Orson Krennic

Premessa: Questa storia nasce dall'iniziativa del profilo di @magicartist2018 per il contest  "May the 4th be with you". So che arrivo tardissimo e che non sono bravo nella prosa, né mai ho scritto cose del genere prima di ora. Ringrazio la Libreria del Cappellaio matto per la possibilità e...Che la forza sia con voi! 

Questa storia segue il prompt 1 del contest.


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Orson Krennic. Comadante della Morte Nera. Direttore capo della sezione Ricerca Armi Avanzate del dipartimento di sicurezza dell'Impero Galattico, nonchè Generale di alto livello delle forze armate militari.

Un nome decisamente altisonante, accompagnato da una mente brillante e una grande forza di volontà. Eppure l'Impero, quello stesso governo nel quale era maturato e del quale condivideva pienamente l'ideologia, aveva appena ritenuto sacrificabile la sua figura. E come lui la sua base, i suoi uomini, nonchè lo stesso pianeta Scarif, importante base militare, ed anni e anni di ricerche e servizio giurato come ufficiale nell'Impero Galattico. Ormai era chiaro, a loro non importava niente, neanche di chi aveva contribuito in larga misura alla causa, spendendo una intera vita per costruire quella super arma; no, contava solo annientare in tutti i modi quei ribelli che avevano tentato di strappargli quei maledetti piani della Morte Nera. La sua creazione, e la sua rovina.

Probabilmente deve aver pensato tutto questo Krennic, ormai moribondo, mentre osservava il raggio laser della Morte Nera approcciare l'atmosfera del pianeta. Tutto ciò in cui aveva creduto aveva finito per ritorcerglisi contro; dai primi anni di accademia su Brentaal, sotto il Programma di Tutela e Sviluppo delle Future Risorse della Repubblica Galattica dove conobbe Galen Erso e i primi incarichi del Corpo Ingegneri nell'orlo esterno, ai i momenti trascorsi nel progetti Top secret della Repubblica, supervisionati dal Gruppo Armi speciali di cui era membro... fino alle prime idee e schemi una super arma, la Morte Nera, che avrebbe dovuto aiutare la Repubblica a vincere la guerra contro i Separatisti, al successivo tradimento dell'arciduca di Geonosis Poggle il Minore, e l'impatto devastante che ebbe tutto ciò sulla sua reputazione nella Repubblica, ormai sull'orlo del collasso e prossima ad essere trasformata nell'Impero Galattico...

Impero Galattico. Già, perchè ora era di quello che si trattava. Aveva sempre criticato la Repubblica ed il Senato per le loro scarse capacità di mantenere ordine e pace nella galassia, ma allo stesso tempo sfruttò le sue capacità di manipolazione e persuasione per farsi strada fino ai vertici massimi della catena, convinto di poter dare una svolta decisiva alla guerra e rafforzare la sua posizione all'interno della ormai corrotta Repubblica Galattica.

Eppure vedere quella giovane ragazza, Jyn Erso, aiutata dai suoi amici, sventare il suo piano e vincere...quella stessa bambina che aveva visto crescere, insieme al padre...

Ma come era possibile? Krennic aveva visto il marcio accrescersi dentro la Repubblica! Aveva percepito la pericolosità del Movimento Separatista e di quel Conte Dooku! e l'importanza di una manovra decisiva nel conflitto! si, forse aveva usato le sue capacità innate in maniera disonesta, ma pur sempre per la tutela della ragione di stato!

E quando poi tutto si rovesciò improvvisamente, cadendo nelle mani di quello strano Cancelliere Palpatine...Oh, l'Impero Galattico. "Finalmente una forza governativa in grado di riportare la pace e l'ordine dal nucleo fino ai pianeti dell'orlo esterno", pensò. Finalmente qualcuno avrebbe riconosciuto il suo genio bellico e lo avrebbe giustamente valorizzato; forse ora poteva veramente contribuire a garantire la pace, continuando i suoi studi e ricerche sul progetto della Morte Nera, ora conosciuto con il nome di Fortezza del Cielo, un programma di sviluppo di una stazione in grado di fornire energia autosostenibile ai pianeti devastati dalla Guerra dei Cloni. Ed in effetti fu proprio grazie a questo nuovo progetto che finalmente riuscì a convincere l'amico Galen Erso a lavorare per lui. Orso lo aveva sempre invidiato, fin da ragazzo, nonostante anche lui avesse ottenuto degli straordinari risultati come studente nell'accademia di Brentaal. C'era un qualcosa per che lo aveva sempre fatto scivolare alla sua ombra, una certa vocazione alla giustizia incondizionata, all'onestà, che era sempre mancata invece al Generale. Ma non importava più ora; finalmente aveva l'occasione di provare all'impero che la sua creazione vantava di una potenza di fuoco senza eguali. La stessa stazione che ora gli stava sparando contro...

Quest'ultimo pensiero fece per un'attimo ritornare Orson sul suo presente. Il raggio continuava ad avvicinarsi, facendosi sempre più grande e luminoso al punto da non poter più sostenere la vista con gli occhi. Voltandosi vide la ragazza, scortata da uno dei suoi compagni, abbandonare la torre di controllo, fuggire via. Fuggire? no, ormai era impossibile, tutto su quel pianeta era prossimo alla cancellazione. Eppure l'idea che gli tuonò in testa fu che per quei due ribelli il destino avesse scelto diversamente, che sarebbero stati salvati dagli altri loro sporchi simili; mentre per lui e per i suoi fedeli, la vita andava esaurendosi in quel preciso istante.

