CAPITOLO 68

"Ogni onda del mare ha una luce differente, proprio come la bellezza di chi amiamo."



Stranamente avevo dormito profondamente su quel duro materasso quella notte.
Ora il sole era ben visibile nel cielo limpido ed illuminava già tutta la stanza.

La camera era estremamente disordinata, rappresentava perfettamente la confusione che avevo nell'anima, nel cervello e nel cuore.

Dovevamo preparare le valigie... oggi ci attendeva l'ultimo giorno della gita scolastica. Era trascorsa velocemente forse per l'intensità di alcuni attimi cruciali tra me e il mio fardello.

Non avevo condiviso molto tempo con le mie migliori amiche, ma non avevo fatto nulla, in realtà, per non farle allontanare... Purtroppo ero troppo presa dal mio coinquilino, quel continuo oscillare tra desiderio e dolore, tra dubbio e coraggio.

Inoltre, Noah e Peter si erano rivelati incredibilmente dei ragazzi di ottima compagnia... Ciononostante, non erano loro che il mio cuore richiamava a sé con i suoi battiti frenetici, ogni volta che mi accostavano... proprio come l'essenza per vivere.


Chloe era davanti a me, concentrata sui suoi abiti da piegare e posare in modo ordinato in valigia. Era già pronta per uscire, indossava un pantalone blu scuro e un maglioncino bianco.

Alexis l'avevo adocchiata furtivamente poiché era scesa in mensa per prendere dei croissant e dei cappuccini, non avevamo tempo di sederci lì beatamente per la colazione.

Prima di sistemare anche il mio bagaglio, raggiunsi il bagno per lavarmi il viso ancora leggermente sporco di trucco e assonnato.

Guardare il mio volto riflesso nello specchio, mi fece ripercorrere mentalmente tutto ciò che avevo vissuto in questa gita scolastica.
Pareva tutto stranamente inverosimile.

Non provavo rimorso in quello che avevo fatto con Adrian perché avevo seguito i miei sentimenti anche se, effettivamente, ero proprio una stupida nel credere che per lui significasse qualcosa oltre al piacere fisico.

Non percepivo rabbia nei confronti del mio coinquilino, era assurdo, ma non ero mai riuscita veramente a detestarlo nonostante il suo comportamento crudele, anzi spesso mi aveva sorpreso in modo positivo ed altre, invece, mi trasmetteva solo osservandolo il suo dolore... quella sofferenza muta e indelebile dentro di lui.

Da quando Adrian era arrivato nella mia abitazione, erano cambiate molte cose in me. Ero cresciuta internamente, era maturata in me una nuova consapevolezza che probabilmente mi avrebbe portata ad essere più forte caratterialmente:

Non era importante l'aspetto fisico o l'attrazione fisica, bisognava dare spazio all'animo, alle vere emozioni e sentimenti.

Ed oggi, potevo confermare a me stessa, per la prima volta, che Adrian mi piaceva, mi piaceva sul serio.

E non era stata la sua bellezza a coinvolgermi, ma il suo essere...
Così dannatamente misterioso, buio e allo stesso tempo tiepido e delicato.

Presto sarei ritornata alla mia monotona vita, ma con una nuova consapevolezza:

L'essenziale, ciò che resta nella vita, risiede nel cuore.

Ed io ero pronta a comprendere ed alleviare le pene interiori di Adrian e restargli accanto pure se, sicuramente, mi avrebbe odiata ancora di più per questo.

<< Judie ti senti bene? Sei da tanto nel bagno... Ti fa male la pancia? È anche arrivata Alexis con una colazione squisita! >> Mi comunicò inaspettatamente con voce alta e preoccupata Chloe, riportandomi alla realtà.

<< Sto benissimo, sto arrivando! Ho troppa fame! >> Affermai euforica e veramente parecchio affamata.
Così in meno di due minuti, mi ritrovai vicino alle mie amiche, mentre velocemente e in silenzio addentavo il mio croissant al cioccolato e sorseggiavo il cappuccino caldo.

