4
Appena entrati nel locale, Sam e David, si erano diretti al bancone per prendere qualcosa da bere e aspettare gli altri due. -Cosa vi porto?- aveva chiesto loro il barista, non appena si furono seduti.
-Per me una vodka lemon.- disse Sam.
-Per me una birra.-
Pochi minuti dopo avevano entrambi il bicchiere e iniziarono a guardarsi intorno per farsi un'idea del locale.
-Hai notato anche te che sono tutti maschi qui?- disse David nell'orecchio dell'altro per farsi sentire sopra tutto il frastuono.
-L’ho notato pure io. Mi sa che quei due ci hanno portato in un locale gay.- rispose Sam scoppiando a ridere coinvolgendo anche l'altro.
Continuarono a chiacchierare e ridere, fregandosene di tutto ciò che avevano intorno. Per David esisteva solo Sam e viceversa.
Dopo parecchio il barista pose di fronte a Sam un altro bicchiere. -Io non l'ho chiesto.- disse il ragazzo.
-Ti è stato offerto dal ragazzo là in fondo.- spiegò indicandolo. Sam si girò a guardarlo titubante e quello gli fece un sorriso.
-Ehm non lo voglio.- si rivolse al ragazzo dietro il bancone.
-Te lo lascio qui lo stesso.-
Sam continuò a parlare con David, ma per tutto il tempo si sentiva gli occhi di quel ragazzo puntati addosso e si stava infastidendo. -Ce ne andiamo via da qui?- chiese -Sento che continua a guardarmi e decisamente mi dà fastidio.-
-Andiamo fuori?-, Sam fece un cenno di assenso e si alzarono. Mentre si stavano dirigendo verso l'uscita, vennero avvicinati dal ragazzo. -Ehi dolcezza. Non ti piaceva il cocktail?- gli chiese con uno sguardo malizioso.
-No, grazie. Non sono interessato né a bere né ad altro.- fece per continuare a camminare quando venne afferrato per il braccio.
-Almeno balla con me.- si avvicinò al suo orecchio e sussurrò -Sei un così bel bocconcino, potresti accontentarmi. Stasera sono solo.-
Sam strattonò il braccio per liberarsi -Ho detto di no e sono stato gentile, quindi non insistere prima di peggiorare la situazione.- disse a voce alta per farsi sentire.
-E daii. Non fare il difficile. Se non volevi attenzioni non dovevi uscire di casa vestito così.- tentò ancora il ragazzo, stavolta strusciandosi sul corpo di Sam.
David aveva assistito a tutta la scena in silenzio, nonostante la rabbia dentro di sé, ma adesso quello stava esagerando. Si frappose tra Sam e lo sconosciuto. -Sei sordo o cosa? Ha detto che non vuole e devi lasciarlo in pace.- gli urlò a pochi centimetri dal volto.
-E tu chi cazzo sei?- chiese esterrefatto; non si era accorto fino a quel momento della sua presenza.
-Sono il suo ragazzo e tu lo stai molestando! Quindi se non vuoi ritrovarti a passare la notte in ospedale ti consiglio di girare i tacchi e andare a cercarti qualcun'altro.- urlò ancora David senza rendersi conto delle parole che aveva usato.
Lo sconosciuto scoppiò a ridere e continuò a sostenere il suo sguardo. -Il suo ragazzo? Perché secondo te ci credo, se fosse la verità me ne sarei accorto, ho occhio per queste cose.-
David agí d'impulso, infastidito da quelle parole, si girò e attirò a sé Sam, un secondo dopo le loro labbra erano unite in un bacio. Sam subito rimase immobile, era successo tutto così in fretta che non se ne era reso conto; le labbra di David erano così morbide e dolci che si ritrovò in poco tempo ad assecondare il bacio. Schiuse leggermente le labbra e subito sentì la lingua dell'altro intrufolarsi e iniziare a giocare con la sua; si persero in quel bacio per un tempo interminabile, tutto intorno a loro due non esisteva più. Si staccarono solo quando ad entrambi mancò l'aria, si guardarono per qualche secondo negli occhi; dopodiché David si girò dove prima c'era lo sconosciuto, ma non ci trovò nessuno. Si voltò nuovamente verso Sam contento di essersi liberato di quel ragazzo, ma non appena posò il suo sguardo su di lui realizzò ciò che aveva appena fatto.
