7.

Non riesco a dormire per quasi tutta la notte e all'alba, sono molto stanca. Il pensiero della verifica, tutta quell'ansia, i miei amici, di oggi e il piacevole ricordo del weekend trascorso pochi giorni fa con i miei amici... mi tengono sveglia. Mia mamma entra in camera verso le cinque.
- Cosa ci fai già in piedi? È quasi l'alba! - dico indicando la sveglia sul comodino.
- Potrei farti la stessa domanda... - sorride, si avvicina e si siede accanto a me.
- Allora? Perché sei venuta in camera mia? - le chiedo
- Ho sentito dei rumori e pensavo che fosse entrato qualcuno... -
- Ah, è per questo che hai una mazza da baseball in mano?! -
- Sì! - dice
Ci mettiamo a ridere. 
- Oggi hai una verifica importante... meglio arrivarci riposata - mi dice
- Uffa... hai ragione. "Buonanotte" - dico ironicamente.
- Buon riposo - e mi lascia uno schioccante bacio sulla fronte. Abbandona la stanza e in poco tempo mi sono già addormentata.
Mi sveglio assonnata alle 7.30.
- yawn - sbadiglio
Scendo a fare colazione.
- Ti sei svegliata! Come stai? - chiede mamma
- Sono stanca e ho paura per il test -
- È normale, vieni, mangia un po' - 
Butto giù svogliatamente la mia tazza di cereali e salgo in camera a vestirmi. Prendo velocemente un paio di shorts e una maglietta sgualcita accartocciata sul materasso. Mentre indosso i pantaloncini, cade un biglietto dalla tasca posteriore. Lo prendo in mano e lo leggo.
" HEY SUE, IN QUESTO MOMENTO SEI IN BAGNO E TRA POCO TE NE ANDRAI... MI MANCHI GIÀ... POI SENTIAMOCI OK? TI VOGLIO BENE, JACE :) "
Sorrido, prendo la cartella e mi avvio a scuola pensando a quanto sia carino il mio amico. Appena arrivo in classe, la prof di matematica, la signorina Johnson mi sorride dolcemente e mi rassicura un po'... mi dirigo verso il mio banco, poso la cartella e ripasso. Quando tutti i miei compagni  sono entrati,  la signorina Johnson prende le verifiche e le distribuisce. La mia compagna di banco, Skylar Olivia Smith, soprannominata da tutti SOS per la sua cattiveria e pericolosità, mi dice:
- Tranquilla Sue, peggio di 4 non puoi prendere - ghigna.
- Credo che la prof faccia eccezione per te! Che fortuna vero?! - le ghigno a mia volta facendola stizzire.
Sbuffo e inizio a fare la mia verifica. Sono una vera frana in matematica, passo ore e ore a studiare, ma non c'è verso che qualcosa entri in testa. Sembra quasi che la matematica sia fatta di cotone, materiale troppo debole per poter passare attraverso il cranio. L'italiano, la storia, mi riesce tutto benissimo! Solo la matematica non riesce a entrare!
STOOOOOP!!!! MATHEMATICS CANNOT ENTER! 
Mi concentro al massimo, ma la difficoltà è tanta e Skylar che mi sussurra all'orecchio non aiuta!
- Stop! Ragazzi, è terminato il tempo, posate la penna e venite alla cattedra a consegnare.- dice la signorina Johnson
Mi basta un sei. Non voglio fare corsi pomeridiani di recupero! Un sei, non chiedo tanto.
Arrivata a casa, mi sdraio sul letto e chiamo subito i miei amici.
- Hey ragazzi, come state?! - inizio.
- Bene, te? - dicono in coro Jace e Janette
- Insomma, al test ero tesa e SOS non è stata di aiuto - rispondo.
- Chi è SOS?! - chiede Jace.
- La mia compagna di banco, è una str...Strana persona non tanto carina con gli altri... - rispondo.
- Mi dispiace, ma stai sicura che al 6 ci arrivi! - dice Jace.
- Ci spero! -
- Sono sicura quanto Jace - dice Janette.
- Grazie ragazzi, riuscite sempre a farmi star bene. Vi adoro. Ci sentiamo domani? - propongo.
- Certo! A domani - dice Janette.
- A domani ragazze - dice Jace.
Saluto e riaggancio.
Scendo a cena. Mangio senza dire una parola, mi lavo i denti, mi cambio e risalgo in camera.
La mattina successiva mi alzo un po' frastornata e molto stanca. Scendo a fare colazione ma non ci sono Nessa e mia mamma come al solito. Mi giro e non c'è neanche mio babbo seduto in poltrona. La porta si apre, entra in casa Janette seguita da Jace.
- O MIO DIO! RAGAZZI! - urlo, correndo verso di loro. 
Li invito per la colazione e passiamo una bellissima mattinata insieme. Mi spiegano che si erano messi d'accordo con la mia famiglia e avevano organizzato loro una gita all'acquario per avere la casa libera tutto il giorno. 
- Allora? Che si fa? - dice Janette appena si finisce di fare colazione
La domanda rimane in sospeso, senza ricevere una risposta. Rimaniamo a fissarci e a ridere, ancora con la tavola apparecchiata, senza dire una parola. Ci leggevamo nella mente e ridevamo. 
Finalmente arrivate le dodici, decidiamo di preparare il pranzo. Facciamo un gran casino, cercando di preparare vari tipi di pasta, lasagne, pesto, torte salate... Solo quando la cucina è diventata una discarica sporca e unta, smettiamo di impastare, infornare e assaggiare. Ci mettiamo a mangiare sul pavimento, avendo occupato il tavolo e le sedie. Passiamo il resto del pomeriggio mettendo a posto.
Alle sei di sera, torna la mia famiglia che aprendo la porta trova me e Janette, sfinite, sul divano e Jace mezzo addormentato sulla poltrona di papà. Nessa si mette a ridere. 
- HEY GENTE! CI SIAMO! - urla per farci svegliare
- Mmhh uffa, Nessa, abbassa la voce dannazione! - le rispondo 
- Vieni tesoro, vi porto in camera - dice mia mamma accompagnandoci di sopra.
Appena apriamo la porta ci buttiamo sul letto e ci addormentiamo tutti e tre appiccicati come sardine.



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