2. UnderFell!Sans (parte 1)

Prima di leggere vorrei dirvi due cosette:
- In questa storia sei un mostro, scegliete voi se tenere il vostro aspetto o modificarlo per essere coerenti.
- per chi si aspetta un fell tenero e che prova amore normale per la protagonista, salti i capitoli riguardanti questo personaggio.
Buona lettura!

-----

T/n - tuo nome

-----

Stavi girando per Snowdin diretta verso casa tua. Non posavi lo sguardo su nessuno sapendo che avresti ricevuto solo occhiate scontrose.
Tu eri contraria a tutto ciò, soprattutto al famoso "Kill or Be Killed".

Non lo hai mai detto a nessuno tranne ai tuoi. Loro sono contrari a questa tua idea perciò non ne parlate mai, anche se molte volte provano a persuaderti. Hanno provato a farti odiare pure Sans, ma con scarsi risultati.
Per colpa del fratello, che fa parte delle Royal Guards, è odiato da tutti e già non bastasse, quest'ultimo lo tratta pure di merda.

Tu non provi odio o ribrezzo. Mai ne hai provato e questo, purtroppo, gira per i cittadini della città.
Quando eri bambina ti guardavano come se fossi un'umana e i tuoi coetanei non volevano alcun contatto con te. Man mano che crescevi hai cominciato a subire violenze da parte loro e i tuoi sono stati costretti a segregarti in casa.
Hai avuto il permesso di uscire solo quando i mostri hanno smesso di parlare di questo tuo difetto, e come nuova vittima hanno preso Sans.
In verità era già nel mirino, ma appena tutti si dimenticarono di te riversarono tutto il loro odio su di lui.
In un certo senso gli devi un favore.
Un immenso favore.

I tuoi genitori ti chiedono spesso perché.
Perché non odi?
Perché non provi ribrezzo verso di lui?
Suo fratello è una guardia! Perché non ti fa schifo?
Perché?

Molte volte non rispondi. Altre volte sì.
E la risposta è sempre la stessa:
"L'unica cosa che provo nei suoi confronti è pena e compassione".
I tuoi a questa risposta fanno smorfie di disapprovazione. Se sapessero che ti piacerebbe aiutarlo... Beh, ti vieterebbero di uscire finché non muori.

Hai sospirato, sapendo che questo tuo pensiero lo avresti tenuto segreto per l'eternità. Hai messo la mano sulla maniglia della porta e sei entrata in casa.
Una volta dentro hai chiuso la porta, per poi toglierti il giubbotto. Poco prima che ti sfilassi l'ultima manica, tua mamma venne da te e ti disse/ordinò di andare a comprare alcune cose.

Hai preso il pezzettino di carta con scritto tutto e ti sei rimessa il giubbotto.
Sei uscita per la seconda volta, mentre leggevi cosa dovevi andare a comprare.

Hai notato che saresti dovuta andare a Grillby per comprare una cosa. Non si può reperire da nessun'altra parte, quindi saresti dovuta andare per forza lì.

Hai sospirato rumorosamente, contraria sul fatto di dover andare in quel locale.
È pieno di guardie e alcune sono poco raccomandabili.
Molti approfittano del loro rango per usufruire dei cittadini a loro piacimento.
Molti li assecondano per evitare guai, gli altri invece si ribellano e fanno sempre una brutta fine.

Tu sei sempre riuscita a scappare in qualche modo. O li ignoravi o ti rifugiati nel bosco facendogli perdere le tue tracce.

Hai cominciato a dirigerti verso il famoso bar, mentre cominciavi a prepararti in caso dovevi scappare.

•••

Stai correndo per il bosco, dirigendoti verso le rovine. Tieni stretto tra le mani ciò che hai comprato insieme alla lista.

Proprio come pensavi, appena hai preso ciò che hai chiesto a Grillby, due guardie si sono avvicinate a te, cominciando a "chiederti" favori poco piacevoli. Inizialmente li hai ignorati, ma hanno continuato a seguirti finché uno cercò di bloccarti. Tu sei scattata e hai cominciato la corsa verso le rovine.

