CAPITOLO 65

" Quando tutto il resto è perso, rimane ancora il futuro. "
- Aforismi.






Nell'autobus fu impossibile non ascoltare con curiosità tutto ciò che ci stava spiegando con la massima accuratezza la guida turistica del parco di Yellowstone.

Ero seduta accanto a Chloe, che in realtà, era concentrata su Alexis.
La mia bionda, che potevo intravedere qualche posto più indietro, era di fianco al tipo che le piaceva ed era completamente attaccata alla bocca di questo.

Ero felice per lei, tuttavia ero anche parecchio preoccupata...
Noi siamo sempre state una squadra, ci sosteniamo a vicenda e sappiamo quando doverci frenare e supportare per non cadere nell'abisso.

Oggi c'erano fin troppi posti da dover visitare:
Old Faithful Geyser, La Sorgente Termale Mammoth, Lamar Valley, Lago Yellowstone, Bacino di Geyser di Norris, Gran Canyon di Yellowstone, Hayden Valley, Il Bacino di Geyser di West Thumb, La Cascata Tower, Il Bacino di Geyser inferiore.

A quel punto, speravo vivamente che la giornata da trascorrere quasi totalmente in quel posto immerso nella natura, non si presentasse così stancante e inquieta... Soprattutto, desideravo trovarmi lontanissima dal mio fardello.

Scesa dal grosso bus, mi aspettava un paesaggio completamente costituito da enormi alberi macchiati dal candore della neve, l'erba tonalità verde scuro era ricoperta da uno strato sottile di ghiaccio e fortunatamente il sole era già alto nel cielo limpido.

Con mia grande sorpresa, anche Chloe mi abbandonò per stare insieme ad alcune ragazze, intenzionate pure loro a fotografare più luoghi possibili per riportarli sulla tela.

Così iniziai a camminare lentamente insieme al resto degli studenti che conoscevo solo di vista.

Nel frattempo, ascoltavo qualche strano pettegolezzo suoi professori dai ragazzi intorno a me, ma anche la guida turistica che comunicò fiera:
<< Nel parco si trovano più di cinquecento geyser, ma il più famoso è Old Faithful. Giornalmente si verificano le eruzioni cioè il geyser erutta spruzzando acqua bollente e vapore >>.

Mentre stavo per raggiungere interessata Old Faithful con l'intenzione di fare un video dettagliato da mandare ai miei genitori che mi aveva già tartassato di numerosi messaggi, una capigliatura biondo platino improvvisamente mi passò davanti fulminea. Eppure fu solo per pochi secondi, prima che qualcuno l'afferrasse all'istante.

Mi fermai incredula per comprendere la scena.
Olimpia, che non si smentiva mai, aveva avuto l'idea di indossare degli stivali con un leggero tacco... Praticamente stava per cadere su una grossa pietra tonalità ardesia e un ragazzo atletico l'aveva fermata subito, stringendole il polso d'istinto.

La papera, non aveva nemmeno ringraziato per quel gesto gentile, anzi proseguiva per la sua strada, non prima che, per un attimo, si girasse verso quel fusto davanti a lei e gli lanciasse un'occhiata maliziosa.

Ciononostante, la mia attenzione si concentrò repentina su quel misterioso ragazzo che stranamente, adesso mi stava affiancando come se ci conoscessimo già.

<< Che caratteraccio eh? >> Chiese in una specie di domanda retorica.
La sua voce fu un esplosione di incredulità.
Aprii e richiusi freneticamente le palpebre.
Allora di scatto girai il mio volto verso il suo, incrociando quei grandi occhi color nocciola, incorniciati da ciglie lunghe e nere.

Peter era sereno e sorridente alla mia sinistra.
Pareva quasi desiderare solo questo e stavolta era miracolosamente solo, nessuna donna o amico a girargli intorno.

Non mi soffermai a rifletterci, era ciò che cercavo in realtà... Una distrazione da Adrian e non stare in disparte per tutto il parco di Yellowstone.

Quindi decretai divertita verso di lui:
<< Guarda un po' chi si rivede! Allora, come mai sei qui tutto solo? >>
<< Sono con te, non sono solo >> Rispose subito con voce profonda e di seguito, mi fece l'occhiolino.

<< Hai ragione >> Dissi con delicatezza, sorridendo.
Poi continuai contenta:
<< Tu non sei con gli altri per fare delle foto mozzafiato? >>
<< No, preferisco stare tranquillo qui con te >> confessò con disinvoltura.

Lo fissai per qualche secondo, concentrata sul suo bel viso delineato. Poi in imbarazzo, abbassai la testa verso i miei stivali imbottiti.

Era davvero strano ed improvviso questo suo comportamento nei miei confronti.
Forse voleva far ingelosire qualcuna? Oppure si era stancato delle solite ragazze con cui si accerchiava ed ero corso da me?

