Voldemorandi
"Tom"
La sua voce stagnò nel silenzio di Villa Malfoy per qualche secondo.
La luce della luna filtrava attraverso le tende polverose, rivelando un fitto pulviscolo.
"Gianni, non possiamo andare avanti così"
Tom Orvoloson Riddle si girò spazientito, agitando il mantello nell'aria.
Lo sguardo di Gianni Morandi indugiò per qualche istante sull'uomo, per poi scivolare verso il basso e posarsi sul pavimento di marmo freddo.
"Così come?" Chiese Gianni dolcemente, facendo un passo verso Tom.
Voldemort sbuffò.
"Andiamo Gianni, lo sai"
La frase rimase sospesa per qualche secondo nel silenzio della villa abbandonata.
Tom deglutì, e proseguì "sono stanco di correrti dietro... voglio chiarezza"
Gianni si avvicinò con gli occhi piantati nei suoi.
"Gianni, cosa siamo?"
Un corvo gracchiò fuori dalla casa, accentuando il silenzio che si era creato.
Il moro ispirò profondamente.
"Tom"
"Gianni basta girarci intorno! Non ne posso più di questa situazione! Io che ti corro dietro, che non capisco cosa provi per me. Per una buona volta, spiegami, parlami, non posso continuare cos..."
Il moro interruppe bruscamente il pelato avventandosi sulle sue labbra.
Voldemort lo spinse via controvoglia dopo qualche attimo.
"Capisci? È di questo che parlo!"
Gesticolando furiosamente Voldemort si girò verso la finestra.
"Prima mi baci, poi non mi parli, poi mi vieni a trovare a casa mia, poi sparisci e non ti fai sentire per mesi."
Tom si girò di nuovo verso Gianni, sovrastandolo in altezza.
"Perché non capisci? Sei sparito per 4 mesi, okay? 4 fottuti mesi durante i quali ero terrorizzato. Va bene?"
Il pelato si abbandonò sulla poltrona, sollevando una nuvola di polvere.
"Potevi essere morto, potevano averti catturato." Tom appoggiò la testa sulle mani, disperato al ricordo di quei mesi terribili.
"Ma sono qui"
Voldemort alzò lo sguardo.
"No Gianni"
"No cosa?"
"Non funziona così"
Tom era ancora seduto sulla poltrona mentre Gianni era in piedi, girato verso la finestra.
"Non funziona così!"
Gridò Tom, con il viso pallido rigato di lacrime.
"Perché non mi ami Gianni, perché?" Esalò disperatamente il pelato.
Gianni era ancora girato verso la finestra.
Tom singhiozzò sconsolatamente, il corpo scosso ripetutamente, mentre le lacrime precipitavano sul pavimento gelido.
Gelido.
Come Gianni.
Il silenzio si protrasse per minuti interi, interrotto sporadicamente dai singhiozzi di Voldemort.
All'improvviso Gianni.
"Io... ti amo Tom"
Il pianto del pelato si interruppe per qualche instante.
"Non è vero"
"Lo è"
"No che non lo è! Non mentirmi Gianni, perché te ne saresti andato allora?"
Gianni ispirò profondamente, lo sguardo perso fuori dalla finestra.
"Io... sono stato sciocco e superficiale. Avevo paura della nostra relazione, di quei sentimenti che non avevo mai provato prima di stare con te. Era tutto così terribilmente sbagliato. Non tu, Tom, tu sei perfetto. Sono io a non essere abbastanza per te"
Il silenzio calò tra i due.
La voce di Gianni era diventata roca e sorda
"Non sono alla tua altezza."
Tom si alzò.
Si avvicinò verso Gianni, che aveva lo sguardo basso e triste.
Improvvisamente lo strinse a sé.
Sfiorò il suo orecchio sussurrando dolcemente
"Ti amo Gianni, sarai per sempre alla mia altezza."
Gianni si alzò sulle punte e appoggiò le sue labbra a quelle di Tom.
Tra un bacio ed un altro Voldemort sussurrò
"Non lasciarmi mai"
Nella testa di Gianni però, succedeva altro.
Amava Tom con tutto sé stesso, e per questo non poteva permettersi di stare con lui.
Voldemort, il Signore Oscuro, non doveva avere un punto debole.
In quel momento era lui il suo punto debole.
Sopraffatto dalla consapevolezza si staccò bruscamente, mentre le lacrime cominciavano a rigargli le guance.
"Gianni, cosa c'è?"
Chiese confuso Voldemort.
"Non posso... non posso restare qui con te..."
Disse convulsamente Gianni.
"Ma cosa dici?"
Tom si stava spaventando
"Ricordati solo che ti amo... Oblivion"
Gianni allungò la bacchetta verso la fronte di Voldemort, i cui occhi divennero vuoti per qualche secondo.
Silenzio.
"Chi sei, lurido babbano?"
La voce non era più del Tom che conosceva Gianni, ma del Voldemort che conoscevano tutti.
Prima ancora che Gianni potesse rispondere, Voldemort alzò la bacchetta.
Gianni sorrise.
L'aveva fatto per Tom.
Ora non aveva più nessuna debolezza.
Era invincibile.
Gianni continuò a sorridere.
"Avada Kedavra!"
Buio.
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