Perfect
Non ho resistito. Dopo aver scritto A Thousand Years, saoevo che dovevo farne altre, anche se è il genere di fic più difficile per me da scrivere.
E mi piace.
~•~
Categoria: Alternative Universe
Protagonisti: Luxilith
Spoiler: Accenni della scena del campo di fiordalisi
Trigger warning: Nessuno
~•~
Lilith non amava le sorprese. Preferiva sapere cosa succedeva attorno a lei e non essere colta alla sprovvista.
L’unico motivo quindi per cui stava avanzando con gli occhi bendati attraverso quello che lei supponeva essere un bosco, era la presenza famigliare di Mik alle sue spalle.
Era scesa dal paradiso con lui dopo aver indossato il suo abito blu come il suo zaffiro, che in quel momento non portava al collo. Era stata bendata appena prima di partire, e lei aveva deciso di stare al gioco. Si fidava di suo fratello.
Si sentiva però nervosa mentre le mani di Mik le stringevano la spalla e una mano e la sua voce la avvisava di ostacoli sul loro cammino. Dove la stava portando? Perché non rispondeva alle sue domande? Perché stava camminando attraverso il bosco con quel vestito addosso? Ringraziava di non avere i tacchi, almeno.
Camminarono per chissà quanto, finché l’odore del bosco che la circondava non divenne meno intenso. Lilith fece un respiro profondo, godendosi l’aria fresca.
«Siamo arrivati, Lilith.» disse Mik dietro di lei. La frase successiva la sussurrò al suo orecchio: «Ho portato anche le tue scarpe col tacco, ma siamo all’aperto, non so se preferisci tenere le scarpe normali.»
«Forse è meglio, con i tacchi potrei ammazzarmi.» rispose Lilith con un lieve sorriso. Alzò una mano per togliersi la benda, ma Mik disse: «Non ancora. Quando sentirai la musica la potrai togliere.»
Sentì qualcosa toccarle le dita, forse le sue labbra, e poi Mik concluse: «Ti lascio in buone mani.»
Sentì nitidamente quando Mik spiccò il volo. Lilith rimase quindi sola ad attendere qualcosa. Non percepiva nulla di pericoloso attorno a lei, per fortuna, ma non riuscì a non sentirsi un po’ tesa.
Poi sentì una melodia, e così si tolse la benda. La bocca le si socchiuse appena vide dov’era.
Era al campo di fiordalisi, lo stesso campo in cui erano capitati lei e Luxifer durante la caccia al tesoro che avevano fatto al collegio. Il principe in persona stava avanzando verso di lei, vestito anche lui elegante, e quando fu di fronte a lei le tese una mano.
L’altra volta avevano ballato in pieno giorno, senza musica se non ogni suono che emetteva la natura. Stavolta però era notte, sebbene la luna fosse piena e il cielo limpido, e una voce si mise a cantare.
I found a love for me
Darling just dive right in
And follow my lead
Well I found a girl beautiful and sweet
I never knew you were the someone waiting for me
Lilith rimase imbambolata ad ascoltare la musica, gli occhi puntati sul principe senza vederlo, senza accettare ancora il suo invito, eppure Lux non si mosse affatto, gli occhi di diverso colore puntati su di lei.
Forse capiva il suo stato d’animo.
Infine, Lilith si riprese e abbassò lo sguardo sulla sua mano, poi la strinse con la propria.
'Cause we were just kids when we fell in love
Not knowing what it was
I will not give you up this time
But darling, just kiss me slow, your heart is all I own
And in your eyes you're holding mine
Non iniziarono a ballare per davvero, non ancora. Si mossero a tempo, insieme a tutti i fiori sospinti dal vento tiepido. Dopo quell’ultimo verso Lux le fece fare una piroetta lenta, poi le prese entrambe le mani, fissandola con intensità.
Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favourite song
When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath
But you heard it, darling, you look perfect tonight
L’aveva scelta lui quella canzone, se ne accorse solo in quel momento. Un leggero colore prese le sue guance, ma si perse quando Lux arretrò e la portò con sé in mezzo ai fiori, la musica non più così forte ma comunque ben udibile.
Le mise una mano sulla schiena e le strinse l’altra con gentilezza; Lilith mise timidamente la mano libera sulla sua spalla, e così iniziarono davvero a danzare.
Well I found a woman, stronger than anyone I know
She shares my dreams, I hope that someday I'll share her home
I found a love, to carry more than just my secrets
To carry love, to carry children of our own
Lilith socchiuse la bocca a quel verso, incredula, e Lux rise.
Non aveva mai sentito un suono più bello.
We are still kids, but we're so in love
Fighting against all odds
I know we'll be alright this time
Darling, just hold my hand
Be my girl, I'll be your man
I see my future in your eyes
Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favourite song
When I saw you in that dress, looking so beautiful
I don't deserve this, darling, you look perfect tonight
Girarono lentamente per un momento, guardandosi negli occhi. Lilith si sentiva in pace e al sicuro tra le sue braccia. C’era qualcosa di magico nella luna sopra di loro, nei fiori che si muovevano sospinti dalla brezza notturna, in Lux davanti a lei, uguale a sempre eppure così diverso, forse grazie alla musica.
La strinse con convinzione e quando la canzone riprese la sua voce si aggiunse al coro, bassa e intonata.
Baby, I'm dancing in the dark, with you between my arms
Barefoot on the grass, listening to our favourite song
I have faith in what I see
Now I know I have met an angel in person
And she looks perfect
I don't deserve this
You look perfect tonight
Le fece fare il casquet alla fine, sorridendo in una maniera semplicemente irresistibile dovuta forse alla sua reazione stupita a quando aveva cantato che lei era un angelo, o al colore che aveva preso quando aveva detto che la trovava perfetta.
Lilith lasciò la sua spalla per mettere la mano sulla sua nuca e invitarlo a chinarsi.
Lo baciò come se ne dipendesse la sua vita. Lo amava. Non avrebbe dovuto, lo sapeva, ma lo amava.
Quando si rimise in piedi, la musica si era fermata. Lux la guardò con un sorriso gentile e chiese: «Che ne dici?»
«È stato… magico.» rispose lei ricambiando il sorriso. Rimase un momento a guardarlo, incantata, poi avvicinò il volto al suo con aria cospiratoria e sussurrò: «Come hai convinto Mik a portarmi qui?»
Lux rise. «Facile: lui aiutava me e in cambio io aiuterò lui. L’idea non era male in fondo, non trovi?»
Lilith sorrise e appoggiò la guancia contro il suo petto.
«Era perfetta.»
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