Sopra Nathan
Il conflitto
(Blake)
Se me nè vado ora non si accorgerà di niente! Penserà, non me nè frega niente di cosa penserà, mi volto e vado via a tutta velocità. Torno al mio appartamento. E adesso che cazzo faccio, che cazzo mai potrò fare?
Lei non dovrebbe esistere; li abbiamo sterminati tutti oltre cinquecento anni fa. Tutte e sette le famiglie che sparse per il mondo ci davano la caccia, che agivano senza distinzioni tra buoni e cattivi, solo un'unica sentenza; un vampiro "buono" è solo un vampiro morto!
Così, ad un certo punto, gli anziani guidarono una vera e propria guerra con l'intento di annientare i cacciatori, soprattutto le donne, a causa del grande potere che erano in grado di esercitare su di noi.
Qualsiasi vampiro, qualunque fosse la sua età, quando beveva il loro sangue ne era soggiogato, le stesse poi, dopo averlo usato per sterminare il proprio clan, mettevano fine alla loro vita senza che lui potesse in alcun modo ribellarsi.
L'unico modo di liberarsi dall'assoggettamento è uccidere la cacciatrice; Il problema più grande è che ti rende schiavo di lei, del suo sangue, e non desideri più nessun altro sangue; nessun'altra donna.
Sono in trappola perchè io... non posso ucciderla!
Sento l'impulso irrefrenabile di tornare da lei, anche se so che è solo il suo sangue che mi reclama, e ho fame, ma l'idea di sfamarmi di qualcuno che non sia lei è inaccettabile quasi quanto il mio intento di starle lontano.
(Zoe)
Mi volto sicura di trovarlo alle mie spalle; ma no! Non c'è, e non so proprio come spiegarmelo... Ho percepito la sua presenza, ho sentito il suo odore. Tutti i peli dietro la mia nuca si sono rizzati come fossi entrata in una pozza d'acqua ghiacciata; la stessa sensazione di pericolo imminente ed eccitazione che ho sentito quando lo fissavo in macchina.
Mi arrendo al vuoto che ho trovato dietro le mie spalle e decido di andare a sedermi sulla mia adorara poltroncina, unica eredità sopravvisuta a mia nonna, la donna che mi ha cresciuta ed amata più di una madre, sacrificando ogni suo bene per il mio.
Stò per bere finalmente il mio primo sorso di te, anche se ormai non fuma più, quando una macchina, il cui proprietario conosco molto bene, posteggia dietro la mia auto nel mio cavolo di vialetto.
Cos'è un complotto, un attentato ingiustificato alla mia sanità mentale? Faccio un profondo respiro e gli chiedo: "Si può sapere che diavolo ci fai tu qui a quest'ora?" Nathan mi guarda con un aria stralunata, trafelato, come se si fosse vestito e venuto da me, mosso da una volontà non sua.
"Francamente non lo sò, ho avuto come una sensazione di vuoto allo stomaco, ho sentito che dovevo venire da te, come se tu fossi... in pericolo".
Poi si avvicina, mi alzo per fronteggiarlo, credo che stia solo dicendo un mucchio di sciocchezze, ma quando mi abbraccia, non so spiegarmelo; mi sento al sicuro.
All'improvviso, un ombra sembra sfrecciare dalla strada e materializzarsi alle spalle di Nathan. "Chi è lui?" la sua voce rimbomba fin dentro la mia anima, è pronto ad attaccare, come un cobra; le sue narici si allargano e si stringono minacciose come se si stesse trattenendo dallo...stappargli la testa?
Come può venirmi in mente una cosa del genere! Nathan si volta di scatto. Il suo viso si indurisce, sulla mascella i muscoli si stringono mentre serra i denti e si para davanti a me in una posizione protettiva.
Basta! Urlo nella mia mente, che gli prende a questi due si comportano come se, ogniuno di loro, potesse accampare un qualche diritto su di me!
"Sono Nathan Hangman fidanzato di Zoe e lei è?" Nathan scandisce ogni parola come fosse incisa sulla pietra: "Ex fidanzato" preciso immediatamente e altrettanto incisiva. "Per poco..." ribatte lui; illuditi pure, presuntuoso, penso io.
"Sono Blake Knight, il nuovo capo di Zoe" dice lui con uno sguardo di ghiaccio, e uno strano ghigno si stampa sulla sua faccia. "Come mai da queste parti?" gli chiedo con malcelata curiosità; "Passando ho riconoscito la tua auto e mi sono fermato, poi vi ho visti qui!" e questa dovrebbe essere una giustificazione logica? turbina nel mio cervello questo pensiero...ma dico; "Ha pensato per caso anche lei che fossi in pericolo come pare asserire il mio ex-fidanzato?"
