CAPITOLO 63
È strano quanto spesso un cuore debba rompersi prima che il tempo possa renderlo saggio.
Le mie pupille puntarono subito al suolo, lì dove giaceva miracolosamente un asciugamano grigio.
Allora repentina, spostai lo sguardo verso quella slanciata figura di spalle ed in lontananza.
Mi ricordava dannatamente il mio fardello... ma la verità era tutt'altra, non poteva essere assolutamente così.
Raccolsi frettolosamente quell'oggetto vicino ai miei piedi, lo strinsi tra le mani disperata.
Quel profumo mi ricordava maledettamente il mio tormento... ancora lui a persuadermi inconsciamente.
Guardai di nuovo verso l'alta corporatura di schiena, la carnagione chiara e i capelli scuri.
Quel demone oscuro in contrasto al suo essere limpido in apparenza, quasi celestiale.
Perché non si girava nella mia direzione?
Era davvero Adrian?
<< Judie come mai il ragazzo che vive con te, ti ha lanciato l'asciugamano? Non poteva dartelo gentilmente come un uomo normale? >> Chiese dubbiosa Alexis.
A quelle parole il cuore si paralizzò. Era insperabilmente lui.
Solo il mio nemico poteva, riflettendoci, essere così arrogante.
Per la prima volta, però, si era esposto per me davanti ad altre persone.
<< L'importante è aver trovato finalmente qualcosa con cui asciugarmi >> risposi con voce tremante dopo qualche secondo, ancora scossa per quella verità tanto fulminante ed inverosimile.
Inoltre sfoggiai un finto sorriso, sperando di fermare i suoi sospetti...
<< Fai presto, l'aria è veramente gelida, rischi di prendere un raffreddore >> mi ammonì Alexis, mentre iniziavamo a raggiungere l'autobus.
Eppure nel momento in cui il suo asciugamano coprì il mio corpo esile, non riuscii a togliermi dalla testa la motivazione di quel suo gesto così, in un certo senso, gentile... ma anche possessivo ed incomprensibile.
Ora, lì al caldo mi sentivo bene, protetta, ero a mio agio... E non era assolutamente in questo modo che dovevo percepirmi.
Mi girai un'ultima volta per osservare in lontananza il mio coinquilino.
Tuttavia, magicamente era sparito.
Ad invadere i miei occhi adesso c'era solo il panorama agrodolce.
Ovviamente prima di risalire sul bus, finalmente asciutta, mi rivestii frettolosamente.
Una volta giunta all'interno, tirai un sospiro di sollievo.
L'aria lì era quasi pungente, eppure pareva solamente essersi concluso l'ennesimo assurdo capitolo della mia vita incoerente.
Adesso avevo bisogno solo di un po' di riposo.
Nel frattempo che Alexis si era accomodata timida vicino a quel figo di cui aveva una stratosferica fissazione, io avevo nuovamente preso posto a fianco di Chloe che purtroppo già dormiva serenamente.
A quel punto, incominciai a squadrare i posti davanti alla mia visuale per curiosità, uno era vuoto e l'altro era occupato da una ragazza che non conoscevo.
Probabilmente si sentì osservata perché si girò velocemente verso il mio viso, incrociando subito il mio sguardo sorpreso.
<< Ti è piaciuta la sorgente termale? >> Chiese tranquilla d'improvviso, per iniziare una conversazione.
<< Si... anche a te? >> Domandai con la stessa serenità, anche se su quell'affermazione il mio volto si colorò di un forte rossore.
Poiché Adrian mi aveva dato la possibilità di poter assaporare, nel vero senso della parola, quel posto...
<< Certo >> rispose lei convinta.
Poi proseguì contenta:
<< Io sono Ava , tu? >>
<< È davvero un piacere fare la tua conoscenza, io sono Judie >> Confermai, facendole l'occhiolino.
Così incominciammo a chiacchierare su ciò che avevamo visto finora in gita e quale posto incantevole, invece, ci attendeva ancora...
La ragazza aveva occhi grandi color nocciola, labbra sottili e lunghi capelli castani.
Una cosa era sicura, eravamo entrambe entusiaste.
Giunta presso l'hotel, svegliai con cautela Chloe per paura di innervosirla e poi dover sopportare il suo lamento per ore come già successo in passato.
Infine, scesi in fretta dal bus perché avevo urgentemente bisogno di una doccia calda e riposarmi.
Così tra la corsa inaspettata in camera poiché dovevo andare in bagno e la gara tra me e le mie migliori amiche su chi doveva fare per prima la doccia, era rimasto davvero poco tempo per addormentarmi.
Nel frattempo che Chloe si asciugava i meravigliosi capelli rossastri, indossando una felpa viola e Alexis davanti allo specchio cominciava a truccarsi mettendo in evidenza le sue labbra lineari e il suo seno con un abito invernale leggermente scollato, la mia mente viaggiò tra fulminei ricordi sepolti di quando ero soltanto una bambina...
