Concerto
Questa FF è stata l'inizio di tutto ed è basata sul concerto dei Ghost a cui sono effettivamente andata (wild experience)
Questa ff è anche un crossover con la lore dei Ghost. L'ho fatto per un'amica.
Enjoy
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Categoria: Alternative Universe
Protagonisti: Lux ed Eris (e Layla)
Spoiler: Nessuno
Trigger warning: Blasfemia lol, e accenni sessuali
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Luxifer era sdraiato sul letto di camera sua a leggere quando qualcuno aprì di scatto la porta con tanta forza che quasi ruppe la maniglia. Alzò gli occhi dal libro e disse: «Eris, un po' di gentilezza verso la porta della mia camera sarebbe gradita.»
«Lux, mi devi aiutare.» esclamò Eris chiudendo la porta alle sue spalle con meno violenza e andandosi a sedere sul letto accanto a lui.
«No.»
«Non sai ancora di che si tratta.»
«So già che non mi piacerà.»
«Non è vero!» protestò Eris con convinzione. Sbuffò mentre Lux sorrideva, poi disse: «Ascolta, Layla ha detto che in città c'è una band che tiene un concerto domani sera, una band che fa bella musica, e mi ha chiesto di andarci con lei. Non sono mai stata a un concerto, voglio vedere com'è!»
«E io che c'entro?»
Eris sbuffò di nuovo. «Non mi lasceranno mai andare da sola con lei, anche se per questa band in particolare non credo ci saranno Lilith, Mikhail o altri angeli. Vorrei venissi con me, di te si fidano e so che sei affidabile.»
Lux aggrottò le sopracciglia. «Perché non dovrebbero esserci pennuti?»
Eris guardò altrove, poi disse: «È una band satanica.»
La frase rimase un momento sospesa tra loro, poi Lux fece: «Stai scherzando.»
«Sono serissima.»
«Siamo i nipoti del diavolo in persona e vuoi andare a vedere una band satanica?»
«Sono stata invitata, e poi guarda che le loro canzoni suonano benissimo.» si difese Eris. «Per favore! Al massimo ti fai due risate!»
Lux la fissò senza sapere che rispondere. Alla fine disse: «Non sono sicuro se ci permetteranno una cosa del genere.»
«Beh, non credo sarà obbligatorio dire che tipo di band è. E poi non siamo mica angeli, che dovrebbero dirci?»
Si scambiarono un'occhiata eloquente a quella frase, poi Lux sospirò. «Va bene, piccola peste, andiamo a contrattare.»
-
Lux non andava matto per i luoghi affollati. Quando lui, Eris e Layla arrivarono al parco dove avevano allestito il palco, scoprì che c'era già parecchia gente e sbuffò contrariato.
«Dove ci mettiamo?» chiese Eris a Layla.
«Non lo so, se stiamo davanti non vedremo niente, siamo troppo basse, cavoli!» esclamò lei.
«Là c'è un muretto.» disse Lux, che essendo più alto di entrambe vedeva anche più lontano. Aveva indicato un muretto del parco che separava il prato da un sentiero sterrato «Non sarete sotto al palco ma dovreste vederci bene.»
«Perfetto!»
Fu lì che si sistemarono. Si sedettero sul muretto, Eris e Layla una di fronte all'altra, Lux dietro sua sorella, impegnato a studiare tutti gli umani che passavano accanto a loro. Il parco non era grande, eppure fu presto pieno.
Come al solito si ritrovò un sacco di occhi addosso. Ragazze, ragazzi, persone di cui non era sicuro del genere, appena lo vedevano rimanevano imbambolati a guardarlo. Ricambiò molti sguardi e si accorse che la stragrande maggioranza delle persone era vestita di nero e molti erano truccati in volto come degli scheletri.
Era confuso da tutto quello, ma anche curioso. Del resto non era mai stato ad un concerto e questo lo incuriosiva.
Era ormai buio quando qualcosa parve muoversi sul palco. Layla ed Eris spararono in piedi sul muretto, mentre Lux si limitò ad alzarsi. Era più alto della maggior parte dei presenti e ci vedeva benissimo.