Sam rimase immobile dopo che il bacio finì. Dentro di sé sentiva un miscuglio di emozioni e sensazioni contrastanti Era stato senza dubbio il bacio più bello della sua vita, al solo pensiero sentiva un brivido lungo la schiena, ma al tempo stesso aveva paura, dopotutto David l'aveva fatto solo per liberarsi di quello sconosciuto. Nel momento in cui incrociò nuovamente lo sguardo dell'altro, vi lesse sgomento e ogni sua paura divenne realtà. Non ci voleva un genio per capire che nell'istante in cui aveva capito cosa aveva fatto, David si era pentito. Voleva andare via da lì, ma come? Erano andati lì con la macchina di Jacob e non voleva rovinare la serata a tutti. Per ora sarebbe andato fuori, poi avrebbe pensato a cosa fare. Appena lontano dagli occhi di David, si mise a correre verso l'uscita, sentì una voce chiamarlo, ma non si fermò. Doveva uscire da lì immediatamente.
David restò fermo in mezzo al locale, mentre osservava Sam andarsene. Cosa aveva fatto? Era l'unica cosa a cui riusciva a pensare; stavano costruendo una forte amicizia e lui in pochi secondi aveva distrutto tutto. Aveva agito senza pensarci, tutta colpa di quel ragazzo che non lo lasciava andare, e ora si stava maledicendo in tutti i modi possibili. Avrebbe dovuto semplicemente prendere Sam e portarlo via, così tutto sarebbe rimasto esattamente com’era fino a poco prima. Aveva bisogno di andare a respirare aria fresca per riprendersi, poi avrebbe cercato Sam con la speranza di poter sistemare le cose. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non perderlo.
Jacob e Sebastian avevano deciso di lasciare gli altri due da soli, sperando che qualcosa sarebbe successo, così trovarono un divanetto libero e ci si sedettero abbracciati a baciarsi e strusciarsi. Dopo una ventina di minuti, Jacob notò una figura a lui famigliare correre verso l'uscita.
-Sam!- lo chiamò a voce alta -Ehi Sam!- ma quello non si fermò e continuò la sua corsa; preoccupato si alzò per andare dietro all'amico, ma appena fuori dal locale di lui nemmeno l'ombra. Tirò fuori il cellulare dalla tasca, compose il suo numero, ma poco prima di avviare la chiamata vide uscire anche David. Aveva gli occhi spenti e tristi. Ma che cazzo era successo? si trovò a pensare. Doveva scoprirlo e, visto che Sam era sparito, era rimasta solo una persona a cui chiedere. Si avvicinò all'amico e lo guardò, ma l'altro sembrava non aver notato la sua presenza; stava guardando il telefono. Approfittò del fatto che non l'aveva ancora visto per sbirciare cosa stesse facendo e vide foto di Sam. Sorrise, perché significava che ci aveva visto giusto, ma al tempo stesso si rattristò. Se David stava guardando le sue foto con quello sguardo significava che era successo qualcosa di brutto tra loro.
Jacob non sapeva cosa fare; avrebbe potuto parlare con David rivelandogli che aveva capito tutto oppure sperare che l'amico si confidasse con lui. Decise per la seconda opzione, sapeva bene che forzarlo non avrebbe portato a nulla.
-Ehi come mai qui fuori? Sam dov'è?-, David sobbalzò a quelle parole.
