Capitolo 19: Promessa/ Yukan

Osaka
Villaggio del Fuoco, Scalinate del Tempio
14/05/1285
Ore 00:31

POV: YUKAN

<<Sbrigati Yukan! Ho sentito un'esplosione provenire dal tempio!>>
Dopo la sconfitta di Heiwa, le truppe avversarie improvvisamente avevano mollato la presa, decidendo di ritirarsi, portando la ragazza ancora svenuta con loro, nonostante tutti i nostri tentativi di recuperare Heiwa, il generale scomparve nel nulla, seguito dalle truppe oscure, che riuscirono a tenerla con loro, proprio come previsto da Aki.
A quel punto Zoka ed io decidemmo di indagare sui motivi di tale ritirata così improvvisa ed immotivata, stavano vincendo, perchè fuggire in un momento così cruciale? I miei pensieri vennero interrotti dall'urlo di Shimata che mi riportò alla realtà:
<<Seika!!!>>
Alzai lo sguardo, notando una figura distesa sugli scalini del tempio in una posizione decisamente innaturale, la gamba destra sembrava rotta, essendo piegata in un modo così assurdo che normalmente non si potrebbe raggiungere, il braccio sinistro non si poteva nemmeno intravedere, schiacciato dal corpo della ragazza. Inoltre sanguinava copiosamente da un taglio alla tempia, mentre il resto del corpo era cosparso da svariate macchie violacee, causate sicuramente dalla caduta.
<<Seika stai bene?!>>
Il biondo tornò alla carica raggiungendo in pochi attimi il Capovillaggio ed aiutandola a mettersi seduta.
<<Z...Zo...Ka...>> mormorò appena, il petto si alzava e si abbassava a fatica.
<<Seika, che diamine ti è successo?! Chi ti ha fatto questo?!>>
<<L...lui....d....demoni...>>
Zoka scosse la testa
<<Non importa adesso, per ora pensa solo a riposarti>>
Si voltò preoccupato verso di me con gli occhi arrossati
<<Vado a chiamare Kagaya. Tu resta qui e proteggila. Per favore Yukan.>>
Mi limitai ad annuire, osservando la scena preoccupato, senza un intervento medico non avrebbe superato la notte.
<<Ora vai. La ferita alla tempia mi preoccupa particolarmente>>
Zoka mormorò un sì veloce, correndo in direzione della caserma, dove l'esercito si stava riunendo per fare una somma delle perdite subite.
Seika sospirò e rimanemmo qualche secondo in silenzio. Il respiro tornò regolare e lei parlò spezzando quel silenzio così assordante.
<<La grande Seika Otsuka ridotta così...>>
<<Hai dato il massimo?>> Risposi semplicemente, come se lei non avesse appena combattuto rischiando la sua vita, ma avesse dovuto svolgere un semplice esercizio, dove sarebbe bastato un po' di impegno. E in questi casi, rispetto a quanto si possa opinare, non sempre l'impegno era bastevole.
Lei strinse i pugni arrabbiata.
<<Ho dato tutta me stessa e non è servito a nulla..sono riuscita a farmi battere in un solo colpo come la peggiore delle reclute..>>
<<Allora non dovresti preoccuparti>>
<<Non dovrei preoccuparmi?! Il frammento di Okāmi è stato rubato da mio fratello e non dovrei preoccuparmi?!>> In uno scatto d'ira provò ad alzarsi, ma la bloccai, facendola sedere nuovamente.
<<Seika ti chiedo gentilmente di non sforzarti troppo, quella ferita mi preoccupa. Scusa la domanda impertinente, so che non è il momento ma ho bisogno urgentemente di una risposta>>
<<Dimmi...Yukan>>
<<Seika dimmi...per te cos'è la vera forza?>>
Sul suo volto apparve un'espressione confusa, non aspettandosi una domanda del genere. Dopo aver riflettuto brevemente mi rispose:
<<Penso sia superare ogni ostacolo a testa alta, senza arrendersi alle difficoltà.>>
Mi sedetti accanto a lei osservando la luna che brillava dando alle nostre armature sfumature argentee
<<Forse. Il bello è che la forza è un concetto parecchio soggettivo. A mio parere ad esempio è forte chi combatte per un ideale. È forte chi è tanto fragile da cadere e farsi tanto male da ridursi come te, ma riesce ad imparare dalle proprie ferite, riuscendo in questo modo a raggiungere i propri obiettivi. È fallendo che si raggiunge il successo>>