Non aveva idea di cosa avrebbe visto, ma non si aspettò di vedere, una volta aperto il sipario, delle vetrate di una chiesa comprese in vere e proprie arcate gotiche. Sembrava di essere in una cattedrale.
Le vetrate erano tre ed erano illuminate; in ciascuna c'era un individuo vestito da vescovo, tutti e tre con il trucco da scheletro.
E poi sentì uno strumento che pareva una cornamusa e partì la prima canzone. Vide molte persone tutte vestite di nero, tutte con addosso dei caschi che coprivano gli occhi e aperti sul davanti per far parlare e respirare chi li indossava, e poi vide il cantante.
Anche lui era truccato da teschio, in maniera diversa dai tre delle vetrate. Poi si mise a cantare, e fu solo dopo un pezzo che Lux capì che non stavano cantando in italiano ma in inglese. Lo capiva, ovviamente, e ascoltò, ritrovandosi sempre più accigliato e confuso.
Far away from the stench of the heavens
Long ago yet too close to forever
When a paradise is lost, go straight to (1)
Smise di prestare attenzione al testo per guardare Eris e Layla. Eris si stava muovendo a ritmo, ma Layla stava urlando quella canzone. La sapeva a memoria. Si girò per evitare di ridere dell'ironia della cosa.
La canzone finì, per lasciar spazio a una seconda canzone. Se la precedente già gli era parsa strana, non si aspettava il testo di quella.
In times of turmoil, in times like these
Beliefs contagious, spreading disease
This wrecked mischief is now coursing through your souls
Never to let go, never to let go
Rats (2)
Non si aspettava di sentire così tanta gente urlare la parola "ratti" con tanta convinzione, eppure anche nel ritornello successivo sentì tutti urlare quella parola a ripetizione. Era un ritmo semplice e sentì anche Eris urlare in coro con tutti gli altri.
Lux si guardò attorno stupito. Una canzone sulla peste nera che faceva urlare di gioia così tanta gente non se la sarebbe mai aspettata, ma come aveva detto anche Eris, il ritmo era decisamente orecchiabile.
Fu la canzone successiva che catturò l'attenzione del demone, in particolare il ritornello.
I am all eyes
I am all ears
I am the wall
And I'm watching you fall
Because faith is mine (3)
Lux diede un colpetto alla gamba di Eris, facendola chinare. Per farsi sentire dovette urlare: «Non ti ricorda un po' il nonno questa descrizione?!»
Eris fissò il palco e urlò: «In effetti un po' sì!»
I due fratelli si guardarono. A Lux sembrava improbabile che Lucifero potesse aver messo lo zampino in una cosa del genere, non aveva mai dimostrato interesse per la musica al di fuori del suo pianoforte… Ma si trattava pur sempre del nonno, che aveva sempre dei progetti di cui non si conosceva l'esistenza finché non ci si incappava dentro.
Era improbabile che c'entrasse qualcosa, ma non impossibile.
Ebbe la stessa sensazione alla canzone successiva.
All your faith, all you rage
All your pain, it ain't over now
And I ain't talking about forgiveness
All your faith, all you rage
All your pain, it ain't over now (4)
Arricciò il naso ora della fine: il ritmo di quella canzone era ipnotizzante ed era sicuro che gli sarebbe rimasta in testa per i giorni successivi pur non avendola mai sentita prima di quel momento.
La canzone successiva fu meno chiassosa delle precedenti. Una cosa che a Lux non stava piacendo particolarmente era il rombo che sentiva ogni tanto prima, durante e tra le canzoni: era assordante per gli umani e in particolare per lui che aveva un udito anche più sensibile.
Mentre il cantante intonava il ritornello si girò a guardare le due giovani: Layla aveva messo un braccio sulle spalle di Eris e stava dondolando a destra e a sinistra con lei, cantando con passione.
Can't you see that you're lost?
Can't you see that you're lost without me?
I can feel the thunder that's breaking your heart
I can see through the scars inside you
I can feel the thunder that's breaking your heart
I can see through the scars inside you (5)
Non erano tutte sataniche allora le loro canzoni. Era un bene, quella situazione era assurda senza dover sentire canzoni che gli ricordavano il nonno per una o due ore filate.