Senti i loro passi sempre più lontani, ma tu continui a correre, finché sei sicura di essere sola.
Ti fermi e ti pieghi sulle ginocchia. Sei senza fiato e le gambe ti fanno male. I polmoni continuano a riempirsi e svuotarsi. Puoi sentire perfettamente l'aria gelida entrare e uscire dal tuo corpo caldo per la corsa appena fatta.

Dopo alcuni minuti ritorni in posizione eretta, prendendo un ultimo grande respiro, per poi tornare a respirare normale.
Man mano il dolore alle gambe se ne va, e ricominci a camminare. Questa volta ti sei allontanata di più rispetto alle altre volte e non sai dove andare.

Hai guardato ciò che hai fra le mani e hai sospirato.

"Guarda che mi tocca fare per una commissione di mia mamma..."

Hai pensato infastidita.
Hai continuato a camminare mentre la notte stava per sopraggiungere. L'aria divenne più fredda e il giubbotto che indossavi non bastava per tenerti al caldo.
Alcuni tremolii percossero il tuo corpo infreddolito. Hai continuato a camminare, speranzosa di trovare la strada per Snowdin, mentre alcune nuvolette di vapore lasciavano il tuo corpo.

Hai cominciato a sentire una voce. Era abbastanza acuta e sembrava infuriata.

Ti sei avvicinata velocemente alla provenienza, scoprendo le figure di Papyrus e Sans.

Sei rimasta nascosta tra i cespugli vari osservando la scena. Pap stava sgridando Sans per l'ennesima volta. Sans nel mentre cercava di calmarlo, inutilmente.

Dopo poco hai visto Pap afferrare Sans e cominciare a tirargli svariati pugni e calci.
Dovevi agire.

Ti sei guardata intorno, notando un bastone di medie dimensioni.
Lo hai preso e l'hai lanciato mirando Papyrus, cosa abbastanza difficile visto i tuoi tremolii per il freddo.
Lo hai mancato, e il rametto ha beccato un cespuglio poco più in là.

Il movimento dell'arbusto ha distratto la guardia, che ha lasciato Sans e si è avvicinato alla pianta. Velocemente ti sei diretta verso Sans e lo hai aiutato ad allontanarsi da quella bestia di suo fratello.

Vi siete nascosti in tempo, infatti si sentì subito dopo le urla rabbiose di Papyrus, riguardo la "magica" sparizione di Sans.

La guardia si cominciò a dirigere verso la propria casa, mentre pensava ad alta voce su quanto l'avrebbe fatta pagare al proprio fratello.

Appena la voce di Pap divenne inudibile, hai rilasciato un sospiro di sollievo, felice che non siete stati scoperti.

Hai spostato lo sguardo verso lo scheletro al tuo fianco, notando che non era nelle migliori condizioni.

T/n: "Posso... Fare qualcosa per aiutarti?" - hai chiesto timidamente, mentre lo guardavi mettersi in una posizione più comoda.

Sans: "Non ho bisogno del tuo aiuto." - ti rispose acido.

Poggiò le mani sul terreno come per tirarsi su, ma appena fece sforzo, il braccio destro ebbe un cedimento.

Hai sospirato, ignorando la frase che disse prima.
Hai alzato la manica della felpa mentre alcune lamentele partirono dallo scheletro.
Hai notato una crepa nel radio.

Irritato Sans ritirò il braccio, abbassando la manica.

Sans: "Ho detto che non ho bisogno del tuo aiuto. Idiota" - disse ancora più acido.

"Fanculo lui e il suo orgoglio"

Velocemente gli hai ripreso il braccio e lo hai tirato verso di te, facendolo sbilanciare. Avevi il suo braccio davanti e gli hai tirato sul la manica, di nuovo.

T/n: "Al posto di fare l'osso duro, fatti aiutare visto che le tue ossa non sono così dure come tu credi." - gli hai risposto con un pizzico di irritazione nella voce.

Non lo dava a notare, ma era abbastanza stupito da come hai cambiato umore.

Sei passata da calma a irritata in un attimo.

Sans spostò lo sguardo e non mosse il braccio, assecondandoti, capendo che non avresti cambiato idea.
Hai tirato la tua maglia, strappandone un pezzo. Nel mentre che hai strappato il pezzo di stoffa, il gelo si incanalò sotto la maglia facendoti tremare ulteriormente. Hai cominciato ad arrotolarla al braccio, come se fosse una fasciatura. È l'unica cosa che ti venne in mente e non sapevi fare altro.

