CAPITOLO 75

Il nostro destino viene formato dai nostri pensieri e dalle nostre azioni. Non possiamo cambiare il vento ma possiamo orientare le vele.
(Anthony Robbins)








"Adrian ora posso abbracciarti?"
Con quale coraggio avevo pronunciato quelle parole?
Era passato soltanto un giorno da quel momento, eppure quel confronto era inciso indissolubile nella mia mente.
Solo ripensare a quegli attimi mi metteva tanto in imbarazzo che diventavo tonalità scarlatta all'istante. Scossi la testa più volte freneticamente, cercando di tornare alla realtà.

Mancava una settimana alle vacanze natalizie, ero super entusiasta all'idea e speravo di passare anche un po' di tempo con Adrian, volevo davvero avvicinarmi a lui... Ma erano anche gli ultimi giorni di scuola in cui dovevo svolgere alcuni esami, ero decisamente nel panico.

Intanto che il mio cervello rifletteva su questo, camminavo veloce verso scuola.
La lezione stava per iniziare ed io ero già in ritardo.
Indossavo un jeans imbottito e un maglione leggermente lungo tonalità bordeaux, infine avevo raccolto i miei capelli in un elastico per comodità.

Stavolta, non mi soffermai troppo a guardare il cielo nuvoloso o le strade ancora deserte, ma ricoperte da un sottile strato di neve candida.
Quasi tutte le abitazioni erano addobbate per la festività imminente, i cortili erano pieni di renne e babbo natale luminosi.

Arrivata finalmente a scuola mi aspettavano delle materie pesanti da affrontare, però, nel pomeriggio avevo appuntamento con le mie migliori amiche nella biblioteca dell'istituto per ripetere le discipline d'esame insieme.

La classe oggi, stranamente, era parecchio rumorosa.
La professoressa sembrava sul punto di una crisi isterica, tuttavia io non riuscivo a seguire il suo discorso, nulla di quello che stava spiegando... Troppo presa dai miei assidui pensieri.
Così, mi limitai semplicemente a copiare sul quaderno le varie formule di algebra che aveva segnato alla lavagna.

Fissai il vuoto probabilmente per qualche minuto poiché fu nuovamente un eterno tormento... le ultime parole di Adrian, quella sera, risuonavano graffianti nel cervello.

Ciononostante, quella sua risposta significava che prima o poi avrebbe accettato quella verità che mi apparteneva? Che avrebbe lasciato alle spalle quel passato per vivere un presente pacifico con me?

Ormai, quello che incominciavo a sentire per lui, andava oltre al semplice "mi piaci".

<< Signorina oggi è parecchio distratta, quindi conosce già queste formule? Le vuole comunicare ai suoi compagni di classe? >> Annunciò, inaspettatamente, l'insegnante con tono arrogante, facendomi prendere un grande spavento.
<< Professoressa mi scusi, ho un tremendo mal di testa oggi >> dichiarai dispiaciuta, mentendo spudoratamente.

A quel punto, miracolosamente, mi ignorò.
Dopo due ore di biologia, finalmente, ero libera... La giornata a scuola era conclusa.
Allora, raggiunsi frettolosamente la biblioteca all'interno dell'istituto e al suo ingresso, fortunatamente, c'erano già le mie migliori amiche ad attendermi.

<< Ciao carissime >> pronunciai quasi scherzosamente verso di loro.
Chloe indossava una felpa color rosso che donava ancora più lucentezza ai suoi capelli di quella simile tonalità.
Alexis, invece, indossava un leggings nero e una maglia di lana color cipria.
<< Sei pronta a studiare per un intero pomeriggio? >> Chiese sarcastica Alexis.
<< Sono già esausta, in realtà >> esordii con voce abbastanza stanca.
<< Forza Judie, dobbiamo superare tutti i test... siamo all'ultimo anno! >> Ci invogliò, in un certo senso, Chloe.