La canzone successiva non gli interessò particolarmente, sebbene iniziasse a sentire la sensazione della musica che scorreva attraverso il suo corpo, come dicevano i libri. Si ritrovò a tenere il ritmo piegando una gamba a tempo di musica, e si sentì ridicolo sebbene non fosse certo l'unico.
La canzone successiva lo colse di sorpresa. I primi versi gli suonarono strani, poi arrivò il ritornello e il testo gli fece sbarrare gli occhi.
I'll get you everything you wanted
I'll get you everything you need
You don't need to believe in hereafter
Just believe in me
'Cause Jesus, he knows me
And he knows I'm right
I've been talking to Jesus all my life
Oh yes, he knows me
And he knows I'm right
And he's been telling me everything is alright (6)
Quasi scoppiò a ridere. Se doveva immaginare suo nonno andare in giro a convincere la gente a fare ciò che voleva, era così che lo avrebbe immaginato, anche se era troppo serio per i suoi standard.
Andare in giro convincendo tutti a commettere i sette peccati capitali dicendo che era stato il Suo figlio a dargli il permesso? Di certo avrebbe funzionato, anche se non c'era bisogno di dover tirare in ballo Lui per convincere le persone a peccare. Aveva visto uomini e donne letteralmente sbavare alla sola vista di Lucifero con un completo.
Lanciò di nuovo un'occhiata alle ragazze. Layla stava urlando come una pazza, la pelle che brillava alla luce dei lampione per il sudore della foga del ballo. Eris lo stava guardando e rideva mentre si muoveva a tempo; anche lei doveva aver trovato buffo quel testo.
Non sembrava affatto male come band, in effetti.
La canzone successiva si aggiunse all'altra che aveva sentito come una che avrebbe ricordato per tutta la notte. Ascoltò interessato il testo e sollevò un sopracciglio.
"Questa cappella di rituale odora di sacrifici umani morti dal letto d'altare". Loro non facevano sacrifici umani, e di certo non li avrebbero fatti sugli altari. Di certo però era evocativo. (7)
E la menzione dell'anticristo faceva estremamente ridere visto che era figlio di Lucifero e Lux ne era il nipote.
La canzone successiva aveva un ritmo più lento delle precedenti. Mentre la ascoltava sentì la mano di Eris su una spalla; Lux gliela strinse.
You will never walk alone
You can always reach me
You will never ever walk alone (8)
Avevano una visione amichevole di Satana, pensò Lux mentre la canzone proseguiva. Lucifero non era così, era egoista tranne che verso la sua stessa famiglia.
Guardò in alto verso Eris. Era la sorellina che a volte non sopportava, ma le voleva bene.
"Chiamami quando ti senti tutto solo". Lei lo avrebbe sempre fatto e lui non le avrebbe mai detto di no.
La canzone successiva lo fece sobbalzare, visto che sentì il suo nome venir chiamato dal cantante. Mentre la canzone proseguì riprese a respirare: stavano solo invocando il nonno di nuovo.
«Non pensavo ci fosse gente che loda così apertamente il nonno!» urlò la voce di Eris al suo orecchio.
«Nemmeno io!» urlò in risposta.
Non stavano cantando solo in inglese tra l'altro, ma anche in italiano.
Lucifer!
We are here
For your praise
Evil one
Our conjuration sings infernal salms
And smear the smudge in bleeding palms
Siamo con clavi
Siamo con Dio
Siamo con il nostro Dio Oscuro (9)
Lux lo trovò semplicemente assurdo. Non che fosse un male, anzi, tutto quello era un modo efficace per raccogliere seguaci e far peccare gente, ma gli sembrava sempre più strano più canzoni sentiva. Per non parlare del fatto che il cantante ora era vestito come un vescovo umano e aveva un tarimbolo tra le mani.
La canzone successiva fu più ritmata delle precedenti. La canzone stavolta non inneggiava al nonno e accettò volentieri la pausa.
Quando terminò per un momento regnò il silenzio dal palco. Lux si fece schioccare un dito accanto all'orecchio, accorgendosi che ci sentiva ovattato. I bassi gli avevano dato parecchio fastidio fin dall’inizio, ma non pensava fino a quel punto.
Sentì comunque Layla urlare ad Eris: «Questa è una di quelle famose! Su instagram e tiktok viene usato per i video dei gatti che sembrano indemoniati!»
