Caduta
𝗔𝘁𝘀𝘂𝗺𝘂 – 𝘀𝘁𝗮𝘀𝗲𝗿𝗮 𝘁𝗶 𝘁𝗼𝗰𝗰𝗮 – 𝗛/𝗖
"Stasera ti tocca!"
"Ma Osamuuuuuuuuuu... io non voglio! Se poi mi muovo troppo e cado di sotto?"
"Non ci provare neanche a fare la lagna Atsumu, avevamo detto di alternarci!" il piccolo Osamu incrociò le braccia al petto, guardando con un cipiglio il gemello.
"Ma, ma io..."
"Cos'è, hai paura?" lo sfidò.
"IO NON HO PAURA DI NIENTE!" prese il suo peluche e salì la scaletta del letto a castello.
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"Che succede?" Osamu si svegliò di soprassalto sentendo un rumore sordo e un pianto soffocato.
Aprì faticosamente gli occhi e si guardò intorno nella penombra della camera, illuminata dalla debole lucina da notte.
Raggomitolato ai piedi del suo letto, il viso sepolto nel suo orsacchiotto, Atsumu tremava.
"Che succede?" ripeté.
Il gemello alzò il viso dal pupazzo, tirando su rumorosamente con il naso, gli occhi gonfi di lacrime.
"S-sono caduto! Ecco, ora ridi pure!" sbottò, prima di nascondere di nuovo il viso, ma la risata del fratello non arrivò mai.
Ciò che ottenne invece fu una carezza delicata sul capo.
"Ti sei fatto male?"
"È solo qualche graffio..."
"Vieni" disse, allungando la manina paffuta a prendere quella identica dell'altro.
Lo guidò fino in bagno e lo fece sedere sulla tazza.
"Che stai facendo?" chiese timoroso Atsumu, vedendo il fratello prendere lo scalino che loro madre usava per pulire nei punti troppo alti e spostarlo sotto la specchiera.
"Prendo la cassetta del pronto soccorso" rispose serio, pratico, un piccolo adulto.
"Ma non possiamo toccarla!"
"Ti sei fatto male" alzò le spalle, poi tornò al suo lavoro di ricerca di disinfettante e cerotti.
Lo medicò goffamente, ma in fretta, rimise tutto a posto (sua madre forse l'avrebbe pensata diversamente la mattina dopo, inciampando nello scalino e trovando garza e cerotti pressati a caso nella cassetta...) e lo riprese per mano, tornando in camera.
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"Che stai facendo?"
Atsumu era bloccato in piedi in fondo al letto, guardando la scaletta e poi ai suoi piedi.
"Io... stasera tocca a me..." mormorò
"Che stai aspettando?"
Alzò la testa per rispondere male a suo fratello, ma lo vide tenere le coperte alzate per fargli spazio accanto a lui sul materasso in basso.
"Muoviti idiota, fa freddo!"
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"Stasera ti tocca!" la voce squillante, Atsumu sorrideva dal letto in basso, invitando il fratello al suo fianco.
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