Nel frattempo che sistemavo anch'io la valigia, Alexis ci aveva dichiarato di aver chiuso con quel tipo che le piaceva perché si era rivelato una persona troppo protettiva ed invadente. Di conseguenza, la "mia bionda" si sentiva soffocare da tutto ciò poiché lei ambiva sempre alla libertà e all'indipendenza anche da parte di una relazione.

Intanto, Chloe ci aveva informato super contenta che a breve dovevamo recarci al Fossil Butte National Monument dove sono presenti i fossili meglio conservati al mondo tra pesci, insetti, piante, rettili, uccelli e mammiferi.

Ormai era trascorsa più di un'ora tra il preparare i miei bagagli e vestirmi per andare a visitare questo nuovo magnifico posto.
Avevo deciso di indossare un pantalone abbastanza elastico color nocciola e una maglietta invernale tonalità ambra.

Scesa giù nell'atrio con le mie amiche, potevo scorgere in lontananza i tanti ragazzi con grossi giubbotti vicino all'autobus... faceva veramente freddo.
Intorno a noi il paesaggio era completamente innevato.

Salita sul bus, l'aria viziata aveva riempito subito le mie narici provocandomi un po' di nausea.
Il mio posto era accanto ad Alexis, mentre Chloe era davanti a noi.

Durante il tragitto il solito professore con la tuta da ginnastica rossa ci spiegò dettagliatamente il luogo che ci attendeva.

Purtroppo nell'autobus, non adocchiai nessuno che conoscevo neanche Adrian...

Arrivata al Fossil Butte National Monument mi aspettavo un vero museo in cui vedere dei fossili, invece mi ritrovai di fronte un deserto ghiacciato con vari sentieri dove poter ammirare varie pietre su cui risiedevano alcuni reperti archeologici.

Mentre la guida ci mostrava le parti più rilevanti ed affascinanti, insieme alle mie amiche continuavo a scattare fotografie. Era veramente un luogo coinvolgente dove potevo scorgere addirittura vari resti di mammiferi.

Le strade da percorrere in quel deserto freddo erano lunghe e qualcuna anche in pendenza. Nel frattempo, osservavo tutta la zona che mi circondava con la speranza di scrutare il mio coinquilino, ma nulla...

<< Oh ciao Adrian >> azzardò inaspettatamente alle mie spalle Chloe.
Così con gli occhi spalancati per lo stupore e il cuore che batteva all'impazzata come a voler esplodere, mi girai verso l'insperabile corporatura slanciata del mio tormento.

Poi un dubbio si insediò prepotente nel mio cervello, tanto da provocarmi seriamente il panico...
Si conoscevano??? Com'era possibile??

<< Ciao >> rispose secco Adrian, mentre squadrava alcune rocce.
Forse non mi aveva notata o mi stava evitando di proposito...
<< Se sei da solo, puoi unirti a noi. A breve, fortunatamente, questa tortura sarà finita >> esordì tranquilla Alexis.

Com'era concepibile tutto questo? Gli parlavano con serenità... Lo conosceva così bene anche lei??
<< Preferisco continuare il percorso da solo >> decretò serio Adrian, ma per me quella sua risposta era più che ovvia.

Intanto, Chloe guardava sott'occhio sia me che lui con sospetto.
L'ansia finì per diventare nuovamente panico incontrollato.
<< Come mai non ti saluta nemmeno? Non abitate nella stessa casa? >> Domandò dubbiosa sottovoce vicino al mio orecchio sinistro.

Non sapendo cosa dirle di esaustivo e convincente, automaticamente mi rivolsi ad Adrian con voce leggermente tremante a causa del timore che le mie amiche avessero intuito qualcosa che andava tenuto ben nascosto:

<< Adrian come ti senti oggi? Ieri avevi un lieve mal di testa, ero preoccupata >> mentii spudoratamente sperando che capisse di dover continuare quella conversazione fasulla con serenità.

In questo modo volevo dimostrare alle mie amiche che effettivamente avevamo un rapporto discreto.
<< Sto meglio. Grazie >> rispose subito senza alcuna nota di odio.
Restai meravigliata da quel suo gesto.

