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Nelle settimane seguenti il rapporto tra loro divenne sempre più stretto. Andavano insieme ad ogni lezione, a mensa si sedevano vicini e quando erano in gruppo si trovavano quasi sempre a parlare solo loro due, o quasi. Infatti Erica era sempre attaccata a David. Dove andava lui, inevitabilmente spuntava anche lei. Interrompeva continuamente i discorsi dei due per reclamare baci e attenzioni dal suo ragazzo. Sam iniziava ad essere infastidito da tutte queste manifestazione d'amore dei due. Ogni volta che David la baciava sentiva delle fitte allo stomaco. Sam aveva ripensato spesso a quello che era successo a casa sua. Non sapeva dare una spiegazione a ciò che aveva fatto e provato in quel momento. Stava diventando gay? La risposta era facile: no. Era sempre attratto dalle ragazze, ma David era un'altra storia. Stava letteralmente impazzendo nel tentativo di capire qualcosa in tutto quello. Forse la soluzione era iniziare a uscire con qualche ragazza, ma le uniche che conosceva erano le amiche di Erica. Entrambe avevano mostrato interesse nei suoi confronti, quindi bastava che lui ne scegliesse una e sarebbe stato facile. Ma chi delle due?
Ci avrebbe pensato più tardi, ora doveva andare a lezione.
-L'altra sera ho conosciuto un ragazzo bellissimo. Corpo da favola, occhi neri come la notte e capelli biondi. È un vero dio. Si chiama Sebastian. Pure il suo nome è sexy.Abbiamo parlato tutta la sera e poi abbiamo continuato a messaggiare.- David stava ascoltando Jacob che parlava della sua nuova cotta. Era sempre così con lui, conosceva un ragazzo e diceva che era il più bello e bla bla bla, ma poi si stancava e passava al successivo.
-Sei gay?- chiese scioccato Sam, che aveva sentito tutto. David e Jacob si girarono stupiti. Quando era entrato in classe?
-Si, ma non lo sa nessuno tranne David e Jason, quindi per favore non dirlo a nessuno.- lo guardò con occhi imploranti.
-Il tuo segreto è al sicuro con me. Non me lo sarei mai aspettato, cioè voglio dire sei così.. non saprei nemmeno. Hai capito cosa intendo, no?- sperava di non averlo offeso.
-Credo di aver capito, ma lo sai che i gay non sono tutti delle checche isteriche come fanno vedere in TV, vero?- si mise a ridere contagiando gli altri due, poi tornò a guardare David per finire di raccontargli, ma purtroppo vennero interrotti dall'ingresso del professor Morales.
A pranzo si ritrovarono tutti al solito tavolo. Erano tutti in fermento per la partita che si sarebbe tenuto tre giorni dopo, e non si parlò d'altro.
-Sam te vieni a vederla vero?- gli chiese David.
-Non lo so. Non ho mai amato il football e poi non ci capisco nulla.-
-Cooosa?- lo guardò con occhi sbarrati Jacob -Te vieni senza discutere. Siamo i tuoi amici e devi sostenerci. Dopo ovviamente party della vittoria a casa mia- urlò in modo che tutti i presenti a mensa potessero sentirlo. Si levò un coro di grida di entusiasmo da parte di tutti. Sam si mise a ridere, non era abituato a tutto ciò.
-E se non vincete?- domandò curioso.
-Noi vinciamo sempre. Siamo i migliori.- gli rispose David con un sorriso che gli fece mancare il respiro per qualche secondo.
-Modesti.- e scoppiò nuovamente a ridere.
Il resto del pranzo, Sam rimase in silenzio. Di tanto in tanto, lanciava un'occhiata a David. Doveva smetterla. Cercò di autoconvincersi che non gli piaceva e che lui voleva le ragazze, così decise che era ora di fare come aveva deciso. Si mise ad osservare le altre ragazze. Erano veramente belle; Faith aveva lunghi capelli ricci neri, un corpo meraviglioso e un seno da far invidia a molte delle sue coetanee; Layla aveva capelli castani lunghi fino alle spalle tenuti lisci, anche lei aveva un bellissimo corpo, un seno abbondante ma non quanto quello di Faith. Era davvero difficile scegliere; entrambe erano stupende. Aveva ancora tempo per decidere, ora doveva andare a lezione.