Si ricordò così di quando sorsero i primi sospetti dello scienziato, Galen, riguardo al progetto Fortezza del Cielo, tutto a seguito dell''incidente di Malpaz e la sua copertura che gli valse la promozione a Comandante Minore del progetto. In qualche modo riuscì a trasformare un banale incidente di laboratorio in un attacco di qualche forza ostile all'Impero Galattico, decisa a destabilizzare l'ordine e la pace nella galassia. Galen Erso crebbe alla storia e decise di fornire ancora più sostegno all'amico Orso Krennic, convinto di dover salvaguardare le sue ricerche in tutti i modi evitando che cadessero nelle mani sbagliate. "Oh, ma tanto nelle mani sbagliate sono già cadute, Galen..." Ripensò il generale alla luce degli ultimi fatti che aveva vissuto su Scarif. "Che ci sia ancora Tarkin dietro quella decisione disperata? Si, certo...sicuramente doveva celarsi lui dietro, quel maledetto Moff Tarkin! Ma ormai non ha importanza, nulla ha più importanza. I ribelli hanno preso i piani della Morte Nera e stanno scappando via. Ora vedremo se sarai in grado di difendere il tuo tanto decantato impero dalle incombenti minacce della ribellione, Tarkin. Complimenti, hai vinto tu, la stazione orbitale ora è tua..."

Già, perchè fra il Gran Moff Tarkin e il Direttore capo Orson Krennic non è mai scorso buon sangue. Sempre pronti a farsi la guerra fra loro per accrescere il proprio potere personale e salire di grado nella gerarchia dell'Impero, ma mentre il Gran Moff puntava sulla pura forza bellica, la mente acuta di Krennic giocava d'astuzia: manipolando le persone giuste era infatti riuscito per un certo periodo a deviare gli occhi del Moff dal progetto della Morte Nera, impegnandolo in una ribellione scatenata da alcuni contrabbandieri nel sistema di Salient, gli stessi di cui si servì inizialmente per quei rarissimi cristalli kyber di cui aveva bisogno per le sue ricerche. Ed in effetti riuscì ad avanzare finalmente senza le interazioni di Tarkin arrivando persino a collaudare una prima forma della super arma su un incrociatore stellare, attirando persino l'attenzione dello stesso Vader. "Ah, sei uno stupido, Tarkin. Lo sei sempre stato. L'unica cosa che riuscivi a fare bene era obbedire ai tuoi superiori e ad uccidere senza pietà, oltre che invidiare il mio lavoro. Ma a quanto pare sembra abbiano scelto di tenere te alla fine, forse all'impero faceva paura una mente capace di ragionare come la mia...Guardati, nonostante abbia provato in tutti i modi a fermare quei ribelli qui su Scarif, innalzando gli scudi del pianeta per impedire ulteriori attacchi dall'orbita e sigillando la base per tenere nascosti gli schemi. Ma hanno vinto loro, qui, ormai. Sono molto più furbi e scaltri di quanto tu possa immaginare, mio vecchio rivale... Io posso anche aver fallito qui, sai, ma il mio giuramento all'Impero l'ho seguito fino alla fine, sia io che i miei soldati. Ciò che mi ha sempre accecato e che sarà la rovina dell'Impero...vedi, è proprio questo. Pensare che un manipolo di pseudosoldati e civili con un blaster in mano potessero rappresentare una tale minaccia per la galassia...Ma tanto ormai a me non importa più, ora tocca a te, collega."

Queste furono le ultime parole che attraversarono, come un treno su un binario, la mente del direttore Orson Krennic. Ciò che ignorava era che in realtà quei due ribelli che aveva visto fuggire via, la figlia del suo ex amico, Jyn Erso, e il capitano Cassian Andor, sarebbero scomparsi per sempre insieme a lui e il pianeta. Ciò che forse però li differenziava da lui era che i due sarebbero per sempre stati ricordati come martiri della causa, eroi dell'alleanza ribelle, mentre il Comadante della Morte Nera, Direttore capo della sezione Ricerca Armi Avanzate del dipartimento di sicurezza dell'Impero Galattico, nonchè Generale di alto livello delle forze armate militari Orson Krennic...alla fine sarebbe morto da uomo comune, abbandonato lì da chi ricopriva una posizione di maggior rilievo. Che sia questa la giusta punizione per i rappresentanti dell'Impero? Per un uomo del suo calibro che ha perseguito la propria carriera e la sete di potere attraverso sotterfugi ed inganni? Per chi, come colpa, ha avuto quella di credere, condizionato come tanti altri, ad una "nuova era di pace e prosperità per la galassia?" e si è attivato per aiutarla?

Ormai una manciata di secondi divide il raggio distruttore dalla superficie del pianeta. L'ufficiale imperiale è lì, impotente, mentre assiste agli ultimi momenti della sua vita. E così come lui gli altri ribelli, riunitisi sulla spiaggia, attendono la fine di tutto...e l'inizio di una nuova era, l'era della nuova Repubblica Galattica.

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