Fu allora, nel tempo in cui gli occhi piano si chiusero per la stanchezza che rammentai il preciso momento in cui Adrian piccolissimo, sorridente, sdentato e con occhioni acquamarina mi fissava con un espressione sorpresa e allo stesso istante triste.
A quel punto pronunciai balbettando appena:
<< Non essere triste, ci sono io con te>>
Lui mi guardò incerto se credermi o meno, infine si avvicinò di più alla mia minuscola corporatura con cautela.
E proprio come un incubo, mi svegliai inaspettatamente scossa.
Perché rammentavo solo adesso quell'attimo così importante?
Quel momento in cui lo vidi per la prima volta piangere incontrollato senza alcuna difesa.
Il cuore stranamente faceva male.
Un ricordo troppo sovrastante da poter farlo riemergere del tutto.
Lo stomaco fortunatamente iniziò a brontolare, era giunta l'ora di prepararmi anch'io, senza pensare a nulla e raggiungere con le mie migliori amiche il piano di sotto, dove servivano la cena.
Prima che Chloe incominciasse a rimproverarmi per la mia lentezza o Alexis iniziasse a pretendere di dovermi truccare in modo provocante, presi il primo completo che adocchiai nel mobile in legno dove avevo posizionato i miei abiti.
Maglione lungo tonalità bordeaux e bianco, con jeans nero stretto e stivali bassi del medesimo colore.
Accesi nuovamente l'asciugacapelli perché i miei capelli parevano ancora umidi e rischiavo davvero di prendere l'influenza in quel modo.
Infine optai per un make up semplice che risaltava i miei occhi giada.
Pronte finalmente tutte, prendemmo l'ascensore insieme visto che Chloe aveva paura di andarci da sola, nel caso si fermasse o peggio...
Viaggiava sicuramente troppo con la fantasia.
Entrate nella mensa, l'odore di buon cibo ci riempì le narici, facendomi venire ancora più fame.
Molti ragazzi erano già seduti comodamente in gruppi e chiacchieravano animatamente tra loro.
Tra questi avevano preso posto anche alcuni professori.
La sala enorme aveva le pareti interamente lattee, le sedie in legno chiaro, i tavoli erano ricoperti da una tovaglia color panna e verde scuro.
Chloe stavolta, si allontanò da noi perché aveva promesso in precedenza ad una ragazza del loro corso d'arte che avrebbe mangiato con lei ed altri studenti per discutere di alcuni posti nella zona immersi nella natura che aveva intravisto del finestrino del bus.
In effetti, quei luoghi mozzafiato sembravano veramente irreali per la bellezza naturalistica.
Io ed Alexis dopo un po' di indecisione prendemmo posto vicino ad altre quattro ragazze che avevo solamente intravisto qualche volta per i corridoi dell'istituto.
Erano tutte abbastanza tranquille, indossavano abiti parecchio pesanti, nonostante all'interno dell'hotel la temperatura fosse adeguata.
<< Allora Judie hai trovato la tua pace interiore o meglio un bel bocconcino? >> Domandò sarcastica la mia bionda, mettendomi già in imbarazzo ed agitazione.
Cambiai subito discorso, con la paura che potesse scoprire qualcosa del mio nemico e esordii curiosa:
<< Perché invece non mi racconti del figo per cui hai perso la testa? >>
<< Non esageriamo. Lo sai che non ho bisogno di un ragazzo per sentirmi completa o amata... però dato che mi piace un pochino quel bel pezzo di manzo, ti racconterò tutto >> sentenziò euforica Alexis.
Iniziò così un infinito monologo che non si fermò neanche durante le varie portare di cibo saporito.
Io l'ascoltavo con piacere, perché tutto era meglio di ripensare incessantemente al mio fardello.
Nel frattempo, gustavo la pasta al formaggio, le patatine fritte, le salsicce, qualsiasi cosa mi adagiassero davanti...
Dovevo recuperare molta energia.
Proprio mentre tutto sembrava procedere tranquillamente, scrutai sulla sinistra il mio coinquilino seduto ad un tavolo grande con vari tipi e ragazze.
Spesso, di sfuggita, pareva addirittura sorridere.
Una visione paradisiaca che mi era stata negata poiché io per lui rappresentavo solamente il male, l'oggetto del godimento.
Ero gelosa in un certo senso, c'era chi involontariamente lo rendeva felice, mentre a me non era concesso.
Aveva un maglione nero e un jeans color grigio chiaro.
Anche da lontano potevo ammirare la sua bellezza contrastante o il fuoco ardente e la dannazione lugubre che serbava dentro di sé.
Ma tutto fu interrotto insperabilmente da Alexis.
Continuava a raccontare di come quel ragazzo la facesse sentire importante, mangiando nello stesso momento, così iniziò a tossire forte.
Rischiava di soffocare, il panico prese il sopravvento.
