Kokoro's backstory

Kokoro... Non era programmata. Mic era troppo giovane per sostenere le responsabilità che un figlio avrebbe comportato e di certo diventare padre non rientrava nei suoi obiettivi. Però la vita non va sempre come l'hai pianificata.
Durante una fredda giornata di gennaio, Hizashi Yamada, rientrato da un'estenuante giornata lavorativa, voleva solo buttarsi nel divano e dormire. Un fagottino rosa, situato davanti alla porta di casa sua, cattura la sua attenzione. Che sia un foulard di Mei...? Nah, loro avevano chiuso da quasi un anno. Si avvicina, per poi sobbalzare. Quel coso.. si muoveva. Con la paura impossessatasi del corpo, pensa solo a scappare. Un vagito gli fa cambiare idea. Ispeziona il "burrito" rosa e realizza che era una bambina. Sopra il petto, era posizionata una lettera.

"Harry Potter? Sul serio?!" borbotta, consapevole della somiglianza del contesto con la scena madre del maghetto. Ciò nonostante prende la piccola e la porta in casa. Si siede sul divano e legge la lettera. Quella calligrafia l'avrebbe riconosciuta ovunque.

"Caro Hizashi,
quando riceverai questa lettera, probabilmente sarò molto lontana. Ti starai chiedendo come mai hai trovato la piccola fuori casa tua.
Hizashi, un mese dopo la nostra rottura ho scoperto di essere incinta. Non avevo dubbi su chi fosse il padre, del resto sono stata solo con te negli ultimi tre anni.
Io... Non sono pronta per occuparmi di una bambina, non potrò mai procurare tutto ciò di cui ha bisogno. Mia figlia, nostra figlia, necessita di tutto l'amore possibile, amore che solo tu riuscirai a darle.
Addio Hizashi, prenditi cura di lei.
- Mei"

Appena finisce la lettura, si sente cadere il mondo addosso. Mei è stata egoista. Ha solo pensato a lei, non a come la sua decisione avrebbe influito nella sua vita. Però non poteva abbandonare sua figlia. Non sarebbe stato un padre del genere. Quasi captando il malumore, la neonata comincia a piangere. Mic la prende in braccio e comincia a dondolarla, sperando di farla calmare. L'impresa risulta più difficile del previsto, però ce la fa. Mentre sospira sollevato, non può fare a meno di pensare che le corde vocali le ha ereditate proprio da lui. E così comincia la sua carriera da padre, fatta di notti insonni, timpani rotti, ma anche sorrisi e prime parole.
Kokoro, così ha deciso di chiamare la bambina, è la luce dei suoi occhi. Si capisce subito che è sua figlia, data la (spaventosa) somiglianza e il quirk simile. Figlia che, per seguire le orme del padre, decide di frequentare la UA, entrando nella 1C.

Il primo giorno di scuola è stato... Interessante. Shinso Hitoshi, suo compagno, l'aveva etichettata come "bambina fastidiosa" solo perché voleva sapere il legame tra lui e zio Sho (la loro somiglianza era quasi al pari di quella sua e Mic!), lei che per poco non rompeva le finestre della mensa (tutta colpa di Mineta e delle sue molestie); dopo due giorni, l'incontro con Tenya Iida... Appena ha saputo del legame tra il coetaneo e il suo pro hero preferito, per un periodo non è riuscita a contenere il suo entusiasmo. Oltre a questo, però, c'era un non so che l'attirava di Iida... Inutile dire che si è presa una bella cotta per il fratello di Ingenium, solo che non l'aveva ancora realizzato.

Il giorno del Festival Sportivo è riuscita ad arrivare quinta, ancora adesso non sa come ha fatto. Nella stessa giornata ha conosciuto una persona che svolgerà un ruolo fondamentale nella sua vita: Kendo Itsuka. Scontrate nell'ingresso della tribuna, dopo essersi presentate, hanno cominciato a parlare di tutto, mettendosi d'accordo per andare a prendere un caffè il giorno dopo. Nel giro di poco sono diventate inseparabili.
Dopo il Festival Sportivo, c'è stato lo stage presso alcune agenzie e Kokoro, tanto per cambiare, ha deciso di lavorare con l'ispettore Tsukauchi, incaricato di indagare sul recente attacco di Stain, l'Elimina Eroi, a Hosu.

Mentre era in pattuglia, sente dei rumori strani provenire da un vicolo poco più indietro. Si scusa con l'agente che la stava accompagnando e va a controllare. Appena assiste alla scena che le si presenta davanti agli occhi, si paralizza sul posto. Stain, l'Elimina Eroi, sta combattendo contro Midoriya, Todoroki e Tenya. Erano ridotti male, specie Iida, immobilizzato a terra, ferite da arma da taglio sul braccio. Mettendo da parte la razionalità, decide di buttarsi nella mischia. Prova a fare ragionare entrambe le parti, quasi riuscendo nel suo intento. Poi un dolore lancinante allo stomaco, tossisce sangue. Crolla a terra, un taglio enorme le sfregia l'addome.
Quando vede l'amica cadere, Tenya realizza che la vendetta da lui perpetrata era stupida, faceva solo del male. Una volta liberato dalla paralisi, raggiunge Kokoro, supplicandola di resistere. Comincia a parlare a mitraglietta, per poi venir interrotto dalla bionda, che gli poggia l'indice sulle labbra. La figlia di Present Mic sente gli occhi pesanti, il respiro sempre più affannato. Si sforza di sorridere e appoggia la fronte su quella del ragazzo.

"Non ti preoccupare" gli dice "va tutto bene" una lacrima scende.

"No che non va tutto bene Kokoro. Stai ..." non riesce a finire la frase.