<< Ragazzi ci siamo distratti troppo, siamo rimasti indietro >> ci comunicò pensierosa Alexis.
A quel punto, camminammo a passo svelto e in silenzio per raggiungere il gruppo di studenti davanti a noi.

Ma in quella situazione, senza neanche salutarci, Adrian né approfittò per inoltrarsi tra quelle persone, sparendo dalla mia visuale.

Chloe ed Alexis fortunatamente non mi avevano chiesto nulla in merito, chiacchieravano spensierate di tanti argomenti, dal corso di pittura ai pettegolezzi che giravano nell'istituto su alcuni ragazzi.

La mia mente era rapita ormai dal pensiero incessante del mio coinquilino... avevo davvero voglia di conversare normalmente con lui, di stare al suo fianco percependone il buon odore, la virilità, la voglia di abbracciarlo e quella calura che mi faceva sentire al riparo, nel posto giusto.

Era assurdo come una persona poteva improvvisamente farti toccare il paradiso e un attimo dopo sprofondare nell'inferno...

Finito il percorso, ritornammo verso l'autobus. Nel frattempo, avevo intravisto Olimpia con alcune tipe sempre esageratamente vistose, Peter con dei suoi amici mentre si mettevano in posa per scattare insieme delle foto e Noah aveva raggiunto me e le mie amiche per salutarci velocemente, dato che doveva ritornare nel suo ristretto gruppo dei playboy del rugby.

Secondo me, Noah andava più apprezzato per la sua essenza che pareva nascondere che per quel suo fisico super muscoloso e scolpito.

Io, Chloe ed Alexis cantavamo ad alta voce alcune canzoni dei cartoni animati che adoravamo da bambine. Fu una novità per noi e un momento insieme davvero divertente e rilassato.

Arrivati al bus riprendemmo i posti di prima, ma ora eravamo così stanche ed infreddolite che dopo pochi minuti ci ritrovammo tra le braccia di Morfeo.

Giunta all'hotel ancora assonnata, mi diressi direttamente con le mie amiche nella mensa per il pranzo.
Già percepivo il profumo invitante della pasta al forno e delle polpette al sugo. La fame accresceva sempre di più, soprattutto adesso che avevo troppa voglia di un bel dolce al cocco.

Ma nel momento in cui stavo per accomodarmi ad un piccolo tavolo in legno coperto da un tessuto avorio, avvisai le mie compagne di dover andare urgentemente un minuto in stanza per poter usufruire del bagno...

Uscii dalla mensa, presi l'ascensore e mi ritrovai davanti il corridoio ricoperto da un lungo tappeto bordeaux che portava direttamente alla mia camera.

Eppure parve quasi destino, fuori alla porta della stanza del mio coinquilino che era poco distante dalla mia, c'era proprio lui, intento già a prendere la sua valigia per poi posarla nell'autobus per il ritorno a casa.

Il suo sguardo sembrava lievemente stanco e ombroso.
I suoi capelli color corvino erano perfettamente in ordine.

La sua carnagione candida aveva un piccolo contrasto tonalità scarlatta sulle guance.
La sua corporatura magra era ricoperta da un jeans blu e una felpa color carbone.

<< Cosa guardi? >> Chiese stufo il mio fardello.
Quelle parole furono così improvvise che saltai visibilmente per la sorpresa e l'imbarazzo.

<< Nulla, sei solo sul percorso che devo fare per arrivare alla mia stanza >> dichiarai con una nota di cattiveria, ma la verità era tutt'altra.
Poi proseguii con un timbro molto più soffice:
<< Adrian quando hai conosciuto le mie amiche? Ho notato che siete in confidenza >>
<< Ti sbagli >> affermò secco.

<< Adrian non so cosa pensi veramente di me, ma io non ti detesto... non ho mai provato questo brutto sentimento nei tuoi confronti e se abbiamo quel tipo di rapporto il motivo è che... >> mi bloccai di fronte ad una realtà scioccante che stavo per far trapelare davanti al mio coinquilino, decretandone così la mia condanna.

