CAPITOLO 29-Un posto per due

Era impossibile sbagliare,il posto era quello,si,lì,sulla balconata più alta della torre Eiffel quando,neanche all'una di notte,non c'era ormai più nessuno. Saltai fino a raggiungere il balcone più alto,ritrovandomi in seguito qua,a guardare il cielo contornato di stelle,ed una luna piena che ti fa innamorare. È questo,il mio posto per ricaricarmi.

"Chat?"

Una voce richiama i miei sensi e,appena mi volto,non posso far altro che sorridere alla vista di chi più desidero

"Milady... Cosa ci fai qui stasera?"
"Beh ecco... Diciamo che è il mio secondo posto dove riflettere"
"E il tuo balcone?"
"I miei ci stanno facendo su una cenetta romantica"
"Capisco..."
"E tu? Che sei venuto a fare qui?"
"Niente di speciale,per me questo è il primo posto,dove vado a riflettere"
"Mmm"

Il silenzio circonda Parigi,i lampioni illuminano le strade della città ma molte persone si preparano al sonno,spegnendo le luci di casa

"Sai,era bello venire qui per vedere con chiarezza cosa stava succedendo,nei combattimenti intendo,mi faceva sentire forte"

Inevitabilmente mi spunta un sorriso sulle labbra,a lei piaceva controllare la città,a me piaceva guardarla mentre lo faceva

"Perché non hai voluto darmi la possibilità di parlare?"

Un piccolo sospiro evidenzia la sua stanchezza,non credo che questo sia il momento migliore per chiederglielo,ma l'ho fatto

"Intendi dopo la battaglia?"
"Si..."
"Ecco... Mi sentivo tradita,e anche parecchio,ero arrabbiata come non lo ero mai stata,insomma,il mio migliore amico mi aveva abbandonata"
"Mi dispiace... Ma nonostante tutto,potevamo parlarne"
"Lo so ma... Perché lo stiamo facendo adesso?"
"Non lo so,mi è spuntato così dalla bocca,scusami,e dimentica ciò che ho detto"

Mi accenna un lieve sorriso, dopodiché poso la mia mano sulla sua,che è appoggiata alla ringhiera del balcone,e come all'improvviso,vedo qualcosa negli occhi di marinette cambiare

"Va tutto bene adrien, non ti preoccupare"
"Okay... Senti,ti va di andare più in alto?"
"Come ai vecchi tempi?"
"Come ai vecchi tempi"
"Ovviamente"

Senza esitare,le metto un braccio attorno alla vita, premendola a me, per poi alzarci col bastone fino a raggiungere la punta della torre,proprio lì,dove nessun'altro può arrivare.
Marinette è seduta sulle mie gambe incrociate, mentre resto fermo sul bastone,in completo equilibrio

"Qui si vede ancora meglio"
"Già"

Dopo quella piccola risposta,lei,aspira aria pulita chiudendo gli occhi,per poi chinare la testa appoggiandosi sul mio petto. Secondo dopo secondo,il tormento di mio padre in testa svanisce nel nulla.

"Amo questi momenti"
"Mm?"
"Amo questi momenti"
"Ah... Anch'io"
"Dovremmo incontrarci più spesso in questo modo"
"Beh... Ci frequentiamo già nella vita reale"
"In verità,anche questa è vita reale"
"Beh,si,ma,hai capito che intendo no?"
"Si ma... Questo modo è più... Come dire... Personale"
"Mm... Ho capito che vuoi dire,potremmo farlo"
"È okay allora"
"Certo"

Non so dove vuole andare a parare,ma questo discorso sta prendendo una piega strana,rimaniamo ad ammirare il panorama per circa un minuto,fin quando,in seguito,Marinette alza la testa dal mio petto,scendendo con un agile salto dalle mie gambe fino all'ultimo balcone,ovvero quello su cui eravamo prima

"Devo andare a casa,vieni?"
"Mmm... Ok"

Dopo esser sceso,prendiamo l'ascensore che ci porta al primo piano,ho intenzione di riaccompagnarla a casa, dopodiché tornerò la su,per riflettere ancora sul da farsi. Percorrendo la via di casa dupain,mi fermo poco lontano dal balcone,dove faccio cenno a ladybug di proseguire

"A presto principessa"

Un piccolo ghigno,poi un leggero sbuffo dal naso

"Come no,a presto,gattino"

Mi saluta girandosi poi dall'altro capo,saltando in seguito fino alla finestra di camera sua. Rimango un momento a guardarla e,ritrasformata,sbuca dalla botola del balcone,dove i suoi genitori sono nel bel mezzo della cena. Penso che come scusa avrà detto di essere appena rientrata,la guardo sedersi al tavolo,e,assaporando una bistecca,ridere di gusto per una battuta del padre. Sorrido,adoro la famiglia di marinette, sempre così unità,sempre così rispettabile... Chissà cosa darei per averne una così.... O cosa darei per riavere la mia.

"Oi bro allora?"

Chiedo a Nino,salutandolo dopo due giorni di assenza dalla scuola

"Beh,no c'è male,mia madre mi ha chiamato,forse oggi torno a casa... O forse domani"
"Oh bene,sono felice per te,ma senti... Cosa volevi dirmi con la telefonata di ieri?"
"Scherzi,vero? Credevo di essere stato abbastanza esplicito,voglio dire,non ti dice niente la frase 'Finalmente l'ho battuta a letto?' "
"Cos... Io avevo capito 'finalmente l'ho colpita sul setto' per quello non ho detto nulla,pensavo gli avessi rotto il naso!"
"PUAHAHAHAHAHAHAHAHAHA che rincoglionito!"
"Grazie Nino,ti ringrazio per questa preziosa perla, comunque adesso capisco perché ieri alya era così pimpante"
"Davvero? Era... 'pimpante'?"
"Si, decisamente"
"Pff..."
"Beh, complimenti"
"Grazie bro,ma te?"
"Io? Non ciò manco la ragazza"
"Ma dai,lo sai di chi sto parlando"

Mi dice ghignando,per poi indicarla, è lì,seduta sulle scale a parlare con alya,e oggi mi sembra particolarmente carina

"Non è una bambola gonfiabile, Nino, è una amica,la più importante per giunta,e se parli di cose del genere di fronte a lei,puoi stare certo che,prima ti levo il titolo da 'best amico dell'anno' poi ti strappo la lingua,ed infine il tuo coso"
"Azzz che dolore,ok,ok,non ne parlo più"
"Bravo"

Gli batto una mano sulla spalla,per poi rivolgere lo sguardo altrove,quando la mia attenzione si sofferma su di lei

"Hei ragazzi! Di che parlavate?"
"E-"
"Sesso"

Conferma Nino con nonchalance,stringo la presa della mia mano su di lui,per poi guardarlo furente. Lo giuro,un giorno o l'altro,lo ucciderò.

ANGOLO AUTRICE

HEI HEI HEI

È UN PO' CHE NON CI SENTIAMO

COME VA?

SPERO BENE

SAPETE CHE CI HO MESSO DUE GIORNI QUASI INTERI PER SCRIVERE STO CAPITOLO?

BUT

NE SONO ALTAMENTE FIERA

QUINDI LASCIATE UNA STELLINA PER CONTINUARE LA STORIA

EEEEEEEEEEEEEEEE

A PRESHTO

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