Capitolo 18: Fratelli

Osaka
Sala del trono, villaggio del fuoco
13/05/1285
Ore 23:29

POV: SEIKA

Passeggiavo davanti il trono presa dalla preoccupazione , fuori dal tempio e dalle mura la battaglia imperversava, mentre io ero costretta a rimanere in questa piccola sala del trono, solitamente piena di vita, svuotata da quell'attacco tanto improvviso quanto brutale.
Io, Seika Otsuka, la più potente guerriera del villaggio del fuoco ero isolata lì. Sfortunatamente, ero a conoscenza dell'importanza del mio attuale compito, proteggere a costo della vita il frammento di Ōkami, la spada leggendaria dell'ex capo villaggio e precedente capo "dell'Alleanza degli Elementi", quando ancora tutti i villaggi erano uniti sotto un unica bandiera. Stanca di continuare a vagare per la stanza, mi lasciai cadere sul trono, un semplicissimo mobile in legno di cedro, decorato solamente con qualche disegno intagliato di incendi, il fuoco difatti era il simbolo del nostro popolo.
Fu in quel momento che percepii una forma di magia estremamente potente e maligna in avvicinamento, cosa che mi fece balzare in piedi sguainando "Honõ", la Katana che spettava al capovillaggio del fuoco, il cui potere era quello di incrementare la potenza degli incantesimi di tutti i maghi che utilizzavano l'elemento rappresentativo del villaggio. Mi sistemai in guardia, puntando la lama verso l'ingresso della sala, che qualche secondo dopo si aprì leggermente, consentendo l'accesso ad una sola figura. Alla mia vista scoppiò in una risata sinistra.
<<Sapevo che ti avrei trovata qui...sorellina>>
La figura fece un passo in avanti, abbassando il cappuccio color notte che portava, lasciando scoperto il viso.
Riconobbi immediatamente i suoi occhi verde smeraldo, così simili ai miei e i suoi capelli castani, scuri come la notte, che in tante occasioni avevo accarezzato per consolarlo nei momenti bui, quando il pensiero della morte dei nostri genitori sopraggiungeva. La voce, un tempo esile e spesso rotta dal pianto, ora, era roca e calda, sicura di sé. Indossava degli abiti finemente decorati e impreziositi di meravigliose pietre colorate, segno che era diventato una persona importante. Feci un passo indietro scioccata
<<A...Aki...>>
<<Vedo che non ti sei scordata del tuo fratellino>>il ghigno che fece, riuscì a farmi congelare il sangue nelle vene, il suo caldo e rassicurante sorriso era svanito nel nulla, lasciando spazio a quella vuota linea che attraversava il suo viso.
<<Come avrei potuto dimenticare mio fratello? Dove sei stato per tutto questo tempo?! Tutti ti credevano morto!>> Urlai sconvolta
<<Invece credo che tutti siate riusciti a superare in fretta la mia scomparsa, considerato con quanta semplicità siano state abbandonate le mie ricerche>> ridusse i suoi occhi a fessure, puntandolo dritti nei miei, in attesa di una risposta.
<< Sai bene quanto è stato difficile riprendersi dopo la morte del nonno. L'esercito, dopo aver trovato il tuo kimono insanguinato, vicino l'accampamento dei ribelli, ha chiuso il caso, dandoti per morto, ma io sapevo che eri ancora vivo!>>
<< Bugia. Anche tu ti sei arresa.>> colpì con un pugno il muro della sala, frantumandolo in un colpo solo.
<< In ogni caso, per rispondere alla tua domanda. Sono partito per cominciare ciò che deve essere fatto. Preparare la mia personale vendetta per l'omicidio di Otsuka>>
<<Quindi mi stai dicendo che sei tu l'autore di tutto questo?>>
Lui rise ancora, divertito.
<<Ovviamente, soltanto io avrei potuto radunare un esercito tanto potente>>
<<E per quale motivo staresti attaccando il nostro villaggio, il villaggio dei nostri genitori e del maestro?! Hai idea di quanti coraggiosi soldati siano caduti oggi, per resistere al tuo gruppo di sporchi traditori?>>
Ribattei adirata, pensando a tutti gli uomini che stavano perdendo la vita in quel momento, disposti a tutto pur di difendere la loro casa.