"In realtà no, pura curiosità, ma non eravamo passati al tu noi?" "Gia, chi sà come, me ne ero dimenticata!" concludo, sempre meno convinta sulle motivazioni che hanno portato qui, questi due a quest'ora del mattino.
(Blake)
Stò tornando da lei, non sono riuscito a trattenermi, devo fare qualcosa, non so ancora come e cosa fare ma, dovrò decidere in fretta. E quello sulla veranda con lei chi accidenti è!
Un minuto, se non sparisce entro un minuto, mi fiondo lì e lo tolgo di mezzo.
Cazzo! Ora la stà anche abbracciando; senza nemmeno accorgemene mi ritrovo alle spalle del tizio, pronto a saltargli alla giugulare. "Chi è lui?" l'apostrofo come se lei mi dovesse una spiegazione; lei, rimane immobile a fissarmi, mentre lui si volta di scatto e le si para davanti, come a volerla difendere... da me? È per la sua di vita, che dovrebbe temere.
Si presenta "Nathan Hangman"...un carnefice?... Questa è una persecuzione! Si sono riuniti tutti qui, i miei nemici naturali? Alla parola fidanzato poi, i miei canini sono gia pronti ad ammazzarlo quando, leggendo i pensieri di lei, scopro che non la pensa affatto nello stesso modo.
Mi ricompongo, in un attimo, mi sento così sollevato che mi viene quasi da ridere. Non sospettano niente; non hanno la minima idea di chi, o cosa sono! Infatti Zoe ribatte immediatamente che lui è l'ex-fidanzato.
Lui imperterrito dichiara che e solo una situazione temporanea; ma lei stà decisamente dissentendo, nei suoi pensieri viaggiano epiteti poco lusinghieri sullo stronzo qui davanti. Senza neanche ribattere lei lo ignora e mi chiede cosa faccio da queste parti e io senza pensarci le dico la prima cosa che mi viene in mente.
Praticamente è talmente contrariata che mi risponde
dandomi nuovamente del lei; e quando glielo faccio notare, la sua risposta è palesemente sarcastica. Mentre la sua mente si fa domande sui reali motivi che hanno condotto me e quell'idiota del suo ex qui da lei a quest'ora del mattino.
(Nathan)
Ancora non capisco perchè sono venuto qui! La trovo in veranda, succede qualcosa ne sono certo, mi guarda, chiede, io rispondo come se stesse parlando a qualcun'altro. Sento che sono qui per qualcosa di importante, ma non so cosa. Poi, solo il bisogno fisico di proteggerla, non so da chi, forse da me o perfino da se stessa; l'abbraccio senza parlare, senza darle spiegazioni, sento solo che si rilassa, non mi respinge, e questo mi basta.
"Chi è lui?" questa voce sembra colpirmi forte nel petto; e ora sò da chi devo difenderla. Mi volto di scatto per dare un volto a quella voce, ogni mia cellula sembra andare in allarme; la mia faccia si irrigidisce, i denti si serrano fino a farmi male e quando poi lo guardo negli occhi, vedo la morte!
La mia o la sua? Non saprei dirlo; ma voglio che sappia che potrei anche morire per questa donna. Mi presento nome e cognome e titolo, fidanzato, so che non è vero in questo momento, infatti Zoe lo mette subito in chiaro ex-fidanzato, tento ancora spavaldo di accampare diritti che non ho, e lei non vuole capire che lo faccio per allontanare questo tizio, palesemente pericoloso, da lei.
Alla fine, lui accampa qualche banale scusa per motivare la sua presenza qui a quest'ora; ma come me, in realtà sò che è qui solo per lei.
(Zoe)
"Adesso è ora che tutti noi c'è ne torniamo ogniuno a casa propria, sono stanca, ho freddo e ne ho anche abbastanza di entrambi". La frase mi esce di getto, mentre stò rientrando mi volto verso Blake: "Arriverò in ufficio nel pomeriggio, penso io ad avvisare Wanda" poi guardo Nathan "E tu, dovrai fare molto di più, solo per rimanere mio amico, scordati qualunque altra idea ti sia messo in testa!" e senza aggiungere una parola entro e chiudo la porta finestra alle mie spalle. Quindi me ne vado a letto, dopo aver lasciato la mia tazza di te, intonse sul comodino. Sono sfinita e più che addormentarmi ho l'impressione di perdere i sensi...
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