CAPITOLO 38-Ti aspetto
"Si sieda, non vorrà ascoltarmi per tutto il tempo in piedi"
"Starò qui cinque minuti, le mie gambe resisteranno"
"Lei è una ragazza parecchio testarda, sa?"
"Questo non sta a lei deciderlo"
"Non è una decisione, ma un affermazione. Anche Adrien è testardo, nonostante da piccolo fosse un bambino docile ed estroverso, è cambiato tanto in poco tempo"
Chissà perché.
Continuo a guardarlo dall'alto al basso, pensando e ripensando al fatto di non sapere praticamente nulla sull'infanzia di Adrien, eccetto alcuni dettagli saltati fuori poco tempo fa.
"Sei curiosa di sapere com'era da piccolo, vero?"
"Non certo da lei"
"Perché? Perché sono un egoista bastardo? So cosa le è successo in Italia, e so come ha reagito mio figlio"
"Non tiri fuori argomenti che non la riguardano"
"Hai sofferto in questi mesi, non è vero? Paura, ansia, rabbia, tristezza... E anche solitudine.
Non sarò più papillon, ma so ancora riconoscere i sentimenti negativi che la gente prova quotidianamente, e tu ne provi tanti, fin troppi per i miei gusti"
Rimango zitta, fissando per un momento fuori dalla finestra; Il cielo si è ormai costernato di stelle, ed io sto continuando ad ascoltare quest'uomo come se meritasse davvero la mia attenzione.
"Vedi, Marinette, quando la nostra mente si riempie di pensieri negativi, inizia ad avere paura di qualsiasi cosa, piccolezza dopo piccolezza"
Sospiro, capendo di star perdendo tempo prezioso per ascoltare parole totalmente inutili.
"Peccato che le piccolezze non sono abbastanza per mettere in subbuglio il mio umore"
Mento. In queste ultime settimane ho provato lo stesso dolore di quando sono rimasta sola in seguito all'ultima battaglia, ma lui in realtà non lo sa, e semplicemente prova ad indovinare.
"Gliel'ho detto, io percepisco quando una persona non sta bene... Glielo vedo negli occhi"
Mi fissa, e quasi mi fa paura, ma non mi faccio intimidire e raddrizzo la schiena ancora di più.
"Lo vedremo"
Mi giro in uno scatto, andando dritto verso l'uscita.
"Tanto è inutile cercare di consolarlo, ormai quel ragazzo è perso, proprio come me"
Un altro scatto, e il mio sguardo finisce sul suo, totalmente in fiamme.
"Non osi paragonare Adrien ad uno come lei"
"Perché? Perché lui è ancora giovane e pronto per cambiare strada?"
"No"
Avanzo, posizionandomi di fronte al letto di Gabriel, mentre lui mi fissa, forse perso per i suoi pensieri.
"Perché lui ha scelto di vivere e amare, piuttosto che rinnegare e soffrire.
E non mi importa se lei è contro di lui o di me, se qualcuno là fuori vuole ancora negarli la libertà; io ridurrò in cenere le vostre opinioni come se fossero carbone da bruciare, e rimarrò a fianco a lui, perché per me ha fatto lo stesso"
E io lo amo, vorrei aggiungere, ma so che una persona come lui non merita di saperlo; perciò lascio la stanza con tranquillità, fingendo che tutto questo non sia mai successo; come ho fatto a pensare che lui volesse davvero dirmi dove si trova Adrien? Sono una stupida.
Esco dall'ospedale privato e chiamo un taxi, che mi porta fino al centro città, per poi andare a cercare Adrien sulla Torre Eiffel, nella punta più alta di Parigi.
Mi trasformo con velocità cercando di rimanere anonima agli occhi della gente; dal decadimento di Papillon è stato deciso dal Maestro Wang Fu di non mostrarci più davanti ai cittadini, se non per estrema emergenza.
Poco più in basso dalla cima capisco che sull'ultimo piano della torre non vi è nessuno, e sulla punta tanto meno.
Adrien non è nemmeno qui... Che sia rimasto a casa per tutto questo tempo?
Salto di tetto in tetto con estrema velocità, sperando con tutto il cuore che Adrien sia lì, perché altrimenti non saprò più dove cercarlo.
Raggiungo la casa, una delle finestre che si affaccia sulla sua camera è aperta, così entro.
Il silenzio è devastante; nella stanza non c'è nessuno, e girando per la villa percepisco solo un aura di sconforto e di solitudine. Mi ritrasformo, mentre Tikki svolazza stanca sopra la mia mano, che usa come lettino.