<< Ricorda che questo è anche il villaggio di Tsuyudesu e suo figlio....Yukan. Sbaglio o hai attaccato tu per prima un altro villaggio? Sbaglio o anche tu eri disposta a tutto pur di vendicarti per il Nonno? Io e te non siamo poi così diversi, ricordalo>>
Non riuscii a rispondere, era vero. Anche io avevo portato via molte vite durante quell'attacco per sottrarre Yukan e avevo fatto tutto ciò solo per rivoltarlo contro i suoi stessi fratelli, al fine di vendicarmi. Anche io portavo rancore nei confronti di entrambi, ma mi risultava difficilissimo odiare quel ragazzino che tanto aveva dato alla mia vita. In fondo non potevo odiare Yukan.
<< Io però posso cambiare strada. Posso fare ancora del bene, proprio come te. Rinuncia a tutto questo Aki e ricominciamo assieme, riporteremo Osaka al suo antico splendore, come fece il nonno>>
<< Guarda con cosa è stato ricompensato Otsuka, dalla stessa gente che ha aiutato. Perché difendi quel mostriciattolo?>>
Ripensai a Yukan, a quanto ero stata ingiusta con lui. Lo avevo condannato a una vita tremenda solo per rabbia, non avevo mai compreso che le colpe non si ereditano come il sangue dai propri genitori.
<< Perché è ciò che avrebbe fatto il nonno. Non è mai troppo tardi per fare la scelta giusta Aki.>>
Mio fratello Aki mi fulminò con lo sguardo.
<< Credi che io viva seguendo l'idea di cosa è giusto e cosa è sbagliato? Nel tuo libro sono io il cattivo, mentre nel mio sei tu l'antagonista. In guerra non esistono buoni o cattivi, esistono solamente persone che vogliono imporre la loro ideologia con la forza. In ogni caso, la vendetta sarà portata a termine solamente quando tutti i villaggi saranno rasi al suolo ed io regnerò sulle macerie dando vita ad una nuova era>>
<<Era? Ma di cosa stai parlando Aki?>>
<<Di un mondo privo di guerre, privo di vincitori e vinti. Per questo userò la spada del nonno per sterminare tutti e pormi al di sopra del mondo caotico che riuscirò a creare, un universo di vera pace e fraternità, dove non ci sarà più nessuno desideroso di potere>>
Sputai ai piedi di colui che reputavo un fratello
<< Nessuno vorrà il potere perché non ci sarà più nessuno rimasto a cercarlo. Ripensaci! Per farlo sei disposto a sacrificare la tua gente?>>
<<Un po' di femminilità Sorellina! E poi, per risponderti...per farlo sono disposto a sacrificare anche mia sorella. Detto ciò spostati e fammi prendere il frammento>>
Furono quelle parole a donarmi il coraggio di cui avevo bisogno per adempiere al mio ruolo, difendere il frammento della spada a costo della mia stessa vita.
Hõno cominciò a brillare, emanando una luce rossastra, indice dell'enorme potenza della spada, una delle più forti di tutto il Giappone.
Aki alla vista dell'arma fischiò sorpreso.
<<Vedo che anche tu ti sei data da fare. Capovillaggio, sei il pezzo grosso di questa topaia eh?  Aver abbandonato tuo fratello ti ha portato al successo>>
Non ci vidi più dalla rabbia.
Aveva già osato abbastanza, ma paragonare il villaggio del fuoco ad una "topaia" era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Scattai in avanti e in meno di un secondo lo raggiunsi, provando a colpirlo con un fendente ed Aki sparì improvvisamente, riapparendo a pochi metri di distanza con quel suo solito sorriso da imbecille.
<<Ritenta, sarai più fortunata>> continuò con un sorriso divertito.
Tempestai mio fratello di attacchi, costringendolo ad arretrare lentamente fino alle porte del tempio, grazie ad una misteriosa tecnica che non riuscivo ad identificare, riusciva a scomparire e a riapparire in giro a proprio piacimento.
Esausta mi fermai e reinfoderai Hõno leggermente preoccupata, dovevo dare il meglio di me o ne avrei pagato le conseguenze.
<<Complimenti fratello. Sei il primo nemico che mi costringe ad utilizzare la magia>>
I pugni brillarono venendo avvolti da un fuoco colorato e ardente.
Quel fuoco era tutto per me.
Quel fuoco ero io.