Allora mi alzai di scatto, incominciai traballante a raggiungere la sua schiena e a darle pesanti schiaffi in quel posto per farla riprendere.
Lei, però, tossiva ancora ed io proseguivo nel colpirla. Stavolta, addirittura, con la sua borsetta rossa appoggiata sulla sedia in legno.
Intanto gli occhi perplessi di tutti cominciavano ad esaminarci.
Per miracolo, dopo un minuto circa, la tosse si calmò. Posai la borsa sulla tovaglia verdastra e presi velocemente il bicchiere contenente l'acqua sulla tavola, ma proprio quando cercai di darglielo per farla bere, il contenuto d'improvviso si rovesciò tra il suo collo e il seno.
Alexis per la sorpresa spalancò gli occhi, si alzò di scatto dalla sedia e fu allora che per fortuna, sembrò essersi ripresa completamente.
Tutti, compresi i professori, ci guardavano sconcertati...
Alla fine, accompagnai la mia cara amica in stanza con Chloe che ci raggiunse subito per aiutarla ad asciugarsi, mentre sottovoce la mia bionda proseguiva a scusarsi con me... forse perché avevo il viso arrossato per la vergogna, dato che ogni tanto rivivevo mentalmente la scena "imbarazzante" nella mensa.
Una volta fuori dalla camera, notai che anche altri studenti iniziavano ad andarsene, probabilmente stanchi desideravano anche loro addormentarsi, visto che ormai era tardi.
Ma giunta finalmente in stanza, il sonno parve sparire e cominciai a giocare su un applicazione che avevo scaricato sul cellulare da poco.
Chloe aveva già messo il pigiama rosa ed era pronta per raggiungere Morfeo.
Alexis, dopo aver indossato abiti asciutti e più audaci, aveva deciso di salutare brevemente quel ragazzo che tanto le piaceva.
Avrei voluto veramente, in quell'istante, il coraggio di confidarmi con loro invece di aver fatto ciascuna solo ciò di cui sentiva bisogno in quel momento.
Ma in realtà, non potevo dire nulla... non solo per Adrian, ma per me stessa. Non dovevano preoccuparsi di nuovo.
Ed ora ero sola nel mio letto, guardavo il soffitto mentre tutto intorno a me era buio come la mia anima.
Pian piano, come la mia rossa, mi addormentai.
La mente immaginò Adrian seduto comodamente sul bordo del mio letto che come incantato, mi fissava con i suoi occhi ghiaccio e sorrideva, finalmente era rivolto a me quel volto gioioso.
Tuttavia, il tempo di alzarmi dal letto e raggiungerlo con lo stesso sorriso per sedermi semplicemente accanto a lui e gustare quel fugace contatto, era già tutto sparito.
I battiti del cuore irregolari mi fecero svegliare decisamente in ansia e sudata.
Mi guardai intorno, la stanza era illuminata da una piccola luce sul comodino in legno.
Nei lettini di lato riposavano serenamente le mie migliori amiche.
Cercai il cellulare immerso con me nelle calde coperte per vedere l'orario... Erano le quattro del mattino.
Ero troppo agitata e pensierosa per tornare a dormire.
Guardai dalla finestra il cielo scuro e il bagliore della luna.
Così, senza pensarci, come calamitata, mi alzai dal letto e mi avviai verso la porta della camera, uscii silenziosamente.
Fuori da lì era tutto illuminato da una soffice luce arancione, desideravo raggiungere il modesto balcone dell'atrio del piano in cui risiedevo per prendere un po' d'aria fresca.
E fu lì che si celò l'incontro fatale.
NOTE ❤️
Ciao mie adorate 😁
Come state trascorrendo questo periodo estivo? Coltivando le vostre passioni?
Tanti baci 🎈
COMUNICAZIONE 💜
PERDONATEMI, NON ERO SPARITA!
NON HO POTUTO PUBBLICARE ENTRO DOMENICA PERCHÉ INVECE DI CANCELLARE L'AVVISO DEL RITARDO DI QUALCHE GIORNO DEL NUOVO CAPITOLO SU WATTPAD, HO ELIMINATO LA BOZZA DEL CAPITOLO 63 😭
OLTRE ALLA DISPERAZIONE ASSOLUTA, ERO VERAMENTE IN PANICO!
SCRIVERE NUOVAMENTE UN CAPITOLO, MA AVERE IL TIMORE DI NON RENDERLO "BELLO" COME L'AVEVI GIÀ CREATO...
EPPURE, COME SEMPRE, LA MIA UNICA FORZA SIETE STATE VOI 💞
MI AVETE TRASMESSO LA GRINTA CHE MI MANCAVA, LA VOLONTÀ DI IMPEGNARMI DI NUOVO 💪
E DOPO UN BREVE SMARRIMENTO, ECCOMI QUI 😁
HO FATTTO TUTTO IL POSSIBILE PER RISCRIVERLO E PUBBLICARLO AD INIZIO SETTIMANA 🌈
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