"Mi dispiace di averti stancata così tanto, tieni, ho portato un macaron"
Dico, posando il dolce davanti a lei.
Non ho idea di dove andare, ho cercato in tutti i posti possibili ma ancora non l'ho trovato, forse dovrei solo andare a casa.
"Marinette, il telefono vibra"
Corrugo le sopracciglia e afferro il mio smartphone; sono le 22 passate ormai, chi può essere a quest'ora?
"È mio padre, dice che non tornerà a casa stanotte, vuole rimanere vicino alla mamma"
"Vuoi tornare a casa?"
"Non lo so Tikki, forse voglio solo staccare un attimo la mente, questa giornata è stata un disastro totale"
Dico, e non so come, riesco a trovare un uscita senza dovermi trasformare, venendo a conoscenza di una porta sul retro.
Raggiungo la via lungo la Torre, e mi siedo su una delle panchine tra gli alberi, accuratamente tenuti. Non posso credere di essere stata l'eroina di questa città per ben due anni; Parigi è praticamente sempre piena, anche quando non è periodo di ferie, mantiene quella piccola percentuale di turisti tutto l'anno... Ma oggi sembra vuota.
Le persone passeggiano, conversano, ridono e scherzano come se nulla fosse, come se tutto gli stesse scivolando addosso, ma non trovo nulla che mi entusiasmi abbastanza da farmi sorridere. Anche i bambini intenti a giocare, che fino a poco tempo riuscivano a strapparmi un sorriso come se nulla fosse, non riescono più a suscitarmi quella stessa emozione.
È tutto un po' più nero, tutto un più superficiale; Prima vedevo il figlio che si lamentava della madre perché non gli comprava tutto quello che voleva e ridevo, ora al solo pensiero mi arrabbio, mi arrabbio perché ho finalmente capito cosa significhi sapere che un giorno o l'altro le persone che ami moriranno, e forse lo faranno nel modo più crudele e doloroso possibile, ma tu neanche lo sai.
Ed è quando sei qui, da sola, seduta su una panchina ad osservare le luci e i cittadini della tua città che ti rendi conto che il mondo è solo un piccolo pianeta, e tu non sei altri che un misero essere di quel misero pianeta.
Ma è questo il punto; è meglio essere una persona forse nemmeno degna di nota o un enorme e infinito universo che nessuno conoscerà mai alla perfezione?
Nemmeno la perfezione esiste, perciò sarà impossibile riuscire a scoprire tutto, nemmeno dopo aver fatto dei passi da gigante, perché ci sarà sempre qualcuno migliore o più grande di te.
Ma in fondo so che questo ragionamento non porterà a nulla di buono. Tanto la vita è breve, vale almeno viverla, no? E per farlo ho bisogno di una persona a fianco a me.
Accendo la schermata del telefono e chiamo Adrien, per tre volte, sperando in una sua risposta, poi, alla quarta telefonata, i minuti partono, e un limpido silenzio mi fa capire che c'è qualcuno dall'altra parte.
"A-adrien"
"Marinette... Ciao, sono a casa tua, pensavo tornassi"
Mi sento dire, e il mio cuore si stringe; Ha la voce stanca, e riesco a percepire il suo sorriso; il sorriso di chi non ce la fa più, ed è a casa, ad aspettarmi.
"Stai fermo lì, sto arrivando"
ANGOLO AUTRICE
(Leggete please)
Our vuoir! Sono una bastarda i know.
But! Avete potuto assaporare un mio pensiero personale che ho addentrato nella storia (perché si, i discorsi filosofici di Marinette rispecchiano i miei) e inoltre credo che questo capitolo sia fatto abbastanza bene, sooo, ho già scritto il 39° capitolo e devo finire il 40°, non posso credere che questa storia stia andando così per le lunghe, ma va bene, ho ripreso la passione per scriverla.
Come avrete potuto notare gli ultimi due capitoli sono più lunghi del 36°, perciò ringraziatemi, visto che vi voglio tanto tanto bene :)
Scherzi a parte, ho chiaramente notato che a causa del mio squilibrio temporale riguardo l'aggiornamento delle mie storie ho perso parecchie ma parecchie visualizzazioni e, cosa più importante, fan.
Ma comunque sia quei numeri mi rendono ogni volta felice e fortunatamente rimarranno lì per sempre, per questo sono determinata a portare al termine tutte le storie presenti all'interno del mio profilo, quindi a tutte le persone che mi seguono da poco, continuate a farlo, prometto che non ve ne pentirete!
Our vuoir miei piccoli budini al cioccolato, ci si vede tra una settimana :3
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