Incominciammo a chiacchierare pacatamente.
Mi chiese della gita, se mi stava piacendo... io gli domandai della scuola e della sua grande passione. Eravamo in armonia uno con l'altra ed ora quel tragitto pesante, tra sentieri costellati da insetti, erba e pietre sembrava non avere più importanza.

Giungemmo alle sorgenti termali Mammoth, costituite da un vasto complesso di sorgenti su una serie di splendide terrazze di marmo travertino.
Erano così spettacolari che il desiderio di immergersi era incessante, ma era vietato... così mi fermai con Peter qualche minuto ad immortalare tutto ciò.

Ciononostante, fu impossibile non rammentare quel momento di passione incontrollata con Adrian, fasciati, quel giorno, dall'acqua calda della sorgente termale.

Procedendo da lì, sempre immersi nel parco tra i vari sentieri difficoltosi, arrivammo a Lamar Valley... una distesa di terre nascosta tra i monti Absaroka, lungo il fiume Lamar. Ottima posizione per osservare con calma la fauna selvatica, ideale anche per escursioni diurne e il campeggio notturno, anche se quest'ultimo mi spaventava parecchio per la vastità degli animali selvatici che risiedevano in quel posto.

Nel tempo in cui, in quel luogo, stavo avvistando alcuni cervi, intravidi sulla mia destra la figura spiccante e inconfondibile del mio tormento.

Il cuore parve arrestarsi per qualche secondo, prima di ritornare a battere frenetico.
E adesso, avevo la scena di quella notte stampata nel cervello e il timore di fare di nuovo la scelta sbagliata...

Adrian era solo, guardava quasi con indifferenza ciò che lo circondava. Pareva avere la testa altrove.
I suoi capelli scuri erano più scompigliati del solito, i suoi abiti quasi totalmente neri e sul suo viso latteo pareva essersi posata una visibile stanchezza... Probabilmente, quella notte, nemmeno lui era riuscito a dormire.

I suoi demoni interiori restavano ancora un immenso enigma per me.
Malgrado ciò, ora non potevo soffermarmi a squadrarlo poiché avrei fatto insospettire Peter che mi stava accanto, così proseguii.

Insieme al gigantesco gruppo di studenti, io e Peter, che adesso aveva le iridi tonalità nocciola concentrate sul suo cellulare, stavamo andando verso il Lago Yellowstone.

Era quasi giunto l'orario di pranzo quindi la guida turistica ci aveva suggerito di fermarci in quel posto per mangiare qualcosa e riposarci trenta minuti, dato che mancavano ancora altri luoghi essenziali da visitare ed io, ero già stremata.
La zona, in realtà, era troppo vasta per scoprirla totalmente in un unico giorno.

Il Lago di Yellowstone è il lago più grande presente nel parco. Costituito da acqua dolce, qui si possono trovare diverse specie di trote.
Un paesaggio incantevole.
Una grande superficie di terreno incorniciato dal verde dell'erba bassa e al suo interno, una distesa d'acqua infinita e cristallina.

<< Hai visto che meraviglia? È una sensazione inspiegabile di pace interiore... Ti va di sederci lì? Possiamo mangiare il pranzo velocemente e farci qualche foto dopo >> Mi suggerì Peter entusiasto.
Uno scatto con me intendeva?
Ero sempre più confusa, ma l'idea in verità, non mi dispiaceva.

<< Va benissimo. Speriamo che questo cibo comprenda delle buone pietanze >> sentenziai incerta.
<< Ho i miei dubbi >> affermò Peter divertito, facendo una smorfia contrariata sul volto.
<< Vuol dire che degusterai anche il mio cibo, sarebbe un peccato buttarlo >> affermai ancora scherzosa.
<< Il peccato è tutta un'altra cosa >> puntualizzò con un mezzo sorriso malizioso.

Adesso ero in silenzio.
Seduta su una grande roccia alquanto sporca di terra a gustare un panino con il prosciutto cotto.
All'interno del sacchetto per il pranzo a sacco c'era anche un panino con il salame, una bottiglia d'acqua minerale e una mela.
Nulla di particolare, ma avevo davvero molta fame... Ormai camminavamo da ore senza sosta.

Mentre mangiavamo, potevo udire ciò che mi accadeva intorno, come le chiacchiere e le urla dei vari studenti e il cinguettio degli uccelli.
Finiti entrambi i panini, iniziai ad osservare ciò che mi stava davanti.
Molti ragazzi in gruppo assumevano strane pose vicino al bellissimo lago per scattare una foto ricordo, altri invece erano seduti alla riva di esso per ammirarlo.

<< Dai andiamo >> mi incitò d'improvviso la voce soffice di Peter che distolse subito la mia attenzione dal posto meraviglioso per posizionarla proprio nei suoi occhi grandi che mi osservavano felici, il suo viso pareva essere assurdamente limpido.