Entrammo in biblioteca.
La sala enorme era illuminata perfettamente, vicino alle pareti sbiadite si intravedeva ancora una tonalità avorio, c'erano anche alcuni quadri che raffiguravano paesaggi naturalistici.
Inoltre, la stanza era piena di grandi librerie ricolme di libri di qualsiasi genere, ovviamente erano presenti pure molti risalenti ad un secolo fa... La polvere, oramai, ricopriva le loro copertine.
Oggi c'erano troppi studenti, ma era anche normale, dato che tutti erano impegnati con gli esami.

Mentre le mia amiche cercavano di trovare dei posti liberi dove poterci sedere, da lontano scrutai la figura di Sebastian salutarci vivacemente.
Ricambiai anch'io, agitando la mano, ma dopo qualche secondo, ci raggiunse velocemente.

Aveva sempre quel suo fascino da uomo estremamente studioso.
I suoi occhi grandi e i capelli castani abbastanza mossi, gli conferivano sicuramente un vantaggioso successo con le donne.

<< Ciao ragazze, non mi aspettavo di vedervi qui >> Dichiarò Sebastian contento.
<< Studiare in questo posto silenzioso e senza alcuna distrazione è l'ideale per noi >> sentenziò Alexis.
<< Certo, però, non ci sono molti posti liberi oggi... Volete sedervi dove sono io? C'è un tavolo ampio con altre persone >> Domandò sereno Sebastian.
<< Si >> risposi subito convinta, poiché speravo, in verità, che potesse aiutarmi in qualche materia.

Arrivati al tavolo in legno, ci accomodammo... c'erano pure due studenti e una ragazza.
Quei tipi avevano lo sguardo incollato sui libri, tuttavia sembravano quasi gemelli dato che avevano entrambi gli occhiali e una tuta da ginnastica interamente color corvino.
La ragazza, invece, appena ci adocchiò lì vicino, alzò il volto verso di noi, sorridendoci.
Era molto carina con i suoi capelli biondi e le sue lunghe ciglia.

<< Loro sono delle mia amiche, si aggiungono a noi >> spiegò Sebastian.
Poi proseguì gentile, indicandoci per presentarci:
<< Sono Alexis, Judie e Chloe >>
<< Shhhh >> ci riprese subito la bibliotecaria, innervosita.
Era sempre una spina nel fianco...

Le mie amiche dopo aver sistemato i libri e quaderni iniziarono a studiare arte. C'erano parecchie strutture, stili e dipinti da dover memorizzare.
Io, invece, decisi di ripetere fisica, dato che non ci capivo mai nulla.
Era davvero complessa come materia.

Nel silenzio più totale trascorse quasi un'ora, ma io avevo solo imparato tre formule, senza però, saperle applicare.
Ero un vero disastro.

Inaspettatamente mi sentii osservata, era Sebastian... avvicinandosi verso la mia figura incerta, bisbigliò cauto:
<< Hai bisogno di un aiuto? >>
<< Si, ti prego! >> Confessai disperata.
A quel punto, chiese cortesemente a uno di quei ragazzi di spostarsi e si posizionò, alla fine, proprio accanto a me.
Prese il mio libro tra le sue mani e lo sistemò al centro tra me e lui, abbassò il volto verso la mia corporatura e cominciò a spiegarmi ogni formula e svolgimento.

Ora era tutto decisamente più chiaro poiché aveva un modo di esporre le discipline davvero semplice.
Ogni tanto, però, la mia mente perdeva per qualche secondo la concentrazione.
Era così vicino al mio esile corpo che potevo percepire benissimo il suo profumo e squadrare alla perfezione il suo viso delicato.
Eppure, non capivo il motivo, ma fu automatico per me, confrontarlo più volte con quello di Adrian.

Poi, improvvisamente, Alexis propose affaticata verso me e Chloe:
<< Ragazze vogliamo andare a fare una breve pausa? Ho bisogno di un po' d'aria. >>
<< Certo >> rispose repentina Chloe anche per me.
In verità, non aspettavo altro.
Chiesi pure a Sebastian di venire con noi, ma rifiutò.
Mi spiegò che preferiva uscire fuori alla terrazza per fumare.