E poi partì.
Belial. Behemoth. Beelzebub.
Asmodeus. Satanas. Lucifer. (10)
Lux fissò con gli occhi sgranati il palco. Si girò verso sua sorella, che fissava il palco con la bocca aperta e gli occhi spalancati.
Ed era appena iniziata.
Belial. Behemoth. Beelzebub.
Asmodeus. Satanas. Lucifer.
Since dawn of time the fate of man is that of lice
Equal as parasites and moving without eyes
A day of reckoning when penance is to burn
Count down together now and say the words that you learn
Hell Satan, Archangelo
Hell Satan, welcome year zero
Hell Satan, Archangelo
Hell Satan, welcome year zero
Non ricordava di aver mai sentito una canzone tanto gloriosa prima di quel momento. Non pensava l'avrebbe sentita su un tema simile, le canzoni così gloriose erano adatte per i pennuti forse, eppure la stava sentendo e gli stava piacendo.
Fu solo dopo il secondo ritornello che sentì qualcosa. Per un momento si guardò intorno, chiedendosi se avesse le traveggole. Era quasi certo che tra quella folla ci fossero dei demoni, ma quell'aura non era di un demone qualunque.
No, era impossibile. Doveva starsi sbagliando.
Si girò verso Eris. «Tu lo senti?!»
«Che cosa?!»
E poi iniziò il bridge e lo videro tutti e due.
C'era una figura dietro al palco. Era su una passerella che si stava sollevando verso l'alto, e la figura era in piedi ben dritta, due ali nere da pipistrello alle spalle, due corna sulla testa, e quando il cantante iniziò a cantare la figura aprì gli occhi e brillavano come tizzoni ardenti.
He will tremble the nations
Kingdoms to fall one by one
Victim to fall for temptations
A daughter to fall for a son
The ancient serpent deceiver
To masses standing in awe
He will ascend to the heavens
Above the stars of God
Le luci lo colpirono per appena un istante all'ultima parola, mostrando il volto più bello che chiunque avesse mai visto, dei lunghi canini completamente estesi, e un sorriso maligno.
Lux era senza parole. Non che non sapesse che il nonno era teatrale, ma non si aspettava fino a quel punto.
E quando l'ultimo ritornello venne cantato, delle fiamme alte metri e metri si innalzarono sul palco, scatenando ulteriori urla da parte di tutti i presenti. Lux fu sicuro che era opera del nonno, a giudicare da come teneva le mani aperte ai suoi lati.
Eris si chinò accanto a lui e urlò: «Quello lassù è il nonno per caso?!»
«È proprio lui, sento la sua aura fin qui!» urlò Lux.
Sentì gli occhi ardenti del demone puntarli come laser e il principe sentì un brivido scorrere lungo il suo corpo. Aggiunse: «E ora sa anche lui che siamo qua.»
«Impossibile non lo sapesse già da prima.» osservò la sorella, e Lux sapeva che aveva ragione. Nulla sfuggiva a Lucifero.
Rimase imbambolato a fissare il palco finché una nuova canzone non catturò la sua attenzione. Era il suono comune di una chitarra, con un ritmo tranquillo rispetto alle canzoni precedenti.
Si sedette sul muretto accanto ad Eris, sentendo il bisogno di riprendersi da ciò che aveva appena visto. Da tutto quanto, in realtà. Forse i concerti non facevano per lui.
La canzone aveva anche del latino, scoprì con sorpresa. Non che fosse davvero sorprendente, visto che la Chiesa usava il latino e quella band ne era una parodia.
La canzone successiva fu invece da subito più ritmata. Lux non si alzò finché non sentì Layla urlare: «Arriva! Arriva! Eris, guarda, questo fa morire!»
Portarono una bara sul palco, e c'era dentro una persona. Non era morta per davvero, suppose Lux, ma non si sarebbe sorpreso del contrario. Sollevò gradualmente le sopracciglia mentre vedeva due uomini vestiti di nero resuscitarlo con un defibrillatore e ficcargli in mano un sassofono per farlo suonare. (11)
Non era sicuro di non star avendo un sogno a quel punto. Non ci credeva. Soprattutto quando vide la persona, che era truccata come un vescovo e aveva la faccia truccata in maniera simile al cantante, fingere di stare male, essere rimessa nella bara ed essere semplicemente portata via come nulla fosse.