Sembrava incredibile costatare che insieme, come buoni amici, andavamo molto d'accordo.

Oramai l'unica persona che non osavo considerare una potenziale amicizia, era Adrian.
E questo era unicamente disastroso, prima o poi uno dei due sarebbe sprofondato nelle proprie debolezze perché lui...

Era il big bang. Una splendida esplosione, il caos in persona e l'ordine improvviso.

Era la mia droga, un misto di piacere e dolore... L'incontro del benessere e della distruzione.

Poiché le nostre anime erano ricolme della stessa sostanza...

Non potevo immaginare, però, che i nostri mondi stavano per capovolgersi, così in fretta da creare il disordine più totale.

Scombussolando anche le nostre certezze.

Tuttavia, non ero più sopraffatta dal sole, quei fighi esteriori che tutte volevano assaporare.
Ora ero attratta solo dalla luna, avevo solamente voglia di raggiungerla...

Giacché quel ragazzo era particolarmente misterioso nell'essenza e affascinante tanto quanto quel satellite... Così diverso dagli altri, eppure l'unico ad aver fatto sussultare veramente il mio cuore.

Forse non era il diavolo travestito da angelo, ma l'angelo mascherato da diavolo...
Un angelo candido con l'anima tetra.

<< Che ci fate ancora qui? Forza raggiungiamo il lago per fare delle foto insieme! >> Esclamò inaspettatamente la voce affannosa di Chloe che ci aveva accostato d'improvviso.
Sollevai il volto verso il suo, delineando con le pupille le sue guance tinte di bordeaux e le sorrisi.
Poi continuò soddisfatta:
<< Ora arriva anche Alexis, sta salutando quel tipo >>
<< Finalmente >> aggiunsi sottovoce in automatico e rasserenata.

Poi proseguii:
<< Non voglio fare posizioni bizzarre, ti conosco, lo so che hai notato ciò che stanno facendo gli altri ragazzi >> mi affrettai a chiarire, stuzzicandola.
<< Dai sembra così divertente >> Affermò Chloe con timbro supplichevole.
Alla fine, passammo i trenta minuti di riposo tutti insieme.

Ognuno di noi, tranne per qualche selfie, si alternava nello scattare le foto.
Nel frattempo, gli altri si mettevano in posa... Ero davvero spensierata, riuscivo solamente a ridere guardando quello che facevano le mie migliori amiche.
Erano delle pazze incontrollate ed io ora, le stavo assecondando facendo strane smorfie sul viso davanti alla fotocamera, ma non potevo fare altrimenti... mi sentivo davvero bene.

Peter mi aveva proposto più volte di fare foto ricordo insieme, da soli.
Ed io, anche se in imbarazzo avevo accettato.

Adesso ero vicino al lago, in un posto un po' appartato con lui che mi guardava immobile negli occhi e mi sorrideva, mettendo in mostra i suoi perfetti denti biancastri.
Il suo viso immacolato era stupefacente quanto il suo corpo scolpito ed alto.

Alexis era super concentrata nell'inquadrarci e Chloe, come una bambina, aveva esclamato sincera, guardando sul mio cellulare:
<< Ma che belli! Sembrate davvero una coppia di fidanzati in queste foto, venite a vedere! >>

Il mio volto, a quel punto, si colorò leggermente di una tonalità scarlatta. Infine, insperabilmente, Peter mi bisbigliò all'orecchio di non dimenticare di inviargli al più presto quelle fotografie perché le voleva tenere anche lui come ricordo.

Deglutii, lievemente agitata.

E mentre raggiungevo le mie amiche per visualizzare queste improbabili foto, che Peter pronunciò altamente seducente:
<< Potremmo davvero esserlo, sai... Una coppia intendo >>.
Poi scrutando i miei occhi spalancati al massimo per la frase imprevedibile, proseguì con noncuranza:
<< Andiamo d'accordo, no?! Senza tralasciare che sei molto carina >>.

L'unica cosa che mi sobbalzò subito nel cervello da dire, fu con voce sconcertata:
<< Stai scherzando, vero? >>
<< Mai stato più serio di così >> esordì fin troppo fiero, facendomi la linguaccia.

Ormai tutto ciò non aveva alcun senso. A che gioco voleva puntare?

Dopo quella breve parentesi di spensieratezza e di attimi felici insieme, Peter andò via.
Ci comunicò che doveva precipitarsi dai suoi amici, dato che lo stavano chiamando da parecchio sul cellulare e che sarebbe ritornato da noi appena possibile.

A quel punto, con le mie migliori amiche, più stanca di prima, esaminammo altri posti meravigliosi, nascosti nella natura infinita di quel parco.
Forse la guida turistica sostava troppi minuti per farceli contemplare, ma non si poteva fare altro...
Era tutto così in pace lì, così rilassante.

