CAPITOLO 22
"La vita non si misura attraverso il numero di respiri che facciamo, ma attraverso i momenti che ci lasciano senza respiro."
(Maya Angelou)
Adrian camminava verso di me.
Lo sguardo torbido.
Aveva sentito la conversazione con Alexis?
Sapeva del mio bacio con Noah?
Il cuore pareva esplodermi a ogni suo passo.
Cauto mi stava raggiungendo, come un leone in cerca della sua preda.
Aveva i suoi occhi dannati fissi nelle mie pozze verdi.
Ero immobile, il respiro corto.
I suoi capelli scuri ricadevano mossi sulla sua candida fronte.
Solo in quel momento mi resi conto che Adrian stava indossando degli occhiali da vista.
Non l'avevo mai visto così.
Quel suo lato sofisticato, lo rendeva ancora più misterioso e bello.
Pochi centimetri mi separavano da lui, ma stavolta ero io a non togliere le mie pupille sulla sua montatura nera.
Quando il mio nemico finalmente fu vicino alla mia poltrona, smisi di ansimare e strizzai forte gli occhi.
Cominciando ad immaginare la mia fine.
Nulla.
Aprii le palpebre istintivamente, ma non lo intravidi.
Abbassai lo sguardo.
Adrian era inginocchiato, in cerca di qualcosa.
Poi da dietro alla poltrona, spuntò un libro.
Non feci in tempo ad osservare la copertina, si rialzò velocemente.
Strinse il testo tra le braccia, quasi a volerlo nascondere e uscì dalla cucina... davvero strano.
Sparì frettolosamente, così com'era entrato.
Iniziai a respirare regolarmente, buttandomi letteralmente in quei morbidi cuscini, dietro di me.
Quindi Adrian non mi aveva ascoltato?
Era qui solo per quel libro?
Ora potevo tranquillizzarmi.
Dopo cena, sarei corsa nella mia stanza.
Una bella dormita era quello che mi serviva.
Il mio coinquilino non doveva condizionare la mia vita, le mie scelte!
~
Il sole splendeva debole.
Il calore iniziava ad essere sopportabile.
Nell'aria il fruscio del vento pareva danzare.
Il cielo poco limpido era contornato da qualche nuvola grigiastra.
Appena varcai il cancello della scuola, stampai sul viso il mio miglior sorriso.
Dormire era stato quasi impossibile.
I pensieri passavano da una persona all'altra.
Non riuscivo a fregarmene.
<< Ciao sgualdrina>> la voce da papera alla mia sinistra, mi irritò ulteriormente.
<< Sai qualcuno mi ha detto che ieri hai ficcato la tua lurida lingua nella bocca di Noah >> aggiunse malefica.
La bionda mezza nuda davanti a me, mi rammentava sempre di più una spogliarellista.
Perché vestiva sempre così "appariscente"?
<< Sai qualcuno mi ha detto che ieri Noah ti ha dato buca >> risposi acida.
<< Pensi che sia lui il mio obiettivo?!>> Pronunciò in una sonora risata.
Alzai il dito medio verso la sua odiosa faccia e mi allontanai veloce, a testa alta.
Il suo obiettivo...
ora era tutto più chiaro.
Adrian.
Perché voleva ferirmi?
Dovevo avvisarlo?
Assolutamente no, dato che stare con lei pareva piacergli ultimamente.
Stavo dimenticando la cosa più importante.
Come faceva Olimpia a sapere del bacio?
Oh miseria!!!
Rischiavo di essere nuovamente sulla bocca di tutti... sarebbe ritornato l'inferno per me.
Era stato Noah o i suoi amici imbecilli??
Dovevo fare qualcosa.
Presi frettolosa il telefono dalla tasca della mia gonna di jeans.
Digitai il nome di Chloe.
Per fortuna rispose al primo squillo.
<< Chloe dove sei? >> Le chiesi preoccupata.
<< Sto andando dalla nostra bionda >> rispose felice.
<< Quindi Alexis sta per tornare adesso? >> Proposi speranzosa.
<< Si, perché? >> Mi domandò.
<< A scuola penso stia girando la voce che ho baciato Noah, spero tanto non sia stato lui! >> Le confessai ansiosa.
<< Judie è semplicemente un bacio resta tranquilla. Se è stato Noah, però, giuro che lo picchio! >> L'accento serio della mia amica, mi calmò leggermente.
Decisi di staccare la chiamata e parlarle da vicino il prima possibile.
Una voce familiare attirò la mia attenzione.
Appogiai l'orecchio presso la porta del laboratorio di chimica proprio di fronte a me, che apparentemente sembrava chiuso.
<< Non sono mica gay. A questa non partecipo. >>
Quel timbro dove l'avevo udito? E di cosa discuteva?
Non pareva esserci un'unica persona in quella sala...
<< Sei sempre il solito furbo. Va pure al corso, ci vediamo dopo "Don Giovanni" >> pronunciò l'altro ragazzo scherzosamente.