Lo sguardo di Adrian era fisso nei miei occhi giada troppo sorpreso, in cerca della verità.

Allora continuai leggermente titubante:
<< Ecco non dovresti comportarti così freddamente con me o odiarmi... sai possiamo discuterne per capire cosa ti ho fatto di male senza rendermene conto >>

Fu in quel preciso istante che il viso del mio tormento cambiò repentino espressione e diventò disperato e rabbioso.

A quel punto delusa, senza aspettare alcuna risposta sfregiante, mi diressi verso la mia stanza per giungere finalmente in bagno e lui non mi ostacolò.

Mi ignorò nuovamente, mentre io ormai ero già nella mia camera, circondata da una perenne insicurezza e paura per il futuro.

Il cuore continuava a battere veloce, mentre il mio corpo ancora agitato tremava leggermente.
Ripercorsi mentalmente ogni parola, ogni frase di quella breve, ma significativa conversazione anche i suoi sguardi parlavano, forse dicevano più delle sue stesse parole.

Sembrava incredibilmente sbalordito dal mio confermargli di non averlo mai detestato...

Cercai di non pensare che quella sera sarei ritornata a casa ritrovandomi Adrian di nuovo ogni attimo nelle vicinanze, restando di conseguenza, ancora più folgorata dalla sua presenza.

Ora non potevo far altro che andare avanti poiché tra noi due il rapporto doveva evolversi perché io oramai avevo decisamente bisogno di lui.

Così automaticamente ritornai in mensa dove mangiai tutto di fretta per il nervosismo, poi ritornai in camera con le mie amiche per prendere tutti i bagagli. Li trasportai con difficoltà visto che pesavano e li posizionammo nel bus.

Giungemmo nuovamente in mensa dove ci attendeva il cibo racchiuso in un sacchetto per la sera...
Da ciò che potevo intuire da fuori, c'erano due panini, una bottiglia d'acqua, un frutto e uno snack dolce.

Tra un quarto d'ora ci attendeva un lungo e faticoso viaggio per il ritorno a casa, alle nostre vite di sempre e ciò mi trasmetteva timore e nostalgia per quel posto che ormai sarebbe diventato solo un dolce e amaro ricordo.

Il viaggio estenuante si sarebbe concluso con l'arrivo in serata nella mia abitazione in compagnia del mio coinquilino e questo mi faceva ondeggiare in balia dell'insicurezza.

La gita scolastica era giunta al termine.
Tuttavia, era solo l'inizio di una nuova fase, di un nuovo capitolo fatale della mia vita.

Il passato si sarebbe incrociato nuovamente con il presente per dar vita al futuro.

Io e Adrian saremmo arrivati sorprendentemente ad una spiegazione, ad una realtà tanto tagliente e sanguinosa.

Perché della verità esistono sempre più versioni, spesso non congruenti.
Ci sono attimi cruciali, altri significativi o banali... tutto dipende da chi li vive.

Ed io e lui avevamo un quadro diverso di ciò che ci aveva segnato due anni fa...

Adesso non ci aspettava altro che contrastarci, soffrire ancora per arrivare insieme ad una prospettiva unica ed inaspettata.

Poiché ciò che ci attendeva non si sarebbe arrestato solamente a quella realtà. C'era ancora tanto altro da condividere e sopportare insieme...

Io ed Adrian eravamo legati dal filo rosso del destino.

Lui era mio ed io ero sua.














































































NOTE ❤️

Ciao carissime 💖

Mi raccomando, a breve arriverà la verità sul passato di Adrian e Judie, prima di arrivare a determinate conclusioni dovete leggere attentamente sia la versione di lui che di lei per capire finalmente cosa li ha legati e separati in passato... cosa li ha tormentati per avere un presente così burrascoso e passionale 🔥⚡

Ovviamente dopo ciò, la storia continua. Devono succedere tante altre cose importanti ed inaspettate quindi non smettete di leggere questa storia... Judie e Adrian meritano un finale felice, no?! 😉



P. S. Perché la realtà, ciò che conta, non è cos'è successo, ma quello che entrambi hanno vissuto.

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