"Iida..."

Il ragazzo non vuole alzare lo sguardo.

"Iida..." ancora nessuna risposta.

"Tenya, per favore guardami" la voce di Kokoro si spezza. Il blu la guarda. La ragazza decide di usare le ultime forze che le rimangono per baciargli la fronte e sussurrare un flebile ti voglio bene. Poi chiude gli occhi. L'ultima cosa che pensa è il volto del padre e solo una frase: mi dispiace tanto.

Quando apre gli occhi, si sente leggera. E' questa la prima cosa che nota. Si guarda attorno. E' sulle nuvole, letteralmente.

"Certo che il tuo subconscio è proprio bello..." una voce dietro di lei la fa sobbalzare. Si volta e vede un ragazzo, anzi un uomo. I capelli sono azzurro cielo e sfidano le leggi gravitazionali; un cerotto sul naso e un sorriso che fa mettere subito Kokoro a suo agio.

"E tu chi sei?"

"Mi ferisci Ko-chan... Credevo che 'Zashi ti avesse un pelino parlato di me. Sono Zio Oboro, santolo nonché tuo angelo custode!"
Zio Oboro... No, Kokoro non ci stava capendo più niente. Lui era morto, quindi se adesso lo sta vedendo...

"Piccola mia, non far girare gli ingranaggi più del dovuto. Non sei morta, semplicemente in coma. Quel brutto ceffo...- La prossima volta se la dovrà vedere con me!" Oboro comincia a tirare pugni contro un cumulo di nuvole lì vicino e la ragazza non riesce a trattenere una risatina. Poi il peso della situazione si fa sentire. Coma...? Si siede e porta le ginocchia al petto; sente gli occhi pizzicare. Shirakumo si avvicina e le appoggia una mano sulla spalla. E Kokoro piange. Piange per la paura di non uscire dal coma; piange per la paura di non vedere più suo padre e gli zii; piange perché si sente impotente.

Passano i giorni, oppure mesi? Non lo sa, in questo mondo parallelo non c'è un modo per capirlo. L'unica cosa che non la fa impazzire è la voce di suo padre.
Mic è provato, Kokoro lo capta anche senza vederlo fisicamente. I medici gli hanno consigliato di parlare di tutto ciò che gli passa per la mente alla figlia, forse per motivarla a risvegliarsi. Ed è quello che fa. Le prime conversazioni (o monologhi) sono stati caratterizzati da pianti e suppliche disperate; altre susseguite da affermazioni speranzose; e ora i dettagli più divertenti delle sue giornate. Talvolta c'è anche Zio Sho; a volte Iida e la sua nuova classe, la 1A, vengono a trovarla (già, il comitato docente l'aveva trasferita di comune accordo nella sezione A, in quanto aveva dato prova al Festival Sportivo di avere un quirk potente e di avere tutte le potenzialità adatte per il corso principale). Anche Kendo viene a trovarla.

Mentre suo padre parla, la bionda si gira verso l'uomo vicino a lei.

"Zio, perché hai deciso di proteggere proprio me? Perché non papà o Zio Sho? Cos'ho tanto di speciale?"

"Little Cloud... Non te ne rendi conto, però tu sei una delle poche cose che colorano la vita di 'Zashi. Sei sua figlia, l'amore che prova per te è impossibile da misurare. I sorrisi che ti dedica sono i più sinceri che io abbia mai visto. Se ti dovesse succedere qualcosa di brutto (più brutto di adesso eh!), sarà a pezzi e non voglio vederlo così. Poi, sei la mia figlioccia e da bravo santolo..."

"Da quando?"

"Da quando sei nata, duh. Mi sono autonominato tale, ma non è questo il punto. Il punto è che non voglio vedere la tua vita bruciare così presto. Voglio vederti felice, magari col fratellino di Tensei.." La ragazza arrossisce e gli tira un pugno.

"AHIO- Okay okay scusa...- però lo dico sul serio. Kokoro, la vita è un dono. Non sprecarlo mai, non fare cose stupide. Non agire d'impulso; non dico sia sempre un male, però la maggior parte delle volte si rivela la scelta sbagliata..." il suo discorso viene interrotto da una frase che colpisce Kokoro. Non di Oboro, bensì del monologo del padre.

"Piccola mia... Non cambierà molto la situazione, ma... If you love me, don't let go, okay? Ti prego resisti. Torna da me, dalla tua famiglia. Da noi. Mi manchi da morire, sweetie." L'infermiera comunica la fine dell'orario di visita. Tutto tace. Kokoro si gira verso suo Zio, che la guarda dolcemente.

"Zio... Devo tornare."

"Ko-chan, lo so." si abbracciano per l'ultima volta, con la promessa di trovarsi nei suoi sogni.
La ragazza chiude gli occhi e si concentra. Stringe i pugni e non demorde. Deve tornare dalla sua famiglia, dai suoi amici. Deve tornare da suo padre.
Tutto diventa bianco, trattiene il respiro.

Nella stanza d'ospedale Present Mic bacia la fronte di sua figlia e le stringe la mano. Mano che di solito non ricambia la stretta, tranne adesso... Hizashi la ritrae quasi scottato. Iridi verdi si scontrano contro iridi color miele.

"Ciao papà"

E l'uomo crolla; piange, sfoga tutto quello che ha tenuto dentro negli ultimi giorni. Paura, tristezza, ansia e preoccupazione che non lo facevano dormire la notte.
Però ora non deve più avere timore. Sua figlia si è risvegliata ed è questo ciò che conta.

── 𝐅𝐈𝐍𝐄 𝐀𝐓𝐓𝐎 𝐈

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