CAPITOLO 35-Disastro
Mi alzo dal letto ripensando ancora alla sera prima, non capisco se Adrien mi abbia aiutata o meno, ma almeno so che lui c'è per me... O così spero.
Mi preparo come al solito e poi scendo per fare colazione;
Papà ha come solito già iniziato a lavorare, mentre mamma lava i piatti senza dire una parola.
"Buongiorno"
Dico. Tempo fa era lei a salutarmi per prima.
Mi siedo ed inizio a mangiare come se niente fosse, mentre lei sussurra un "buongiorno" di ritorno.
"Hai chiesto alla classe i compiti di questi ultimi giorni?"
"Si"
Mento. La mattina è il momento meno propenso per iniziare una discussione.
Finisco di mangiare ed esco di casa, sono di nuovo in ritardo e capisco di essere molto fortunata ad avere la scuola di fianco casa mia; entro in classe e mi siedo in fondo all'aula, ovviamente, tutti gli occhi sono puntati su di me.
Alya mi si avvicina come se nulla fosse, posando entrambe le mani sul banco in cui sono seduta.
"Marinette, perché non ti siedi di fianco a me invece di stare sola in fondo alla classe?"
Chiede. La osservo per un momento poi alzo le spalle. L'unica cosa che mi viene voglia di dire è un "Boh" ma dubito sia una risposta decente da ricevere.
"Ti dispiace se per un po' di tempo mi metto qui?"
Dico infine, e Alya sbuffa demoralizzata.
"E va bene, dopo ti passo le lezioni più importanti che ti sei persa, ok?"
Annuisco e lei torna in prima fila.
Adrien mi sta fissando, e ad un certo punto vedo mimare con le labbra un "tutto okay?"
"Tranquillo"
Dico, e fortunatamente lui capisce al volo, mi sorride per poi iniziare la lezione come gli altri.
Questa situazione fa un po' schifo, ogni tanto qualcuno borbotta qualcosa che mi riguarda come se niente fosse, come se le mie orecchie fossero incapaci di sentire, e mi da fastidio, cazzo, se avete qualcosa da dirmi ditela apertamente così almeno so di non essere la protagonista del film dell'anno di cui tutti parlano.
E poi non si tratta nemmeno di me, ma di mia madre... Perché alla gente interessa tanto?
Mi sembra di essere tornata al periodo in cui io e Adrien stavamo in camera insieme durante la gita a Roma.
Le lezioni durano un eternità, e l'unica cosa che mi viene voglia di fare è dormire.
Mi sento ancora uno schifo, e sembra che questa sensazione non si voglia levare di dosso per nessuna ragione.
Quando l'ultima ora suona, io quasi dormo in piedi, Alya mi presta i quaderni con dentro scritti tutti gli argomenti trattati negli ultimi giorni.
"Grazie, questo ve lo ha fatto scrivere la prof?"
"Si, devi copiarlo in questo ordine, tra una settimana gli insegnanti faranno il controllo dei quaderni"
"Ah, ho capito. Grazie Alya, non so cosa farei senza di te"
"Niente"
Mi sorride, ed io mi dirigo fuori dalla scuola.
"Aspetta"
Mi ferma, girandomi per un braccio.
Sembra curiosa e... preoccupata.
"Come stai?"
"Bene, credo"
"Ti va di parlare?"
"Mmh... Che ne dici se invece ti chiamo, più tardi?"
"Va bene lo stesso però..."
Smette di parlare, come se stesse pensando a cosa dire con esattezza.
"Fallo davvero, okay?"
"Okay"
Dico, per poi dirigermi verso casa.
Io e Adrien abbiamo parlato per cinque minuti oggi, mi ha detto che se mai avrò bisogno di qualcosa posso chiamare o venire da lui, e mi ha consolata un po'.
Quando entro in casa non trovo nessuno, passando per la panetteria dei miei ho visto papà che salutava la signora che ieri ha ordinato una torta per il suo compleanno, è un po' triste che lo festeggi da sola ma sono contenta che ogni anno venga da noi e noi soltanto.
Mamma invece non l'ho vista, forse è andata a fare qualche analisi medica? No ora che ci penso è impossibile, lei stessa ha affermato di non volersi curare ma... Se avesse cambiato idea?
"Ma che dico, sono solo fandonie a cui voglio credere"
Dico, stendendomi sul divano con un braccio a penzoloni.
Oggi sarà un altra triste e solitaria giornata.
"A cosa dovresti credere?"
Sento dire. Tikki si posa sopra di me in volo, ed io gli porgo un leggero sorriso di circostanza.
"Niente di importante"
Rispondo accarezzandole delicatamente la testa.
Afferro il telecomando e accendo la TV, oggi c'era un programma sulla moda che avevo intenzione di vedere, ma non ricordo in quale canale si trova.
Avanzo canale per canale fin quando non noto una notizia sul telegiornale parigino a proposito di un incidente tra una Mercedes ed una macchina molto simile a quella di mio padre.
"Oh mio dio. Oh mio dio"
"Cosa può dirci a proposito dell'incidente?" La giornalista parla in modo chiaro, secco e diretto al passante e testimone della scena.
"Io stavo qui, camminavo lungo questa via come se niente fosse quando ho visto questa bellissima Mercedes nera scontrarsi insieme ad un altra macchina blu appena uscita dal parcheggio che sta qua sulla destra e... non lo so, è stato abbastanza spaventoso"
L'uomo sfrega le mani l'una contro l'altra mentre osserva la scena.
Non possono essere loro, non possono essere loro.
"Papà!"
Grido, correndo in fretta verso il negozio; spero sia tutto uno scherzo, ma ho paura che possa essere accaduto l'ennesimo disastro.
"Dimmi cara"
"Papà! Il telegiornale! Vieni presto!"
Grido, ormai senza fiato.
Mio padre si precipita verso la sala quando il telefono della panetteria suona rumoroso.
"Pronto?"
"Signor Dupain Cheng?"
"Sono la figlia, chi è?"
"C'è suo padre in casa?"
"Si, papà!"
Grido, e in poco tempo riesco a passare velocemente il telefono a lui, un po' scosso da tutta la situazione.
"Eccomi, chi parla?"
"Salve, lei è il signor Dupain-Cheng?"
"Si, sono io"
"Siamo del dipartimento di polizia, volevamo informarla che la signora Dupain-Cheng si trova ora nell'ospedale Bichat-Claude Bernard in seguito ad un incidente stradale avvenuto circa mezz'ora fa"
Resto zitta, cercando di capire tutta la telefonata.
Non so più che pensare, la mia mente è incasinata al massimo e non è solo per la mamma, al telegiornale hanno detto che lei non è in pericolo di vita ma.. i passeggeri sulla Mercedes?
Ho tanta paura che quella sia la stessa macchina su cui Adrien torna a casa tutti i giorni.
ANGOLO AUTRICE
Bonjour mie piccole tortine al cioccolato.
Ecco a voi servito un nuovo capitolo di questa storia, altri casini sono arrivati senza preavviso come un fulmine a ciel sereno, non avevo intenzione di far prendere questa piega nella storia, ma alla fine le mie dita hanno fatto tutto da sole ed è risultato fuori questo.
Ma ora, cosa succederà?
Adrien è stato davvero partecipe dell'incidente come pensa Marinette o la sua è solo una teoria che fortunatamente non verrà confermata mai?
Beh, scopritelo nel prossimo capitolo!
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