Bohemian Rhapsody
Questa fanfiction è un remake della scena nel libro in cui la prof fa cantare a Lilith quella filastrocca popolare con Lux che l'accompagna.
Enjoy
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Categoria: Alternative Universe
Protagonisti: Lilith, Lux e Mik
Spoiler: Del capitolo 11 di Zaffiro Blu
Trigger warning: Nessuno
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La professoressa di musica aveva deciso che tutti dovessero dimostrare qualche abilità canora o musicale.
Lilith non suonava nessuno strumento, e così la professoressa Sterlini aveva deciso che, come chiunque altro non sapesse suonare qualche strumento, doveva cantare.
Si alzò dal suo posto e raggiunse la professoressa con la voglia di cantare che era ai minimi storici. Sapeva cantare, cantava nei cori angelici da sempre, ma non era nulla di speciale se confrontata con altri angeli che conosceva.
«Qualcuno si offre volontario per accompagnarla con uno strumento?»
Mik fu il primo ad alzare la mano, naturalmente. Lilith sorrise speranzosa, c’erano almeno un paio di canzoni che conoscevano entrambi e che lei poteva cantare.
Poi qualcun altro alzò la mano. Lilith restò con la bocca socchiusa per la sorpresa: era stato Lux ad alzarla, un sorriso divertito sul volto.
«Luxifer, quale onore! Finalmente ti vedo un po’ partecipe! Con quale strumento vorresti accompagnarla?»
Lilith seppe già la sua risposta ancora prima che le parole lasciassero la sua bocca: «Con il pianoforte.»
«Splendido!»
Lux si alzò dal suo posto e la raggiunse accanto al pianoforte. Allargò il suo sorriso divertito, poi si chinò su di lei e sussurrò: «Cosa vuoi cantare, principessa?»
La scelta più semplice era cantare un’antica filastrocca popolare che aveva a stento bisogno di musica di accompagnamento, ma Lilith sapeva che poteva fare meglio di così. Tanto valeva approfittare di Lux.
«Bohemian Rhapsody la sai suonare?» chiese lei. Si era innamorata di quella canzone al primo ascolto e l’aveva imparata a memoria nel giro di una settimana, ma imparare le parole non era difficile quanto imparare a suonarla.
«Sì, dopo che ce l’ha fatta sentire Lily l’ho imparata.» rispose lui trasformando il sorriso divertito in uno più genuino quando nominò la demone. Lilith sentì una leggera fitta di gelosia ma la ignorò quanto possibile.
Guardò l’insegnante e disse: «Se non è un problema, vorrei cantare qualcosa di diverso.»
Lux si sedette al pianoforte alle sue spalle e sentì gli occhi su di sé mentre la professoressa rispondeva: «Ma certo, ben volentieri!»
Lilith annuì. Si sentiva nervosa, forse per avere così tanta gente davanti pronta a sentirla. Fortunatamente era lei a dover iniziare, poteva prendersi ancora qualche secondo.
Fece un respiro profondo, poi chiuse gli occhi e iniziò a cantare.
Is this the real life?
Is this just fantasy?
Caught in a landslide
No escape from reality
Le prime note di pianoforte si unirono a lei. Prese coraggio e continuò a cantare.
Open your eyes, look up to the skies and see
I'm just a poor boy, I need no sympathy
Con sua immensa sorpresa, la voce di Lux si unì a lei per fare le altre voci.
Because I'm easy come, easy go, little high, little low
Any way the wind blows doesn't really matter to me, to me
Lilith non sapeva che Lux sapesse cantare. Era una voce bassa ma intonata: avrebbe dovuto cantare lui quella canzone, a suo parere, ma il test era su di lei.
Il pianoforte riempì il silenzio, e allora iniziò per davvero.
Mama, just killed a man
Put a gun against his head, pulled my trigger, now he's dead
Mama, life had just begun
But now I've gone and thrown it all away
Mama, ooh, didn't mean to make you cry
If I'm not back again this time tomorrow
Carry on, carry on as if nothing really matters
Too late, my time has come
Sends shivers down my spine, body's aching all the time
Goodbye, everybody, I've got to go
Gotta leave you all behind and face the truth
Mama, ooh
I don't wanna die
I sometimes wish I'd never been born at all
Sobbalzò quando sentì un secondo strumento unirsi. Aprì gli occhi e vide Mik seduto al suo posto con il violino appoggiato tra il mento e la spalla. Nella canzone avrebbe dovuto esserci una chitarra a quel punto e lui era intervenuto per sostituirla.
Si fermò in vista della nuova parte della canzone e si alzò dal posto a un cenno eccitato dell’insegnante che lo intimava a raggiungerli.
Lilith riprese a cantare, Lux che suonava il piano accanto a lei. Come scoprì dopo poco, si prese lui la briga di cantare tutto ciò che non era Freddie Mercury a cantare nella canzone originale.
I see a little silhouetto of a man
Scaramouche, Scaramouche, will you do the Fandango?