Desideravo veramente di restare in quel posto per sempre, senza alcun pensiero per il passato, il presente e il futuro...

Vedemmo il bacino di geyser di Norris, in quel luogo sono presenti geyser attivi e sono situati in una zona dove c'è un grande vulcano attivo.
Poi, osservammo il Gran Canyon di Yellowstone. Fu come ritornare all'epoca del West... Un panorama mozzafiato formato da pareti scoscese e cascate. L'acqua delle Lower Falls presente lì, cade ad un'altezza di oltre novanta metri.
Infine, prima di una breve pausa, scrutammo la Hayden Valley, una valle fertile che si trova attorno al fiume Yellowstone ed è spesso circondata da branchi di alci, bisonti o uccelli acquatici.

<< Ragazze sono stanca morta, non c'è la faccio più >> borbottò esausta Alexis.
<< Tieni duro amica mia >> la invitò Chloe.
<< Dai almeno stiamo scoprendo dei posti stupendi, c'è ne mancano solo tre e possiamo ritornare in hotel. >> Spiegai cercando di rassicurarla.

<< L'unica cosa bella che volevo squadrare era il mio uomo >> confessò scherzando Alexis.
<< Il tuo uomo? La faccenda si fa seria! >> Risposi quasi sorpresa da quelle parole.
<< E cosa mi dici invece di Peter? >> mi chiese, guardandomi sott'occhio, Chloe.

<< Non mi interessa >> tagliai corto.
Non potevo confessare che ormai era il mio coinquilino, il mio vero veleno.
E corsi verso il gruppo di studenti che ricominciava a camminare per non aprire più quell'argomento.

E così visitammo:
Il bacino di geyser di West Thumb che si affaccia sul lago di Yellowstone, ottima meta per dedicarsi ad attività vicino al lago o esplorare le meraviglie subacquee del lago.
Le pozze termali del bacino di West Thumb sono colorate per la presenza di microorganismi e ciò le da una tonalità di azzurro cristallino così inverosimile che non si può non filmarlo.
La Cascata Tower è una delle più scenografiche, infatti da lì si può notare spesso un arcobaleno e infine, il bacino di Geyser inferiore comprende una zona che ospita il più grande gruppo di salse fangose di Yellowstone.

Giunti finalmente all'ampio autobus, eravamo così stremati che ci addormentammo tutti subito sui sedili scomodi.
Il bus era invaso dal silenzio che si alternava al russare lieve.

Pensai solo per qualche secondo, prima di chiudere definitivamente le palpebre, dove fosse il mio tormento. L'ansia mi iniziava ad invadere prepotente perché ormai il sole stava tramontando e questo significava solo che dovevo scegliere del mio futuro.

Arrivati in hotel, parecchio assonnate, camminammo lentamente verso la nostra stanza.
Dopo aver fatto una doccia frettolosa con acqua bollente e aver riposato un altro po' sul soffice letto, dovevamo scendere in sala mensa per la cena.

E senza rendermene conto, mi ritrovai seduta al grande tavolo con le mie amiche, anche loro ancora ancorate a Morfeo, con davanti un piatto di hamburger e patate al forno.

La fame collegata a quel buon odore, mi risvegliò improvvisamente e fu solo allora che sentii la maggior parte dei ragazzi bisbigliare qualcosa su stasera e cercai invano di captare ciò che farfugliavano.

<< Vogliono organizzare una festa nella stanza di qualcuno, devono portare gli alcolici... O almeno questo sono riuscita a decifrare sul loro muto labiale >> confessò quasi infastidita Chloe verso me ed Alexis, appena ci vide attratte da ciò che succedeva intorno a noi.

<< Succederà un disastro con i professori >> sentenziai scocciata.
<< Può darsi, ma se tutti partecipano, noi non possiamo perdercelo per nulla al mondo >> affermò Alexis stranamente euforica.

D'istinto, spostai frettolosamente lo sguardo attorno alla larga sala che mi circondava in cerca del mio fardello...

Ed era lì, a pochi tavoli di distanza da me.
Lo sguardo concentrato nel ravvisare ciò che stava mangiando.

Adesso aveva un aspetto più fresco, sicuramente aveva riposato ed io quasi non riuscivo a staccarmi da quella visione maledetta quanto paradisiaca, rischiando di far destare sospetti a chi mi circondava.

Ed ora, era il momento cruciale.
Cosa avrei scelto per me stessa?






















































































































NOTE ❤️

Ciaoooooooo 🤩
Mi siete mancate così tanto!!

Allora come sta andando quest'estate 2020?

Ma soprattutto, come avete passato il 15 agosto?

P. S. Non perdetevi i prossimi capitoli mi raccomando 😈

A presto 🌹
Un immenso abbraccio 🤗

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