Mentre ci alzavamo, però, quella ragazza sconosciuta, seduta al nostro stesso tavolo, domandò timida sottovoce:
<< Posso venire con voi? Devo comprare una bottiglina d'acqua. >>
<< Si >> affermai dopo qualche secondo di esitazione osservando le facce interrogative delle mie amiche, probabilmente non avevano udito la richiesta dato che era impossibile alzare la voce in quel luogo.

Così, ci dirigemmo tutte fuori dalla biblioteca.
Nel lungo corridoio adiacente, c'era un distributore automatico di bevande calde.

<< Ragazze è un piacere conoscervi, io sono Donnie. >> Asserì, inaspettatamente, la ragazza.
<< Piacere nostro >> Rivelò Chloe, sorridendole.
<< Che anno frequenti? >> Chiese curiosa Alexis.
<< Sono al quarto, voi? >> Domandò altrettanto interessata, Donnie.
<< Siamo all'ultimo anno >> Riferì con una nota di sollievo, la mia amica.
<< Quindi frequenti gli stessi corsi di Sebastian? >> Chiesi indiscreta.
<< Si quasi tutti, siamo amici di lunga data >> argomentò fiera.

Nel frattempo, eravamo arrivate finalmente davanti al distributore automatico, allora Chloe domandò tranquilla:
<< Cosa prendete? Io un caffè >>
<< Prendo anch'io un caffè, ho davvero sonno! >> Borbottò Alexis, sbadigliando lievemente.
<< Io devo prendere l'acqua e tu? >> Domandò Donnie, rivolgendosi verso di me.
In realtà ci stavo pensando, non sapevo se prendere un thè o una cioccolata calda.

Dopo un attimo, mortificata per l'attesa, dichiarai convinta:
<< Un cappuccino >>
In verità, alla fine, avevo optato per una bevanda che non prendevo spesso... Era giusto cambiare qualche volta.

<< Allora cosa stavi ripetendo? >> Chiese Chloe a Donnie, mentre Alexis indifferente sorseggiava beatamente il suo caffè.
<< Sono venuta qui per letteratura inglese, ma non ho il libro e purtroppo da internet sono riuscita a trovare poco sulle opere e sugli autori che devo studiare >> Confidò stranamente triste.
<< Se vuoi posso prestarti io quel libro, quello del quarto anno, fortunamente, lo tengo ancora in camera >> Avvertii per risollevarle il morale.
<< ohhh sarebbe grandioso, domani potrei anche già riportartelo a scuola, devo soltanto segnarmi qualche appunto in più >> Concordò alquanto felice, Donnie.

<< Ragazze ora dobbiamo rientrare, altrimenti resteremo in biblioteca fino alla chiusura >> Puntualizzò seria Alexis.
A quel punto, ci dirigemmo verso la sala.
Nel frattempo, Donnie ci spiegava quali autori probabilmente in questi mesi doveva sostenere nei vari esami... Sostanzialmente erano simili a quelli dell'anno precedente.

Giunta in biblioteca, Sebastian era già seduto accanto a me con lo sguardo fisso sul mio libro di fisica.
Appena mi sedetti, mi sorrise debolmente come se mi stesse aspettando da un po' e infine, chiarì:
<< Trascrivi queste regole che ti ho evidenziato, sono più semplici da ricordare e da applicare. >>
<< Ahh grazie >> Risposi sorpresa e contenta.

E così passarono altre due ore, in cui però, riuscii magicamente a comprendere tutte le formule dei due capitoli che mi occorreva conoscere, mi dispiaceva soltanto aver disturbato Sebastian dato che stava svolgendo un programma di studio che non era il suo del quarto anno.

<< Ragazze andiamo? Sono troppo stanca >> Chiese fiduciosa Alexis.
<< Si assolutamente >> affermò Chloe.
Così, dopo aver sistemato i libri nella mia borsa color antracite, esordii verso Sebastian:
<< Non so proprio come ringraziarti>>
<< Tranquilla, è un piacere >> confessò lui, sorridendomi sinceramente.
<< Allora io vado, ci vediamo in questi giorni... >> farfugliai felice e lui ricambiò il saluto, facendomi pure l'occhiolino.