Con quella frase ottenni tutta la sua attenzione, mi scrutava attentamente con i suoi occhi felini.
<<E tu? Per cosa combatti?>> Mormorò tenendosi dolorante il fianco che le doleva
<<Io? Io combatto per il bene della mia gente. Del mio prossimo.>>
<<E chi è il tuo prossimo?>>
<<Chiunque sia vicino a me e sia in pericolo. Anche tu sei il mio prossimo, per questo sono qui ad aiutarti>>
Sorrisi per provare a rassicurarla, mentre lei tremava leggermente, forse per il dolore, forse per l'intensità del momento, forse per il freddo.
<<E tu sei qui nonostante tutto quello che ti ho fatto passare?>>
<< Sono costretto ad ammetterlo. Perdonarti non è una cosa semplice, sto ancora lavorando duramente per riuscirci, il trauma che hai lasciato è quasi indelebile, ma so che anche tu hai sofferto molto. Per essere buono con gli altri non devi essere necessariamente ripagato. È grazie al tuo esilio in ogni caso che ho incontrato persone stupende come il Sensei, Ziah o Sai. A modo tuo mi hai aiutato. Riguardo a mio padre, è anche il mio obiettivo scoprire il perchè abbia compiuto un azione tanto orrenda, ci deve essere per forza una motivazione dietro le sue azioni.>>
A Seika scese qualche lacrima, che stavolta non provò a nascondere
<<Ormai sei diventato un adulto...A modo mio sono riuscita a mantenere quella promessa...anche con l'aiuto di Kagaya, Zoka ed Heiwa...a tal proposito...sai dove è finita Heiwa? Avrei bisogno di parlarle.>>
Abbassai lo sguardo mortificato
<<Il Capo dell'Organizzazione ha preso il suo controllo ed è andata con loro...io e Zoka siamo stati costretti a combattere con lei e batterla.>>
Seika tirò un pugno ad uno scalino
<<Maledetto Aki! Mi sta rubando tutto!>>
<< Non ha rubato ciò che è veramente importante: il nostro spirito combattivo. La faremo tornare a casa. Te lo prometto Seika.>>
La ragazza accortasi delle lacrime che le bagnavano il viso, si adoperò in fretta per eliminarne ogni traccia.
Quel momento così strano, dove tanti ricordi erano stati portati alla luce venne interrotto da Kagaya e Zoka, che correvano nella nostra direzione con espressioni buissime stampate in viso.
<<Come sta?!>> Zoka come un fulmine a ciel sereno frenò la sua corsa in maniera rocambolesca, piombando davanti Seika.
<<Sto bene...>> mormorò la diretta interessata imbarazzata da tante attenzioni.
<<Ha perso molto sangue ed ha qualche osso rotto. Kagaya, con la tua magia di supporto e tanta pazienza, unite ad un enorme dispendio magico dovresti riuscire a guarirla, venendo supportata da un medico>>Kagaya mi osservò, sorpresa dalla mia precisa analisi delle ferite riportate da Seika, per poi annuire ed imporre le mani sulle ferite, avvolte da una strana aura azzurrina.
<<Stai tranquillo Shimata, costi quel che costi la curerò>>
Affermò la mora con convinzione.
Restammo tutti fermi ad osservare in silenzio Kagaya compiere il suo duro lavoro, finchè Seika non parlò a voce alta per farsi udire da tutti.
<<Zurimada. Anzi, Wyvern.>>
<<Sì signorina?>>  Risposi preoccupato dal tono usato dalla ragazza, così diverso rispetto a quello che aveva utilizzato mentre parlavamo.
<<Ti nomino generale del villaggio del fuoco fino al ritorno di Heiwa.>>
Sbarrai gli occhi a dir poco sconvolto dalla notizia
<< Eh? Io?! Ma per quale motivo signorina? Sono qui da pochissimo e fino a qualche settimana fa ero considerato un traditore anche io. La gente non si fiderà mai di me! Inoltre, non sono nemmeno il secondo mago più potente del villaggio, ci sono persone molto più competenti ed abili di me come Zoka e Kagaya>>