Guardò Jacob indeciso se dire una qualche stronzata o la verità; erano amici da sempre quindi forse poteva confidarsi, non sapeva proprio cosa fare. Tenere tutto per sé finché non avesse capito bene la situazione o raccontare tutto e farsi aiutare a capire? Forse era meglio la seconda possibilità, dopotutto chi meglio di Jacob avrebbe potuto aiutarlo in quella situazione?
-É successo un bel casino e non ho idea di dove sia Sam.- disse alla fine guardando fisso davanti a sé.
-Che tipo di casino?- gli domandò l'altro -Non voglio che tu sia costretto a parlarmene, ma sappi che per qualsiasi cosa ci sarò sempre.- continuò posandogli una mano sulla spalla in segno di conforto. David si girò verso di lui e tirò un sospirò pronto a raccontare ogni cosa -Non è una storia breve, sicuro di voler stare qui ad ascoltare uno stupido invece di stare con il tuo ragazzo?-
-Sebastian non è il mio ragazzo e comunque si voglio restare qui, con Sebastian ci starò tutta la notte con te no.- rispose deciso Jacob.
-Bene partiamo dall'inizio.- un altro sospiro e cominciò a raccontare ogni cosa; del primo incontro, di quando se lo era trovato in classe e successivamente nel loro gruppo di amici, del litigio al ristorante e della serata a casa sua, fino ad arrivare a quello che era successo poco prima nel locale. Jacob aveva ascoltato tutto in silenzio; aveva appena ricevuto l'ennesima conferma di aver capito tutto, ma dentro di sé si fece largo il dubbio che forse si era sbagliato riguardo a Sam.
-Ti prego parla, dimmi qualcosa.- lo implorò David.
-Si scusa, stavo pensando a tutto quello che hai detto. Allora siamo in un momento di sincerità quindi mi sento in dovere di dirti che io già avevo intuito che Sam non ti fosse indifferente. Ho visto il modo in cui lo guardi quando lui è distratto, ma pensavo che fosse iniziato tutto quando avete iniziato finalmente ad essere amici. Ora però pensiamo a risolvere il problema che si è creato poco fa, poi cercheremo di risolvere il resto.- Jacob finì di parlare e finalmente vide il suo amico accennare un sorriso. -Ora cerchiamo Sam, secondo te dove è andato? L'ho visto correre fuori prima di te, ma l'ho perso.-
-Non ne ho idea. Chiamalo, ho paura che se lo faccio io non mi risponderà.- disse il biondo.
Jacob allora prese il telefono e chiamò Sam. Uno, due, tre squilli, ma nessuna risposta. Riprovò altre tre o quattro volte, ma l'esito fu sempre lo stesso. Stava seriamente iniziando a preoccuparsi, di solito rispondeva sempre. Decise di mandargli un messaggio, con la speranza che almeno a quello avrebbe risposto. Nell'istante in cui aprì la sua chat, gli arrivò un messaggio proprio da lui.
“Non mi sento molto bene, ho preso un taxi e sto tornando a casa. Ci vediamo domani, non ti preoccupare.”
Gli rispose semplicemente di rimettersi e tornò dall'amico.
-Allora? Dov'è?- gli chiese immediatamente David preoccupatissimo.
-Ha preso un taxi. Mi ha detto che non sta bene, ma non mi convince. Domani gli parlo.- guardò l'amico negli occhi -Non preoccuparti, sistemeremo tutto e vedrai che non ce l'ha con te. Probabilmente era solo sotto shock.- lo confortò meglio che potè.
-Lo spero.- disse a bassa voce David.
-Vado a chiamare Sebastian e andiamo a casa, è inutile restare ancora qui.- detto ciò Jacob entrò nel locale e ne uscì poco dopo accompagnato dal ragazzo.
Sebastian si guardò intorno e notò subito la mancanza dell'altro ragazzo - Dov'è Sam?-
-É andato via non stava bene.- gli rispose Jacob, facendogli subito dopo un cenno per fargli capire che dopo gli avrebbe spiegato ogni cosa.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top