Capitolo 2: La lettera

OSAKA
VILLAGGIO DEL FUOCO
SALA D'ADDESTRAMENTO
ORE 13:17

《Maestro, ci perdoni per il ritardo! Sono seriamente mortificato! Un gruppo di bambini ci ha fermato!》il viso del maestro si rasserenò, l'espressione corrucciata svanì nel nulla, lasciando al suo posto un meraviglioso sorriso.
《Sei giustificato Yukan. Ricorda che i bambini sono le creature più importanti che esistano sulla faccia della terra, vanno protette, ma soprattutto ascoltate. Statemi a sentire tutti ragazzi!》si voltò fiero verso tutti gli altri allievi nella stanza.
《L'unico modo per raggiungere il sacro mondo degli dei è farvi piccoli come dei bambini, altrimenti non potete passare nella minuscola porticina che porta al paradiso》
Rimasi fortemente colpito da quelle parole che mi riportarono alla mia infanzia.
Il Sensei e Saibankan mi avevano accolto come un loro figlio.
Mi avevano sfamato e ascoltato.
Mi avevano aperto completamente il loro cuore, donandomi tutto l'amore che mi era stato brutalmente strappato a causa della violenta rivoluzione che aveva distrutto la mia famiglia d'origine.
《Yu. Devi stringere di più le ginocchia, la tua posizione è troppo larga, hai il fianco totalmente scoperto》saltai in aria, mi ero completamente perso nei miei pensieri, tanto da non accorgermi minimamente delle correzioni che mi stava apportando il maestro.
Era da un paio di mesi che alcuni membri dei vari villaggi si erano trasferiti nella nuova capitale di Osaka, il villaggio del Fuoco, eletto dopo una cerimonia fantastica avvenuta in seguito alla celebrazione per i caduti nella guerra oscura.
Lo scopo era quello di non rendere più la magia un bene da possedere, da sfoggiare come se fosse un tesoro impossibile da raggiungere.
Dopo aver raggiunto l'unità avevamo compreso che sarebbe stato giusto rivelare i segreti collegati alle radici delle nostre magie per poterci supportare come un'unica grande famiglia, per questo a turni alcuni tra i migliori maghi dei vari villaggi tenevano delle lezioni per imparare a padroneggiare i vari elementi simbolo della nostra regione: il fuoco, l'aria, la terra e l'acqua.
Tutti gli allenamenti erano presediuti dal Sensei, vecchio Capo-Villaggio della Terra, che dopo la rivolta avvenuta nel suo distretto aveva deciso di abdicare in favore di Saibankan, non sentendosi più adeguato a guidare il suo popolo a causa dell'età che avanzava inesorabile.
"Spazio alle nuove generazioni"
Era ciò che ripeteva in continuazione.
In compenso gli altri maghi si alternavano per insegnare tutti i tipi di magie che padroneggiavano.
La lezione che preferivo però era proprio quella del Sensei, basata sul combattimento corpo a corpo senza l'impiego di incantesimi, dove tutto si basava sull'intuito, l'istinto e le abilità fisiche.
Negli scontri fisici il talento era messo da parte, mentre nelle battaglie magiche spesso e volentieri il sangue influenzava l'andamento della battaglia visto che la potenzialità magica era una questione legata alla discendenza.
Più una famiglia era potente e più le magie possedute lo erano, per questo motivo spesso e volentieri i migliori maghi in circolazione erano nobili.
Quel giorno però non riuscivo proprio a concentrarmi, ero perso nei miei pensieri.
L'immagine di un bambino in lacrime posto sull'uscio del mio appartamento continuava a insidiarmi.
Qualcosa non andava.
《Mi perdoni maestro.》
Non aggiunse nient'altro, limitandosi a far riprendere il normale corso della lezione, che si concluse senza altri fatti bizzarri, escluso quell'immagine che mi stava tormentando senza alcun motivo apparente.
Lasciai le stanze dedicate all'allenamento a testa bassa, immerso nei miei pensieri.
Pochi secondi dopo, mi ritrovai a baciare letteralmente il pavimento, qualcuno mi aveva attaccato alle spalle.
Rotolai in malo modo, rialzandomi velocemente, pronto a fronteggiare il mio avversario.
Era...
《Yukan! Ti sembra normale essere così distratto? Sei il Capo-Villaggio! Potrebbero attaccarti da un momento all'altro, non devi mai abbassare la guardia!》
Quasi sorrisi vedendo Zoka imbronciato.
Anche lui era molto cresciuto con il passare degli anni, i capelli color oro erano allungati, aveva abbandonato il vecchio taglio, adesso ricadevano dolcemente sulle guance come un leggero velo.
Gli occhi azzurri, una volta brillanti come quelli di una gemma, adesso erano quasi spenti.
Non si era ancora ripreso del tutto dalla morte di Seika, cosa che aveva distrutto tutti, me e lui in particolare.
Avevamo guadagnato una moglie e una sorella e ci era stata sottratta in poche ore.
Si era irrubostito a furia di violenti allenamenti compiuti nella vallata infuocata, in perfetta simbiosi con gli spiriti di fuoco.