Hai sospirato lievemente, mentre facevi un nodo per tenerla ferma.

T/n: "Non sarà il massimo, ma è l'unica cosa che potevo fare." - hai detto con voce calma, mentre lasciavi libero il suo braccio.

Ritirò l'arto velocemente mentre tirò giù la manica della sua felpa.

Ti sei alzata togliendoti la neve dai vestiti.
Hai notato con la coda dell'occhio lo scheletro che ti osservava.

T/n: "Perché mi fissi?" - hai detto senza rivolgergli lo sguardo, mentre raccoglievi ciò che hai comprato, con la lista.

Sans: "Perché mi hai aiutato?" - disse con un accenno di confusione nella sua voce.

"Che sia un nuovo metodo per pugnalarmi alle spalle?"

Pensò lo scheletro, mentre non capiva il perché l'avessi aiutato di sua spontanea volontà.

T/n: "Perché ti devo un favore inconsapevolmente" - hai detto con nonchalance, mentre tiravi in su il giubbotto cercando di coprirti leggermente di più il collo, visto che non volevi prenderti il mal di gola.

Sans sbatté le... Palpebre? Orbite? Va beh, ci siamo capiti.

Sans: "Un favore?!" - ti fece eco, con voce confusa e stupita.

Ti fissava come se fossi un alieno, ancora più confuso di prima.
"Di cosa sta parlando?"
Pensò, non capendo niente di ciò che avevi appena affermato.

Hai sospirato rumorosamente, sapendo che ciò appena detto da te era incomprensibile, se non si conosceva il tuo ragionamento.
Ti sei girata verso di lui guardandolo per qualche attimo, per poi spostare lo sguardo su un arbusto vicino a te.

T/n: "Hai mai sentito parlare della 'Bambina senza odio'?" - hai chiesto, anche se sapevi che la risposta era abbastanza ovvia.

Sei stata argomento principale nella città per molti anni, e non in senso positivo.

Il 'ragazzo' davanti a te annuì. Personalmente non gli è mai importato. Ha sentito alcune informazioni anni prima, quando lui non era ancora nel mirino. Di quella bambina sa solo che non prova odio e che di punto in bianco è sparita dalla circolazione. Dopo quest'ultimo avvenimento passarono alcune settimane e quando suo fratello venne arruolato alle guardie reali, beh, divenne l'obbiettivo preferito di tutti.

T/n: "Quella bambina sono io." - dissi fredda. Hai strappato una foglia e hai cominciato a strapparla in alcuni punti, trasformandola in piccoli coriandoli verdi. - "Dopo che sono 'sparita' ho saputo che tutti ti presero in odio per tuo fratello, quindi mi sento in debito per avermi tolto dalla situazione di merda in cui ero. - hai detto con lo stesso tono di voce freddo, mentre la foglia stava ormai finendo e ben presto ne hai presa un'altra.
Hai fatto un piccola pausa con l'intenzione di ricominciare a parlare. Eri abbastanza nervosa di parlare di questo tuo pensiero con lui, soprattutto perché poteva rivoltare la situazione a suo favore in qualsiasi momento.

Gli hai rivolto lo sguardo per un secondo, spostandolo subito dopo sulla foglia.
Ti guardava interessato a come si stavano svolgendo i fatti, anche se pensava principalmente a come usarli a proprio favore.

T/n: "Anche quando sono uscita di casa dopo anni rinchiusa, l'attenzione non si spostò da te. Molto probabilmente i cittadini hanno molto odio da riversare su di te contro tuo fratello..." - hai detto continuando a strappare la foglia.

Sans: "Quindi, visto che vuoi risarcire il tuo 'debito' verso di me, una semplice fasciatura non basta, lo sai?"

Ecco l'ultima frase che volevi sentire. Ora eri nella merda.

Hai alzato lo sguardo verso di lui e hai potuto notare il suo sorriso incurvato in un ghigno. Il suo sguardo indicava follia e malizia.
Oh... se ne fossi uscita illesa, avresti potuto considerarlo un miracolo.

T/n: "Lo so." - hai semplicemente detto, non spostando lo sguardo dal suo.