Thunderbolt and lightning, very, very frightening me
(Galileo) Galileo, (Galileo) Galileo, Galileo Figaro, magnifico
But I'm just a poor boy, nobody loves me
He's just a poor boy from a poor family
Spare him his life from this monstrosity
Mik decise di unirsi nel canto solo a quel punto, facendo da eco alla sorella mentre Lux cantava tra un verso e l'altro.
Easy come, easy go, will you let me go?
Bismillah
No, we will not let you go (let him go)
Bismillah
We will not let you go (let him go)
Bismillah
We will not let you go (let me go)
Will not let you go (let me go)
Never, never, never, never let me go
No, no, no, no, no, no, no
Oh, mamma mia, mamma mia
Mamma mia, let me go
Beelzebub has a devil put aside for me, for me, for me
Mik prese a suonare il violino con decisione. Non aveva cantato l’ultimo verso, al contrario di Lux e di Lilith. La ragazza prese a cantare l’ultima parte.
So you think you can stone me and spit in my eye?
So you think you can love me and leave me to die?
Oh, baby, can't do this to me, baby
Just gotta get out, just gotta get right outta here
Mik smise di suonare presto e guardò sua sorella e Luxifer mentre concludevano la canzone.
Ooh
Ooh, yeah, ooh, yeah
Nothing really matters, anyone can see
Nothing really matters
Nothing really matters to me
Anyway the wind blows
E la canzone finì. Lilith guardò con un sorriso suo fratello e rivolse un sorriso più timido anche a Lux, che si stava ora alzando dal posto con un sorriso soddisfatto stampato in volto.
Poi un applauso ruppe il silenzio che si era creato. Era della professoressa, che stava battendo le mani come se avesse appena visto Freddie Mercury in persona cantare. Non era l’unica, anche qualche altro ragazzo che probabilmente aveva cantato con loro si era unito.
«Meravigliosi! Sublimi! La tua voce, Lilith, è magica, potrebbe essere quella di un angelo!» esclamò, facendola arrossire. «E voi, invece, non solo bellissimi e giovani ma anche talentuosi! Suonare il piano perfettamente a tempo, suonare il violino per sostituire gli altri strumenti ma tenere comunque il ritmo e l’intonazione!»
I due principi si guardarono un’occhiata, un po’ un’ombra di sfida, un po’ semplice soddisfazione.
«Da quanto suonate i vostri strumenti voi due? Siete incredibili!» esclamò ancora prendendo Lux per un braccio per portarlo accanto a Mik.
I due si guardarono, poi Lux rispose: «Da anni, ho forse iniziato a suonarlo prima ancora di iniziare a parlare… Mio nonno ci teneva particolarmente, visto che mio padre non si è mai dimostrato interessato.»
«Io non proprio da così tanto.» ammise Mik. «Ma mi piaceva sentire mio nonno suonare il violino e ho voluto imparare. Non sono minimamente al suo livello però.»
Lilith aveva sentito suonare il loro nonno forse una decina di volte in totale. Era un’abitudine che aveva iniziato con Lucifero quando ancora era Helel, lui con il suo violino e Helel con il magnifico pianoforte dorato ancora custodito nella Reggia Bianca; suonare dopo la sua caduta era sempre stato difficile per lui, persino dopo tutto quel tempo.
Aveva ripreso per Mik, che lei sapesse, senza aver toccato lo strumento per millenni.
«Beh, i vostri nonni sicuramente hanno avuto più tempo per imparare!» esclamò lei. Si rivolse verso Lilith e aggiunse: «E tu invece? Hai la voce di un usignolo, credo che Freddie dal paradiso si sia commosso a sentirti!»
Lilith esitò un momento prima di rispondere, pensando al fatto che probabilmente Freddie non era lì da loro come credeva. «La nostra famiglia è molto religiosa, canto nel coro della chiesa da anni.»
«Bravissimi, davvero eccezionali!»
La campanella suonò, facendo tirare un sospiro di sollievo alla giovane. Andò a prendere le sue cose mentre il resto della classe usciva dall'aula.
Prese per un braccio Lux prima che scappasse. «Lux.»
«Il prossimo che prova ad afferrarmi senza il mio permesso giuro che le prende. Che c’è?»
Si avvicinò a lui e sussurrò: «Che tu sappia… Freddie Mercury è da voi o da noi?»
Lux la fissò un momento. «Che razza di domanda è?»
«Credo all’inferno, lo avremmo notato se fosse stato da noi.» disse Mik alle sue spalle, che aveva sentito ciò che aveva chiesto.
«Fino a poco tempo fa non sapevamo nemmeno che esisteva.» osservò lei.
«Non ho idea di dove sia la sua anima, se ci tieni tanto posso chiedere a mio padre se ha un registro o qualcosa.» sbuffò Lux.
«Se devi fare l’antipatico risparmiati la ricerca, ero solo curiosa.» ribatté lei acida. Ricevette due sguardi stupiti che ignorò mentre superava entrambi per uscire di lì.
Non poteva negare però di essersi divertita.
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