Ma mentre stavo per arrivare alla porta per uscire fuori da lì con le mie migliori amiche, Donnie ci raggiunse velocemente e dichiarò spavalda:
<< Ragazze scusatemi, ma se non è un problema, vengo con voi... così prendo il libro di letteratura inglese>>
<< Va bene, allora passiamo un attimo a casa mia >> affermai lievemente incerta, sperando che le mie amiche non andassero per conto loro poiché, stranamente, non mi sentivo molto a mio agio.

Durante il tragitto per raggiungere la mia abitazione, iniziammo a chiacchierare della scuola.
Poi, improvvisamente, Chloe dichiarò speranzosa:
<< Fa veramente freddissimo, ma sono così entusiasta! Tra una settimana è natale e vorrei tanto nevicasse parecchio quel giorno, così da rendere tutto ancora più magico!>>
<< Lo spero anch'io e non ci dimentichiamo che a breve ci sarà il festival di Natale a scuola, non vedo l'ora! Ci saranno sicuramente tanti ragazzi carini. >> Suggerí con scaltrezza Donnie, sorprendedomi davvero.
Effettivamente, non la conoscevo per niente.

Solo ora, però, avevo realizzato che presto sarei stata a casa con Adrian per le vacanze invernali... avrei trascorso l'intero natale probabilmente con lui e ciò mi riscaldava assurdamente il cuore.

Ciononostante, il festival di Natale organizzato dalla scuola era proprio sparito dalla mia mente.
Una strana ansia iniziò a percuotermi.
Adrian avrebbe partecipato? E avrebbe invitato qualche ragazza?

Questo pensiero pareva inquietarmi l'anima.

<< Quale abito metterete al festival? Ho visto in vetrina, l'altro giorno, uno davvero sexy >> Ammiccò euforica, Alexis.
<< Io ho un vestito semplice color cobalto che non ho mai messo, forse indosserò quello e tu Judie? >> Chiese curiosa Chloe.
<< Non saprei... comunque siamo arrivate, entriamo. >>
Così, dopo aver girato le chiavi nella serratura, aprii la porta principale.

Ma la luce dell'ingresso era già accesa.

Era Adrian?

<< Hai una casa fantastica! >> Gridò quasi Donnie, osservando dettagliatamente il pavimento, i mobili, il soffitto...
<< Ti ringrazio, ora salgo sopra a prenderti il libro, ma andiamo prima in cucina così posso offrirti qualcosa da bere >> Proposi speranzosa, sperando che il mio coinquilino fosse in camera sua.

Eppure quando fui lì, il mondo parve quasi crollare.

Inaspettatamente, c'era proprio Adrian in quella stanza.

Mi guardò intensamente, tuttavia non disse nulla, nonostante fossi in compagnia delle le mie amiche.
I suoi occhi acquamarina sul mio corpo, mi facevano vacillare su ogni sentimento che sentivo crescere al mio interno per lui.

Sembrava più angelico del solito, aveva un jeans chiaro e un maglioncino bianco.
Ero sorpresa, era decisamente incantevole.

<< Ciao >> pronunciò freddamente alle mie migliori amiche che ricambiarono subito il saluto.
<< Come stai Judie? >> Chiese Adrian, inaspettatamente, davanti a tutte, con un sorriso malizioso stampato sul volto latteo e con una tonalità alquanto ambigua.
Non sapevo cosa pensare... Mi procurò letteralmente un colpo al cuore.

Poi si avvicinò di qualche passo e sussurrò seducente vicino al mio orecchio già in fiamme:
<< Oggi hai compagnia... è un vero peccato. >>
Spalancai gli occhi.
Mi stava provocando?
Era senza ritegno...
Mi schiarii la gola per riprendermi dallo shock.

