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Il Mezzuomo si era finalmente tolto di mezzo per andare ad aprire la porta.

Dwalin lo prese come un segno di Mahal.
Lo ringraziò poi si alzò per dirigersi verso quella cosa che fin da subito aveva notato entrando nella stanza.

Il suo unico grande amore.

Il suo Uno.

I biscotti con le gocce di cioccolato.

Si avvicinò con cautela, ammirandoli, amandoli, nel loro bellissimo e ben fatti vaso in vetro.

Quel vaso era lo scrigno che racchiudeva in sé una delle sette meraviglie, il cibo degli dei, gioielli più belli dell'Arkengemma di Thrain e più dei Silmaril di cui parlavano quei cianciosi scopa alberi, una vera benedizione di Mahal.

Prese con reverenza il barattolo.

La doratura della pasta frolla faceva invidia a tutti i mille tesori dei nani, nessuno di essi avrebbe avuto una tonalità più calda e rassicurante, nemmeno se fosse stato lavorato da Mahal stesso.

Su quella dorata superficie risplendevano come stelle le gocce di cioccolato.

Gocce di cioccolato: piccoli paradisi posti sulla pasta frolla per far raggiungere l'estasi al palato.

Aprì il vaso.

Il dolce aroma di biscotti appena sfornati dal forno colpì i suoi sensi olfattivi con forza.

Chiuse gli occhi e ispirò quel profumo quasi afrodisiaco che gli annebbiava la mente e lo faceva sentire come completo, rinato, come davanti all'amore di Mahal per i suoi figli.

Che le nane e le donne si tenessero pure i loro "profumi"!

Lui agognava solo quell'aroma perfetto.

Riaprí gli occhi e, con trepidazione, infilò la mano nel vaso finalmente per gustarli e amarli.

-Sera, fratello!-.

Il momento perfetto andò in frantumi.

Pensò a un paio di frasi non molto gentili sugli elfi e gli orchi e come i primi si intrattenessero con i secondi.

Poi alzò lo sguardo e vide Balin guardarlo con un'espressione che conosceva fin troppo bene fin dall'infanzia e diceva "Ti ho beccato, fratellino!" e, dietro, il Mezzuomo, più pallido di un lenzuolo, che alternava lo sguardo scioccato da Balin a lui e poi al vaso dei biscotti.

Oh, sgamato.

Sorrise.

E 'mo che faccio?

Non c'era molto tempo per pensare.

Mm... vada per l'indifferenza.

Appoggiò il barattolo poi si diresse da suo fratello.

-Ti vedo più largo e più basso dell'ultima volta!-.

-Più largo, non più basso, abbastanza acuto per entrambi.-.

Si salutarono nel loro vecchio modo, era felice si rivederlo dopo tutti quei mesi.

-Allora fratello, hai già bevuto?-.

Dwalin negò e seguì il fratello mentre quest'ultimo chiedeva indicazioni per la dispensa al balbettante Mezzuomo.

Prima di uscire dalla stanza si girò verso il vaso e gli lanciò uno sguardo profondo.

Lui e quei biscotti si sarebbero rincontrati più tardi.

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