Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.
(William Shakespeare)
Rovente ancora per quel lungo bacio, Adrian mi aveva schiacciato sul volto la dura verità.
Mi sentivo così stonata da fissare solamente i suoi occhi chiari e lui di conseguenza, puntava le mie iridi giada, come una freccia che raggiunge perfettamente il suo obiettivo.
E probabilmente era quello il tasto dolente... Io non ero un oggetto e il mio coinquilino pareva non rendersene conto.
Nelle mie labbra era inciso il suo dolce sapore, eppure aveva il retrogusto del veleno.
Potevo gustare per qualche istante ancora l'anima di Adrian, come un raro diamante grezzo.
Faceva così male e bene nelle stesso momento... un sogno che sapeva d'incubo.
Dopo tutto ciò che ultimamente era successo, non facevo altro che pensare a lui perché, in realtà, mi piaceva più di qualsiasi altro ragazzo, ma un dubbio purtroppo si insidiava pericoloso dentro di me:
era solo l'euforia dettata dalla circostanza?
Adrian voleva, pur sempre, il mio corpo e non il mio cuore, che ora a quelle parole sembrava gocciolare.
Stavo rischiando troppo... di innamorarmi per la prima volta di qualcuno che non mi considerava nemmeno...
Adrian era in attesa della mia risposta già da un po', ma io non potevo decidere all'istante una cosa così importante... Almeno per me.
Eppure non potevo negare che adesso pareva ancora più dannatamente bello con quel suo fascino da angelo decaduto... portava addosso le ali antracite di un corvo.
La testa girava leggermente, perché avevo troppe questioni irrisolte nel cervello:
Che tipo di relazione sarebbe diventata?
Cosa sarebbe significato Adrian in seguito per me?
Io per lui restavo uno straccio da usare a proprio piacimento e non desideravo questo...
Volevo vivere semplicemente quell'amore puro e passionale che come fiabe sembravano esistere solo nell'immaginazione popolare.
Avevo bisogno di conoscere quel sentimento vero e pretendevo che lui mi considerasse una persona con cui legarsi.
Non avrei permesso che la mia dignità venisse calpestata così ingiustamente.
Adrian si era superato, non solo in positivo per il bacio focoso, ma soprattutto in modo negativo per ciò che mi aveva detto, preteso.
Non aveva pronunciato parole tenere, mi aveva delusa totalmente, in realtà.
Aveva distrutto in un secondo quel suo ritratto dalle tonalità calde che era riaffiorato nella mia mente invadente.
L'unica cosa che riuscivo a compiere in quella situazione era di non fargli captare il mio lieve tremore misto allo sconforto.
Lo stavo ammirando ancora, immobilizzando le mie iridi verdi nelle sue, mentre lui fermo, ora, mi sorrideva venefico.
Adrian all'improvviso dichiarò con voce profonda, seria cogliendomi visibilmente alla sprovvista:
<< Non c'è bisogno che mi rispondi, i tuoi occhi parlano da soli, mi hanno già detto di si... Dato che sei stata così brava, vado a prenderti il libro che mi avevi chiesto prima di quella "cosetta" a cui ci siamo dedicati. >>
Non fui capace di replicare nulla.
Il labbro inferiore vacillò, come tutta la mia figura... Nessun suono esplodeva dalla mia bocca.
Aveva decretato da solo a questo punto, che il mio corpo era per diritto suo, che io ormai gli appartenevo.
La calma diede inevitabilmente spazio all'irritazione.
Come osava paragonare quel bacio a una "cosetta" senza valore?
Eppure dovevo cercare di essere più forte di lui, di non lasciarmi schiacciare da quel fardello.
Così, incurante di tutto pronunciai seccata: << Ti ringrazio, quando avrò finito te lo riporterò in camera tua. >>
Purtroppo mi toccava sistemare anche l'altro testo e questa sembrava l'unica soluzione meno disastrosa.
Adrian allora sorrise perfido e esordì mostrando i suoi splendidi denti bianchi:
<< Vedo che sei già molto audace... Ottimo. Impari in fretta... un perfetto cagnolino. >>
Infine, aggiunse riflettendo ad alta voce, incurante della mia presenza:
<< Le troverò un nomignolo ideale >>
Poi piano, immerso nei suoi ragionamenti, si girò per andare via verso la sua stanza.
Mentre io, osservavo la sua schiena allontanarsi dallo spazio che inconsapevolmente stavamo condividendo.
Era impazzito, ora mi concepiva come un animale a cui dare un soprannome... poi come una scossa potentissima, udii il peso imminente di quella frase pronunciata prima:
L'oscura tangibilità... " NON C'È BISOGNO CHE MI RISPONDI, I TUOI OCCHI PARLANO DA SOLI, MI HANNO GIÀ DETTO DI SI"
Come una sciocca non avevo alzato la voce, non avevo rivendicato la mia persona.
Mi sentivo terribilmente in colpa con me stessa.
L'ansia mi percuoteva.
Mi ero lasciata trascinare dalla corrente, sommersa da fango e detriti, da quella conferma che aveva reclamato il mio coinquilino per me.
Io di quel rapporto non sapevo cosa farci, ero terribilmente insicura perché non era il corpo di Adrian, a differenza sua, che mi interessava, ma lui come essere umano. Quindi, in verità, tutto questo non ne valeva proprio la pena.
Non passarono nemmeno due minuti che dalla mia camera, un tonfo troneggiò nell'ambiente circostante.
Pareva provenire dalla stanza del mio nemico, come un pugno spinto con furia sulla parete.
Davvero strano...
