1 parte seconda - Cattivi presagi

La nonna entrò e provò ad accendere il moderno televisore in soggiorno, mentre io armeggiavo inutilmente con il cellulare e il tablet. Tutto restava inesorabilmente spento.

Nemmeno l'antiquata radio della cucina, benché si fosse illuminata, a differenza degli altri apparecchi elettronici, trasmetteva qualche segnale. Gli strumenti per captare le onde radio erano diventati tutti sordi. O forse, semplicemente, l'etere era silenzioso.

"Mio Dio, Jenna. Ho davvero paura che sia accaduto quello che i tuoi genitori temevano", mi disse con l'espressione cerea e spaventata di chi ha visto uno spettro.

Il mio sguardo interrogativo la indusse a proseguire. Aveva tutta la mia attenzione.

"È qualcosa che li angosciava, ma è stato parecchi anni fa. Nei mesi che precedettero la loro morte si erano preparati per una situazione come questa. Erano convinti che qualcosa di brutto sarebbe successo all'umanità, di lì a poco."

Iniziavo ad andare in confusione. Il risveglio faticoso del lunedì mattina, il trauma dell'incidente e ora le stranezze dette da Elsa stavano mettendo a dura prova il mio sistema nervoso.

"Di cosa stai parlando, nonna? Puoi spiegarti meglio, per favore?"

"Vedi Jenna, i tuoi genitori, all'epoca della loro morte, venivano definiti apocalittici, non senza sarcasmo. Non vorrei confonderti, la religione non c'entra. Secondo loro c'era il rischio imminente di un evento in grado di sconvolgere la nostra esistenza e di rispedirci in epoche oscure, governate dalla legge del più forte."

"Non capisco... Ma cosa avevano in mente?"

"Il pericolo che uomini senza scrupoli approfittassero del caos causato da una catastrofe naturale per impadronirsi di tutto il possibile, senza fermarsi neanche davanti alla vita delle persone, per ottenere ciò che volevano."

Il mio sguardo doveva essere parecchio angosciato quando la nonna riprese, perché il suo tono divenne immediatamente più rassicurante.

"I tuoi genitori avevano considerato questa possibilità e si erano attrezzati per fronteggiarla, per esempio con il generatore che abbiamo nel capanno e le taniche di benzina per alimentarlo. Così il congelatore pieno di cibo e la pompa che estrae l'acqua dal pozzo potranno funzionare anche se la corrente non dovesse tornare tanto presto. Ma c'è dell'altro. Qualcosa che abbiamo tenuto sempre nascosto e che ora devo mostrarti."

Così dicendo estrasse completamente il cassetto delle posate in cucina e staccò dal retro dello stesso una grossa chiave da porta blindata, tenuta ferma con dei chiodini che ne seguivano la sagoma.

Scendemmo insieme le scale che portavano a un'ampia cantina posta sotto la casa e ben rinforzata da pareti in muratura. Era una sorta di bunker domestico molto comune in Illinois, per proteggere i proprietari delle case al passaggio dei tornado, che flagellavano le città ogni estate.

Al centro della stanza, nascosta sotto il grande tappeto che la nonna mifece arrotolare, c'era però una insolita botola in metallo di forma squadrata.Quando la nonna aprì la serratura, l'aiutai a sollevare il pesante sportello.Guardai all'interno del vano e rimasi a bocca aperta. Quello che vidi sotto lanostra cantina andava al di là della mia immaginazione.    

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