Cicatrici
Un vecchio-nuovo per iniziare direi che è perfetto. Non è molto cambiata, ma poco importa.
Enjoy
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Categoria: What If
Protagonisti: Mik e Lux
Spoiler: Nessuno (basta sapere la trama sommaria di Zaffiro Blu)
Trigger/content warning: Menzione di torture
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La guerra era finita. Era stata sanguinosa, stancante e con molte perdite, ma era finalmente finita e inferno e paradiso avevano vinto.
Mik osservò suo padre e suo nonno ritrovarsi e abbracciarsi. Li osservò stringere sua sorella. Osservò persino Lucifero stringere sua moglie come se ne dipendesse la sua vita.
Osservò ogni cosa da lontano. Non voleva unirsi ai festeggiamenti, non aveva nulla da festeggiare realmente.
La mano sinistra avvolse il suo petto per sfiorare la parte destra della sua schiena. La sfiorò appena prima che un fruscio lo facesse girare di scatto.
Luxifer emerse dai cespugli. Si scrollò di dosso foglie, spine e rametti ancora attaccati ai vestiti, poi sollevò lo sguardo e lo vide.
«Ah, non pensavo questo tronco fosse già occupato.» commentò.
«C'è spazio per starmi a distanza di sicurezza, se temi di poterti contaminare con la mia presenza.» rispose Mik facendo cenno ai cinque metri buoni liberi.
«Interessante, allora non sono l'unico che non si sente voglioso di festeggiare.»
Lux avanzò e si sedette a neanche mezzo metro da lui. Mik lo osservò e fece: «Che ti è successo all'occhio?»
L'occhio azzurro era chiuso, una cicatrice verticale sulla palpebra e sulla guancia. I demoni guarivano sempre dalle ferite, bastava un po' di sangue per farle rimarginare, e quell'occhio chiuso e quella cicatrice erano qualcosa di decisamente insolito.
«Il mio occhio da discendente di Lucifero, intendi? Temo mi sia stato sottratto.» fu la risposta del moro.
«Sottratto?»
«Gaalb me lo ha cavato dall’orbita. Stando attento a tenermi ben sveglio, naturalmente.»
«Ahia.» fece Mik con la sua miglior espressione addolorata. Non che dovesse fingerla.
«Già, è stato sgradevole ed estremamente doloroso. Sarà divertente però quando tornerò agli inferi... I nobili già non mi accettavano prima, immagino ora.»
«Considerando tutto ciò che è successo, dovrebbero onorarti e farti i complimenti. E poi dubito tuo nonno lascerebbe fare loro i loro comodi.» osservò Mik.
«Mio nonno non sa ancora che ho perso il suo occhio. Aspetta che lo scopra e vedrai che tenterà di cavarmi anche l'altro.»
Mik lo guardò un momento, senza aggiungere altro, poi guardò il terreno davanti a sé.
«Qual è invece il tuo motivo per deprimerti?» chiese poi Lux, fissandolo con l'occhio sano.
Mik rivolse al moro un'occhiata, poi si tolse con lentezza la maglia. Guardò i presenti, controllando che nessuno li guardasse, poi estrasse le ali.
O meglio, l'ala.
Solo l'ala sinistra uscì dalla sua schiena. Essa si appoggiò sul terreno dietro a loro, nascondendosi ad occhi indiscreti.
«È successo quel che credo?» chiese Lux guardando l'ala con discreta incredulità.
«Se credi che Gaalb mi abbia tagliato un'ala, allora sì, è successo quel che credi.» disse Mik prima di ritirarla e rimettersi la maglia.
«Il taglio delle ali è qualcosa che va fatto solo agli angeli caduti. A te non avrebbero dovuto farlo.»
«Già, ma credo fosse quello il punto. Gaalb non l'ha mica fatto per punirmi, lo ha fatto per divertimento, sapendo benissimo che gli sarebbe servito tempo per tagliare un'ala allenata al volo da diciott'anni. Voleva farmi soffrire e basta.» disse Mik reprimendo un brivido. Ricordava il dolore come se fosse successo tutto un’ora prima.
I due principi rimasero in silenzio per un po', poi Lux disse: «Siamo fottuti.»
«Ogni tanto apprezzo le tue doti di sintesi.»
«Dici che se mi faccio accompagnare da te, il nonno potrebbe non uccidermi?»
«Parliamo di Lucifero, lo conosci meglio di me. Avrà di certo qualcosa da dire, a te per aver perso un occhio, a me per essermi fatto tagliare un ala come fossi un uccellino indifeso.»
«Hanno usato le catene dorate del nonno?» chiese Lux.
«Erano dorate, suppongo fossero quelle.»
«Allora capiranno.» disse appoggiandogli una mano sulla spalla nel primo gesto di amicizia che i due ricordassero di essersi mai scambiati.
«Togliamoci il pensiero.» disse infine Mik.
I due si alzarono e il biondo estrasse l'ala rimasta. Si guardarono, poi avanzarono verso tutti i loro parenti.
Con sua grande sorpresa, Lux ricevette da Lucifero solo un sospiro rassegnato, mentre Mik venne stretto in un abbraccio di gruppo soffocante che gli permise di piangere silenziosamente senza che nessuno al di fuori potesse vederlo.
Era comune tornare da una guerra con delle cicatrici; le loro li avrebbero segnati per sempre.
Nonostante ciò, la guerra era finita e paradiso e inferno si erano parzialmente riappacificati.
Almeno quell'incubo era finito.
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