Capitolo 10: Il Patto
Osaka
Villaggio del Fuoco, Prigioni
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Ore: ??
POV:YUKAN
Mi svegliai di soprassalto, non riconoscendo il luogo in cui mi trovavo. La testa ancora mi doleva leggermente a causa del colpo ricevuto durante lo scontro. Vagai con lo sguardo, osservando ogni minimo dettaglio della stanza in cui ero stato portato, dopo la sconfitta contro il villaggio di fuoco. Una piccola e buia cella, con un letto, dove ero disteso fino a qualche minuto fa, con accanto un vaso da notte e un mobile. Una finestra era situata nel muro opposto all'entrata della cella, sbarrata anch'essa. I miei occhi dopo poco si abituarono nell'oscurità, che diramandosi, scoprì una figura ferma davanti alla cella, che mi osservava con interesse, in attesa di una mia reazione. Il cervello subito, chiese disperatamente solo una cosa:
" Devo andare via"
Riconobbi i folti capelli scuri e gli occhi verde smeraldo, freddi, crudeli.
<<Finalmente ti sei svegliato>> disse Seika, affilando la sua Katana da capo villaggio.
La guardai qualche secondo e ricordai tutto: la battaglia nell'arena, il biondino, che era Zoka e il colpo che mi aveva mandato al tappeto.
<<Dove mi trovo?>> Chiesi, evitando il contatto visivo, sentendo la pressione causata dal suo sguardo.
<<Sei in una cella. Ti trovi all'interno del villaggio del Fuoco>>
Sgranai gli occhi. Quindi alla fine ce l'avevano fatta, erano riusciti a catturarmi e ad incarcerarmi, ora avrebbe potuto fare qualsiasi cosa desiderasse con me, ero da solo, in terra praticamente straniera, in balia della donna che aveva personalmente richiesto la mia uccisione anni prima.
<<Cosa mi farete?>> Sospirai affranto, oramai scappare era inutile, ma la risposta che Seika mi diede mi paralizzò.
<< Niente di brutto, ovviamente se deciderai di collaborare, ho una semplice proposta da farti>> sollevò un sopracciglio, mostrandomi una bizzarra espressione, sembrava incuriosita da cosa avrei deciso di fare.
<< Dammi un solo motivo sensato per stare qui ad ascoltarti, dopo che mi hai fatto rinchiudere in una cella.>>
<< Volevo evitare che scappassi, conosco molto bene le tue capacità e quelle manette magiche aiutano sotto questo punto di vista>> la castana sorrise, indicando l'unico elemento di cui non ero riuscito ad accorgermi.
<<Ma come...>> sussurrai quando comparvero dal nulla un paio di anelli, uno per ogni polso, come se fossero due normalissimi bracciali, decorati con delle spirali rosse.
<< Sono incantati, bloccano l'energia magica che scorre nel corpo dei maghi e rimangono invisibili finché lui non ne viene a conoscenza. Utili no?>> sorrise, fiera, sapeva di avermi messo con le spalle al muro.
<< Tornando a noi...pensi di potermi ascoltare?>>
<< Seika, hai provato ad uccidermi durante la Grande Rivolta, undici anni fa, perché adesso dovresti volere il mio aiuto?>>
<< Necessità. Ho bisogno del tuo potere>>
<< Per cosa? Continuare ad attaccare la mia terra? La mia casa? Avete sferrato un tiro mancino al villaggio della Terra, a dir poco disonorevole>>
Il modo in cui mi guardò mi fece accapponare la pelle, ogni centimetro del mio corpo era pervaso da una indescrivibile sensazione di disagio e...terrore.
<< Si? Immagino che anche ciò che hanno combinato i villaggi durante la rivoluzione ed in particolare TUO PADRE possa essere considerato "disonorevole", non credi?!>> colpì le sbarre con un pugno, facendole tremare, insieme al mio spirito, che rischiava di vacillare, schiacciato dalla sua aura.
<< Hai fatto ricadere le colpe di mio padre su di me, che ero solo un bambino!>>
<< Hai ereditato il peccato di tuo padre, come è giusto che fosse. Non avete ancora pagato abbastanza per ciò che è accaduto ad Otsuka ed al villaggio di fuoco. Sono salita io al potere, venendo schiacciata dall'indifferenza delle altre regioni, che non credevano che una donna avrebbe potuto e dovuto governare un distretto. Ma io dimostrerò a tutti che si sbagliano>>.