La canzone successiva invece aveva un suono allegro. Bastò il primo verso a Lux per classificarla come una canzone d'amore, ma niente avrebbe potuto prepararlo al ritornello.
You go down just like Holy Mary
Mary on a, Mary on a cross
Not just another Bloody Mary
Mary on a, Mary on a cross (12)
Si sporse verso Layla e urlò: «È un sottinteso sessuale blasfemo o me lo sto immaginando?!»
«Certo che non te lo immagini!» esclamò lei ridendo.
Non avrebbe mai capito gli umani, considerando poi che quella canzone la stavano cantando proprio tutti. Ed era lui il nipote del diavolo.
Anche se la frase "Your beauty never ever scared me" era carina, in effetti. Non poté non notarla tra i vari versi, visto che tutti l'avevano urlata facendogli perdere l'udito per vari secondi.
La canzone successiva, cantata con una voce tanto bassa che gli fece vibrare le ossa più di quanto non stesse già facendo la musica, non lo colpì tanto per il testo quanto per la musica e la performance.
Il cantante si stava muovendo in maniera troppo equivoca. Si stava facendo l'aria, era evidente, e tutti i presenti parevano apprezzare la cosa. Poté giurare di aver sentito qualcuno urlare di scoparla, o scoparlo, non era sicuro di chi avesse parlato.
«Ma che sta facendo?!» urlò Eris.
«He's horny!» urlò di rimando Layla ridendo. Lux la guardò come se le fosse cresciuta una seconda testa. (13)
Poi finì, e la canzone successiva benché lunga passò in un lampo, almeno per Lux che era perso in pensieri legati tra di loro da pensieri e parole sparse.
Il cantante, che anche tra le canzoni aveva chiacchierato con il pubblico dicendo cose assurde, annunciò la fine dello spettacolo. Lux era già pronto ad andarsene per assimilare tutta quella serata, ma a giudicare dal modo con cui tutti urlarono che volevano più canzoni gli fece intuire che non era ancora finita.
Contrattarono fino a tre canzoni in più. Lux sbuffò e si beccò una ginocchiata contro la spalla.
«Eris!»
«Che c'è?! Smettila di sbuffare come se ti stessero torturando!» esclamò lei.
Lui sbuffò di nuovo e si allontanò prima di beccarsi un'altra ginocchiata. Guardò la sorella e le fece la linguaccia, che lei ricambiò.
Poi iniziò la canzone successiva e questa era il genere di canzone che faceva venir voglia di ballare. Poi iniziò a cantare il cantante e Lux quasi si strozzò con la propria saliva.
Hey baby
Kiss the goat
Kiss, kiss, kiss the go-goat
You've been playin' around with magic that is black
But all the powerful magical mysteries never give a single thing back
You've been daddied by all the dudes that were not dad
And all of those dads never gave you the things
That you should have had
It ain't always what it seems
When you cling onto a dream
It ain't always there to please you
But he's the guy you wanna do
And you know that it takes two
Luckily he wants to do you too
Satan
Lucifer
Osculum obscenum (14)
Continuò, e a Lux veniva da ridere. Guardò per l'ennesima volta verso Eris e Layla, la prima che si muoveva a tempo, l'altra che cantava e saltava con un'energia incredibile, considerando che non era stata ferma dall'inizio del concerto.
E poi, seduto sul muretto vicino a lei, vide il nonno. Si bloccò, chiedendosi cosa stesse pensando del suo nipote in quel momento, poi vide che stava tamburellando le dita su una gamba a tempo.
Era il massimo di spontaneità che ricordava di avergli mai visto fare, così sorrise e tornò a guardare davanti a sé.
La canzone successiva non la ascoltò con attenzione, si limitò a sentire la musica e osservare tutti saltare, urlare e ballare. Persino le luci che venivano dal palco erano di tutti i colori; immaginò che era così che doveva apparire una discoteca.
«Nonno!»
Fu Eris a catturare la sua attenzione. Saltò giù dal muretto e andò davanti a Lucifero, prendendolo per le mani e tentando di tirarlo in piedi.
