, causando la rovina e l'abbandono della struttura.
Tutto questo continuò fino al mio arrivo, quando con estrema facilità resi innocui quei mostri, tramutandoli in miei fedeli servitori, grazie alla mia abilità nelle arti magiche oscure e rendendoli i membri attualmente più forti del mio esercito, tanto forti da non averli mai schierati in campo finora, il mio intento era quello di tenerli come sorpresa nella battaglia finale. I più forti, escludendo naturalmente Heiwa, la mia nuova soldatessa.
Attualmente il castello era stato ristrutturato e reso nuovamente impenetrabile, come ai vecchi tempi, grazie agli enormi sforzi dei miei uomini, che avevano passato notti insonni pur di terminarlo in fretta.
In quel momento sedevo annoiato sul mio trono, in attesa di novità.
Il luogo dove mi trovavo, la sala del trono, era la stanza più protetta e nascosta di tutto l'edificio, isolata dai restanti spazi e senza nemmeno una finestra o qualsiasi cosa che desse sull'esterno.
Solo un piccolo varco era aperto nel tetto, per permettere al fumo del focolare, posto al centro della sala, di fuoriuscire.
Era proprio attorno a quel fuoco che, io ed i membri più rilevanti dell'esercito ci riunivamo per prendere le decisioni più importanti, pianificare la battaglie, scegliere i bersagli successivi e gestire nella sua interezza i bisogni del castello e dei suoi abitanti.
I miei pensieri andarono agli incontri fatti poco prima.
Heiwa, Yukan e Seika, tutte mie pedine che si stavano muovendo proprio come volevo, specialmente Seika, che dopo la mia falsa accusa al villaggio dell'Acqua avrebbe sicuramente mosso guerra contro di loro, facendo scattare una fitta rete di alleanze, che avrebbe gettato Osaka nel caos più totale.
A quel punto noi, traendo vantaggio dalla confusione generale, saremmo stati in grado di rubare l'ultimo frammento della Katana e finalmente...sarei riuscito a sottomettere l'intera regione, divenendo uno dei principi più forti della nazione. Da lì, il passo per diventare imperatore sarebbe stato parecchio breve.
Questi pensieri vennero interrotti da una voce particolarmente roca e apparentemente lontana, tanto lontana da sembrar provenire da una grotta.
<<Signore, Heiwa Arimashi si è svegliata e desidera parlare con lei.>>
Mi voltai, nella direzione da cui proveniva la voce, uno dei miei demoni era entrato nella mia sala.
Era chiaro che ormai di umano in lui, in seguito alla resurrezione era rimasto ben poco. Troppo alto per essere un uomo, superava tranquillamente i due metri di altezza, inoltre aveva perso il colore solito di noi umani, tramutatosi in un inquietante e innaturale viola, mentre le unghie erano state sostituite da lunghi artigli affilati. Soltanto a vederli, si poteva intuire quanto potessero essere letali in combattimento.Le mani, grosse e callose, impugnavano un gigantesco martello da guerra arrugginito.
A coronare il tutto, possedeva un paio di corna ricurve, bianche come l'avorio.
<<Ottimo Gashu. Falla entrare.>>
<<Come desidera lei mio Signore.>>
Il mostro lasciò la stanza, facendo entrare Heiwa, che si avvicinò lentamente e delicatamente svolgendo una lugubre danza, che mai avevo visto in vita mia.
<<Desideravi parlare con me?>> Chiesi sbrigativo.
La ragazza era ancora sotto il mio controllo, ma decisi di mantenere un po' le distanze, per sicurezza.
<<Esattamente.>> Rispose lei semplicemente.
Sospirai, avvicinandomi al braciere spento e dopo averlo osservato per qualche secondo, imposi le mani su di esso mormorando:
<<Ure...>>*
A quel punto il carbone prese fuoco e si alzò una leggera vampata, accendendo il braciere, segno che annunciava che, da quel momento, la riunione era iniziata
<<Siediti pure Heiwa>>
<<No grazie, mi limiterò ad avvicinarmi al focolare.>>
<<Come desideri. Ora parla. Cosa vuoi?>>
<<Presto entreremo in azione...giusto?>>
<<È corretto, approfitteremo della guerra che si sta per abbattare sulla regione per raggruppare i pezzi della spada. A quel punto, quando i villaggi saranno indeboliti dal conflitto li colpiremo uno ad uno...e loro non potranno fare nulla per reagire>>
Scoppiai in un'incontrollata risata, interrotta da uno sbuffo di Heiwa
<<Soltanto?>>Disse lei, con uno strano broncio stampato in viso
<<Soltanto?....In che senso?>>
Lei inclinò leggermente la testa, ridendo con voce cristallina, una voce da angelo, dietro cui si celava un terrificante demonio.
<<Si, mi sembra che nel tuo piano manchi qualcosa di fondamentale>>
Continuò sorridendo
<<Ovvero?>>
<<Il Sangue!>> Rispose lei con voce innocente mentre batteva le mani eccitata
<<Voglio tanto sangue!>> Aggiunse, spalancando gli occhioni verdi.
Sorrisi orgoglioso, con lei avevo fatto proprio un bel lavoro. Non ero più io a controllarla, il suo lato oscuro aveva ormai divorato la sua volontà, assumendo il comando del corpo.
<<Lo avrai, è una promessa. Ma ricorda che ci sono due persone che non devi assolutamente toccare, nonostante una delle due ti abbia già sconfitta. Sono ancora deluso per quello, ma posso parzialmente comprenderlo, non era previsto che il ragazzo riuscisse a controllare il sangue di un altro dragone>>
Heiwa sbuffò ancora, gonfiando le guance.
<<Si lo so. Yukan Zurimada e Seika Otsuka, loro sono tuoi bersagli. Giusto?>>
<<Bravissima Heiwa! Ora vai a cambiarti ed indossare la nostra divisa, non voglio che il mio generale vada in giro con addosso quegli stracci>> mormorai riferendomi all'armatura del villaggio del Fuoco.
Lei annuì, tornando a danzare in direzione dell'uscita della stanza.
Poco prima di scomparire la ragazza tornò seria congedandosi con queste parole:
<<Non si preoccupi maestro, qualunque ostacolo si ponga davanti a lei verrà annientato da me...Zurimada è stato un errore che non si ripeterà.
La guerra è appena iniziata...>>
*Ure= imperativo del verbo latino Uro che significa bruciare, ardere, incendiare. Alcuni incantesimi vengono prelevati dal greco o latino come nel caso della formula del drago nero nel capitolo 15.
AKI OTSUKA, ATTUALE CAPO DELL'ORGANIZZAZIONE OSCURA
(Castello di Akuma, costruito inizialmente dall'Imperatore durante la guerra contro i mongoli. Sono stati svolti tremendi esperimenti al suo interno ed ora Aki lo ha ristrutturato utilizzandolo come base operatoria)
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FINE PRIMA PARTE
" LA NASCITA DI UN EROE"
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