Come un lepre mi allontanai da lì, più sconvolta che mai.
Speravo fosse solo un sogno perché ora i dubbi, le domande si insidiavano insistenti nel mio cervello.
Una mano delicata toccò la mia spalla, facendomi saltare.
Mi girai di scatto e spalancai gli occhi.
La vita, quella giornata, sembrava non darmi tregua.
<< Noah... devo parlarti >> balbettai quasi.
<< Anch'io, seguimi >> ordinò.
Da dietro osservavo perfettamente la sua larga schiena muscolosa e il suo sedere sodo, coperti da una t-shirt blu e dei pantaloncini color tortora.
Aprì furtivo lo stanzino della palestra alla fine del corridoio.
Una volta dentro, chiuse la porta alle mie spalle delicatamente.
Ero entrata nella tana del lupo di mia volontà.
La luce debole filtrava dalle due finestre in alto.
Lo spazio era piccolo e pieno di vari attrezzi e di tanta polvere.
<< Di cosa volevi parlarmi Judie? >> Mi domandò confuso.
<< Hai sperperato tu in giro la notizia che ci siamo baciati? >> Chiesi leggermente incazzata.
<< Come puoi pensare una cosa del genere? Sarà stato quel cretino di Daniel. Dopo vado a rompergli la testa>> sbottò.
Cercai di credergli.
<< Noah tu di cosa volevi parlarmi? >> fargugliai.
<< Volevo chiarire la situazione tra noi, te l'avevo promesso >> confessò tranquillo.
Dopo una breve pausa aggiunse <<non posso impegnarmi seriamente in una relazione adesso. Ho il campionato e... >> tentennò << conosci la situazione con mia sorella. >>
Mi sentii sprofondare.
Mi aveva detto velatamente di no.
Che tra noi non poteva nascere niente.
Distolsi lo sguardo dai suoi bellissimi occhi azzurri.
Dovevo solo andare via.
Non potevo umiliarmi ulteriormente.
<< Ho sempre saputo di non essere alla tua altezza >> puntualizzai improvvisamente, prima di allontanarmi.
Ma Noah senza dire nulla prese il mio mento tra le sue dita morbide alzandolo verso il suo volto.
Poi avvicinò le sue grandi e calde labbra sulle mie.
Mi stava baciando di nuovo.
In un esplosione di sensazioni contrastanti.
Il suo alito fresco mi riempiva le narici, il sapore della sua saliva mi bagnava la pelle... ma insicura, avevo ancora la bocca contratta.
Cosa significava quel gesto?
Mi stava dicendo addio?
Poi lui piano tolse le sue labbra dalle mie, riempiendo di piccoli e soffici baci la mia mascella destra, fino a scendere giù sul mio collo ancora rigido.
Una scia di fuoco e lussuria.
La passione pareva bruciarmi addosso.
Dovevo trattenermi o lasciarmi andare?
Noah poi, alzò le sue iridi celesti nelle mie.
Fiondandosi ancora sulle mie labbra tese.
I suoi calzoncini contro la mia gonna, riuscivo a percepire l'eccitazione che provava, pulsare forte contro la mia "amichetta".
Eppure nello stesso momento era così delicato.
Pareva sfiorare la porcellana.
Sembrava non volermi ferire.
La voglia iniziò ad avvampare sul mio corpo ardente.
Un tiepido calore tra le mie gambe lievemente divaricate.
Presi la mia piccola mano e trascinai il viso di Noah più vicino al mio, per assaporare meglio quel contatto.
Ma la porta alle nostre spalle si spalancò.
Fu un boato.
Mi sentii come un vascello alla deriva.
Mi allontanai leggermente dalla bella corporatura schiacciata sul mio fisico.
I miei occhi sbarrati e il respiro convulso.
Dalla luce del corridoio dietro di lui, riuscii a riconoscere Adrian.
Indossava una tuta da ginnastica.
La sua faccia biancastra si colorò di diverse emozioni... ma captai solo tanto stupore, delusione e disprezzo.
Il cuore iniziò a sgretolarsi.
Avevo rovinato tutto un'altra volta.
Non fece un passo.
Rimase impietrito a guardare solo me.
Un ringhio, dopo poco, si formò sulle sue labbra rosate.
La mascella contratta.
<< Quindi le voci erano vere... >> fu l'unica cosa che riuscii a percepire flebile uscire dalla sua bocca, nel suo adirarsi internamente.
Il gelo di quella frase a graffiarmi l'anima.
Indietreggiò fino a sbattere la porta.
Circondata di nuovo dal buio... eravamo io e Noah, soli in quella stanza, ancora.
Ma ora desideravo solo rincorrere il mio nemico.
NOTE ❤️
Ciao 😉
Scusatemi se ho tardato di qualche giorno... ma il dolore dopo l'operazione è ancora costante.
Tranquille tutto passa 💪
Spero tanto che questo capitolo vi sia piaciuto e volevo ringraziare di cuore tutte le persone che privatamente o in bacheca hanno avuto un pensiero per me ❤️
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