«Che vuoi da me, piccola peste?»
«Che balli! Puoi anche divertirti invece di fare il drammatico sul palco! Dai!»
Si girò verso il fratello. «Lux, aiutami!»
«Vuoi che perdiamo le mani tutti e due?!»
«Guastafeste! Dai, nonno, alzati e balla un po' con noi! Terremo il segreto, dai!»
Layla accanto a lui stava saltando e urlando felice, ignorando tutti loro.
Just wanna be
Wanna bewitch you in the moonlight
Just wanna be
I wanna bewitch you all night (15)
Fu solo quando era quasi finita la canzone che Lucifero decise di alzarsi. Eris sorrise radiosa e si mise a muoversi avanti e indietro a tempo; Lucifero non si mise esattamente a ballare, ma si mosse parallelo a lei quel tanto che bastava da avere l'aria di un ballo formale nonostante la nipote lo stesse strattonando non poco.
Lux sorrise. Eris l'aveva sempre vinta con lui, non poteva resisterle.
«Lux, vieni anche te!» esclamò Eris.
Il principe avrebbe preferito buttarsi di testa in una piscina d'acqua santa che ballare in qualunque modo accanto a Lucifero in persona, in particolare in quel caso. Aveva imparato con lui a ballare, ma non era la stessa cosa.
Fortunatamente la canzone terminò prima che potesse anche solo rispondere, e l'ultima canzone della serata iniziò a risuonare.
Living in the night
'Neath heavens torn asunder
You call on me to solve a crooked rhyme
As I'm closing in
Imposing on your slumber
You call on me as bells begin to chime
Are you on the square?
Are you on the level?
Are you ready to swear right here, right now
Before the devil
That you're on the square
That you're on the level
That you're ready to stand right here, right now
Right here, right now (16)
Sul muretto Layla urlava appassionata e Lux si chiese se si fosse accorta che aveva accanto il diavolo in persona. Lucifero dal suo canto si girò a guardarla e parve compiaciuto dal suo entusiasmo.
Il principe riportò lo sguardo verso il palco. Non voleva incrociare lo sguardo con il nonno. Era tutto troppo assurdo.
E alla fine, finì. Il cantante ringraziò, disse due parole, e se ne andò dal palco. Lux si accorse mentre la gente se ne andava che non sentiva quasi nulla.
Si girò verso il gruppo e vide che il nonno lo stava fissando, così come Eris. Aggrottò le sopracciglia e chiese: «Che c'è?»
Dovette leggere il labiale per capire cosa stava dicendo Eris: «Non ti sei girato quando ti abbiamo chiamato, tutto bene?»
«Non ci sento benissimo.» rispose. Lucifero sbuffò in maniera molto evidente, poi scandì: «Secondo te porto i tappi per le orecchie per sport?»
«Perché, hai dei tappi per le orecchie?» ripeté Lux confuso.
Lucifero scosse il capo e borbottò qualcosa che era di certo un insulto a lui e ai suoi geni angelici, poi disse, accompagnando con un gesto la frase: «Venite con me.»
Lux ed Eris lo seguirono, e si girarono quando videro il nonno fermo dietro di loro.
«Se vuoi vedere il tuo cantante dei sogni o quel che è, muovi quelle gambette!» sentì il nonno urlare. Layla, ancora sul muretto, guardò a bocca aperta il demone prima di saltare giù e correre verso di loro.
Ora che arrivarono davanti alla porta del camerino, l'udito di Lux era tornato. Lucifero aprì e davanti si trovarono il cantante con la giacca luccicante rossa dell'ultima canzone ancora indosso.
Appena li vide si tirò in piedi. «Eccovi.»
«Eccoci.» confermò Lucifero.
Lux fissò il cantante, che sembrava essersi trasformato rispetto a poco prima. Perché gli sembrava così… imbarazzato, avrebbe detto, tutto d'un tratto?
L'uomo si avvicinò a lui e gli tese la mano. «Piacere, io sono Copia.»
Lux gliela strinse. «Luxifer.»
«Immagino siate suo nipote.» disse annuendo prima di tendere la mano anche ad Eris, che disse: «Io sono Eris, sono sua sorella.»