Il tuo viso era incurvato in un'espressione truce, ma con un leggero accenno di paura.
Hai sentito voci varie sulla potenza di Sans e l'ultima cosa che volevi, era provarlo sulla tua pelle.

Nel tuo caso disubbidirlo era come andare incontro a morte certa, quindi hai optato per aggirarlo. Era rischioso, perché lui stupido non è, ma non avevi altra scelta.

T/n: "Però per risancirti ho bisogno di tempo e soprattutto dei momenti adatti." - hai detto, sperando che non capisca il tuo trucchetto.

Sans: "Vero, ma debito mio, regole mie." - disse con tono tutt'altro che rassicurante.

Hai cominciato a indietreggiare capendo che il tuo piano non era riuscito.
L'unica cosa che potevi fare era scappare.

Ti sei girata pronta a correre lontano da lui, ma neanche il tempo di fare un passo che hai sbattuto contro qualcosa di duro.
Per il colpo hai indietreggiato, tenendoti il naso dolente. Hai guardato davanti a te, notando che hai sbattuto contro Sans.
Ti sei girata per un attimo indietro dove era seduto lui, non capendo come si sia spostato con una tale velocità.
Lo hai guardato stupita e spaventata.

Sans: "Teletrasporto" - disse mentre allargò il suo ghigno. Ti guardava come se fossi in trappola.

Sei scattata di lato, ma subito un muro di ossa ti si parò davanti.
Hai guardato nelle altre direzioni ed eri circondata. Eri in trappola.

Stavi andando nel panico. Lo avevi sottovalutato, ed è stato uno dei tuoi peggiori errori.
Ti stavi maledicendo in mille lingue per aver condiviso il tuo pensiero con Sans. Dopotutto lui non è diverso dagli altri. Anche se è nel mirino di tutta la città, lui rimane arrogante, pieno di rancore e odio, proprio come tutti.
Pensa solo a se stesso e non perde occasione per sfruttare gli altri.

E tu ti sei illusa, credendo che fosse diverso solo perché avevate tratti del passato e del presente simili.
Sei stata una stupida e ora ne paghi le conseguenze.

Ti sei avvicinata a uno dei muri e hai preso un osso tra quelli che componevano la parete. Hai cominciato a tirare cercando di spaccarlo.

Sei riuscita a romperlo e appena ti sei alzata lo hai preso in mano. Hai deciso di nasconderlo nel giubbotto, visto che non era grande, ma neanche piccolo.
Almeno potevi difenderti.

Appena hai chiuso il giubbotto hai visto la tua anima apparire. Era blu, non bianca come al solito.
Sei stata sbattuta contro una delle pareti.
Ti mancò il respiro e un forte dolore cominciò a espandersi per tutta la tua schiena. Gemetti di dolore per il forte colpo.

Hai visto davanti a te Sans, mentre sul suo volto il ghigno si espanse appena ti sentì gemere. Hai notato che dal suo occhio sinistro usciva l'aura rossa del suo potere.

Fece sparire le ossa che componevano le pareti di quella piccola trappola, ma era a una tale vicinanza che per te era quasi impossibile muoversi.

Ti bloccò le vie di fuga.
Mise un braccio dietro la tua schiena per impedirti di indietreggiare, e davanti c'era lui.
Di lato sarebbe stato inutile scappare, ti avrebbe preso subito.

Sans: "Ci serviva proprio una schiavetta in casa, sai?" - disse ghignando.

Hai messo le mani sul suo torace e hai cominciato a spingere cercando di allontanarti.
Lo scheletro vedendo i tuoi inutili tentativi per liberarti, ti avvicinò a lui.
Dovevi agire.
Hai abbassato il braccio e hai fatto passare la mano sotto al tuo giubbotto, prendendo l'osso che avevi spaccato precedentemente.

Hai tirato una ginocchiata hai suoi gioielli di famiglia. Lui ti lasciò piegandosi in due, portandosi le mani nel punto colpito con qualche imprecazione. Hai piantato la tua arma improvvisata nella sua spina dorsale e sei corsa via il più velocemente possibile.

Ora dovevi trovare Snowdin e finalmente saresti stata al sicuro.

2508 parole-

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top