Quel fuoco era la mia gente e tutto ciò che rappresentava il villaggio del fuoco.
Quel fuoco Era, È e Sarà per sempre Seika Otsuka. Un altro scatto molto più veloce del precedente che mi consentì di anticipare il mio avversario con la magia bruciacchiando leggermente la parte colpita.
<<Pugno Demolitore del Dio di fuoco!>> Urlai a pieni polmoni, in pochi erano a conoscenza del reale significato del pronunciare gli incantesimi, essi non erano solo una formula banale da ripetere, ma la fonte del potere dell'incantesimo stesso, più energia si metteva nel pronunziarlo e più esso risultava potente.
L'impatto per l'appunto fu talmente potente da farlo schiantare contro una parete della stanza.
<<È fatta...>> mormorai soddisfatta. La mia magia mi era stata data in dono dal sangue di un Dio, che mi aveva accettata come sua alleata, nessuno sarebbe mai stato in grado di contrastare tale potere.
Aki però, come se nulla fosse successo si rialzò stiracchiandosi annoiato.
<<God Stayer...la magia degli Dei, complimenti. In pochi riescono a controllarla, complimenti vivi per davvero sorellina, ora comprendo il reale motivo per cui adesso tu sei diventata il nuovo Capovillaggio, dopo la morte del nostro maestro. Ma la tua arroganza e conoscenza sbagliata delle cose saranno i motivi della tua disfatta.>>
Cominciai a sudare freddo, spaventata per la prima volta da qualcuno, chiunque sarebbe stato ferito, nella migliore delle ipotesi, dopo un attacco del genere. Il fuoco dell'Olimpo non gli aveva lasciato nemmeno un piccolo graffio, quando in teoria avrebbe dovuto mandarlo al tappeto.
<<In che senso?....>> mormorai in risposta ancora scioccata dall'accaduto.
<< Esistono degli esseri che sono in grado di superare gli Dei...vivono lontani da loro, relegati nel sottosuolo, odiati e temuti da tutti, per la loro potenza e cattiveria...>> si fermò qualche secondo, mentre i suoi occhi divennero rossi come il sangue.
<<Quegli esseri...sono i demoni.>>
Non percepii alcun movimento, soltanto un'aura estremamente pericolosa intorno a me. Aki sembrava essere svanito nel nulla, facendomi voltare continuamente in tutte le direzioni, nella speranza di individuarlo.
<<Tutto sommato sei durata più del previsto>> la sua voce proveniva dalla mia destra, così mi voltai in tale direzione tirando un calcio, circondato dal fuoco degli dei
<<Fendente del Dio di fuoco!>>
Udii una lieve risata
<<Sbagliato.>>
Lui comparve alle mie spalle.
<<Pugno funesto del demone di fuoco!>>
Il colpo arrivò in pieno, facendomi schiantare contro il portone principale, che si spalancò facendomi fuoriscire dal tempio. L'attacco fu talmente devastante che l'impatto con il portone non fermò la mia caduta, la quale terminò soltanto dopo una dolorosa caduta dagli scalini del tempio.
Provai a rialzarmi ma niente, fu tutto inutile, i miei muscoli non rispondevano più ai miei comandi.
Con un solo colpo era riuscito a mandarmi al tappeto. Avevo fallito nel mio compito.
Sentii il rumore di un'esplosione provenire dalla sala del trono, segno che il frammento era stato rimosso dal santuario dove era collocato.
Scoppiai in lacrime, tutto era perduto.
Provai nuovamente a muovermi, senza successo.
Dopo un tempo che parve infinito, udii un leggero rumore di passi sulle scale e in pochi attimi mio fratello mi raggiunse.
<<Saluti dal villaggio dell'Acqua.>> Si limitò a dire quella frase enigmatica, allontanandosi senza aggiungere altro, lasciandomi da sola ad elaborare tutto ciò che era successo in quel limitato lasso di tempo.

( Seika God Stayer. La magia degli Stayer è molto complicata da controllare poiché si ottiene da un rituale complicatissimo che si svolge alla nascita del mago. Stayer infatti significa letteralmente "che resiste". In questa forma gli occhi di Seika diventano arancioni così come nella Dragon Force del Dragon Stayer Yukan.)

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