«Molto piacere.» disse il cantante prima di rivolgersi a Layla, che al loro contrario stava tremando. Copia accennò a un sorriso e disse: «Tu invece credo sia una fan.»
«Piacere, io sono Layla.» disse la ragazza tutto d'un fiato stringendogli la mano con quasi troppa foga.
«Molto piacere, Layla.»
Si raddrizzò e disse: «Ho fatto il possibile per venire in zona, secondo lo stronzo era qua che vi avrei incontrato, mio signore. Anche se non credevo vi avrei incontrato per davvero.»
«Devi ringraziare i miei nipoti, non sono in grado di essere silenziosi con i loro affari.» rispose Lucifero fissando i due ragazzi.
«Cosa c'è esattamente tra di voi?» chiese Eris curiosa.
«Un patto con me, ovviamente.» si vantò Lucifero.
«Non ho esattamente idea di a quante generazioni fa risalga questa storia.» rifletté Copia grattandosi il mento. «Tante, però. Era un patto per cui in cambio dell'anima, ognuno di noi avrebbe avuto dei demoni a disposizione come collaboratori.»
«Esatto. Non ho mai avuto problemi fino a Nihil, si era fissato con la musica e quindi gli ho dovuto trovare dei demoni che sapessero almeno tenere in mano uno strumento. Non è semplice come può sembrare.»
«Sì, lui è così.» sbuffò Copia. «Sembra però che alla fine il suo progetto dei Ghost sia stato di vostro gradimento. Voglio dire, siete qui.»
«Fate buona musica in effetti, anche se preferisco la musica classica. Quella però non ha parole, e nelle canzoni che ho sentito quelle sono di certo la parte migliore.» confermò Lucifero. Lux lo guardò, stupito che il nonno stesse davvero elogiando qualcuno.
«Ci siamo tutti impegnati per rendervi omaggio nel migliore modo possibile. Ah, ecco, ditemi, come stanno i miei fratelli?»
«Dannati, ovviamente, ma non se la passano male, sono con i demoni che li hanno accompagnati in vita… credo abbiano un po' di riguardo per loro e non li stiano torturando come dovrebbero, ma posso chiudere un occhio. Sono abbastanza sicuro che uno abbia una tresca con uno dei miei demoni.»
«Terzo e Omega, certo! Mio fratello diceva spesso sul palco che voleva farselo metter dentro da lui.» commentò Copia. Lux sollevò entrambe le sopracciglia e si scambiò un’occhiata con Eris.
«Non sono mai andato giù a verificare di persona, non è il genere di cose che mi interessa.»
«Giusto, giusto, voi avete altri gusti.» disse subito Copia.
«Non intendo che non mi piacciono gli uomini, intendo che non mi interessa guardarne due che scopano.» ribatté Lucifero con nonchalance. Considerando che parlava sempre esclusivamente della nonna e di qualche demone-passatempo di sesso femminile, Lux gli rivolse un sopracciglio alzato.
«I gusti sono gusti, non sarò certo io a giudicare. Allora… passato l'esame?» chiese Copia guardando il nonno.
Lucifero tacque, fissando con intensità l'umano che aveva davanti. Molta gente se l’era quasi fatta addosso sotto quello sguardo che sembrava sondare l'anima, ma il cantante non si mosse di un millimetro.
«Passato.» disse infine.
Copia tirò un sospiro di sollievo e si rilassò di colpo. «Bene! Urrà!» esclamò contento.
Quattro paia di occhi lo fissarono e lui fece un finto colpo di tosse. «Sì, insomma, fantastico. Vi ringrazio, maestà.»
«Continua a scrivere canzoni su di me, Copia. Così forse verrò ancora a trovarvi.»
Guardò i nipoti e disse: «Domani avete scuola, ora rientriamo. Tu pure, mocciosa.»
«Posso…»
Tutti guardarono Layla, che aveva tirato fuori timidamente il telefono. «Posso chiedere una foto?»
«Oh. Certo.»
Cinque minuti dopo stavano camminando per il prato. Layla era raggiante, mentre gli altri erano in silenzio.
Non era un silenzio teso, semplicemente nessuno aveva nulla da dire. Lux avrebbe voluto indagare sull'ammissione del nonno, ma la sua vita sessuale non era affar suo e non lo sarebbe mai stato, quindi era inutile chiedere.