Le ore pomeridiane passarono più lente del previsto. Non aveva nessuno con cui distrarsi; David era stato monopolizzato da Erica, mentre Jacob aveva passato tutto il tempo a mandare messaggi. Era quasi alla macchina quando venne fermato da Faith. Forse era un segno del destino, pensò Sam.
-Ehi ciao.- le sorrise la ragazza -posso chiederti un favore?-
-Certo.-
-La mia macchina non parte e le altre sono già andate via, non è che potresti darmi un passaggio?-
-Nessun problema. Sali dai.- le sorrise lui prima di entrare in macchina a sua volta e partire. Parlarono per tutto il tragitto; era davvero una brava ragazza, sembrava stupida come le sue amiche, ma in realtà era molto intelligente e ci si poteva parlare di qualsiasi cosa.
-Eccoci. Questa è casa mia.-, Sam fermò la macchina e attese che la ragazza scendesse, ma lei non accennava a muoversi; guardava fuori come fosse a disagio.
-Senti- parlò lui senza sapere bene a cosa le avrebbe detto -che ne dici se… non lo so… senti ti va di uscire venerdì sera?- buttò fuori tutto d'un fiato il ragazzo.
Faith si girò sconvolta, non si aspettava che glielo avrebbe chiesto; ci aveva sperato, ma ora non sapeva che dire, le parole non le uscivano.
Sam stava per dirle di dimenticarsi tutto quando finalmente lei le rispose -Si si si, voglio uscire con te- con forse troppo entusiasmo. Lui la guardò e le sorrise -Perfetto. Poi ti mando un messaggio per dirti tutto.-
Arrivato a casa si buttò sul letto. Era stanchissimo; era stata una giornata lunga e voleva solo riposarsi. Stava per addormentarsi quando il suo cellulare vibrò, lo prese e guardò chi era. Indeciso se rispondere o meno, alla fine optò per la prima.
-Ciao Jake-
-Ehi Brooklyn! Che programmi hai per stasera?- gli urlò nell’orecchio l'amico.
-Dormire- gli rispose ridendo.
-Cambio di programma. Vestiti e fatti trovare pronto alle 8:30 ti passo a prendere e non accetto un no sappilo.-
-Sul serio Jake sono stanco non possiamo fare un'altra volta?- lo pregò.
-No! Alza il tuo bel culo e vestiti.- ordinò l'altro.
-Ai tuoi ordini.- accettò sbuffando -dimmi almeno dove andiamo così so come vestirmi.-
-Sorpresa. Vestiti sexy come l'altra volta e andrà bene.-
-Ti odio sappilo. Ci vediamo dopo.- e senza aspettare la risposta chiuse la chiamata.
Dall'altra parte Jacob sorrise soddisfatto. Era riuscito a convincere sia David che Sam ad uscire. Aveva passato tutta la settimana ad osservare i due e si era convinto che si piacessero. Si era accorto di come si cercassero sempre con lo sguardo quando l'altro era distratto; vedeva gli sguardi d'odio di Sam nei confronti di Erica e di come David cercasse sempre meno il contatto con la ragazza. Fino all'arrivo del moro, quei due erano inseparabili, ma qualcosa era decisamente cambiato. Quando all'uscita da scuola aveva visto Sam andare via con Faith, aveva deciso che doveva fare qualcosa affinché quei due capissero che si volevano. Non poteva permettere che Sam intraprendesse una qualche specie di relazione con quella barbie. Teneva troppo ad entrambi per vederli guardarsi da lontano per il resto della vita.
-Devo essere geloso?- interruppe i suoi pensieri il ragazzo seduto di fronte a lui.
-Cosa?- si era completamente dimenticato di essere con Sebastian, troppo preso a pensare a quei due.
-Ho chiesto se devo essere geloso. Dopo che hai finito la telefonata hai sorriso e vorrei che fosse stato per me, non per chi era dall'altra parte.- gli disse il biondo sorridendo a sua volta.
