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【ʜᴀɪʟᴇᴇɴ】

Trattenni a stento un risolino tra le labbra mentre Xiaver spalancò gli occhi incredulo, sicuramente pensando che mi stessi prendendo gioco di lui, quando non era assolutamente così.

Scossi velocemente il capo, aggrappandomi con una mano ad un suo braccio muscoloso, «Non sto ridendo di te... Ma davvero pensavi che gli sarebbe bastato toccarsi i muscoli e ammiccare un po' per farmi cadere ai suoi piedi?», scoccai la lingua contro al palato, «Mi deludi Parkinson.»

Mi passai una mano tra i capelli per ravvivarli, anche se erano umidicci e fastidiosamente pesanti sulla schiena, «Pensavi davvero che avrei accettato di farmi una settimana con te e poi provarci col primo coglione che capitava? Xiaver, anche io sono innamorata di te», farfugliai infine, percependo le mie guance riscaldarsi mentre lui spalancava nuovamente gli occhi, ma in essi questa volta vidi felicità.

Non disse nulla. No... Semplicemente si avvicinò a me, mi prese il viso tra le mani, facendomi avvampare nuovamente e poi premette con dolcezza le sue labbra sulle mie.

Dischiusi all'instante le labbra per dar accesso alla sua lingua poi la fece scontrare con la mia in una danza bagnata e bisognosa. Mi aggrappai alle sue spalle, mettendomi in punta di piedi per arrivare meglio alla sua bocca mentre Xiaver avvolse le sue braccia intorno alla mia vita per tenermi stretta a sé.

Il mio cuore era sul punto di esplodere mentre nel mio stomaco le farfalle svolazzavano impazzite, facendomi contorcere le budella per il piacere. Piacevoli brividi percorsero la mia schiena mentre affondavo possessivamente le dita nella sua pelle, lasciandogli con molta probabilità dei segni rossi, ma in quel momento poco mi importava.

La sua lingua si scontrò con la mia. Mugugnai nella sua bocca, sentendo le gambe tremolare per il piacere poi mi staccai dalle sue labbra per riprendere fiato. Allacciai una mia gamba dietro la sua schiena, sorridendogli maliziosamente. Xiaver ricambiò il sorriso poi afferrandomi per i glutei e facendomi ansiare, mi alzò da terra. Intrecciai immediatamente braccia e gambe intorno al suo corpo per stringermi a lui poi mi fiondai nuovamente sulle sue labbra, succhiando con veemenza il labbro inferiore.

Ero al settimo cielo. Mi sentivo benissimo, ero felice e per adesso mi bastava quello. Mi bastava stare fra le braccia di Xiaver e godermi quel bacio che desideravo non finisse mai mentre lui con le mani, mi accarezzava dolcemente la schiena, facendomi rabbrividire per il piacere.

Xiaver si staccò da me ed io mugugnai offesa, «Quindi ora stiamo insieme?», ansimò nella mia bocca, cosa che mi fece schizzare il cuore fuori dal petto poi annuii.

«Sì, ora stiamo insieme, ragazzo Oreo», risposi, sorridendogli felicemente mentre con le dita gli tracciavo il contorno della mascella ricoperta di peluria castana.

Lui ricambiò il sorriso poi mi diede un veloce bacio sulle labbra, «La mia ragazza Oreo. La mia rompiballe», mi prese in giro lui, ghignando maliziosamente.

Gli diedi un leggero scappellotto che lo fece ridacchiare, «Coglione», borbottai, gonfiando le guance arrossate mentre stavo ancora ancorata a lui in mezzo alla spiaggia — per fortuna deserta.

«Il tuo coglione.»

Sì, il mio e di nessun'altra.

Fine.

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