I suoi occhi brillarono, colorandosi di inquietanti sfumature rossastre
<<Osi contraddire la mia decisione? Hai detto tu stesso di voler aiutare il prossimo ed io ti sto dando l'opportunità per farlo. Tu da ora sei il nuovo generale, non voglio sentire altre lamentele o piagnistei. Adesso corri nella caserma ad annunciare la notizia e partecipare alla riunione a nome mio, visto che sono impossibilitata a causa delle ferite riportate nello scontro con il Proibito. Voglio che tu prepari un attento resoconto dello scontro, non tralasciare nessun dettaglio>>
<<Va bene...>>mormorai, scattando verso la caserma senza voltarmi indietro. Non mi sentivo affatto pronto a svolgere un lavoro del genere, ma sapevo quanto potesse essere spaventosa Seika quando qualcuno le disubbidiva, quindi, per evitare ulteriori problemi, avevo scelto di accettare. Ma non era solo quello. Sentivo che quella era la strada da seguire, era come se una strana voce mi stesse chiamando ed io non volevo tirarmi indietro.
Zoka mi osservò per qualche secondo
<<Ne è proprio sicura signorina? È ancora molto giovane. Affidare tutte quelle responsabilità su delle spalle tanto piccole...>>
<<Il destino ha iniziato a muovere le sue prime mosse. Mi fido di lui.>>
Zoka sorrise
<<Ed io mi fido di lei signorina Seika>>
Il capovillaggio puntò un dito al cielo costellato di stelle
<<Chissà se è vera...la profezia della Dinastia di fuoco ...>>
Solo dopo essermi allontanato in modo considerevole dal luogo in cui era Seika, incapace di difendersi, piantai i piedi a terra, sfoderando la Katana.
<< Esci fuori. Se vuoi combattere vedi di farlo alla svelta, non ho voglia o tempo per giocare.>>
Avvertivo un'aura che mi gravitava intorno, da quando mi trovavo da solo con Seika.
<< Non mi sarei aspettata di venire scoperta così tanto semplicemente>> una ragazza fuoriuscì da un vicolo, battendo lentamente le mani e sorridendo.
<< Degno di te Wyvern, il tuo olfatto e la tua lettura delle aure sono abilità superlative>>.
I capelli, arancioni come un tramonto, come foglie in autunno, lunghi, lisci, ricadevano sulle spalle in due ciuffi paralleli, accompagnati da una frangia.
Il viso era principesco, dai tratti delicatissimi, piuttosto che una combattente, sembrava appartenesse ad una casata reale, considerato che portava anche un filo di trucco, sulle labbra carnose e sugli occhi, Rossi ed arancioni, come le fiamme più vivide.
Il fisico però, tonico, snello, scolpito, mi fece comprendere in breve, insieme alla spada che teneva al fianco, che era una lottatrice, una spadaccina, il mistero era scoprire a chi avesse offerto i suoi servigi, considerato che il suo era un kimono neutro, bianco e nero. Non indossava un'armatura completa, solo una pettorina che le copriva il seno ed un guanto in pelle marrone, che ricopriva probabilmente la mano dominante, quella usata per maneggiare la spada. Tutto il braccio sinistro e parte del petto erano scoperti, lasciando intravedere un complicato ed intricato disegno colorato di un dragone cinese, color iride, che continuava nella parte coperta dal dragone in spirali nere.
<< Cosa vuoi?>>
<< Per questa volta nulla. Non era nemmeno previsto tutto ciò, ma mi ha fatto davvero piacere poter osservare da vicino il leggendario Re delle Salamandre e averci una conversazione, ora però devo andare; sono in tremendo ritardo. Non vedo l'ora di assistere ancora a qualche tua impresa, Yukan. Ci rivedremo presto, e non è detto che sarà un incontro amichevole>>
In un attimo fu al mio fianco, dandomi un veloce bacio sulla guancia.
Un secondo dopo lanciò una bomba fumogena, e una volta diradato il fumo, appurai che la sua aura non era più vicina.
Mi sfiorai confuso la guancia.
<< Chi era?>>