Aveva però qualcosa da dire e, giudicando il nonno abbastanza rilassato, disse: «Hai fatto davvero tanti complimenti a quell'umano.»
«Non sono tante le band umane che inneggiano a me così apertamente, Luxifer, bisogna restare in buoni rapporti con quelle che ci sono prima che cambino idea.» rispose il nonno.
«Non fai neanche a noi così tanti complimenti.»
«Voi avete altri standard da portare avanti, un concertino del genere per voi sarebbe uno scherzo. Almeno sapete che se mi congratulo con voi penso sul serio quel che dico.»
«Perché, non pensi che quel cantante sia stato bravo?» s'intromise Eris.
«Per gli standard umani è decisamente bravo. E ora piantatela di parlare, riportiamo dai suoi la mocciosa e torniamo a casa. Ho una certa età, sapete?»
I nipoti sbuffarono mentre Layla esclamava: «Non sono una mocciosa!»
Però Lux doveva ammetterlo, quella serata era stata interessante
-
La sera successiva Lux stava di nuovo leggendo a letto quando qualcuno bussò alla porta.
«Che c'è Eris?» chiese senza alzare gli occhi dal libro.
La sorella entrò in camera e si chiuse la porta alle spalle. Lux alzò lo sguardo e disse: «Qualche altro concerto in vista o è una visita di piacere?»
«Stavo pensando di chiedere al nonno di regalarci dei telefoni.»
Lux sollevò le sopracciglia. «Per farne cosa?»
«Se non vogliamo sentire solo il nonno che suona il piano per tutta la vita, per sentire altra musica ci serve un telefono. Come faceva sennò Layla a conoscere i Ghost? E poi può tornare utile se dovessimo dividerci… il telefono prende ovunque, sai?»
«E perché il nonno dovrebbe acconsentire?»
Eris sorrise. «Il nonno fa qualcosa solo se va a suo vantaggio, e modernizzarsi potrebbe andare a suo vantaggio.»
«Non sono sicuro la penserà come te.»
Eris sbuffò. «Accetterà, se coinvolgiamo la nonna. È stata tra gli uomini per anni, con un telefono può sentire tutta la musica che l’ha accompagnata finora. Il nonno non le vorrà negare un simile piacere. E così potremmo averne uno noi. Se poi lui non ne vuole uno è affar suo. Insomma, hai sentito la musica di ieri, chissà quante cose ci stiamo perdendo restando qui!»
Lux la fissò. Il ragionamento filava, ma gli mancava un tassello. «E perché me lo stai dicendo a me?»
«So a che stai pensando. No, non ti manderò a chiedere una cosa del genere al nonno. Lo chiederò io insieme alla nonna… Ma sai che il nonno stravede per te, quindi se ti dovesse chiedere potresti dire che ti sembra un’idea bellissima?» chiese Eris facendogli gli occhi dolci.
Lux sbuffò. «D’accordo. Ora vattene, che sto leggendo.»
«Chissà, magari con un telefono troverai in giro altri nerd come te! Ti faresti degli amici!»
«Io ho già degli amici.»
«Hai parenti e sudditi, non amici. Potresti approfittarne.»
«Ci penserò. Ora vai, saprò da te o dal nonno il risultato della contrattazione.»
Eris sbuffò e se ne andò. Lux fissò la porta, certo che il nonno avrebbe chiesto a lui un parere a riguardo, ma anche certo che alla fine il telefono lo avrebbero ricevuto.
Quel che sarebbe successo dopo, invece, sarebbe stata una bella sorpresa.
~•~
La scaletta nell'ordine era questa (tra parentesi i riferimenti precisi):
Kaisarion (1)
Rats (2)
Faith (3)
Spillways (4)
Cirice (5)
Hunter's Moon
Jesus He Knows Me (6)
Ritual (7)
Call Me Little Sunshine (8)
Con Clavi Con Dio (9)
Watcher in the Sky
Year Zero (10)
Spöksonat
He Is
Miasma (11)
Mary On a Cross (12)
Mummy Dust (13)
Respite on the Spitalfields
Kiss the Go-Goat (14)
Dance Macabre (15)
Square Hammer (16)
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