Nel frattempo con astuzia avevo raggiunto il grande letto, prendendo quel nefasto libro da sotto alle coperte morbide per spostarlo nel piccolo cassetto di legno lì vicino, per una maggiore sicurezza.
Eppure, in fondo, era colpa della mia curiosità e ne stavo già scontando la pena... Stavo per diventare una "schiava sessuale"...alle prime armi.
E ora, tutta me stessa rischiava di essere disintegrata, proprio come polvere da sparo. Di quel colpo inflitto sarei divenuta solamente aria, nulla.
Chiusi frettolosamente il cassetto, appoggiandomi sul materasso comodo, ancora perplessa per la situazione irreale... E subito, dal niente, Adrian fu di fronte alla mia porta e automaticamente le mie pupille nere caddero sulle sue mani.
Le sue dita sottili erano leggermente arrossate, ma preferii non indagare oltre. Ero troppo stanca ed avevo capito finalmente una semplice cosa:
Lui era uno STRONZO... una carogna, però, mi attraeva parecchio con tutte le sue varie sfaccettature.
Un tragitto di sfumature chiare, ammalianti, ma anche torbide, truci.
Il rimorso trafiggeva la mia essenza ogni volta che costatavo che adesso Adrian mi possedeva e non perché desideravo divertirmi con altri ragazzi, ma perché mi percepivo proprio come un burattino maneggiato dalla perfidia assoluta. Avevo timore di questa specie di rapporto malsano, nocivo.
Adrian avanzò veloce verso la mia direzione.
Schiarì la voce roca e con i suoi polpastrelli tiepidi, alzò il mio mento permettendomi di immortalare solo il suo bel volto candido.
Scaltro mi mostrò il testo che aveva nascosto famelico dietro la sua schiena e spiegò:
<< Ecco a te. Te lo sei meritata >>
Così presi svelta tra le mani la copertina ruvida e indirizzai la mia visuale su quel titolo ambiguo:
"Le vie del peccato sono molteplici"
E deglutii automaticamente.
Cos'era quell'opera? E dove l'aveva presa?
Ero davvero titubante.
<< Perché mi hai dato questo inconsueto libro? >> Domandai dubbiosa.
Sfiorò le mie dita. Il contatto fu come un cortocircuito, troppo intenso da poterlo tollerare.
<< Leggilo stanotte... ti servirà credimi. >> Sentenziò, tastando nuovamente la mia mano sinistra.
La mia salivazione si bloccò per un attimo.
Poi lui continuò:
<< Mi raccomando tieni per te questo nostro piccante rapporto... È un segreto e non farmi arrabbiare... Ricordati che né pagherai le conseguenze "cosetta" >>
Risposi dopo un po', dovevo assimilare in modo ottimale il tutto... Quello strano nomignolo, il rapporto riservato e soprattutto che nel caso si fosse incazzato né avrei subito addirittura le ripercussioni ... Ora stava esagerando:
<< Mi pareva palese fosse un nostro segreto dato che hai deciso per entrambi, ma non chiamarmi con quell'assurdo soprannome, altrimenti sarai l'unico qui a pagarne le conseguenze e tieni presente che non leggerò per nessuna ragione al mondo questo patetico libro perché non desidero fare cose erotiche con te... non sono la tua bambolina da usare quando ne hai voglia! >>
<< Judie perché non puoi semplicemente comportarti bene con me? >> Suggerì malizioso e scocciato nello stesso istante.
Non capii in tempo, per sfortuna, ciò che voleva significare e senza dire altro ritirò le sue lunghe dita, ancora vicine alla mia piccola mano.
Indietreggiò con un ghigno cattivo sulle labbra e andò via, incurante della situazione... e di me, come se nulla fosse successo.
Così mi ritrovai da sola con i miei pensieri e quel libro angusto.
Lo guardai con il cuore a pezzi.
La dura realtà, si dimostrava ancora più sfregiante davanti alla mia esistenza e appena udii la porta principale sbattere, compresi che Adrian era uscito improvvisamente, perché era ancora troppo presto per il ritorno dei miei genitori.
Catturai l'occasione al volo e lo provocai perché la furia di quell'uragano non avrebbe fatto crollare del tutto ogni mia difesa.
Liberai il libro che prima avevo preso senza il suo consenso dal cassetto di legno e lo strinsi forte con l'altro testo tra le mie braccia esili.
Poi famelica sgattaiolai nella sua stanza, fortunatamente socchiusa.
Aprii la porta e il buio mi sommerse. Pareva risiedere ancora la sua presenza e il suo buon profumo in quel posto.
Entrai, accesi la luce e infine mi diressi subito verso la sua ampia e ordinata scrivania. Appoggiai arrabbiata entrambi i libri lì, perché non gliela avrei data per vinta questa volta.
Gli avevo permesso già troppe volte di valicarmi, stracciare con furia ogni mio petalo, rischiando di sanguinare per sempre, o peggio, morire appassendo pian piano.
Sapevo di aver lanciato una sfida al diavolo, ma doveva comprendere che non ero una stolta e non avrei letto quel libro sporco, anche se in verità ero curiosa, ma specialmente che avevo utilizzato il suo testo di nascosto perché non avevo paura di lui.
Stava per scatenarsi una bufera che avrebbe inevitabilmente coinvolto il nostro nuovo "rapporto" e quel vento ghiacciato avrebbe ricoperto il mio corpo carbonizzato e forse l'anima desolata, senza però, riscaldare il mio cuore indebolito...
NOTE ❤️
Cosa pensate di questa nuova situazione?
Il bacio precedente tra questi due "uragani" vi è piaciuto?
Avete colto i piccoli dettagli importanti del P. O. V. - ADRIAN 4 ?
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