Osaka
Villaggio del Fuoco, Giardino del Palazzo Reale
24/04/1267
Ore 12:28 PM

POV: SEIKA

L'ora di meditazione con il nonno era la più noiosa della giornata, nonostante io adorassi passare del tempo insieme a lui, questa lezione con lui era insopportabile. A parer suo e di molti altri importanti maestri del Giappone, la meditazione era fondamentale per controllare al meglio la magia, ma a me non importava, il mio unico desiderio era quello di diventare la miglior spadaccina di tutto il mondo.
L'urlo di un bambino interruppe quel momento di quiete e silenzio.
<<Seika! Signor Otsuka! È nato il figlio di Tsuyudesu!>>
Il bimbo dai lunghi capelli biondi e un paio di occhi azzurri come il cielo, ci raggiunse in poco con il fiatone, mentre il nonno apriva lentamente e comodamente gli occhi.
<<Davvero?!>> Urlai agitando le braccia.
I miei genitori erano spariti dalla mia nascita ed il nonno Otsuka, insieme al signor Tsuyudesu e sua moglie, si erano presi cura di me e del mio fratellino Aki.
<<Si! È un maschietto!>> Continuò il piccolo Zoka evidentemente gasato dalla notizia
<< Allora è buona educazione andare a trovare il nuovo arrivato, non trovate?>> disse il nonno sorridendo tranquillo.
<<Andiamo!>> Riposi correndo verso la camera da letto del generale e della sua famiglia, seguita a ruota da Zoka e mio nonno.
Entrati nella stanza, un intenso profumo di incenso ci avvolse.
La scena che si presentò ai nostri occhi sembrava quella di un dipinto pregiato, il tatami in legno di ciliegio splendeva, illuminato da quattro candele, disposte agli angoli della stanza.
Il letto, rosso come il fuoco più brillante era occupato dalla famiglia Zurimada.
Il nascituro era tra le braccia della madre, mentre il padre osservava i due con sguardo colmo d'amore.
<<Qual è il suo nome?!>> Urlò Zoka, interrompendo quel momento a dir poco magico. Tsuyudesu sorrise, guardando prima la moglie e poi noi.
<<Spero con tutto il cuore che da adulto sarà un Paladino, un Guerriero coraggioso, un vero eroe quindi...il suo nome sarà...Yukan. Yukan Zurimada.>>
Il nonno si avvicinò al bambino, sfiorando prima il suo petto, poi la bocca ed infine i polsi.
<<Quanto peso grava sulle spalle di una creatura così piccola...i tempi bui stanno per giungere e la profezia della Dinastia di fuoco sta per avverarsi...Tsuyudesu, spero che tu applichi in fretta il rituale dei draghi.>>
L'uomo annuì stringendo la mano dell'amata, che osservò il marito con aria preoccupata quando sentì nominare questa " Profezia della Dinastia di fuoco".
Io, affascinata dal bambino, non prestai molta attenzione ai loro discorsi limitandomi ad avvicinarmi alla madre e Yukan.
<<Posso...tenerlo un po' io?>>Mormorai a voce bassa imbarazzata
<<Ovviamente>> disse la signora aiutandomi a prenderlo in braccio.
<<Yu...kan...Yukan eh?>> Il bambino mi guardava con i suoi giganteschi occhi color notte, mentre stranamente invece di piangere ed urlare sorrideva, cosa parecchio insolita per un neonato che non era tra le braccia della madre.
<<Sembra che tu gli piaccia>>asserì il nonno ridendo.
Commossa dal comportamento bizzarro del neonato, strinsi ancora di più il bimbo, stando attenta a non fargli male
<<Sai che ti dico Yukan? Qualunque sia il tuo destino io ti prometto che ti proteggerò oggi...e per sempre.>>


(Yukan con la madre. L'identità della donna è ancora sconosciuta nonostante lei sia viva. Si dice sia stata rapita poco dopo la morte di Tsuyudesu)

(La ragazza misteriosa. A quale casata o esercito apparterrà?)

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top