<< Sbaragliando gli altri villaggi di Osaka?>>
<< Forse. Ma prima devo risolvere un'altra questione che mi preoccupa e purtroppo, per quanto l'idea mi disgusti, ho davvero bisogno di te e dei tuoi poteri>>
Osservai l'espressione di Seika, era sincera, sembrava aver davvero bisogno del mio aiuto e l'idea che lei fosse qui quasi a pregarmi mi fece piacere, la consideravo una sorta di rivincita per ciò che aveva fatto un tempo, non l'avrei perdonata mai.
<< Ti Ascolto. Cosa vuole il Regno di Fuoco dal suo figliol prodigo?>>
<<Vogliamo addestrarti e farti entrare nelle reclute dell'esercito del fuoco>>
È completamente impazzita, sa bene che non potrei mai accettare una proposta simile
<<E cosa ti fa pensare che io sia disposto ad accettare?>>Risposi acido.
<<Dopo tutto ciò che mi hai fatto speri che io ti ascolti? Non ho la minima intenzione di voltare le spalle al mio villaggio, alla mia casa, non posso tradire il Distretto della Terra!>>
Nel suo sguardo notai una strana scintilla quasi nostalgica che si spense velocemente
<<Penso tu sappia già cosa sta succedendo in tutto il Giappone. Conosci l'esercito Oscuro?>>
<<Certo, è un'organizzazione che sta devastando tutta la nazione>> risposi tranquillamente, oramai quello che l'organizzazione stava compiendo era alla luce di tutti quanti, ma nessuno per il momento sembrava essere stato disposto a fare qualcosa in merito alla questione, per risolverla.
<<Ha attaccato e distrutto il villaggio dell'acqua. Potrebbe puntare da un momento all'altro quello della Terra. Ti ho visto combattere dentro l'arena e le tue abilità sono stratosferiche, ma pecchi nel controllo e nella valorizzazione di ciò che sai fare. Attualmente non saresti in grado di difendere la tua gente e gli eventi recenti lo hanno dimostrato. Come si chiamava quel ragazzo? Ishi se non sbaglio. Faceva sicuramente parte dell'esercito oscuro, che adesso è anche in possesso di un potentissimo artefatto magico. Rimani con noi e allenati, poi quando sarai pronto se vorrai, potrai tornare, dopo averci dato una mano. Accetti?>> Aprì la porta della cella e mi tese la mano sorridendo.
Rimasi qualche secondo fermo a riflettere.
Se avevano già distrutto un villaggio potente come quello dell'acqua, voleva dire che si erano oramai insidiati in zona. Inoltre Seika aveva ragione, allo stato attuale rischiavo di venir sconfitto con una semplicità vergognosa da criminali di quel calibro.
Contro quel ragazzo non ero stato in grado di fare praticamente nulla e se Zoka era riuscito a sconfiggermi in poco non sarei mai stato in grado di sostenere uno scontro con chi tirava le fila dell'esercito oscuro.
Ma perché proprio io? Perché richiedere il mio aiuto? E soprattutto, perché dopo tutti questi anni? Troppe domande mi affollavano la mente.
<<Chi mi assicura che ciò che stai dicendo non è una menzogna e che in realtà tutto ciò è un piano per uccidermi?>>
<<Nessuno ti assicura nulla. Puoi provare a fidarti di me e diventare un valoroso eroe o rimanere qui a marcire in una cella, in attesa che qualcuno ti salvi o che la morte venga a trovarti. Anche io ho deciso di darti fiducia. Non deludermi. Quindi? Che farai? Scegli di combattere o...scappare?>>
Guardai Seika. E poi le strinsi la mano, uscendo da quella cella.
(Seika in vesti non ufficiali. Non si conoscono i reali genitori della ragazza, per questo alcuni sono convinti che la bambina sia nata dagli dei. Fin dalla tenera età si è dimostrata una combattente eccellente tanto da scalare in poco tempo i ranghi dell'esercito.)
NOTE SCRITTORE
Il tutto si sta infittendo, Yukan sembra aver stretto un patto col villaggio del fuoco. Come reagirà il villaggio della terra saputa la notizia? E chi sono i membri di questa strana Organizzazione? Lo scoprirete solo leggendo!
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