La cicatrice che aveva sulla guancia riluceva leggermente, ferita che ricordava il primo scontro serio che io e lui avevamo avuto quasi tre anni fa.
《Generale Shimata, non preoccuparti inutilmente. Ci sei tu al mio fianco a proteggermi no?》
Il ragazzo allargò le braccia esasperato.
《Non ricordavo che diventare Generale implicasse il dover far da badante al Capo Supremo》
《Oh, non ti ricordi? Era scritto nel contratto che ti ho fatto firmare》
《Contratto? Quale contratto? Io non ricordo di aver firmato nessun contratto》
《Dovrei licenziarti, sei davvero poco efficiente come generale》
《Su Yukki, tra poco festeggeremo il grande torneo della doppia ascia, un po' di bontà d'animo, sono arrivate le missive per invitare i partecipanti.》
《 Il leggendario Mago D'Inverno in persona! A cosa devo il piacere?》
Gildor, il mago più forte che la terra abbia mai visto avanzava a passo lento verso di noi.
Non aveva abbandonato il suo stile Occidentale nel corso degli anni.
Aveva abbandonato però il lungo cappello a punta con cui l'avevo conosciuto.
In quel momento, anche per non farsi riconoscere facilmente indossava un lungo mantello bluastro, solcato da un mosaico di meravigliose linee dorate, che terminavano con dei motivi che ritraevano delle spade.
Il mantello presentava un bizzarro cappuccio che riusciva quasi a coprire del tutto il suo viso.
Sotto indossava un elegante completo da nobile occidentale, sul petto brillava un gigantesco smeraldo.
《 Sa com'è signor Zurimada, ormai abito qui. Avevo il piacere in ogni caso di portarle personalmente l'invito per il torneo sacro. E poi, chiamami...》
《Gildor, lo so, lo so. Mi piace semplicemente infastidirti》
《E ci riesci benissimo》sorrise porgendomi due lettere e tenendosene strette due al petto.
《 Due? Non dovevo essere l'unico partecipante del villaggio di Fuoco?》
Il Mago delle Stelle posò i suoi occhi su di me, la sua eterocromia riusciva a mettere in particolare soggezione.
《Le cose sono cambiate. Nelle scorse edizioni come ben sai si sceglieva un rappresentante per ogni villaggio della nazione, mandando il possessore elementale più forte. Adesso il nuovo imperatore ha cambiato le cose.
Ha deciso di riunire i vari villaggi unendoli in un'unica grande squadra, legata alla regione.
Per questo il nuovo metodo di selezione è quello di scegliere i migliori maestri elementali di ogni regione. Tu e Zoka siete stati scelti come membri rappresentanti della squadra di Osaka, mentre la signorina Hana è stata scelta per la squadra di Edo. Anche io ho ricevuto un invito a partecipare, ma non ho intenzione di assecondarli. Non voglio espormi più del dovuto》
《Ma per quale motivo ha cambiato le regole del torneo?》per quanto fossi felice per Zoka visto che voleva accompagnarmi in questa nuova battaglia, non riuscivo a scacciare quell'orrenda sensazione di dosso che ci fosse qualcosa dietro a queste scelte, qualcosa di tremendo.
《Molto semplice. Vuole riunire tutti i migliori guerrieri di Osaka in una sola squadra per poterci eliminare più semplicemente. Sa molto bene che sappiamo qualcosa sulla Casata Imperiale. Inoltre vuole separarci da Hana, che sarà costretta a unirsi alla sua squadra. In caso contrario verrà additata come traditrice e perderà ancora influenza tra la sua gente》
《Come se la lontananza dal suo popolo non avesse già contribuito》Zoka strinse i pugni.
《Quindi? Che facciamo Gildor?》un rivolo di sudore mi bagnò il collo, facendomi venire i brividi.
L'ansia si poteva tagliare con il coltello.
Se Il mago aveva ragione tutti gli altri guerrieri delle altre regioni avrebbero fatto di tutto per toglierci fuori dai giochi.
《Manca ancora qualche mese all'evento. Scopriamo chi sono gli altri membri della squadra di Osaka e diamo il via ai preparativi. Cambiare adesso strategia non ha senso per me》
Annuii, nemmeno io mi sarei mai ritirato, non con la possibilità di scoprire di più sulla mia famiglia e sui segreti che gli Imperatori nascondevano.
《Va bene. Zoka. Mobilita gli ambasciatori e avvisa Kagaya.》
《Signor sì signore!》in pochi secondi Zoka si allontanò, lasciando me e Gildor da soli.
Feci per allontanarmi anche io, ma il biondo mi afferrò per il braccio.
《Yukan. Devo parlarti di una cosa urgente, ho bisogno che tu mi segua》
《Dove?》
《Davanti la tua stanza. C'è qualcosa che devi assolutamente vedere》

(Gildor, il Mago delle Stelle. Dopo aver finalmente accettato il suo nome è rimasto al servizio della Casata di Fuoco. Ancora adesso ha un po' paura delle persone, per cui per quanto possibile evita il contatto con gli altri)

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