Capitolo 21
Il cuore di Reb sembrava uscirle dal petto. Non aveva mai litigato in quel modo con Hiroshi e la situazione di quella mattina la faceva sentire a disagio. Non avrebbe mai ammesso di provare qualcosa per il ragazzo che l'aveva portata a conoscenza della sua vera natura e, inoltre, era convinta che lui non ricambiasse.
-Attenta!
L'avviso di Marco la riportò alla realtà appena in tempo per aggirare un grosso arbusto. Hiroshi era l'unico fra loro che sapesse guidare e ora che era andato via toccava a Reb prendere il controllo dell'auto. Aveva fallito il suo primo esame per la patente e avrebbe potuto sostenere il secondo solo qualche mese dopo. Marco, invece, non aveva mai guidato e si vide costretto ad affidare la sua vita e quella di Amun alla ragazza. Intanto il bambino dormiva beato sui sedili posteriori.
-Allora, qual'è il tuo piano?
Marco si aspettava una domanda del genere, tuttavia non sapeva bene cosa rispondere. Non aveva un'idea chiara di come avrebbero salvato Arya e in quel momento capì quanto era rischioso ciò che stavano per fare. Per un attimo si pentì di non aver seguito Hiroshi, per poi convincersi nuovamente di aver fatto la scelta giusta. Rispose solo dopo un lungo silenzio, cercando di sembrare convincente.
-Dobbiamo introdurci nel loro castello e trovare dove tengono prigioniera Arya.
-Come intendi fare? Sai che non possiamo teletrasportarci lì. Non abbiamo mai visto quel posto.
-Dobbiamo procurarci degli abiti neri ed entrare con il favore delle tenebre.
-Non riusciremo mai a mimetizzarci fra loro.
-Reb, dobbiamo almeno provarci.
La ragazza non rispose. Era combattuta fra la voglia di salvare Arya e la paura di essere scoperta e sentiva l'adrenalina nelle vene. Anche Marco era spaventato per ciò che sarebbe potuto succedere, tuttavia voleva a tutti costi riscattarsi agli occhi della sua amica e mostrarle quanto ci tenesse a lei.
-Perchè mi avete portata qui? Come avete fatto?
-I Demoni non svelano i propri segreti, cara Arya Johnson.
Denis Xhafa fissava Arya sogghignando. La ragazza ne era intimorita ma non poteva mostragli di avere paura. Voleva a tutti i costi tornare dai suoi amici e sperava che venissero a salvarla. Nel frattempo cercava di distrarre il re dei Demoni facendogli delle domande.
-Dov'è mia sorella? Voglio vederla.
-Prima o poi la vedrai. Fino ad allora resterai qui.
Arya era ormai abbastanza in forze da analizzare con lucidità l'ambiente circostante e cercò di pensare ad un modo per usare la luce proveniente dalla lampadina sul soffitto.
-È inutile che ci provi, non riuscirai mai a scappare. E senza di te gli Angeli non hanno nessuna speranza di vincere.
Con un ghigno Denis si voltò per uscire dalla cella e, senza pensarci due volte, Arya lo attaccò. Si lanciò verso di lui con tutto il suo peso, cercando di farlo cadere. L'uomo non le lasciò il tempo di usare i suoi poteri: la imprigionò in un bozzolo di pietra nera per poi voltarsi lentamente.
-Finora sono stato buono con te. Se continui a ribellarti non avrò altra scelta. Dovrò farti del male. E tu non vuoi questo, vero?
La voce inizialmente dura di Denis era ora melliflua e stucchevole. Arya non rispose, odiandolo con tutta sé stessa.
Dopo averla guardata per un lungo attimo il re dei Demoni andò via, lasciandola immersa in una soffocante coperta di pietra. Solo quando si fu allontanato abbastanza la dura roccia tornò a far parte del pavimento senza lasciare traccia.
Arya crollò a terra cercando di controllare la disperazione crescente. Era difficile non lasciarsi andare al panico. "I miei amici non hanno nessuna speranza contro i Demoni. In tre contro chissà quanti... Se sono tutti forti come Denis non avranno nessuna difficoltà a vincere. Spero che Nicholas mandi qualcuno a salvarmi. Non voglio che Reb, Hiroshi e Marco rischino la vita per me." La ragazza si lasciò trascinare da questi pensieri in un baratro di sconforto. Solo una riflessione le permise di trovare la forza di alzarsi e sperare: "Denis è il re, è ovvio che è il più forte. Sono sicura che gli Angeli hanno dei guerrieri potenti quanto lui. Nicholas non mi lascerebbe mai da sola, ha bisogno di me per la guerra."
Lo sguardo di Arya si posò su Seth appollaiato in una piccola nicchia in un angolo. Nonostante il timore iniziale la sua mano si allungò verso il corvo addormentato. L'aveva appena sfiorato quando dei passi all'esterno la fecero sobbalzare.
La ragazza si affrettò a sedersi sul letto, in attesa del nuovo visitatore. Sperava che fosse sua sorella e non riuscì a nascondere la delusione quando entrò una guardia. L'uomo poggiò un vassoio con del cibo sul pavimento, poi uscì chiudendo la porta a chiave.
Arya si chiese se i Demoni stessero tentando di avvelenarla, poi però la fame ebbe la meglio e la giovane non riuscì a trattenersi dal mangiare la minestra di verdure che, in tempi normali, avrebbe odiato.
Si alzò per riporre il vassoio in un angolo della stanza e si stese sul letto. Non mangiava da quando era stata rapita e non sapeva per quanto fosse rimasta addormentata. Non avere idea di quanto tempo fosse passato la faceva impazzire. Poteva aver trascorso giorni in quella cella senza accorgersene.
"Mi serve un piano se voglio andarmene." Con questo pensiero Arya si riscosse e iniziò a riflettere su come sfruttare ciò che aveva a disposizione per fuggire. Il suo primo pensiero fu di usare un raggio di luce per fondere la porta tuttavia, provandoci, il massiccio blocco di ferro non fu nemmeno scalfito. La ragazza concentrò tutte le sue energie nella creazione di un sottile raggio che puntò nei dintorni della serratura. La lampadina tremolò pericolosamente e Arya sentì le energie abbandonarla. Si arrese vedendo che nella porta era comparsa solo una piccola bruciatura circolare e decise di conservare le forze in attesa di un'occasione per scappare. Mentre si stendeva nuovamente sul letto la ragazza intravide Seth nella nicchia e si sentì in colpa per non avergli lasciato nulla da mangiare. Non sapeva perché il corvo fosse lì ma la sua presenza bastava per darle speranza.
Prima che potesse accorgersene Arya si addormentò sognando nuovamente la sua gemella.
-Non possiamo farle incontrare. Quella ragazza ha qualcosa che non mi convince. Kira potrebbe lasciarsi trascinare e non voglio che perda la convinzione.
La voce di Denis proveniva da dietro la porta contro la quale la ragazza aveva poggiato l'orecchio. Arya serrò i pugni allontanandosi di scatto.
In quel momento il sogno si interruppe e la ragazza non seppe mai cosa avesse fatto sua sorella dopo aver sentito quelle parole.
Cosa ne pensate della storia?
Avete dei suggerimenti?
Avete in mente qualche persona in particolare come prestavolto per i personaggi?
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