-Non devi preoccuparti. Era solo Sam, un mio amico, che credo abbia una cotta per un altro mio amico, David, e che sia pure ricambiato. Ma uno è fidanzato con una ragazza e nessuno dei due farà mai qualcosa. David lo conosco da una vita e non lo ammetterà mai; per quanto riguarda Sam lo conosco da poco, ma da quel che ho capito è esattamente come David.-
-Che casino. Non potevo trovarmi qualcuno la cui vita fosse più semplice?- disse Sebastian usando un tono finto scocciato che fece ridere l'altro; il biondo si ritrovò a fissarlo ipnotizzato da quella meravigliosa risata. Avrebbe potuto passare tutta la vita a guardarlo e bearsi del suono della sua risata; per non parlare di quegli occhi verdi come smeraldi che brillavano di luce propria. Era incredibile come in meno di una settimana, fosse diventato totalmente dipendente da Jacob. Gli ritornò alla mente la sera in cui si erano conosciuti. Come ogni venerdì sera era andato al Mirror, il locale gay più famoso della città, con l'intenzione di rimorchiare qualcuno giusto per farsi la solita scopata. Si era seduto al bancone e aveva ordinato il suo solito cocktail, nel frattempo si guardava intorno in cerca della sua preda. Vide un bel ragazzo che si muoveva in pista e aveva deciso che quella notte sarebbe stato suo. Gli si avvicinò e iniziò a ballare con lui, il ragazzo sembrava gradire le sue attenzioni e allora Sebastian osò di più. Lo prese per i fianchi e lo avvicinò al suo corpo, questo cominciò a strusciare il sedere sul suo corpo e in pochi minuti il biondo si ritrovò già eccitato. Era giunto il momento di andare via dal locale, lo prese per mano e si avviarono verso l'uscita quando il suo sguardo venne catturato da un ragazzo appena entrato. I suoi occhi erano spaventati; era sicuramente la prima volta che entrava in un locale del genere. Senza rendersene conto aveva lasciato andare il ragazzo di prima e si era diretto verso di lui. Più si avvicinava, più ne era attratto. Era la cosa più bella che avesse mai visto; capelli scuri corti tenuti in disordine, che gli donavano un fascino particolare, indossava una maglietta nera con il logo di una band musicale talmente stretta da far risaltare un fisico scolpito e perfetto; quando fu a pochi passi da lui venne catturato da due smeraldi verdi e tutto intorno a loro sparì. Gli si avvicinò e gli sussurrò all'orecchio -Prima volta qui?-
-Si, ne avevo sentito parlare e volevo vederlo.- rispose leggermente titubante il ragazzo.
-Il tuo ragazzo lo sa che sei qui?-
-Non c'è nessun ragazzo al momento.-
-Un ragazzo così bello da solo. Che spreco- gli sorrise malizioso Sebastian -Seguimi e ti offro da bere.-
-Non ti mordo- continuò il biondo vedendo l'altro non muoversi, gli prese la mano e lo trascinò verso il bancone.
-Luke fammi il solito e un.. cosa bevi?- disse rivolgendosi al ragazzo.
-Ehm un mojito-
-Torniamo a noi- disse il biondo -Io sono Sebastian.-
-Jacob- gli sorrise ora più sicuro il ragazzo.
Passarono il resto della serata a parlare e conoscersi. Per la prima volta Sebastian non voleva semplicemente portarsi a letto il ragazzo che aveva di fronte, ma era scattato qualcosa in lui non appena i loro occhi si erano incontrati. Da quel giorno erano passate due settimane e non passava istante senza che il biondo non pensasse a lui. Gli aveva totalmente fottuto il cervello.
-Ehi sei ancora tra noi?- lo riscosse dai suoi pensieri Jacob.
-Si, stavo pensando.-
-A cosa?- gli chiese curioso.
-A quando ci siamo conosciuti e a quanto tu sia bellissimo.-
A quelle parole le guance di Jake si tinsero di rosso e abbassò lo sguardo verso il basso; Sebastian gli sollevò delicatamente il volto e unì le loro labbra in un bacio dolce. -Ora dobbiamo andare a prendere i tuoi amici.- gli diede un altro bacio leggero e si alzarono per uscire.