<< Bene, tu come stai? >> Domandai dopo qualche secondo abbastanza perplessa, riportando la conversazione alla normalità.
Però, ero felice di costatare che gli interessava, in un certo senso, di me...

Ma un attimo prima che rispondessi, Adrian si era già allontanato e ormai, il suo sguardo lascivo stava osservando scrupolosamente il fisico modesto di Donnie.
Lo stava facendo apposta o gli piaceva quella ragazza?
<< Bene >> annunciò svelto e distratto.
Infine, finì di riempire d'acqua il bicchiere di vetro nelle sue mani e se né andò senza dire altro...
Lasciandomi con mille quesiti e l'amaro in bocca.

Ero stranita da quella situazione.

Ciononostante, a spezzare quel silenzio, fu proprio Donnie che esordì euforica:
<< È tuo fratello? È una meraviglia per gli occhi, credimi! >>
<< Ecco... >> non riuscii a completare la frase, mi sembrò di essere stata ferita ancora... una perforante sensazione al cuore.
Quelle sue parole, mi facevano male sul serio.

Le mie migliori amiche mi guardarono stranamente dubbiose e ciò mi faceva temere che, oramai, avessero capito che tra me ed Adrian c'era qualcosa che andava ben oltre ad essere amici di famiglia.

Dopo pochi secondi continuai seria, svincolando il discorso:
<< Vado a prenderti un attimo il libro>>
Mi diressi frettolosamente verso le scale per raggiungere la mia stanza, sperai solo che Donnie non chiedesse ulteriori informazioni riguardanti il mio coinquilino alle mie amiche.

Raggiunta la mia camera, il testo doveva trovarsi sicuramente in uno dei cassetti vicino alla scrivania in legno, tuttavia una parte di me era stordita ed irrequieta.
Feci un respiro profondo, eppure ciò non calmò il mio senso di impotenza e il desiderio di non voler perdere Adrian.

Feci una cosa brutta ed infantile per la prima volta, ma mi fece sentire per un istante, meglio con me stessa... con quelle sensazioni negative che mi stava trasmettendo quel sentimento importante che provavo, ormai, per il mio fardello.

Richiusi la porta della mia camera e scesi giù, arrivata in cucina pronunciai desolata:
<< Mi dispiace Donnie, ma non riesco proprio a trovarlo >>
Cosa mi era saltato in mente? Non mi riconoscevo più!

<< Non preoccuparti >> concluse senza alcuna espressione rilevante.
<< Te lo presto io domani, te lo porto a scuola tranquilla... Ora ritorniamo a casa, si è fatto tardi. >> Suggerì Chloe verso le altre e pochi minuti dopo, andarono via dalla mia abitazione. Ciononostante, Alexis non faceva altro che guardarmi male... In effetti, me lo meritavo.

Mi sentivo decisamente in colpa.

Dall'amore scaturiscono altri sentimenti come il desiderio, la gelosia, la bontà e la tristezza...

Non sono solo rose, ma anche spine... Perché della vita si assapora sempre il lato più affascinante, ma anche quello più tetro. Sono un equilibrio perfetto, tra le alternanze che ci dona la nostra esistenza ed io in quel momento ero, per la prima volta, gelosa per davvero di Adrian.

Risalii lentamente e a testa bassa per la vergogna le scale, mi fermai al buio e al centro del lungo corridoio, non stavo aspettando che il mio coinquilino fosse lì per me... In verità, semplicemente, desideravo osservare da fuori quel suo mondo privato, nel quale mi aveva dato la possibilità di comprenderne solo una piccola parte.

Forse queste vacanze natalizie in arrivo o il festival, avrebbero dato una svolta decisiva al nostro rapporto audace quanto discordante.

Dovevo soltanto essere pronta a questa nuova realtà.




















































































NOTE ❤️

Salve mie care lettrici 😉

Come state?
Purtroppo la situazione in Italia, non è delle migliori... Ma dobbiamo essere forti e pensare positivo 💖
Voi attualmente in che zona vi trovate:
Rossa, arancione o gialla?

A prestissimo 🌻

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