David continuava a chiedersi perché avesse accettato di uscire con Jacob e Sebastian. Si sarebbe ritrovato a fare il terzo incomodo, ma l'amico era così felice di presentarglielo che non aveva potuto dire di no. Quello che più lo preoccupava era stata la richiesta di vestirsi in maniera “sexy”, ma anche lì si era trovato ad accondiscendere la sua volontà. Aveva aperto l'armadio e dopo più di venti minuti aveva finalmente scelto cosa indossare; jeans stretti con degli strappi sul ginocchio, camicia nera sbottonata in cima e un paio di scarpe da converse nere. Mancava ancora mezz'ora prima che Jacob sarebbe passato a prenderlo, così si sdraiò sul letto e fece un giro sui social; inevitabilmente si ritrovò a osservare la pagina di Sam. La sua mente cominciò a mandargli immagini di loro due insieme nell’ultimo periodo; erano diventati inseparabili, ma se da una parte David ne era felice dall'altra non molto perché si stava instaurando una forte amicizia e se solo Sam avesse iniziato a sospettare che per lui era qualcosa di più tutto si sarebbe potuto rovinare. Era in una situazione di stallo e non sapeva cosa fare per uscirne. Stava ancora osservando le foto di Sam quando gli arrivò la chiamata di Jacob. Si guardò allo specchio un'ultima volta, sostituì l'espressione triste che aveva con un sorriso e scese. Ad aspettarlo fuori trovò Jacob abbracciato da dietro da un ragazzo, che altri non era che il famoso Sebastian, ma non erano soli con loro c'era Sam. Si perse a osservarlo, era appoggiato al fianco della macchina intento a guardare il telefono; era vestito in maniera eccessivamente sexy che gli mancò il respiro per qualche secondo.
-David eccoti- urlò entusiasto Jake, attirando l'attenzione di entrambi che per qualche secondo si guardarono negli occhi per poi rivolgere la loro attenzione alla coppia.
-Questo è Sebastian- continuò indicando il ragazzo che nel frattempo aveva sciolto l'abbraccio e aveva allungato la mano per presentarsi.
-Ciao è bello conoscerti finalmente. Jake non fa altro che parlare di te da quando ti ha conosciuto.- disse il biondo stringendo la mano all'altro biondo.
-Ah davvero?- sorrise malizioso Sebastian guardando il ragazzo accanto a lui.
-Dobbiamo andare è già tardi.- cercò di sviare il discorso salendo in macchina, seguito dagli altri che nel frattempo erano scoppiati a ridere.
-Ehi Jake possiamo sapere dove stiamo andando?- chiese Sam dopo mezz'ora che erano in macchina.
-Vedrete siamo quasi arrivati.- rispose trattenendo una risata.
Dieci minuti dopo finalmente arrivarono a destinazione, parcheggiò la macchina e tutti insieme si diressero verso il locale, sul cui ingresso campeggiava una grande insegna luminosa con scritto “The Mirror”.
-Voi intanto entrate, noi arriviamo subito.- disse Sebastian trattenendo Jacob per un braccio.
-Cos- stava per dire Jacob quando venne zittito dalle labbra del biondo che si impossessarono delle sue. Il moro si ritrovò a gemere nel bacio e così facendo diede libero accesso alla lingua dell'altro che immediatamente andò a giocare con la sua; Jacob circondò il collo di Sebastian con le braccia, mentre il biondo portò le sue attorno alla vita del compagno attirandolo maggiormente a sé. Si persero in quel bacio per un tempo indefinito, si staccarono solo quando entrambi sentirono il bisogno di respirare. Restarono a guardarsi negli occhi e poi Jacob prese l'altro per mano -Andiamo?-
-Ho osservato i tuoi amici e hai proprio ragione, quei due si desiderano.-
-Si cazzo! Lo sapevo.- esultò a voce un po’ troppo alta. Subito dopo si ritrovarono nel locale immersi nella musica alla ricerca degli altri due. Li trovarono seduti al bancone, impegnati a ridere e scherzare.
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